ALLARME DEMOCRAZIA 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Agosto, 2019 @ 6:38 am

Detto altrimenti: democrazia si/no, altro che TAV si/no; flat tax si/no …. (post 3635)

Le ideologie sono morte (purtroppo, dico io). Le idee che vi risiedevano sono diventate senza fissa dimora, vagano disorientate un po’ qua, un po’ là. Lo stesso dicasi per le persone che quelle idee coltivavano. E così noi poveri cittadini semplici, elettori massa di manovra siamo disorientati: andiamo alla ricerca dei nostri punti fermi di riferimento, nella speranza di trovare le idee che condividiamo in capo a persone che condividiamo. Orbene, può succedere che si trovi la persona condivisa ma senza quelle idee o viceversa, idee condivise ma in capo a persone non condivise. Ogni tanto, per fortuna, riusciamo a trovare la coppia vincente: persona e idee entrambe condivise. Il massimo!

Nei miei post cito spesso il libro di Umberto Eco “Il fascismo eterno”, 60 paginette per i 5 euro meglio spesi della mia vita, scritto 20 anni fa e pubblicato adesso per la Ed. La nave di Teseo. Scritto 20 anni fa e – purtoppo! – attualissimo. Leggetelo, vi prego. Se poi avrete ritenuto che non ne sarebbe valsa la pena, ve lo ricompero io! Oggi via “uozap” ricevo quanto segue a firma Lorenzo Tosa e pubblico volentieri:

“Solo un paese che ha smarrito il più elementare alfabeto civile e costituzionale può assistere in silenzio a un vicepremier di minoranza di un esecutivo che apre la crisi di governo, convoca il Parlamento ed evoca lo scioglimento delle Camere, come se fosse contemporaneamente il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica in carica.
Solo un paese che ha perso ogni dignità può accettare senza battere ciglio che un capopartito chieda di essere investito di “pieni poteri”, neanche fossimo nell’ottobre del ‘22.
Solo un paese che ha perduto completamente il senso delle istituzioni può rimanere zitto mentre un ministro si rivolge a parlamentari della Repubblica eletti invitandoli ad “alzare il c***” e presentarsi in Aula il prossimo lunedì, come se fossero pedine alle sue dipendenze.
Non siamo più di fronte alle sbruffonate di un cialtrone sulla spiaggia con un Mojito in mano. Queste sono prove tecniche di regime. E, se può fare tutto questo, se può spingersi tanto in là, non è solo per i 10 milioni di italiani che lo applaudono, ma per i 50 che stanno zitti.
Ogni nostro silenzio, ogni nostro arretramento, è un segnale di resa della democrazia e delle istituzioni. È una tacca in più nella discesa verso l’abisso e un piccolo assaggio di quello che sarà. I campanelli d’allarme nella storia suonano sempre fortissimi, solo che non ci sono mai abbastanza orecchie ad ascoltarli.”

Il silenzio … o una reazione inadeguata, la distrazione di ferragosto … Se oltre al piccolo ma great (grande!) libro di Eco avete voglia di approfondire la storia del passato, il testo che mi permetto di suggerire è “Le origini del fascismo in Italia” di Gaetano Salvemini: le analogie fra i due periodo sono terribilmente simili! Termino con il calcolo sui milioni di italiani. Se un partito raggiunge il 35% e a votare è andata solo la metà degli elettori, significa che ha ricevuto il consenso del 17,5% degli aventi diritto al voto. Se poi consideriamo la massa dei diciassettenni e meno, allora significa che un manipolo pari al 10-15% degli italiani governerà 60 milioni di Italiani: ed ecco i 10 milioni cui si riferiva l’autore del pezzo che ho trascritto. E’ questo che vogliamo? Andiamo a votare, tutti e … chi ha un ferro l’affili, metaforicamente, intendo: chi ha diritto al voto, affili la sua mente e vada a votare!

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