InforMazione o InforNazione?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2018 @ 6:16 am

Detto altrimenti: siamo inforMati o inforNati?                 (post 3190)

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Siamo letteralmente bombardati: automobili, cibo, detersivi, supermercati, forme, mode, gusti, paesaggi, lunghissime liste di promesse della politica, e chi più ne ha più ne metta! I nostri ricettori (gusto, udito, vista, soprattutto il  cervello) sono automaticamente potenziati e ci travolgono – è proprio il caso di dirlo – con  una enorme massa di impressioni: sì, il nostro cervello è come “impresso” da una enorme quantità di “timbrature” di questi tamponi che ormai ne interessano il 90% della superficie: una sorta di ustioni non profonde ma che, riguardando ormai la quasi totalità della superficie, rischiano di essere micidiali per la salute mentale. Solo che non esiste un ospedale per questo genere di “grandi ustioni” se non noi stessi.

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Infatti, se non reagiamo, che succede? Che le impressioni si cancellano a vicenda e noi istintivamente ci rifiutiamo di “accogliere” qualcosa, di farlo penetrare in profondità. Sopraggiunge una sorta di assuefazione a questo sovraccarico di impressioni e disimpariamo ad “agire”, bensì impariamo unicamente a “reagire” alle provocazioni dall’esterno. In altre parole: assimiliamo, ci difendiamo, combattiamo ma – e questo è il danno grave – abbiamo perso la spontaneità e l’originalità del pensiero. E invece che essere inforMati, siamo inforNati!

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Un aneddoto: fra amici, di un conoscente udii dire che aderiva ad una formazione politica assolutamente estrema. “Perché così deve pensare di meno” dissi. Questa mia battuta istintiva ebbe un gran successo di consensi: inconsapevolmente avevo fatto centro.

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Sopra di noi l’uragano dell’inforNazione. Dentro di noi una profonda inerzia: un po’ come in oceano, quando in superficie le onde in tempesta creano un inferno di forze e una ventina di metri sotto di esse regna una pigra calma stagnante. E invece, ragazzi, risaliamo in superficie per andare a fondo: scartiamo le “onde impressioni” e “approfondiamo” solo quelle che meritano l’attenzione del nostro Pensiero Libero e Originario.

P.S.: certo che non è facile: infatti lo spirito libero è spesso screditato. Ciò accade perchè manca il tempo per pensare con la necessaria calma mentale e quindi ogni opinione divergente dalla “massa comunicata”, ogni atteggiamento veramente conoscitivo, autonomo e cauto viene osteggiato quasi come se fosse una forma di deviazione mentale. Ma noi non ci arrendiamo, vero? Gutta cavat lapidem!