I DIALOGHI DI PLUTONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Febbraio, 2020 @ 5:00 pm

Detto altrimenti: sovranismi dell’ … altro mondo!   (post 3762)

(Febbraio in Trentino. Tizio e Caio sono andati a sciare e si stanno concedendo una pausa sulla terrazza soleggiata della Malga Zambana, in Paganella)

Malga Zambana: foto di interni
Malga zambana: esterni

Tizio: Ah, proprio una bella sciata, non trovi? Ed anche questa pausa ci voleva proprio …
Caio: Certo Tizio, e poi con questo spettacolo! Guarda il Brenta com’è bello!

Tizio: Si, è meraviglioso! E poi, che dire delle piste? Sono tante e molto ben tenute. Solamente … peccato che qualche turista nemmeno tanto bravo a sciare si lanci per i pendii ad una velocità eccessiva, senza controllo: sarebbe bello vedere più spesso i Carabinieri e la Polizia a multare chi rappresenta un pericolo per se’ e per gli altri.
Caio: Hai ragione Tizio … ma … guarda un po’ chi sta arrivando … sì, quello sciatore con la tuta rosso fiamma acceso … non ti pare che sia … ma sì … è lui … ehilà quel signore! Signor Sempronio venga qui al nostro tavolo!

(Il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, risponde al saluto, si cava gli sci e va a sedersi al tavolo dei due amici)

Sempronio: Eccomi amici! Posso chiamarvi così, vero? Ci stiamo incontrando tante di quelle volte che ormai …
Tizio e Caio, all’unisono: Ma sì certo Signor Sempronio. Anzi, già che ci siamo, non potremo passare al tu?
Sempronio: Certo, con piacere … e per sottolineare la decisione posso offrirvi io qualcosa?
Tizio: Si grazie, accettiamo volentieri, stavamo proprio per ordinare due ginseng.
Sempronio: Signorina Laura, per favore, tre ginseng in tazza grande, grazie. E … se non sono indiscreto, posso chiedere di cosa stavate parlando?

(Tizio si stupisce che Sempronio conosca per nome l’addetta al servizio: ma allora è un abituè della Malga Zambana?)

Caio: Niente, Sempronio, leggevamo il giornale e ammiravamo le bellezze di queste montagne, così, in pieno relax.

Caio è seduto. Tizio ha scattato la foto. Sempronio, con la sua tuta rossa, è in piedi, quasi di spalle

Sempronio: relax … anch’io ne ho bisogno, sapete. Infatti ero venuto in Paganella per godermi la nuova pista rossa, sapete, a me il rosso piace moltissimo, ah … ah … non so perchè! E invece oggi me ne è capitata una …
Tizio: Le piste rosse, si … vabbè … ma dai, raccontaci cosa ti è successo, siamo curiosi …
Sempronio: Se proprio insistete … dunque, un’ora fa stavo salendo con la cabinovia quando questa si è arrestata per un qualche motivo e in quel frattempo, da un paio di individui che viaggiavano con me, ho dovuto subirmi una tale serie di corbellerie economico-politiche che non ce l’ho fatta a stare zitto e sono intervenuto.
Tizio: Ma cosa stavano dicendo?


Sempronio: Costoro affermavano che l’UE e le sue banche non devono avere alcun potere sulla regolazione della circolazione delle monete; che l’Italia deve riconquistare la sua sovranità monetaria; che non è ammissibile che si paghino interessi sulle cartelle del nostro debito pubblico; che il nostro debito pubblico deve essere sottoscritto unicamente da noi Italiani, perchè così “debito pubblico e credito privato fanno pari”; che lo Stato deve stampare molta cartamoneta e creare una nuova industria pubblica, una sorta di nuovo IRI; che se lo stato mette in circolazione una banconota da 100 euro, l’effetto moltiplicatore la farà fruttare come se fosse da 500; che le banche sono responsabili della crescita del debito pubblico perché dovrebbero rifiutarsi di sottoscrivere le relative cartelle; che l’Italia è forte e ce la può fare da sola, perché il nostro risultato economico primario è positivo e che il debito pubblico non c’entra, è un’altra cosa.

Caio: Tutte insieme, queste corbellerie? Hanno fatto bingo!
Tizio: E tu, Sempronio, come sei intervenuto?

Le strisce! Mettiamole le strisce!

Sempronio: Ho preso la parola, ne avevo ditirro perchè quello spazio limitato era obbligatoriamente di tutti ed io ero stato costretto ad ascoltare le loro affermazioni. Ed allora … allora ho detto che è pur vero l’effetto moltiplicatore della circolazione della moneta … però solo se quella moneta ha alle spalle un valore reale; che in un mondo che si sta globalizzando, l’Italia può sopravvivere solo se fa parte di una insieme, l’UE, di un ordine di grandezza totalmente diverso; che nessun cittadino italiano  accetterebbe di essere trasformato da creditore in una sorta di azionista del proprio paese; che se non paghiamo le rate di capitale e interessi sul debito pubblico, i Paesi esteri dichiareranno il nostro fallimento; che quando cercassimo di acquistare all’estero energia e materie prime, nessuno accetterebbe la nostra moneta; che nel secondo dopoguerra abbiamo già visto cosa valevano le banconote da miliardi di marchi; che già una volta abbiamo negativamente sperimentato l’autarchia; che gli interventi che loro due si augurerebbero potrebbero essere attuati solo da un regime dittatoriale e non da una democrazia, cioè da un sistema – il nostro – entro il quale si discute e ci si confronta. Insomma, mi stavo sfogando ben bene quando la cabina – che nel frattempo si era rimessa in moto – è arrivata alla stazione a monte e siamo scesi prima che quei due esseri potessero controbattere con altre corbellerie: per me è stato un vero sollievo.

Tizio: Bravo Sempronio! E sai cosa ti dico? Che mi vien male se penso che gente simile vada a votare …
Caio: Lascia perdere, Tizio, il diritto di voto è sacrosanto per ognuno, a prescindere.
Sempronio: Sì, è vero, però l’inquietudine resta. Laura, ecco qui per lei, offro io ai signori e tenga pure il resto. Ma … cos’è quella nuvola di neve che si sta alzando sulla pista? C’è un turbinio di vento ed io che ho lasciato i miei sci laggiù, sul bordo pista … scusate, corro a recuperarli!

(Sempronio si allontana velocemente e scompare nel turbinio di neve)

Tizio: E ti pareva! Ci risiamo! Sempronio è scomparso alla nostra vista per l’ennesima volta, improvvisamente! Diavolo d’un uomo …
Caio: Vabbè, intanto ci ha detto quello che gli è successo e come ha ben replicato a quei due. E poi è stato gentile, ha pagato lui le nostre consumazioni. Ecco che viene il gestore … che simpatica persona … buongiorno Mirco, com’ela? Come va? Per favore, altri due ginseng, questa volta li pago io, grazie.
Tizio: Dai, li abbiamo appena bevuti, andiamo a farci una discesa sulla nuova pista rossa, passa proprio qui dietro … magari ci incontriamo quel diavolo d’un uomo di Sempronio visto che gli piacciono le rosse!

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Caio: Ah …ah…. d’accordo! E poi gli diciamo che venga a riprendersi il suo casco che ha dimenticato qui, strano casco a dire il vero … vabbè che siamo in carnevale, ma alla sua età … chissà cosa vuol significare … mah … vallo a capire quello lì …

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La nuova “rossa”, proprio dietro la Malga Zambana

(Tizio e Caio bevono il ginseng, calzano gli sci e si allontanano. Sipario)

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