LA POLITICA ZERO BASE BUDGET – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2019 @ 7:25 pm

Detto altrimenti: dell’al-di-qua e dell’aldilà     (post 3691)

Il filosofo greco Platone è stato il primo a individuare le due zone: l’al-di-qua e l’aldilà. In questa direzione si sono mosse anche alcune nuove forze politiche nel senso di definire una linea netta di separazione fra il “prima di loro” e “loro stesse, presente e futuro”, ovvero un quid che a detta loro li ponesse al-di-là del vecchio sistema che stava nell’al-di-qua: una linea che avrebbe segnato l’inizio della “prosecuzione dopo una fine”, ovvero l’inizio del “cambiamento” del tipo di vita politica, economica, sociale.

Tuttavia a me piace evidenziare – in linea teorica, s’intende! – che il cambiamento può essere in due direzioni: in meglio e in peggio. Ma non voglio esprimere – in questa sede – alcun giudizio di valore.

In merito alla citata “linea di separazione” mi permetto invece di sottoporre all’attenzione di chi mi legge una sottolineatura: una uguale separazione non è stata tracciata quanto a metodo di programmazione. Ovvero: totalmente nuovi gli strumenti HW (i partiti) ma sempre uguale è rimasto il SW (il metodo di programmazione). Mi spiego meglio: il “nuovo” ha puntato su alcuni singoli temi specifici quali l’immigrazione, la sicurezza, quota 100, reddito di cittadinnza, etc. ma non si è posto il problema politico per eccellenza cioè la riprogrammazione ex novo secondo la modalità zero base budget (cfr. post precedente) di come investire la totalità delle risorse (non solo quindi quelle “attualmente” disponibili), sulla base dell’ azzeramento delle priorità preesistenti, per definire nuove più aggiornate priorità.

In altre parole: avrei preferito vedere individuata una linea che segnasse la fine dei “diritti acquisiti di alcuni settori/progetti o ad essere finanziati a prescindere”, in favore di una nuova programmazione zero base budget che aggiornasse l’elenco delle priorità.

(foto repubblica.it)

Sono stato spinto a queste considerazioni dal caso Ex-Ilva (di Taranto e non solo di Taranto).

Problema:  spieghi il governo come si possono reperire le risorse necessarie per finanziare il risanamento e/o la riconversione di quel sito senza aumentare il debito pubblico, senza privare i lavoratori del lavoro e del reddito e senza privare il paese della quota di PIL prodotto.

Soluzione (proposta dal vostro blogger): occorre riscrivere l’elenco delle priorità di spesa/investimento secondo la tecnica di gestione aziendale zero base budget.

Commenta Edoardo P.: “Riconvertire l’impianto con i soldi dell’UE … oppure farne uno nuovo come han fatto i Tedeschi a Duisburg”

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