BRASILE COME ITALIA E VICEVERSA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2018 @ 7:01 am

Detto altrimenti: eppure erano ricchi rispettivamente di petrolio e di democrazia … (post 3343)

Italia-Brasile, e non è una partita di calcio, purtroppo.

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Scrive Aldo Cazzullo su Corsera 9.1.18 pag. 29: “Il giorno in cui realizzeremo quale pericolo la rete rappresenti per la democrazia e per le relazioni tra le persone sarà sempre troppo tardi”. Crisi del centrodestra e del centro sinistra e della sinistra. La destra vince, anche in Brasile con Bolsonaro che ha fatto campagna elettorale con slogan e false notizie attraverso la rete. Qui  fianco: il prossimo viaggio all’estero di Salvini?

E’ proprio vero che un bene si apprezza quando ti manca. Così mi sta accadendo per il Bene Democrazia.

download (1)Io sono nato il 3 febbraio 1944, sul finire della guerra, della quale ricordo solo la carta pressata nelle fessure delle persiane e la luce azzurrata nel vano delle scale. Dopo, Democrazia. Imperfetta, malata se volete, ma pur sempre Democrazia: pluralità di partiti e di idee. Oggi no, oggi mi sento oppresso da un nuovo 1984 alla Orwell, da un nuovo Grande Fratello: la rete manovrata da moderni gladiatori retiarii che “irretiscono” (appunto!) le masse attraverso un’azione di marketing diabolico. Mi spiego: il marketing può essere operativo. studio del mercato e dei prodotti attuali; strategico: cercare di indovinare le future richieste del mercato; diabolico: far nascere richieste da parte del mercato per il soddisfacimento di bisogni che altrimenti i mercati non avrebbe mai avvertito. E le masse, “ignoranti”, ci cascano.

Dice … “masse “ignoranti”, blogger? Ma che, mi fai l’elitario, lo snob, lo “studià”? Dico: no, amici per nulla! Lo dimostra la mia insistenza perché la scuola fornisca più conoscenza e meno capacità; lo dimostra il mio apprezzamento per l’insegnamento di Don Milani, per il quale valeva di più il figlio di un montanaro che avesse meritato un quattro del figlio di un professionista fiorentino che avesse meritato un nove.

downloadDice … ma tu, caro blogger, sei proprio sicuro che la gente nella stragrande maggioranza voglia realmente la Democrazia? Non vedi – ad esempio – come anche all’interno dell’Associazionismo e dei singoli partiti la Democrazia sia spesso violata da prepotenze, furbizie, inerzie? E la gente lascia correre …ma sì … che vuoi che sia … non vale la pena … dopo tutto poi …” Vuoi qualche esempio?  Un partito politico, il suo Statuto recita che i membri della commissione elettorale non possono candidare e invece candidano e non succede nulla; assemblee condominiali gestite dallo stesso amministratore; assemblee di soci presiedute dal Presidente dell’associazione; un’associazione: si raccolgono deleghe fasulle per vincere un’assemblea, e non succede nulla; un’altra associazione: delibere dell’assemblea ordinaria che modificano quelle dell’assemblea straordinaria … Solo piccoli grandi esempi di eventi di democrazia mancata, ma vabbè …

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Rispondo. Esiste un libricino piccolo piccolo, l’ “Anonimo Ateniese” scritto 2500 anni fa da un esule ateniese – rimasto anonimo, appunto, per cui se il libraio vi chiedesse il nome dell’autore … – il quale potè impunemente criticare la (falsa, n.d.r.) democrazia ateniese solo in quanto non perseguibile dal potere della sua città. Ma soprattutto egli ci spiega come mai, nonostante tutti questi suoi difetti, quel regime durasse così a lungo. Ecco, anche noi oggi dovremmo fare un esame dei difetti della nostra ex-Democrazia, delle ragioni del suo lungo perdurare nonostante gli stessi, per arrivare ad una conclusione: preferiamo riavere la nostra Democrazia malata, curarla, risanarla e conviverci, o preferiamo che resti invalida per sempre o peggio che muoia?  Perché la malattia è una condizione che conduce ad una delle seguenti conseguenze: guarigione, invalidità, morte.

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