TROPPO PRESTO, PRIMAVERA 2020!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Febbraio, 2020 @ 6:39 am

Detto altrimenti: torna a dormire ancora per un po’ …. (post 3763)

Riccardante Lucattieri

“ … con quattro cime che le fean corona … un endecasillabo della “mia” Divina Commedia, un omaggio a Dante, una umilissima parziale “rifacitura” del suo capolavoro che ho voluto scrivere ambientandola in Trentino: l’Inferno a Riva del Garda, il Purgatorio in Val di Non e il Paradiso a Trento (PAT-Paradiso Autonomo di Trento). Si tratta di dieci canti per circa 1500 versi in endecasillabi in terzine a rima incatenata che ho anche scannerizzato a disposizione di chi vorrà chiederne copia. Gratuitamente, s’intende!

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La Vigolana, fotografata da casa

“Con quattro cime …”: il Bondone, il Calisio, la Vigolana, la Paganella. Trento città fra i monti. Monti, inverno, neve. Quest’anno una grande nevicata in novembre e poi … basta. Ma si può? Inverno, monti, sci. Un ex collega della Siemens, tanti anni fa …” Abiti a Trento? Allora scii molto! Già … perché altrimenti vorrebbe dire che hai un difetto di fabbricazione”. Era un ingegnere tedesco, questo il suo modo di esprimersi … molto ingegneristico!

Primi alla prima … risalita!

Dicembre e gennaio, i mesi migliori per sciare. Neve ottima, piste non affollate. Noi “quasi residenti sulle piste” in mezz’ora raggiungiamo in auto la base di partenza del primo impianto di risalita ed è fatta. Tre ore di sci filate filate e poi a casa a pranzo: ma che si può volere di più? Le grandi città? No grazie, abbiamo già dato! Ormai siamo VIP- Vecchietti In Pensione, alias Vecchietti In Paganella!

Febbraio 2014: il Brenta dalla Paganella

Bondone, la “montagna di Trento”. Paganella, anche. Si parla della Funivia al Bondone da molto tempo, da quando ce la saremo potuta permettere. Oggi le priorità sono altre, pare. Paganella, anni fa l’esperimento di una piccola funivia poi dismessa “chissàperchè”. Dal fondo valle una seggiovia di raccordo, anch’essa dismessa, anch’essa “chissàperchè”. Peccato, tre esempi di sci a km zero mancati.  Ma veniamo alla Primavera 2020.

Mirco della Malga Zambana, novembre 2019 (o massa o miga!)

Dicembre e gennaio ok, grazie alla nevicata di novembre. Poi le piste sempre innevate anche grazie ai “cannoni”: si scia bene non c’è che dire ma. Ma cosa? Ma … ci manca il bianco sugli alberi dei boschi, ci manca un po’ più di freddo, quello che non fa fondere la neve di giorno che poi la notte ghiaccia che poi la mattina è ruvida sotto gli sci.

Ma … questa pista, è proprietà privata?

Quel freddo che la mattina presto trattiene in albergo la maggior parte dei turisti che “a te ti“ pare di essertele comperate, quelle piste che percorri per le prime discese quasi in solitaria! “Egoista!” mi dirà qualcuno. Evvabbè, chevvolete, almeno sono sincero.

Risalendo da Fai

Sapete … qui in Trentino si dice che “’l temp, le done e i siori i fa quel che i vol lori” per significare che al tempo, alle donne e ai signori non si comanda. E siccome sono imprevedibili, non abbiamo perso la speranza che insieme ad una corrente fredda da nord arrivi la perturbazione che qui porta la neve, quella che “sale” dalla Liguria. Già, perché quando il Petrarca nel suo Canzoniere scriveva “Ben provide Natura al nostro stato, / quando de l’Alpi schermo / pose fra noi et la tedesca rabbia” non si era reso conto che oltre che a frenare le discese barbariche, le Alpi frenavano anche le perturbazioni nevose da nord! Ed allora, che altro dire se non “Primavera, torna a sonnecchiare ancora per un po’ fra le tue coltri, dai … lasciaci ancora un po’ di freddo e di umido invernale: pioggia nelle valli per le città e la campagna e neve sui monti, che ti costa?”

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