QUARESIMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2018 @ 11:22 am

Detto altrimenti: che fare?                                 (post 3076)

Un amico, qualche giorno fa: “Ho fatto un cenone con gli amici e giù birra a gogò che poi, per quaranta giorni nisba”. Ecco, la Quaresima della … birra! Da secoli infatti siamo stati abituati ad una Quaresima di penitenza, di sacrificio … Dice: ma se poi arriva la Pasqua, cioè – per chi ci crede – una Gran Festa? (Per i non credenti il problema non si pone), non sarebbe molto meglio “desiderarla” questa festa, anzichè autoflagellarsi con privazioni e penitenze?

Ieri un filosofo, uno storico che poi è anche sacerdote: “Quaresima di sacrificio e penitenza o di Desiderio? Desiderio di avvicinarsi alla vittoria di Cristo, di avvicinarsi alla Croce come simbolo della vittoria del bene sulle tenebre; di avvicinarsi alla Resurrezione, la quale, dopo la Creazione, è il secondo dei due pilastri della nostra religione”.

La valle di lacrime … il dolore … purtroppo esistono, ma almeno cerchiamo di evitarli, di non di anelare ad essi, di non di esaltarli, di non ricercarli, bensì di evitarli per noi e per gli Altri. Infatti ciò che ci purifica, ciò che ci prepara a celebrare la Santa Pasqua è

  • l’attenzione all’Altro;
  • l’accoglienza dell’immigrato;
  • il rispetto per la natura;
  • l‘abolizione delle guerre;
  • una più equa distribuzione delle risorse del mondo;
  • la laicità (=pluralismo = accettazione del diverso da noi);
  • la speranza, il desiderio di …,

non certo il “non bere birra (o vino, n.d.r.) per quaranta giorni”.

(Concordo, n.d.r.)


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