I NUOVI SCHIAVI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Agosto, 2012 @ 6:36 am

Sir Thomas Gresham (1519-1579)

Detto altrimenti: la Legge di Gresham afferma che la moneta cattiva scaccia quella buona. Io mi permetto di aggiungere: la politica cattiva  (genera l’antipolitica e) scaccia la politica buona. Per lo stesso principio logico, si potrebbe affermare anche che l’economia cattiva  scacci quella buona.

Crisi economica. Si dice che la colpa è della delocalizzazione e della concorrenza dei paesi cosiddetti emergenti, nei quali il rispetto dei diritti civili e del lavoratore è un semplice optional … si dice che queste sono fra le principali ragioni della crisi della nostra economia. Forse però ci dimentichiamo che la crescita del nostro famoso PIL dagli anni sessanta ad oggi è passata da valori del +8% a valori negativi, e la tendenza si è manifestata ben prima dell’avvento della concorrenza dei paesi del Bric (Brasile, Russia, India, Cina). E allora, forse, in una certa misura, le ragioni troviamo ricercarle in noi stessi, anche perché, nello stesso lasso temporale, l’andamento di altri paesi europei, Germania in testa, è stato ben diverso. In successivi post scriverò della possibilità che abbiamo di recuperare terreno per due vie: all’interno del nostro “modello di crescita”, adottando un diverso “modello di crescita”; ma soprattutto, adottando un “modello di decrescita”.

Ma torniamo a noi, all’antieconomia e ai nostri nuovi schiavi. In questi giorni sono stato al mare, per una breve vacanza familiare in acqua salata, noi che, Trentini, usualmente ci bagnamo in splendidi laghi, limpidi, puliti, pluricertificati, ma ovviamente… insipidi! Sulla spiaggia si fanno nuove conoscenze. Molte le occasioni: un ombrellone che “vola” rapito dal vento, un tale che ti chiede se vuoi fare equipaggio sulla sua deriva … sa, il mio equipaggio mi ha dato forfait … ma noi, non eravamo vicini di tavolo al ristorante, ieri sera? … E questa bella bimba? E’ sua nipote? Complimenti! Anch’io ne ho una, ecco, qui sul telefonino ho le foto, etc…. Lei è in pensione? Io si e Lei? No, sto lavorando ….
 E qui inizia il bello, si fa per dire, il bello. Infatti …

”Lavoro vicino Roma, in un laboratorio artigianale, siamo 15 persone, io sono l’unico Italiano, coordino gli altri, tutti filippini, africani, cinesi (loro, tutti ad €30 al giorno + vitto e alloggio, cioè, vitto e branda, tutto “in nero”). Sa, ho famiglia … la mia ditta aveva chiuso … ho trovato lavoro solo a queste condizioni. Inizio alle 11 di mattina, ininterrottamente sino a mezzanotte, sabato e domeniche comprese. Ferie? Ho fatto due giorni a Pasqua ed ora sono qui, al mare, per tre giorni. Forse a Natale, ne avrò un altro paio. E’ due anni che faccio questa vita. Altri miei ex colleghi lavorano, alle stesse condizioni, in altri laboratori analoghi, anche più grandi. In due anni nessuno di noi ha mai visto un controllo della Guardia di Finanza, dell’INPS, dell’INAIL, dei Vigili del Fuoco, etc.. Niente. E dire che quando si lavorava nelle ditte “in regola” ogni giorno avevamo un controllo. Vede, il danno non è solo nostro. Queste ditte fanno concorrenza sleale a quelle che lavorano secondo le regole e le costringono a chiudere. I fornitori? Italiani, certo, ma vengono accettati a patto che siano disponibili a fatturare solo un terzo delle forniture. Che vuole, che si sia noi a denunciare il fatto, per perdere anche quest’ultima opportunità di portare uno stipendio a casa, sia pure “in nero”? No di certo. Ciò che sorprende è che sono situazioni note e che nessuno, dico nessuno fra le Autorità Pubbliche, intervenga. Insomma, la Napoli di Saviano è anche qui”.

Morale: la buona economia italiana, se sovraccaricata da una eccessiva burocrazia e pressione fiscale, lascia troppi margini alla economia cattiva, clandestina e incontrollata, che la scaccia.

Ci salutiamo. Lui torna “vicino Roma” dove riprenderà il suo lavoro. Io a Trento, dove ho ripreso a scrivere.