LIBRI: HENNING MANKELL 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Maggio, 2019 @ 9:30 am


Detto altrimenti: non solo romanziere, non solo giallista … (post 3577)

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Nato a Stoccolma nel  1948, marito di Eva Bergman figlia di Ingmar Bergman, morto di tumore a Goteborg nel 2015. Leggetene la biografia in internet. Famoso soprattutto per i gialli della serie del commissario Kurt Wallander:

  1. Assassino senza volto (in prestito da un’amica)
  2. I cani di Riga (in prestito da un’amica)
  3. La leonessa bianca (in prestito da un’amica)
  4.  L’uomo che sorrideva (in prestito da un’amica)
  5. La falsa pista (in prestito da un’amica)
  6. La quinta donna (in prestito da un amico)
  7. Delitto di mezza estate (in prestito da un’amica)
  8. Muro di fuoco (acquistato usato in libreria)
  9. Piramide (in prestito dalla biblioteca)
  10. Prima del gelo 
  11. La mano (acquistato nuovo in libreria)
  12.   L’uomo inquieto  (acquistato nuovo in libreria)

Dal 25 marzo a ieri, 4 maggio, ho letto i primi nove + Stivali di gomma svedesi (in prestito dalla biblioteca), un giallo non di questa serie. Praticamente dieci libri, uno ogni quattro giorni e … ho già contattato chi mi potrà prestare gli ultimi tre. Non è tirchieria, la mia, ma “scaffaleria” nel senso che non so più dove allocare i libri. Infatti, per fare spazio ho creato su ogni  scaffale la doppia fila ed ho regalato

  • quasi tutti i libri della mia prima gioventù, ad una biblioteca scolastica;
  • una interessantissima serie di 25 fascicoli sul turismo in bicicletta, alla FIAB;
  • raccolte di fumetti classici, ad un amico appassionato del genere;
  • alcuni libri che ormai per me hanno perso attualità ed interesse, ad un’amica.

Ma non basta. Se voglio proseguire nell’accoglimento di ulteriori libri, devo intervenire come segue:

  • sostituire su uno scaffale numerose foto con cornice con nuovi libri;
  • continuare a regalare libri che ormai per me hanno perso ogni tipo di significato;
  • creare nuovi scaffali;
  • eliminare molti libri d’arte (ipotesi teorica, perché non lo farò mai!);
  • eliminare i libri del mio corso di laurea (ipotesi teorica, perché non lo farò mai!).
Paganella, verso la Malga Zamabana: 1) ore 09,00, la discesa per un caffè 2) ore 12,30, la discesa per un aperitivo analcolico; X) caduta (“Acc…!”)

Dice … ma allora tu sei un lettore (anche giallista) accanito! No, raga, scialla, è solo che il 25 marzo scorso, a seguito di una brutta caduta sugli sci (v. post precedenti), mi hanno “legato” la spalla destra, per cui fine dello sci e addio all’inizio della stagione/bicicletta, ed allora … allora sotto con i libri! E per rilassarmi, ho adottato i romanzi gialli in temporanea sostituzione dei saggi e dei ragionamenti impegnati di Paolo Mieli, Giovanni Straffelini, Marcello Farina, Umberto Eco, Carlo Rovelli etc.

Ma veniamo a Henning Mankell. Oggi avrebbe 71 anni e sarebbe ancora “sul pezzo” nel senso che ci avrebbe regalato altri capolavori del suo genere. Henning fa vivere il “suo” commissario da un romanzo all’altro (leggeteli nella corretta successione temporale) con connessioni, ragionamenti e citazioni progressivamente collegate tal che la serie può essere letta anche come “La vita (soprattutto ma nion solo professionale) del commissario Kurt Wallander”. Ciascun romanzo poi ha una uguale struttura: breve prologo; lunga trattazione; breve soluzione del problema con arresto o morte del colpevole; breve ragionamento conclusivo. Nella trattazione infine sono intrecciati diversi filoni, ragion per cui da ognuna di esse si potrebbero trarre più romanzi separati.

Centrale in tutti l’aspetto umano del commissario e dei vari personaggi (in questo Henning è un po’ manzoniano!), la descrizione della società svedese in genere e dell’organizzazione della Centrale di Polizia della cittadina ove Wallander vive e lavora: Ystad, nella regione della Scania, all’estremo sud del paese. Se leggerete questi romanzi, accendete il computer (Google Maps) e seguite i viaggi e gli spostamenti del commissario: sarà molto divertente, interessante ed istruttivo.

Unica nota negativa: la ricchezza delle vicende di Kurt Wallander vi faranno apparire “poveri” i romanzi di alcuni altri giallisti che volutamente non nomino per il rispetto e l’apprezzamento loro comunque dovuto.

Buoni libri – gialli e non – a tutte e a tutti!

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P.S.: Henning Mankell, “Muro di fuoco” prima edizione 1998, pag. 251: … i detentori del vero potere erano le persone che controllavano le comunicazioni elettroniche. Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, Ed. La nave di Teseo 2017, prima edizione 1995, pag. 46: Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo TV o internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come “la voce del popolo”.

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