IMMIGRATI E COLONIZZATORI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2018 @ 6:39 am

Detto altrimenti: problemi veri e falsi problemi       (post 3288)

Noi Italiani stiamo subendo una pesante colonizzazione e non è certo quella degli arrivi degli immigrati. A me pare che la priorità da governare dovrebbe essere un’altra, quella che sta subendo il territorio UE e quindi anche italiano e molte nostre imprese italiane. Vediamo di che si tratta.

  • Solo 150 anni fa noi Europei abbiano fatto ben due guerre alla Cina, “rea” di vietare l’importazione dell’oppio fatto coltivare dalla GB nella sua colonia india dagli schiavi (coolies) locali. La Cina, sconfitta, dovette accettare umilianti contratti commerciali e la cessione alla GB dell’isola di Hong Kong. Iniziò così l’imperialismo europeo in Cina.
  • Per risanare le proprie finanze, la Grecia ha dovuto vendere il porto del Pireo (azienda in attivo) alla Cina. L’imprenditore cinese acquirente dopo avere incrementato volumi di affari e utili dal 70 al 90%, sta ora dimezzando gli stipendi ai lavoratori greci e sta colonizzando altre aree del paese.
  • La Cina sta investendo molto su altri canali di penetrazione commerciale in Europa (ad esempio a Genova). Il fatto può essere descritto e presentato in due modi dal significato opposto: 1) successo dell’attrattività italiana verso investimenti esteri; 2) colonizzazione del nostro Paese.
  • La Cina, e non solo lei. Molti marchi famosi del nostro made in Italy sono ormai di proprietà estera. Ciò viene descritto e presentato in due modi dal significato opposto: 1) “Ci siamo internazionalizzati”; 2) colonizzazione del nostro Paese. Anche alcuni nostri “piccoli” imprenditori. Conosco personalmente casi in cui, dopo avere sviluppato prodotti e mercati, nostri piccoli imprenditori hanno venduto la loro azienda a stranieri (nei casi che conosco: USA e Arabi) incassando un prezzo molto elevato e ottenendo per di più un ricco contratto di dirigente o di consulente. Altri hanno portato la loro holding all’estero.
  • Gli USA non vogliono un’Europa forte: Trump sta facendo di tutto per indebolirla, anche “attraverso” la Turchia.
  • Molti, troppi giovani cervelli italiani migrano all’estero e – fra l’altro – possono diventare strumento di questa colonizzazione di ritorno.
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       Le strisce! Mettiamole le strisce!

A maggior ragione quindi servirebbero gli Stati Uniti d’Europa, se non altro per governare questa ondata di ritorno ed evitare che da ex colonizzatori ci si trasformi in colonizzati. Altro che “liberiamoci dai vincoli dell’UE, riprendiamoci la nostra sovranità!” Una simile visione politica pensa solo alle prossime elezioni (si veda l’andamento positivo dei sondaggi) e non alle prossime nostre generazioni. Il successo della politica attuale è basata sulla “percezione sensoriale” che induce nell’elettore ma che gli impedisce di avere una visione d’insieme dei fenomeni: invece di stare su di una alta scogliera ed avere la visione d’insieme del mare, siamo stati condotti a nuotare in questo mare, per cui del mare dei problemi abbiamo il massimo della percezione sensoriale (il salino sulle labbra: “Via i neri dal mio quartiere!”) ma nessuna visione d’insieme dei fenomeni di medio periodo.

Alcuni amici mi scrivono: “Riccardo, hai ragione, ma i tuoi ragionamenti sono indirizzati al cervello mentre la massa ragiona con la pancia”. Be’ raga, io so fare questo, e ci metto il cuore: poi ognuno cammini con le sue gambe finchè ha fiato (e così il quadro anatomico è completo!). Il fatto è che dobbiamo classificare i problemi secondo ascisse e ordinate: in ascissa l’urgenza, in ordinata il peso specifico. Nel far ciò, dobbiamo riuscire a convincere la gente a non farsi ammaliare dal canto delle Sirene Politiche della  terza dimensione, quella della “panciosità” dei problemi.