ITALIA MIA BENCHE’ ‘L PARLAR SIA INDARNO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2018 @ 7:15 am

Detto altrimenti: a le piaghe mortal che nel bel corpo tuo si’ spesse veggio     (post 3371)

…o diluvio raccolto di che deserti strani per inondar i nostri dolci campi! Francesco Petrarca, Canzone all’Italia. L’aveva scritta contro la discesa in Italia della “tedesca rabbia”, le truppe dei vari eserciti alla conquista del Bel Paese. Io riprendo quei versi (che potete facilmente trovare in internet) per riferirli alla piaga dei disastri idrogeologici. Di pochi giorni fa le alluvioni nel nostro meridione, la pioggia di giaccio a Roma, l’alluvione in Trentino di ieri.

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               Dimaro, Val di Sole (TN)

Trentino: alluvione del 1966, 29 ottobre al 5 novembre (il culmine il 4 novembre): 180 mm di pioggia, venti a 100kmh. Quanti ne sono caduti in questi giorni? I giornali dicono 200 litri per mq., da 200 a 600 mm! Trento è salva, le valli no. Venti a 120 kmh hanno sradicato intere fasce di bosco. Paesi inondati dal fango, due morti, danni incalcolabili. Per nostra fortuna, nei giorni precedenti non era nevicato a basse quote  e comunque la  neve “è rimasta al suo posto” a 2000-2500 m”, mentre nel 1966 ce n’era molta di più e fra le quote 1000-2500 metri si sciolse (si dovrebbe dire “si fuse”) aumentando la massa d’acqua che precipitò a valle. E poi, in questi 50 anni molte opere a difesa sono state realizzate, quindi si è evitata un 1966 bis. Tuttavia …

… tuttavia a livello nazionale la difesa idrogeologica non è considerata una priorità in un paese soprattutto montano, con il 95 % dei Comuni esposti a questo rischio, in presenza di cambiamenti climatici di tipo “tropicale”: investiamo circa 70 milioni di euro al giorno per la Difesa militare e la stessa somma, ma all’anno, per la difesa idrogeologica! Ma si può?

Ma oltre a questi due “diluvi”, quello storico degli eserciti stranieri e quello attuale dei fenomeni atmosferici, noi Italiani siamo vittime di un terzo diluvio: quello degli slogan, delle frasi ad affetto, delle promesse da Paese dei Balocchi, del populismo.

Quando un uomo con uno slogan incontra un uomo con un ragionamento, l’uomo con un ragionamento è un uomo morto”

download (1)Oggi la “tedesca rabbia” c’è ancora, ma in senso inverso, nel senso che “mi fa rabbia” vedere come “loro” abbiano il rating di AAA+ e noi quello di BBB- (finchè dura …), noi la pari della Bulgaria (con tutto rispetto, s’intende!). Loro che Angela Merkel, dopo la flessione del suo partito, afferma che a scadenza del suo mandato si ritirerà e non sarà più disponibile nemmeno per incarichi europei (i contentini che invece qui da noi sono dati ai trombati interni), applaudita ed elogiata dai leader delle sue stesse opposizioni. Noi che invece i nostri politici non finiscono mai di cercare di risorgere dalle proprie ceneri come l’araba fenice, noi che dopo di me il diluvio, di me che sono insostituibile … fino a quanto tanto tuonò che piovve e che il diluvio del populismo li ha spazzati via. Ma … in dialetto trentino si dice che l’è pezo ‘l tacon del bus, è peggio la toppa del buco che si voleva rattoppare. Ma tant’è … chi è causa del suo mal pianga se stesso …!

Io non sono “un politico” bensì ho lavorato tutta la vita da manager. Se io come manager avessi ottenuto il risultato che hanno ottenuto i politici che hanno aperto le porte al populismo, sarei stato licenziato in tronco. E se avessi cercato di spiegare il perché del mio insuccesso, mi avrebbero detto: “Noi la paghiamo perchè ciò non avvenga, non perché ci spieghi perché ciò è accaduto. Quella è la porta”.

Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. (N.B.: il primo significato di democrazia/democrator è stato “potere sul popolo/ dittatore)