TRA SCILLA E CARIDDI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Agosto, 2019 @ 7:24 am

Detto altrimenti: Incidit in Scyllam qui vult vitare Charybdim   (post 3640)

(Ieri in Senato)

“Scilla, Cariddi? A noi che ce ne fotte che tanto sullo Stretto ci facciamo il ponte …”

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Lo Stretto di Messina … Scilla e Cariddi, uno scoglio e un gorgo: naufraga contro Scilla chi cerca di evitare Cariddi. Oggi potremmo dire “dalla padella nella brace” oppure, in dialetto trentino, che “l’è pezo ‘l tacon del bus” cioè è peggio la toppa del buco che vogliamo riparare. Mi spiego:

  • si va al voto? Taluno vince e prosegue nella sua politica assolutista ma alla fine il paese è isolato dall’UE che a sua volta è indebolita (Putin e Trump sono contenti!), il paese è impoverito ( ma se uno si è messo da parte 49 milioni di euro, vabbè, ce la può fare …) … e allora che fare? Usciamo dall’Euro, diciamo fra di noi che la liretta vale molto fino a quando non andremo ad acquistare materie prime e energia ed allora ci accorgeremo che siamo poveri poveri;
  • si fa nascere un governo diverso? Ma questo governo dovrà cercare le coperture per i processi avviati dal precedente: per dirla in dialetto trentino, è un po’ come anar col cul ne le pedate (o ne la brase): è un po’ come andare a mettere il proprio sedere nelle pedate (o nella brace), cioè è volere andarsele a cercare …

La soluzione? Ecchè raga, scialla, calma, devo dirvi tutto io? Questa è la problematica. La soluzionatica cercatevela da soli, cribbio! Magari con l’aiuto del Presidente Mattarella …