IL PREGIUDIZIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2020 @ 7:31 am

Detto altrimenti: la sua natura secondo Norberto Bobbio      (post 3746)

Ho appena finito di scrivere su “Democrazia, libertà, buon governo” ed ecco che parlando dei pregiudizi … insomma, inizio con le due conclusioni alla quale perviene Bobbio (pagg. 99 e 101) nell’ornai citata opera “Elogio della mitezza” nel capitolo “La natura del pregiudizio”, (pagg. 89-101):

  1. In genere il gruppo che esprime un pregiudizio” è numericamente superiore al gruppo che lo subisce, con un’unica eccezione: il pregiudizio contro il genere femminile, per cui “il movimento per l’emancipazione femminile delle donne e per la conquista della parità dei diritti e delle condizioni è la più grande se non l’unica rivoluzione del nostro tempo”.
  2. …  ”credo che la democrazia possa servire anche a questo: la democrazia, vale a dire una società in cui le opinioni sono libere e quindi sono costrette a scontrarsi e scontrandosi a depurarsi. Per liberarsi dai pregiudizi, gli uomini hanno bisogno prima di tutto di vivere in una società libera”.

Ed ora possiamo iniziare.

Il pregiudizio  è un’opinione, una somma di opinioni o una dottrina accolta passivamente , acriticamente per inerzia o per timore, creduta per vera perché corrisponde ai nostri desideri/passioni/interessi.

Pregiudizio individuale (poco dannoso): la superstizione – Pregiudizio collettivo: quello condiviso da un gruppo di persone verso un altro gruppo, quale il pregiudizio raziale, nazionale, di classe. E’ pericoloso perché genera violenza: guerra fra nazioni, popoli, razze, classi sociali.

Le disuguaglianze non naturali o sociali. Le naturali (io bianco, tu nero; io uomo tu donna) sono molto più difficili da vincere di quelle sociali (io civile, tu barbaro). I partiti di destra ritengono che la maggior parte delle disuguaglianze siano naturali e quindi come tali invincibili. Al contrario i partiti di sinistra. Rousseau: “gli uomini sono uguali. La civiltà li ha resi disuguali”. Nietzsche: ”Gli uomini sono disuguali per natura, la società tende a trasformarli in uguali”. Il pregiudizio nasce dal sovrapporre alla disuguaglianza naturale una disuguaglianza sociale senza riconoscerla come tale.

La discriminazione (differenziazione illegittima) presuppone un giudizio di valore: io superiore tu inferiore; etc. . Dalla discriminazione può derivare un effetto positivo: “Io mi sforzo di farti crescere”: così i genitori nei confronti dei figli: Purtroppo spesso deriva un effetto negativo: “Io ti schiaccio!” (v. la cosiddetta soluzione finale nazista nei confronti degli Ebrei).

Il pregiudizio si “evolve” come segue: discriminazione giuridica (leggi raziali); emarginazione (i ghetti); persecuzione (campi di sterminio). Prossimo post: “Razzismo oggi”.