INCONTRI: EMANUELE MASI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2019 @ 9:12 pm

Detto altrimenti: la Danza a Bolzano, Trento e … uberall!         (post 3609)

Emanuele Masi (ph. Tiberio Servillo)

Nell’ambito della serie dei miei post INCONTRI non avrei certo potuto farmi scappare Emanuele, che chiamo così perché figlio di carissimi amici e poi con la mia età … dai che ci sta! Lui comunque è anche Maestro, visto che ha due diplomi conseguiti al Bonporti di Trento: in oboe e in strumentazione con il compositore Daniele Carnevali. Dopo alcuni tentativi sono riuscito ad incontrarlo a poche settimane dall’avvio della 35esima edizione del Festival Bolzano Danza che si aprirà il 12 luglio con una produzione del Teatro alla Scala di Milano.  Emanuele Masi, 41 anni, due figli di 9 e 11 anni, funzionario della Fondazione  Haydn di Bolzano e Trento, dal 2013 è Direttore artistico del Festival Internazionale Bolzano Danza. Molto stimato in ambito nazionale, dal 2018 è anche consulente del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, programmando le stagioni di Danza a Trento, Bolzano e Rovereto e per diversi centri della regione per con più di settanta appuntamenti all’anno nella nostra Regione.

Emanuele, nato a Trento trasferito a Bolzano nel 2004. Come hanno influito i trasferimenti sul tuo percorso formativo e professionale?

I cambi di prospettiva sono sempre fondamentali ma – nonostante le differenze culturali e linguistiche che indubbiamente contraddistinguono queste due realtà – mi muovo tra il Trentino e il Sud Tirolo pensando alla nostra regione come ad un’area metropolitana. Se vivessi in una grande città come Milano, i tempi per andare da casa a teatro sarebbero sicuramente maggiori!

Emanuele, figlio d’arte? Possiamo dire così visto che papà Alfonso era insegnante di musica e comunque nel sangue ha anche altra arte, quella letteraria?

Direi di sì e che soprattutto in famiglia mi ha contagiato la passione per il Teatro: a pochi mesi entravo già in scena in un’operetta interpretando il ruolo di una bambina malata!

Quali sono stati mi tuoi primi passi verso il mondo animato dalla Musica?

I miei primissimi ricordi in ambito musicale sono le audiocassette che mi regalava mio padre che insegnava Musica alle Scuole Crispi di Trento. La cosa curiosa è che io mi immaginavo che quelle bellissime canzoni per bambini, cantante e registrate con i suoi studenti, lui le avesse realizzate appositamente per me.

Wintereise – Teatro alla Scala Ballet Company Brescia e Amisano Teatro alla Scala – Spettacolo di apertura Ballet Preljocai, prod. Teatro alla Scala, Milano

Da artista della Musica a manager della Danza …

Dopo il diploma in conservatorio ho iniziato una timida ma rapida carriera come oboista, ma da sempre la passione per la Musica si alternava con uno spiccato senso organizzativo e una vocazione all’impegno civile. Così, progressivamente, mi sono ritrovato a lavorare in vari ruoli operativi nel Teatro musicale: orchestre giovanili, opera, Danza. In quell’ambito avevo anche l’occasione di mettere nel lavoro un tocco mio, uno sguardo e una cura verso le persone e la comunità a cui erano rivolte le iniziative che organizzavo.

Come si è inserita la Danza nel mondo Haydn?

Nel 2015 la Fondazione Haydn ha assunto la gestione dell’attività d’opera a livello regionale e il Festival Bolzano Danza, una manifestazione di fama internazionale che quest’anno compie 35 anni. Grazie al sostegno del Consiglio di Amministrazione e di tutto il team al mio progetto culturale per il Festival, in questi anni abbiamo raggiunto dei traguardi importanti, tra cui il massimo punteggio artistico che ci ha assegnato il Ministero dei Beni e Attività Culturali.

Inoltre sono riuscito a far combaciare il mio amore per la Musica con quello per la Danza e nell’edizione in arrivo di Bolzano Danza si avrà una straordinaria presenza di spettacoli con la musica suonata dal vivo anche, ma non solo, dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.

Wintereise – Stefania Ballone, Marco Agostino, Chiara Fiandra, Andrea Risso – Spettacolo di apertura Ballet Preljocai, produzione Teatro alla Scala, Milano

Musica classica e classica-moderna, Danza classica e classica-moderna: quale evoluzione?

Penso che le categorie “classico” e “contemporaneo“ siano effimere e spesso rischiano di creare pregiudizi che nuocciono a chi si vuole avvicinare a un concerto o a uno spettacolo. La stessa denominazione di “Musica contemporanea” può portare a fraintendimenti quando – per esempio – si riferisce a quella scritta nel secolo scorso da compositori ormai scomparsi. Chiameremo “contemporanea” la Musica di Luigi Nono anche tra un secolo? E allora come dobbiamo chiamare quella scritta oggi da giovani compositori e compositrici? Un altro stereotipo è quello che ritiene i linguaggi “classici” più comprensibili e in definitiva rassicuranti, ma non è sempre così. Prendiamo la letteratura: oggi non è più “facile” leggere un romanzo di Michela Murgia che l’Iliade di Monti senza parafrasi? Siamo sicuri che chiunque riesca a godersi appieno tre ore di balletto classico e che non si trovi piuttosto più a suo agio con una coreografia contemporanea, magari accompagnata dalle stesse musiche romantiche? Si usa dire che la Musica non vada divisa per generi, ma tra “Musica bella” e “Musica bella”. Io invece preferisco dire che la Musica, la Danza o, in una parola, l’arte vada divisa tra quella che ci emoziona e quella che non ci emoziona: e in questo ragionamento giocano alla pari sia l’opera artistica in sé sia la nostra attitudine, i nostri gusti, la nostra preparazione e il nostro umore in quel preciso istante.

I giovani e la Danza, ieri, oggi e domani

In tutti i campi cerco di spingere i giovani, in primis i miei figli, a essere curiosi, a non avere pregiudizi, a osare, perché anche sbagliare è un modo per crescere.

I tuoi lavori più recenti ed i prossimi

Sono immerso nella Danza e nella musica 365 giorni l’anno e ormai non so nemmeno se considerarlo un lavoro o una parte della mia vita. E allora, se vogliamo vederla in questi termini, potrei tranquillamente dire che l’attività più prossima e che mi appassiona maggiormente è quella di accompagnare i miei figli nella loro vita che si apre sempre di più al mondo.

Emanuele, grazie per avere accettato l’intervista, ma soprattutto grazie per le indicazioni di impegno e di ottimismo che scaturiscono dal tuo esempio per tanti giovani ed anche per tanti papà: accompagnare i giovani figli verso un futuro di coraggio e di apertura al mondo. E nel frattempo il mio piccolo contributo alla tua azione è quello di … avere scritto le parole Musica, Danza e Teatro con la iniziale maiuscola!