RETORICA, DEMAGOGIA, POPULISMO, DEMOCRAZIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Agosto, 2019 @ 6:56 am

Detto altrimenti: le parole sono pietre …

… scriveva Don Lorenzo Milani alla “sua” professoressa. Ed allora cerchiamo di intenderci su queste quattro  (post 3639)

Ieri in scena al Senato

Retorica – “Atteggiamento dello scrivere o del parlare, o anche dell’agire, improntato a una vana e artificiosa ricerca dell’effetto con manifestazioni di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni”. Quell’annuire, quel girare gli occhi, quell’ammiccare, quello schernire che vuol dire tutto e non dice niente (di serio), quel rivolgersi alla Madonna … ma … scusate … nella nostra storia recente … non avevamo già avuto un Uomo della Provvidenza?

Demagogia – Fare ciò che piace all’altro, agli altri, al popolo indipendentemente se ciò sia il suo bene. Un po’ come un papà che le dà tutte vinte al figlioletto: molti gelati, dolci, patatine fritte a gogò che se poi il piccolo starà male vabbè si chiama il dottore.

Populismo – “Sono gli Italiani che lo vogliono anzi, che mi vogliono! Sono loro, il Popolo tutto, compatto, che vuole tutto ciò!” Al che suggerisco la lettura di due libri: 1)  “Il canto del pendolo” di Josif Brodskij (premio Nobel per la poesia, sepolto a Venezia): nella prefazione di questo suo libro mette in guardia i giovani: “Diffidate delle masse osannanti, dei grandi numeri, dei bilanci ben assestati se non altro perché dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” – 2) “Il fascismo eterno” di tale Eco dr. Umberto. Scritto 20 anni fa e pubblicato oggi dalla Nave di Teseo, 60 paginette ette ette per 5 Euro mai così ben spesi! Eco analizza il “populismo qualitativo” come componente della cultura fascista: il popolo è considerato come una massa qualitativamente uniforme esprimente un pensiero unico, che poi – invece – è il pensiero del capo, se non altro perché non è possibile che 60 milioni di Italiani esprimano tutti lo stesso pensiero: “Cosa? Che dite? Sto governando male? Me se è il popolo, tutto il popolo che vuole questo, mica sono io!”

Democrazia – Esiste una via democratica per la distruzione della democrazia. Anche durante il fascismo la massa era “favorevole” al capo, quindi potremmo affermare che il fascismo era democratico. Già … peccato che il termine “democrazia” abbia significato nei secoli – e possa anche oggi significare – tre realtà diverse: 1) potere sul popolo (il democrator era il dittatore) – 2) strapotere del popolo (oggi direi del popolo delle reti) – 3) potere del popolo.

Cosa temo io oggi? Elenco solo le mie quattro principali priorità: avere una legge elettorale più proporzionale; mantenere in vita la separazione dei poteri; mantenere in vita l’obbligatorietà dell’azione penale; non introdurre la cosiddetta democrazia diretta, che trasformerebbe la democrazia del terzo tipo (v. sopra) in una oligarchia o peggio in una dittatura, cioè in una democrazia del primo tipo (v. sopra).

Per finire una poesia (non mia, purtroppo: di mio c’è solo la traduzione

Who opened the door for the democrator? And how come he let in the market-conquistadors? Why is he acting as if he has something to hide? The privilege of the stupid is to be taken for a ride. Chi ha aperto la porta al democrator? E com’è che egli si è collocato nel gruppo dei conquistadores? Perché si comporta come se avesse qualcosa da nascondere? Il privilegio dello stupido è quello di essere preso in giro.

Amici, cerchiamo di non farci prendere in giro!

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