TRENTO, STORIA E AUTONOMIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Settembre, 2012 @ 8:02 am

 

Detto altrimenti: Casa Bonporti, Francesco Prezzi presenta il suo libro “Trento nelle guerre d’Europa e d’Italia nella seconda metà del VX secolo – L’origine dei lanzichenecchi” (Tip. Ed. Temi). Introduce Don Marcello Farina. Intermezzi musicali del chitarrista Stefano Cattoni

 

 

Il Bonporti

Per i non Trentini: Francesco Antonio Bonporti (Trento, 11 giugno 1672 – Padova, 19 dicembre 1749) è stato un compositore e uomo di Chiesa italiano. Seguì studi umanistici a Trento e si laureò in filosofia e in fisica a Innsbruck. Si spostò in seguito a Roma per seguire corsi di teologia al Collegium Germanicum. In questa città studiò composizione. Indi passò buona parte della sua vita nella città natale e ottenne fama a livello europeo come compositore. Dopo esser stato nominato “familiare aulico” da Carlo VI d’Asburgo, nel 1740 si trasferì a Padova.  A lui è intitolato il Conservatorio musicale di Trento.

 

 

Casa Bonporti

 

Casa Bonporti a Villazzano, sulla collina di Trento. Un museo ricco di storia e di amicizia, quella di Daniela Dalri e del marito Luigi Sardi, coniugi che – fra l’altro – celebrano i 45 anni di matrimonio. Splendida vista sulla città, amichevole ospitalità per celebrare la presentazione del libro di Francesco Prezzi sulle guerre trentine del cinquecento. Chiarificatrici l’introduzione di Micaela Bertoldi, fra l’altro ex Assessore alla Cultura del Comune di Riva del Garda e l’inquadramento storico di Don Marcello Farina.

 

 

Marcello Farina di Balbido

Trento, città “capitale”, sino alla data del Concilio fu il crocevia delle guerre e soprattutto della politica europea, Trento ed il suo Vescovato, la sua nobiltà, attorno alla quale ruota la contesa fra gli Asburgo, i Bavaresi e Venezia. Se vogliamo immaginare il racconto storico come visivamente rappresentato da una serie di cerchi concentrici, il cerchio esterno rappresenta l’Europa del tempo, dal Portogallo all’Ungheria, dalle Fiandre a Venezia ,… e al centro si collocano: Trento; Giorgio di Pietrapiana (Povo, Trento); Massimiliano d’Asburgo; la Repubblica di Venezia e .. perché no? I Lanzichenecchi, la nuova “arma segreta”.

 

 

L'autore Francesco Prezzi

 

Il racconto che Prezzi fa dell’epoca è un vero e proprio “racconto storico” basato – e questa è l’interessante e scientifica novità – su fonti autentiche, originali, dirette quali diari personali e commentari: notizie di primissima mano, insomma.

 

 

 

 

L'uditorio: foto di gruppo

I Lanzichenecchi … quasi un pretesto nel quadro complessivo dell’opera, “forza armata” costituita dal fratello minore di un principe Vescovo (leggete il libro e scoprirete chi era) … quelli poi del sacco di Roma. In quel periodo si “migliorarono” gli armamenti (Don Marcello se ne rammarica: gli armamenti non si dovrebbero mai “migliorare”. A cominciare da allora – aggiungo io – sino ai recenti cacciabombardieri F35 da 180 milioni di euro cadauno, n.d.r.). Armi e tattiche belliche, in particolare evidenza nella battaglia di Calliano (1° agosto 1487) nella quale i Trentini e i Conti del Tirolo sconfissero i Veneziani. Quella fu la prima occasione dell’utilizzo in battaglia del corpo dei Lanzichenecchi. La battaglia di Calliano, raccontata da molti cronisti e celebrata poi ampiamente da Massimiliano I, segnò l’inizio della sconfitta veneziana. Sarà poi la nuova guerra del 1508-1509 a determinare la definitiva sconfitta di Venezia e la definitiva cessazione del suo dominio in Vallagarina a vantaggio degli Asburgo.

 

 

Gli "sposini" Daniela e Luigi. Al centro Rita Mott

 

E’ di questi giorni la celebrazione della ricorrenza del patto Degasperi – Gruber del 5 settembre 1946, che segnò il moderno riconoscimento  dell’Autonomia Trentina. In una celebrazione della ricorrenza a Trento, dal Governatore Lorenzo Dellai è stato detto che il rischio maggiore che stiamo correndo sarebbe la banalizzazione dell’Autonomia, intesa erroneamente e semplicemente come insieme di privilegi, dimenticando il ruolo e la storia del Trentino, le sue tradizioni e capacità secolare di autogoverno.

 

 

 

 

Il musicista Stefano Cattoni

 

A me piace, in questo breve scritto, collegare i due eventi: la celebrazione della ricorrenza dell’Autonomia con l’analisi storica del ruolo europeo di Trento e del Trentino offerta dal libro di Prezzi. Ruolo “europeo” che oggi il Trentino e il Sud Tirolo legittimamente e a buona ragione ripropongono in chiave di Euregio.

 

 

 

Francesco Consoli e consorte Nerina

Presenze: Dr. Lorenzo Baratter, Presidente del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige.

Anniversari di matrimonio oltre quello di Daniela e Luigi: Rita Mott e notaio consorte, 50 anni; Francesco Consoli e consorte Nerina, 45 anni.