IL TRAFORO DEL BRENNERO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Giugno, 2012 @ 5:49 am

Detto altrimenti: una o tre gallerie?  Ovvero, spinto da una mia personale “nostalgia” riprendo un discorso per me ormai “storico”. Anche perché non di solo TAV piemontese vive l’uomo …

1998. l’Architetto Karl Trojer di Terlano (Bolzano) fu uno dei promotori di ATT3 – ALPTRANSFER – CONSULTING-GEIE/EWIG, con sede a Bolzano, Via Frischin, 3, cioè di un Gruppo Economico di Interesse Europeo per la progettazione del tunnel del Brennero. Ad esso partecipavano alcune società e molti ingegneri, architetti ed economisti austriaci, altoatesini, trentini ed italiani. Io ne ero “coazionista” e consigliere.

Il Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) è una figura creata nell’ordinamento europeo con il regolamento comunitario n. 2137 del 25 luglio 1985, Si tratta di una figura giuridica proposta dall’Unione Europea avendo come riferimento il francese GIE (Group d’Interet Economique) con lo scopo di unire le conoscenze e le risorse di attori economici di almeno due paesi appartenenti all’Unione. Nelle intenzioni dei legislatori europei, questo dovrebbe permettere a piccole e medie imprese di poter partecipare a progetti più grandi di quanto le loro dimensioni permetterebbero. Tuttavia il fine del GEIE non è quello di ottenere un profitto, per quanto questo non sia vietato, quanto piuttosto fornire un ausilio alle attività delle imprese europee che lo costituiscono. Caratteristica principale di un GEIE è che deve essere costituito da aziende di almeno due paesi appartenenti all’Unione Europea mentre non è permesso ad aziende di paesi terzi di partecipare; inoltre, al momento della costituzione, si può decidere se dare o meno una scadenza predeterminata al GEIE. Il legislatore europeo al riguardo lascia notevoli spazi di autonomia in cui operare. Ciò perché i singoli Stati avrebbero dovuto uniformare questo nuovo tipo di soggetto a quelli già esistenti nelle varie legislazioni interne. In ogni caso, un GEIE è sottoposto alla giurisprudenza dello Stato in cui è situata la sede che, per questo motivo, deve essere dichiarata nell’atto costitutivo pena l’invalidità della costituzione stessa. In Italia il regolamento 2137/85 è stato assorbito ed integrato dal decreto legislativo n. 240 del 23 luglio 1981.

il "rendering" di una singola canna

All’epoca il nostro obiettivo era quello di fare accettare dall’ente pubblico, cioè da quello costituito fra gli Enti ferroviari tedesco, austriaco ed italiano, il nostro progetto, alternativo al loro il quale prevedeva invece la realizzazione di una sola galleria a doppio senso di marcia, unica per treni passeggeri e treni merci. La soluzione da noi proposta invece prevedeva la costruzione di tre gallerie (canne, parallele, una per ogni senso di marcia ed una di servizio) da utilizzarsi solo per treni merci teleguidati. I passeggeri sarebbero stati trasportati sulla linea attuale, rimodernata

I vantaggi della nostra proposta erano i seguenti:

1. si evitava il rischio insito nel far transitare sugli stessi binari treni merci e passeggeri aventi velocità molto diverse;
2. in caso di incidente (è di questi giorni il deragliamento di un treno merci nella stazione di Bressanone! Cosa succederebbe se un treno merci deragliasse nella galleria di base del Brennero?):
a. si agevolava l’intervento dei soccorsi;
b. si evitava il blocco dell’intera linea. Infatti in caso di blocco di una “canna”, ne sarebbero restate due pienamente funzionanti;
3. si evitava ai passeggeri lo stress di percorre oltre 50 km sottoterra;
4. si accorciavano i tempi di esecuzione dell’opera (la montagna sarebbe stata aggredita contemporaneamente in più opunti) e si sarebebro ridotti i costi di costruzione (una canna di 6 m. di diametro è “autoreggente” e non necessita di opere di sostegno interno) e i costi di gestione (fra l’altro si evitava la installazione di costosi sistemi di areazione, perché il treno merci era privo di conducente e comunque, procedendosi in una canna sempre nella stessa direzione, il treno stesso funzionava da stantuffo per il rinnovamento dell’aria);
5. si aumentava il volume delle merci trasportate.

All’epoca non riuscimmo ad avere udienza presso le competenti autorità, e dopo molti tentativi a vuoto, il nostro GEIE si sciolse.

Recentemente sulla stampa locale (L’Adige, 15 aprile 2012, pag. 63, all’interno della lettera “Traffico merci e Tir, Tunnel del Brennero, la soluzione migliore”, a firma di Paolo Valente) leggo una frase: “Una galleria tripla, con due canali di scorrimento e un tunnel esplorativo che avrà, a suo tempo, molteplici funzioni”.

Capirete la soddisfazione. Mi domando: come e quando, finalmente, sarebbe stata adottata la nostra “vecchia” proposta, di noi che volevamo “farci tre canne”? Chi, fra i lettori, mi può aggiornare?