INCONTRI: LUCIA BRUNI “2”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2017 @ 6:19 am

Detto altrimenti: per conoscerla meglio …. (post 2775)

(cliccando “Lucia Bruni” troverete alcuni altri post dedicati a lei e alla sua bicintrapresa europea)

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Per chi si mettesse all’ascolto in questo momento: Lucia Bruni, dal 19 giugno al 6 luglio, in 16 tappe ha pedalato i 1960 km (ridotti rispetto ai 2050 previsti inizialmente, per avere saltato la tappa di Amsterdam), km che “uniscono” (si spera sempre di più!) Roma e Bruxelles, per celebrare una ricorrenza: i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero vita al processo di integrazione europea. Io sono stato delegato da Guglielmo Duman, Presidente del nostro comune club ciclistico (FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta: per me Trento; per lei Bologna) ad assisterla e accompagnarla nella tratta regionale da Borghetto all’Adige al Brennero (km.220). In realtà io ho pedalato per lei per 160 km (fra l’andarle incontro e l’accompagnarla) e alcuni amici le sono stati vicino per quasi tutto il rimanente percorso.

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      La ri-partenza da Trento, 24 giugno 2017

Incontri “2”? Si perché ho già intervistato Lucia il 22 maggio (v. post). Dice … ma allora … che c’azzecca questa intervista? C’azzecca, c’azzecca … perché da allora l’ho conosciuta meglio, l’ho vista alla prova dei fatti. L’ho vista pedalare pensando agli incontri che avrebbe avuto; ai luoghi significativi che attraversava; al significato che riuscita a trasmettere a chi la seguiva; a chi incontrava … e mai ai tanti km che ancora aveva da spingere sui pedali; l’ho vista superare una tempesta “perfetta” al Brennero (serata del 24 giugno) con una rara forza fisica ma soprattutto d’animo.

Ma in questa sede la Lucia che voglio intervistare è quella di tutti i giorni, la Lucia che ogni mattina, a Bologna, si alza e va al lavoro e … etc. etc. etc. E allora iniziamo.

Lucia: nata, studiata e residente a?

Sono nata a Bologna quasi 35 anni fa, dove ho fatto il liceo scientifico e mi sono iscritta a Scienze politiche, al corso in Culture e Diritti Umani. Poi cinque mesi a Sarajevo per studiare il serbo-croato-bosniaco  e in seguito la laurea specialistica in Relazioni Internazionali a Firenze.

Il tuo approccio alla bicicletta risale a?

Ho sempre usato la bici per muovermi in città, sin da quando in seconda media mi sono stufata di aspettare il pulmino scolastico e ho iniziato ad andare a scuola in bici. La libertà e l’indipendenza mi hanno stregato, non l’ho più lasciata, finchè non ho iniziato a fare sport con la bici, cominciando dai colli bolognesi poi sempre più in là.

Poche parole sui primi quattro aspetti del pedalare: in città; sportivo; cicloturismo; cicloescursionismo.

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           Le strisce! Mettialole le strisce!!

    In città: rispetto per l’ambiente; democrazia e risparmio di risorse scarse come lo spazio pubblico; agilità, economicità, praticità.

  • Sportivo: un’esperienza formativa, ascetica, di conoscenza di sè e dei propri limiti, anelito di superarli e far crescere la mente insieme ai muscoli.
  • Cicloturismo: avventura totale, esplorazione, godimento fisico della vita portata all’essenza, alla fatica e al riposo, alla fame e alla ripresa; possibilità di fermarsi ovunque, gustarsi i dettagli, incontrare le persone, condividere l’esperienza della vita in forma di viaggio.
  • Cicloescursionismo: coniugare la passione per la bici con l’amicizia, il piacere di scoprire posti nuovi, di gustare sapori e odori particolari, entrare nel vasto mondo dei malati per la bici in ogni sua forma!

Le tue esperienze a pedali in ciascuno dei quattro settori.

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           Bruxelles

Modestamente sul ciclismo urbano sono un asso, ho sviluppato in più di vent’anni di esperienza l’istinto per muovermi in maniera rapida nel caos del traffico, prevenirne i mille pericoli e scansarli prima che diventino concreti. Sono meno un asso come ciclista sportiva, non ho il metodo nè la disciplina per diventare davvero forte, ma mi diverto e me la cavo discretamente. Come cicloviaggiatrice … beh … in treviaggi “lunghi” e uno “medio” oso dire che ho acquisito una buona esperienza, che vedrò di continuare a spendermi. Sul cicloescursionismo mi piace andare con gruppi ciclistici vari anche se capita meno spesso di quanto vorrei!

Il quinto aspetto del pedalare: il tuo biciviaggio europeo.

Il viaggio in bici mi fa pensare a due dimensioni: al pellegrinaggio e al vagabondaggio. Entrambi hanno una loro millenaria mistica, che questa volta ho voluto particolarmente sottolineare. Dedicare il mio pedalare, 116 ore e 41 minuti, a una causa importante come quella del sostenere l’anima, il cuore, il futuro dell’Europa unita.

Quali sono gli enti e le persone che tu hai coinvolto e ti hanno aiutato?

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         Con il fiabbino Helmut che le ha fatto superare la tempesta del Brennero (24.7 sera)

Prima di tutto il mio straordinario gruppo ciclistico, i Ciclozenith. Tra di loro alcuni amici che hanno collaborato per rendere possibile questo progetto nella totalità dei contenuti e della comunicazione. Poi la FIAB grazie alla quale ho conosciuto te, che a differenza loro non mi conoscevi prima, e però mi hai dato un appoggio incredibile fin dal primo minuto di telefonata, per cui mi si sono aperti tantissimi altri contatti, grazie al cui interessamento costante ho avuto un accompagnamento (Walter Rollandini, Helmut Lansbergen e Anna Prisco, n.d.r.) in una tappa che si è rivelata complicatissima come quella sudtirolese! Forse chi ti conosce lo sa già ma io in te ho trovato una generosità e una dedizione davvero uniche! E anche in tua moglie Maria Teresa! Poi la mia amica e collega Silvia, che mi ha messo in contatto con Dario Vassallo e la Fondazione Vassallo, che ha patrocinato il mio progetto, mi ha dato ottimi contatti, e ha partecipato alla diffusione delle notizie. La mia cooperativa, Open Group. La mia regione, l’ Emilia-Romagna, e il suo Presidente Bonaccini. L’assessora all’agricoltura Simona Caselli, e la rete Arefhl di cui è presidentessa, più la rete Arepo di cui anche fa parte la mia regione. L’ Osservatorio Balcani e Caucaso, che a sorpresa ha appoggiato il mio progetto dandomi consigli e contatti e ospitando due articoli sul suo sito. Un responsabile della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, grazie a cui ho avuto anche il loro patrocinio.

Le tue esperienze estere e italiane nel sociale e nel volontariato.

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11 maggio 2017: testimonial all’Associazione Culturale Restart, Trento

Ho fatto volontariato in ambiti diversi, con i bambini e i giovani di periferia, in oratorio, con i senzatetto, gli stranieri, i detenuti. Sono stata in Tanzania a conoscere un piccolo villaggio e a dare una mano – più simbolica che altro – nell’intonacatura del dispensario. In Bosnia diverse volte, a dare una mano a qualche progetto e a organizzare con altri un’estate ragazzi. In Israele e Palestina a conoscere esperienze di solidarietà, incontro, tutela dei diritti fondamentali. In Romania a fare un viaggio studio con un gruppo. In Siria da sola a studiare un po’ di arabo ed esplorare intorno.

Io credo che sarebbe bello che tu fossi invitata a trasmettere il tuo entusiasmo e la tua esperienza i giovani, magari all’università. Ci sono stati contatti o ce ne potranno essere?

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Riparti, Trentino! Anche a pedali!

Non mi è mai venuto in mente e non ho contatto o proposte di questo tipo, ma se dovesse saltare fuori … perchè no?!

Che dicono i tuoi genitori? Sono sicuramente fieri di una tale figlia …

I miei genitori sono stati prima apprensivi poi anche molto fieri. Inoltre della mia famiglia sono stati di grandissimo supporto i miei nipoti, Letizia e Gabriele, che prima durante e dopo hanno fatto un gran tifo per me e in alcuni momenti il loro incoraggiamento ha fatto davvero la differenza!

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Il tuo (nuovo) rapporto con il Trentino Sud Tirolo e la sua gente

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Aeroporto di Bologna, all’arrivo: die ganze Familie!

Del Trentino e del Sud Tirolo avevo poca conoscenza se non quella frammentaria e un po’ per pregiudizi che arriva a sud del Po. Sin dalla mia partecipazione alla serata Restart alla quale mi avevi invitato quale testimonial, ho trovato persone aperte e cordiali, laboriose e generose, colte e simpatiche, sportive e con un grande senso civico! Sono stata rapita dalla varietà delle regioni italiane, la varietà dei panorami, delle lingue, dei caratteri. Davvero mi sono resa conto del fatto che l’identità è un poliedro con tante sfaccettature e livelli che si declina in modi diversi in ciascun individuo e ciascuna comunità. Per questo è inutile e anzi dannoso tracciare confini identitari univoci e rigidi, perchè andranno sempre a tagliare nella carne viva di qualcuno.

Che dici delle nostre piste ciclabili?

Le vostre piste ciclabili sono stupende e utilissime, ma soprattutto in confronto con il resto d’Europa sono super servite! Dopo aver goduto dei bicigrill ogni 30 km ne ho sentito una mancanza totale nel pur ciclabilissimo resto d’Europa!

Sai che sin d’ora sei invitata in Trentino: ti aspettiamo per pedale e veleggiare nella nostra terra e nelle nostre acque: già … perché la nostra è una terra “leva di terra “ (alpini) e una terra “leva di mare” (marinai gardesani).

Sarà per me un piacere e un onore conoscere più a fondo le vostre tradizioni terrestri e acquatiche!

Grazie, Lucia, troppo buona nei miei confronti: infatti non  è me che devi ringraziare bensì lo “spirito Fiab” che anima tutti noi: a presto!

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