CAMBIARE “IL” PARTITO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2018 @ 9:17 am

Detto altrimenti: … o cambiare partito?     (post 3050)

Un partito, uno Statuto, conforme alle regole di legge per cui se lo Statuto le viola, quel gruppo non è un partito politico e – ad esempio – perde il diritto a raggranellare il 2 x 1000. E allora, fatta la legge, trovato l’inganno: lo Statuto recita A (conforme alla legge), il gruppo dominante (non dirigente, ma proprio dominante) del partito stabilisce alcune deroghe B contrarie ad A con delibere di organi inferiori: la legge è violata, gli iscritti che hanno votato quello Statuto al congresso sono gabbati.

Un esempio? Il congresso stabilisce una linea politica ed elegge un segretario che la attui. Il segretario segue una linea diversa e che succede? Nulla fino al successivo congresso, ma nel frattempo ci sono elezioni centrali e locali …

Un altro esempio? I partecipanti alla commissione elettorale non possono essere candidati? Nessun problema: il gruppo dominamte di cui sopra si riunisce e stabilisce che in quel tal caso si può derogare.

(A questo punto il gruppo dominante agisce “per partito preso”, nel senso che la direzione del partito non è gli è stata data, ma se l’è proprio presa …!)

Di fronte alle situazioni precedenti, una persona che si è battuta per anni in favore del rispetto formale e sostanziale della legalità, che deve/può fare? Può cambiare partito visto che non è riuscita a cambiare (in meglio) il partito. Ma in tal caso …

… in tal caso la persona che ha cambiato partito viene tacciata di voltagabbana, mentre la persona che ha attuato la voltagabbanata vera, la persona che ha cambiato le carte in tavola violando il mandato ricevuto, la legge e le regole, la persona che ha cambiato (illegalmente e in peggio) il partito (da legale a illegale) no, quella persona è un acuto politico, uno che sa muoversi bene, che ha successo, un vero e proprio “ipse dixit”, coerente perché “non cambia partito”.

Ma tant’è … ce lo diceva anche il padre Dante … “le leggi son ma chi pon mano ad esse?”. Già … chi vi pone mano, soprattutto se non sono sanzionate o se – quand’anche lo siano – poi la sanzione non viene comminata e applicata?

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