AL SUD, AL SUD! (Prima puntata)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2017 @ 7:21 am

(Questo sarà  un LP, Long Post, mantenuto per alcuni giorni nelle prime pagine del blog)

Detto altrimenti: “Viaggio in Italia”¦ (post 2820)

Prima puntata (segue al post successivo)

imagesL’autostrada sale e scende e fa più curve che noia, segnale di un minor numero di ponti e gallerie: rispetto per la natura? Minori costi di realizzazione? Sta di fatto che la avverti diversa. In  questa stagione il traffico è soprattutto in direzione nord: cittadini centristi e nordisti che rientrano dalle vacanze suddiste. Noi siamo contro corrente.

Il Sud, la riunificazione dell’Italia, o meglio: la conquista del Sud da parte del Nord. Leggete i libri di Pino Aprile, poi ne riparliamo. Il Sud? Campania, Puglia, Calabria, Sicilia: molto meno si parla della Lucania alias Basilicata, se non per i Sassi di Matera e poco altro, come ad esempio il bel film Coast to coast di Rocco Papaleo. E’ lì che  siamo diretti, alla scoperta della Lucania minore, oltre che alla visita di quella mggiore.

sdrBici sul tetto, 1000 km in due tappe (alla nostra età  è  meglio non forzare), da Riva del Garda alla Marina di S. Vito Chietino (600 km) dove pranziamo sui binari di  una ex ferrovia il cui marciapiede è  ora … pista ciclabile! E poi, il giorno dopo,  il salto, fino in Via delle Tavole Palatine, a Contrada S. Teodoro di Marconia di Pisticci (+ 400 km). 6,5 km dal mare, 35 min da Matera. Gli ultimi 500 metri, sterrato con bumps; credo di capirne il perché: n tal modo la marcia rallentata dei veicoli non solleva i polveroni che altrimenti andrebbero ad imbiancare le contigue coltivazioni di fragole: inoltre, la strada è fiancheggiata da un sistema di irrigazione a pioggia anti polvere! Le istruzioni dell’ organizzazione che ci ha affittato una casetta sono perfette: facciamo centro con una approssimazione di cento metri (rotta calcolata quasi perfetta, d’altra parte sono o no un lupo di mare con tanto di patente ed esperienza nautica?) ne riceviamo i complimenti dalla proprietaria signora Marina, erede di una antica cultura locale, di Famiglia originaria locale e ivi residente a in Roma, via …. Ci accoglie anche il suo factotum Vito F. (solo F. per ragioni di privacy), il quale ci accompagna con la sua auto per una prima ricognizione del territorio (negozi, spiagge, ristoranti).

La gentile signora Marina spontaneamente ci illustra molti posti caratteristici della regione, ristoranti compresi, e ci regala depliant e indirizzi utilissimi. Grazie gentilissima ospite, grazie!

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Vito, quella la sua auto con i fiocchi, una Passat SW  stagionata, storica direi, molto affidabile dopo un periodo di rodaggio durato 450.000 km (“La trasmissione l’ho rifatta a 220.000 km e ancora va alla grande!). Nota la mia auto, quasi lo  stesso tipo e marca,  nuova di zecca. Mi propone uno scambio: “Sai, ci guadagni, la mia è un pezzo d’antiquariato, d’epoca … vuoi mettere?” Ottimo lo spirito di questo giovane nonno classe 1941!

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davNuove Persone, nuovi amici (posso dire così?), i miei terzi Lucani dopo un mio ex gran capo (Stet Roma) Paolo Pierri (1) ed un altro a Milano (Siemens Milano) don Raffaele Durante. La casa, una casetta che insieme ad alcune altre costruzioni ricordano una antica corte, praticello oggi all’inglese, siepi di fichi d’India e di altri nostrani, alcune grosse ombrose querce, ha soffitti alti, a volta, all’interno è¨ spaziosa e fresca nonostante il 35 gradi esterni (Questa estate si sono raggiunti i 42° reali!), arredata semplicemente ma con un gusto  equilibrato: quindi signorile. Conosciamo il marito della signora, un suo futuro genero,  un bellissimo cane purtroppo paralizzato da una malattia agli arti posteriori

(1) Paolo Pierri, lucano? Quel cognome … Albino Pierro (Tursi 1906 – Roma 1995) stato un  (politico e) poeta famoso soprattutto per la sua svolta dialettale e per essere stato più volte candidato al Nobel per la letteratura.  E’ possibile visitare la sua casa natale nella Rabatana di Tursi ove sono acquistabili i suoi libri.

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Prime info richieste: dove trovo olio e vino giusti?? Qualche suggerimento per visitare mete che altrimenti ci sfuggirebbero? E domattina, un tuffo in un mare che si preannuncia splendido. Buonanotte, per oggi (nel frattempo Vito ci ha portato due assaggi di olio e vino! Pensiero e azione, non c’è che dire …)

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davQuanto sopra l’ho scritto ieri. Oggi 27 agosto faccio colazione con i fichi d’India che Vito ci ha portato di buon mattino. Ieri gli avevo chiesto: “Posso raccoglierne io stesso?”. Mi aveva guardato sorridendo: “Se sei capace …” lasciando intuire la difficoltà  “spinosa” della raccolta. Ed io, forte delle “lezioni sarde”: “Si devono raccogliere la mattina presto; invece di guanti si usa frammettere fra la mano ed il frutto semplice carte di giornale; appena raccolti li si immerge in un secchio d’acqua poi li si rimescola con un mestolo …”. Mi guarda soprpreso e ammirato, in segno di ammirazione. Poi aggiunge: “Tuttavia ogni tanto qualche spina riesce a pungerci, ma  le spine sono più piccole di noi …”. Saggezza popolare. Vito: quattro figli, sette nipoti. Vede le nostre biciclette: “Anch’io sono un ciclista … appresso ai nipotini. E poi faccio anche footing, dietro il tosaerba”. E  bravo Vito!

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Il benvenuto a Lucia da parte del Trentino Alto Adige

Nel frattempo le nostre biciclette si riposano nel patio. Le userò? Non so, con questi caldi … ma come si fa a non averle vicino? Mi sembrerebbe un po’ come immaginarmi di essere in cima ad una montagna piena di neve senza avere con me  gli sci (un mio giovanile incubo, tanto amavo – ed amo – lo sci!). E poi potrò sempre dire che anche la mia bici ha fatto – oltre i 3000 veri sin qui, nella stagione –  … altri 2000 km! In tal modo uguaglierà la nostra cara amica Lucia Bruni che 2000 km li ha pedalati davvero, da Roma a Bruxelles, fra fine giugno e inizio luglio scorsi, per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero vita al processo di integrazione europea (v. numerosi post al riguardo).

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Meloni: costa di più la raccolta del ricavato della vendita … e allora …

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La piana di Metaponto – il cd Metapontino – era paludoso. Fu bonificato a a partire dal 1925 e nei primi anni della Repubblica (1950) fu oggetto della riforma agraria  che intervenne su circa 42.000 ettari, attribuendo a singole famiglie di contadini appezzamenti di 7,5 ettari, dotati ognuno di una casa, riconoscibile ancor oggi per il porticato con due archi a 90°. L’esistenza della palude ha fatto sì che la storia e la cultura locale si siano sviluppate “arroccate” sui paesi in aree più elevate e soprattutto più arretrate rispetto alla costa. La terra del Metapontino è fertile, assai drenante, molto adatta all’agricoltura.

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                                Tursi

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Palazzo Doria-Tursi a Genova. Dal 1597 proprietà  di Giovanni Andrea Doria che lo acquistò per il figlio cadetto Carlo, Duca di Tursi, al quale si deve l’attuale denominazione. Dal 1848 è  sede del Municipio genovese. Tursi, comune lucano, famoso per le sue arance, le quali, si narra, salvarono dallo scorbuto la flotta di Andrea Doria, il cui figlio divenne poi Duca di quella zona. A me, genovese, non poteva sfuggire questo particolare, soprattutto passando in auto lungo il lungo perimetro della tenuta Visconti di Vimodrone / Doria), qui nella zona dove sto trascorrendo un periodo di ferie.

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Oggi, riposo, due volte in spiaggia, la mattina “presto” e il pomeriggio “tardi”, evitando le ore centrali. Barche a vela … un centro velico sulla spiaggia … tant’è, la tentazione è forte: gironzolo, ronzo, mi avvicino, attacco bottone. “Sa   lei, mi da del lei, sono prprio fregato! – questa è autocostruita … la sto migliorando … lei se ne intende? Si? bene, che dice di questa soluzione, e di quella … ?” Amicizia fatta. Lavoriamo insieme, novelli ingegneri navali, anzi, velisti. Di dove sono io? Trento. Ah, ci sono stato, a Vezzano, alcuni miei parenti hanno una pizzeria … i due laghi, uno con la centrale elettrica (S. Massenza, n.d.r.), l’altro bellissimo (Toblino, n.d.r.). Come è piccolo il mondo … e poi vedete bene che è ero che  “la vela unisce”!

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Quinto Orazio Flacco, più noto semplicemente come Orazio, è nato a Venosa nel 65 a.C., poco a nord di Potenza. Spero di riuscire a visitarne la  città natale. Su questo poeta – a me molto caro anche per via delle sue Satire – potete trovare molto qui fra i miei post. Una per tutte: ad un amico che gli suggeriva di far custodire da sorveglianti l’onestà  della moglie, ripose: “Quis custodiet ipsos custodes?” (Si, bello mio, la fai facile tu … ma chi controllerà i controllori?).

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Trento “a” Matera!

Matera today (2017, aug 28th). “Svoltare a destra in via Ventesimo Settembre”, così¬ mi dice il navigatore Garmin. Ed io svolto in Via XX Settembre e parcheggio (parcometri Parkeon, a 0,70/h) .  1945: Einaudi pubblica “Cristo si è fermato ad Eboli” (non è arrivato a Matera! N.d.r.) di Carlo Levi, antifascista esiliato ad Aliano. 1948: Togliatti dice che è “la vergogna d’Italia” e aveva ragione, per come viveva la gente nelle grotte. 1950: un Trentino, tale Alcide De Gasperi, visita Matera. 1952: quel Trentino, per legge, trasferisce la gente delle grotte in nuove case popolari. 1982: inizia la rivalutazione dei “Sassi” e chi li aveva svenduti per poche lire inizia a pentirsi.  Ad Alcide De Gasperi la città  ha eretto una statua a grandezza naturale. 2017: con mia moglie, turisti a Matera.

Anni ’50 e ’60, persone peggio di animali. Mi chiedo: quante altre in queste condizioni in Italia e nel mondo? E quante, ancora oggi?

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La nostra guida (autorizzata) del Parco della Murgia Materana, Brunella Dottorini (339  6713735 – nikbru@libero.it) è preziosa. Ci fa vedere e capire cose che altrimenti avremmo solo “guardato”. La prima Matera, dell’età  del ferro e del bronzo, in grotte in alto, al di là  del canyon che oggi le separa dall’attuale città  e dai suoi due Sassi (due quartieri: Sasso Caveoso e Sasso Barisano). In basso il canyon scavato dal torrente Gravina.

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Le grotte sono scavate nel tufo che poi non è di origine vulcanica quindi tufo non è, bensì roccia di sedimenti marini, arenaria, calcarea (scusate, non sono un geologo, ma una cosa è chiara: non è tufo). Abitazioni e chiese rupestri non perchè realizzate sulla roccia, bensì in quanto scavate nella roccia. Più che dalle chiese rupestri sono colpito dalla casa rupestre che abbiamo visitato: fino al 1952, condizioni di vita non umane. Oggi Città  Capitale della Cultura. Ho chiesto a Brunella quali siano i commenti dei turisti USA, loro che la cosa più vecchia che hanno sono le pantofole della nonna.

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Le abitarono … fino a quando l’uomo non si decise ad abbandonarle, quelle caverne …

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sdrStanchi ma contenti, a pranzo. Per caso capitiamo dove avremmo voluto andare: alla “Latteria Rizzi” Via E. Duni, 2 , tel. 0835312058 – Degustazione formaggi, verdure grigliate, acqua minerale, coperto e caffè per due, ad un prezzo onesto. Ah … dimenticavo: abbiamo anche ordinato una bottiglia di vino rosato, sapete quello leggero, fresco, che mescolato con acqua frizzante diventa un’ottima bevanda e … ci portano una bottiglia di “Rosapersempre” con tanto di secchiello di ghiaccio. Ottimo, ma … quasi un vinsanto con i suoi 14 gradi! Siamo preoccupati di non finirlo … ma il proprietario, gentilissimo, si offre di prepararci un sacchetto da asporto per portarci a casa la bottiglia con l’eventuale imbevuto. Un indovinello per voi: quanto vino è rimasto nella bottiglia a  fine pasto? Testimoni del nostro consumo ad alta gradazione, le nostre due simpatiche vicine di tavolo, le milanesi Daniela e Valentina, ballerine scatenate in vacanza a caccia di … feste da ballo e gare di ballo.

Matera. Fra giorni torneremo per visitare la cisterna della raccolta dell’acqua cittadina con i suoi 5 milioni di litri di acqua, pari a 5.000 metri cubi (se ho calcolato bene …).

Martedì 29 agosto 2017 – Ieri sera la luna era velata. Questa mattina fa molto freddo: 25°. E allora via, la prima biciclettata lucana! Ho fatto numerose scoperte:

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  • i cagnolini da guardia se piccoli, neri e slegati, raggiungono la velocità  massima di 17 kmh, poi ho accelerato e li ho seminati;
  • le case tipiche della riforma agraria;
  • un’area agricola attraversata da strade “mitologiche”: Via degli Achei, Via Ettore, Via Priamo, Via Elena di Troia; Via Achille; etc.
  • un inizio d’incendio, segnalato al 115;
  • fichi d’india.

 

 

 

 

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Solo 21 km, ma sto studiando l’intrecciarsi delle strade, la collocazione delle buche sull’asfalto, quelle con il bordo vivo e quelle senza, il rispetto degli automobilisti verso i ciclisti, etc… Al rientro ho (ri)fatto colazione, questa volta con con fichi d’india e fichi “normali”. Domani persisterà  il freddo: temperatura massima prevista: 30°.

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Scendendo da Colobraro

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Pomeriggio in auto. Prima tappa a Policoro, dal concessionario Wilier (la mia mtb è una Wilier!) per alcuni acquisti ciclistici. Indi a Colobraro, un paese in salita (18%) alto sulla valle del Sinni. Vista splendida.

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La sentinella araba esterefatta per tanta audacia!

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Da qui per cresta (una strada un po’ asfaltata e un po’ no) attraversando un parco eolico, in 18 km a Tursi, dove l’ospitalità  di una gentile ristoratrice genovese, Laura Tarelli del Bar della Croce ci ha salvato dalla fame, visto che il ristorante prescelto apre solo la sera. Infatti siamo saliti al Borgo arabo della Rabatana (Rabat in arabo significa borgo): altre grotte, altri panorami, altro vento (fino a 30 nodi!).

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Oggi, 30 agosto, fa veramente freddo! Alle 06,30 il termometro era sceso a + 23°! E allora, per scaldarsi, un giretto in bici, pochi km (20) ma a tutta birra, a Marconia a comperare i giornali. Poi – sempre a pedali – in spiaggia fino all’ora di pranzo (altri 10 km), ora alla quale il termometro segna solo 31°, grazie ad una robusta alternanza di brezze di terra e di mare.

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Le persone. Gentilissime tutte. Chiedi un’informazione, un suggerimento indeciso come sei fra un formaggio e l’altro, una indicazione qualsiasi: tutte ugualmente attente, disponibili, cortesi. Mi chiedo: ma se amano così¬ tanto la loro terra da essere ospiti eccezionali, perchè … perchè non la rispettano anche astenendosi dal riempire i bordi delle strade con bottigliette vuote, altri rifiuti del genere, fino anche con interi sacchetti di spazzatura? Ed anche facendo attenzione ai numerosi incendi “bordo strada”? E dire che qui – molto ammirevolmente! – si fa la raccolta differenziata dei rifiuti!

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Oggi, 31 agosto 2017. Esco in bici alle 07,00 (e mi accorgo che avrei bisogno di indossare un corpettino antivento! Evviva! fa freddo!). Esco in bici in cerca di idee, spunti, fotografie: insomma, esco per ” leggere” non un libro ma ciò che mi circonda. E ne ho trovati, di spunti! Eccome se ne ho trovati! Questo cartello, ad esempio, “I CAN NOT ENTER” che tradotto significa, detto da un cagnolino, “Io posso non entrare, quindi, se lo decido, posso ben entrare, a mia scelta, solo che nessuno mi obbliga a farlo”. Evvabbè, mica tutti sono “studiati” …

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Ombre “contromano”

Il cartello si trova all’interno di una vasta area privata, Il Porto degli Argonauti, quei tali partiti alla ricerca del vello d’oro, ma questi qui, mi sono detto dopo  avere gir-pedalato all’interno dei loro molti ettari privati ed attrezzati a porto turistico, dopo avere visto che popò di barche vi sono ormeggiate … il vello d’oro, o quanto meno l’oro … questi qui lo hanno già  trovato!  Lo si era capito sin  dalla strada (secondaria, pubblica ed esclusiva) di avvicinamento: asfalto e segnaletica perfetti, quasi totale assenza di rifiuti a bordo strada (uscendo dal quale la solfa sulle strade secondarie ricomincia: strada dissestata, rifiuti).

N.B.: la viabilità  automobilistica sulle strade principali – direttrici lungo la costa o sue perpendicolari:  ottima.

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L’interno del complesso, poi, a livello di Porto Cervo. Molto già  realizzato, molto altro ancora in via di ampliamento, sia come villette che come (centinaia) di (ulteriori) posti barca.  Ora … due considerazioni: va bene che al mondo ci sono ricchi e meno ricchi, e questo mi sta anche bene. Quello che non mi quadra è perchè il privato senta come sua la cosa privata e quindi la rispetti, mentre quando si rapporta con la cosa comune, cioè di tutti, cioè anche sua, la maltratti e getti senza alcun ritegno rifiuti d’ogni sorta per strada, al bordo strada, nelle pinete.

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 Pineta privata, pineta pulita

Da Bene Pubblico a Bene Comune. All’amministrazione pubblica, poi (Comune di Pisticci) mi permetto di sottoporre un’idea: così  come si è trovato l’accordo per arrivare alle concessioni edilizie etc. per il Porto Cervo Ionico di cui sopra, altrettanto si potrebbe fare per tracciare percorsi ciclabili nelle pinete e nelle strade poderali, e per una campagna di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente, per incrementare il servizio di sorveglianza parchi e spiagge, etc., insomma, per la manutenzione di un Bene Pubblico ( = utilizzato da tutti) più alla portata di tutti e che, con l’apporto di tutti, potrebbe diventare un vero e proprio Bene Comune ( = realizzato con il contributo di tutti, in termini di suo rispetto).

La temperatura. In estate ha raggiunti 42° (eccezionale anche per la zona). Al nostr0 arrivo, sei giorni fa, 38°. Da due giorni fa freddo e oggi alle ore 14 abbiamo solo 30° ventilati che si reggono benissimo, anzi fanno un gran piacere.

bdrLa casa. Si trova quasi a metà  strada fra il mare (6,5 km) e il paese di Marconia (7 km): pochi minuti per la spiaggia, pochi  per i negozi. Noi ci andiamo anche in bicicletta. La costruzione di trova all’interno della zona padronale di una antica e attuale azienda agricola (devo intendere ora lavorata da operai e trattori). Un grande giardino quasi parco a disposizione, prato all’inglese, doccia (anche) esterna; lavapanni anche, vicino al forno a legna che se si vuole  si può usare per braciolate. A fianco della lavatrice, lo stenditoio e … un bell’albero di fichi sui quali maturano giorno per giorno, i frutti necessari all’aperitivo o alle fette di prosciutto. Disponibili anche i fichi d’India ma bisogna saperci fare … Nella stessa costruzione della nostra, un altro appartamento: due camere matrimoniali (noi una) , due bagni (noi uno), una gran sala (noi una media). Volete i recapiti per venirci anche voi? Ve lo dirò alla fine di questo LP (LP = Long Post). Per ora vi dico solo che abitiamo in Via delle Tavole Palatine e aspettate che noi si vada a Metaponto che poi vi dire di che si tratta. La nostra sistemazione … certo, certo, lo so che anche in zona vi sono altri alloggi, magari più “formalmente pretenziosi”, ma il nostro è unico quanto a “spazio” e a “vera signorilità “. Signorilità  … la è quella della padrona di casa, la ormai romana Donna (Domina, padrona) Marina; la sua e – sia pure su piani ovviamente diversi – quella del suo factotum locale Vito.

Prossimi argomenti: appunti di viaggio (di volta in volta); il vino; la cucina locale; i negozi; lo spazio.

Città  di Bernalda, visita al Palazzo Margherita, casa della famiglia d’origine del regista Francis Ford Coppola.

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Pisticci, inizialmente normanna, poi crollata per frana (1650), ricostruita su tre colli. Qui a fianco, Pisticci la nuit.

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Oltre che una fessura alla “Dulfer” per salire al Castello ci sono anche le scale!

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Oggi, 1 settembre 2017: 210 km da “casa” nostra (6,5 km dalla costa) alle Piccole Dolimiti Lucane e ritorno. Pieatrapertosa, salita a piedi sulle scalette irte al Castello che credo sfiori i 1100 metri. Indi il Volo dell’Angelo (v. in internet: scivolata su un cavo d’acciaio attraverso la valle!), da Pietrapertosa quota 1020 a  Castemezzano quota 859:  1415 metri di volata alla velocità  massima di 110 kmh. Indi, “ritorno” da Castelmezzano quota 1019 a Pietrapertosa quota 888: 1452 metri alla velocità  massima di 120 kmh! Costo del biglietto per l’intero circuito: singolo €35; la coppia €63,00. Ne vale la pena.

Qui a fianco: si nota che sono un (ex) alpinista di scuola, ma la schiena e le ginocchia un po’ rigide ne tradiscono l’età  …73. (Evvabbè …).

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Hans Johannes Emil Dulfer (1982- 1915) è stato un  ottimo pianista e alpinista tedesco. Oltre ai successi in arrampicata, ebbe notevole importanza anche per le innovazioni tecniche che introdusse. Le più¹ note sono la tecnica di discesa in corda doppia e la tecnica Dulfer per la risalita di fessure in roccia. Soldato nella prima guerra mondiale, morì il 15 luglio 1915 sul fronte occidentale.

Lo spazio. Tanto. Densità  della popolazione limitata. Il territorio non è intensivamente coltivato come in Toscana: colline e colline “allo stato brado” tal che sono state ottime location per film girati in … Sicilia e Medio Oriente!  I prezzi. Pesche e perchocche, €1,00 al kg; caffè e brioche, €1,80; un  litro di ottimo vino, €1,60.

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       “Podolico” passi … ma … cornuto a chi?

Pranzo, nell’ottima trattoria da Spadino  a Castelmezzano (una bistecca podolica – di bestie allevate allo stato brado -, un formaggio alla brace,  due verdure alla griglia, pane, acqua minerale, 0,75 l. di eccezionale vino Aglianico, un dolce, una frutta (“Non ne abbiamo, abbiamo solo uva“… e allora? Alla grande con l’uva!) e due caffè¨, tot. €40,50 servizio compreso. Da non perdere! Aglianico, vino nero del Vulture, zona a nord di Potenza, decantato da Orazio, Lucano di Venosa. Orazio, quello del “carpe diem” che non vuol dire “goditi il momento” ma ” fai in modo di dare ad ogni giorno un significato positivo”. Per far questo, il poeta, appresa la morte di Cleopatra, se ne uscì con il famoso “Nunc est bibendum!”, ora si deve brindare … e con qual altro vino se non con l’Aglianico? “Aglianico”, inizialmente “Ellenico” nome greco poi mutato dai successori arabi.

SOCIOLOGIA DI UNA VACANZA

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  S. Teodoro Vecchio

Oggi, 2 settembre 2017. In bici, in esplorazione. In campagna. Da quella d’una volta a quella d’oggi. Da bimbo in Toscana avevo co-vissuto per un mese l’anno con la campagna dei mezzadri: buoi ed aratro. Poi ho visto la fase successiva, quella dei trattori. Oggi vedo una fase ulteriore, quella delle scavatrici e dei camion a spianare colline. In parallelo, la cultura contadina emigrata: dalle tradizioni di padre in figlio alle Università ; dai contadini agli operai.

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Una ragione di tutto c’è: le arance al contadino vengono pagate 10-15 centesimi al kg. In città  il prezzo è ben diverso. Il guadagno sta nella filiera: trasporto e distribuzione. Quindi chi coltiva deve attrezzarsi a gestire l’intera filiera. Altrimenti è costretto a tagliare le piante appena impiantate, a non raccogliere le olive, etc… Lo stesso per il vino, se non per quello fatto in famiglia per la famiglia.
Inoltre: mi dicono che studi del 1960 stabilivano che la metratura minima redditizia di un appezzamento poderale fosse di 12,5 ettari. Inoltre mi dicono che i giovani non rispondono ai bandi della Regione che assegnerebbe loro gratuitamente terreni coltivabili.
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Le aie, una volta gialle di pula e paglia, oggi sono verdi prati all’inglese. La campagna qua e là punteggiata da pannelli solari e sui colli dalle pale eoliche.
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Un neo-latifondismo? In  parte potrebbe essere, sia pure in un contesto diverso: infatti  da un lato persistono alcune piccole proprietà ; dall’altro anche le grandi tenute “si aprono” al pubblico anche sotto forma di agriturismo; infine, gli ex contadini non necessariamente  “emigrano-valigia-di-cartone-alla-mano a fare gli operai nelle grandi fabbriche di città , ma -forse – possono rimanere a lavorare la terra nella loro zona, sia pure senza il rischio ed il piacere di fare impresa: oppure … la specie dei contadini si è estinta? E poi c’è la manodopera immigrata, irregolare all’80% nelle campagne, al 70% nel turismo, al 60% nel commercio, etc.
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btyIo pedalo senza una meta, mi inoltro in stradelle “terziarie”, anchee sterrate e incontro – di mattina – un metronotte con la sua Panda 4×4 ed il suo cane con cui faccio subito amicizia. Un guardiano notturno per sorvegliare cosa? Non lo chiedo, immagino: gli impianti, le coltivazioni, i limes (confini). Già , perchè ormai sempre più spesso appaiono “confini” ben delimitati da pali e reti metalliche. Una constatazione: quando sono a pedalare ” a casa”, in Trentino, nel ben conosciuto Trentino, sono pù che altro a caccia di km; qui, in Lucania, sono invece a caccia di sensazioni, di informazioni, di scoperte: i km sono di meno ma le foto ben di più.

Rientro nella mia “casa” temporanea lucana, e sempre in bici, mi concedo un po’ di mare. con un libro: “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche. Non è¨ un testo facile, lo si legge molto lentamente, il libro “vi dura” molto. Oggi alcuni passi:

bty“I fichi cadono dagli alberi, essi sono buoni e dolci, la loro rossa pelle si screpola quando cadono … (omissis) … tutt’intorno è autunno e cielo puro e pomeriggio”. Ecco, mi alzo vado in fondo al prato a cogliere i fichi per la cena …

“I simboli perenni, immutabili, aboliscono il tempo: i migliori simboli debbono parlare del tempo e del divenire …”  Penso ai nostri politici trentini, gli “Immutabili” …

“Da quando vi sono uomini , l’uomo ha gioito troppo poco: solo questo è il nostro peccato originale. Imparare a meglio gioire è per noi il modo migliore di disimparare a far male agli altri e ad escogitare cose che fanno male.” Penso a quanto non condivido la “valle di lacrime”, il “dolore che santifica”, i vari cilici fisici e mentali!

“La cattiva azione è un’ulcera, scoppia, la si vede: in tal senso è visibile e quindi onesta. Il pensiero meschino è come il fungo che opera lentamente, sotto traccia e alla lunga fa marcire il corpo”. E voi, gentili lettrici e cari lettori, ne conoscete di “pensatori meschini”? Io si e se volete ve ne presento alcuni.

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In mattinata, spiaggia di Policoro, liberazione di una tartaruga caretta-caretta dal nome Gabriella, curata da chi l’aveva trovata con un amo in bocca e plastica nello stomaco.

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Ah … dimenticavo: oggi ha piovuto!

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