PENSIERI DEL MATTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Maggio, 2020 @ 5:30 am

Detto altrimenti: la notte porta consiglio      (post 3914)

L’OTTICA VISUALE DA TRENTO CAPOLUOGO. Ovvero, il ruolo di Trento Capoluogo; del suo essere il quarto (concentrato) della popolazione provinciale; del suo contenere i maggiori centri sviluppatori di pensiero … ruolo diverso da quello delle poche altre città né tanto meno da quello di uno dei tanti paesi della provincia, senza nulla togliere a tutti loro, s’intende! Infatti non vogliamo fare agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi: solamente nemmeno possiamo accettare di essere “diluiti” con sacrificio delle eccellenze che possiamo esprimere a vantaggio di tutti i soggetti della provincia. Soprattutto quando in provincia non si stanno esprimendo troppe eccellenze … soprattutto sull’ “esame” di quinta elementare(?!)

Nel Capoluogo si pensa anche al mattino presto e anche in contro … corrente!
Potere e responsabilità: la lezione di Antonio Rosmini

POTERE E RESPONSABILITÀ. E’ bene che vadano sempre uniti e invece oggi, tendenzialmente, si assiste ad uno spostamento verso l’ “alto” del potere (finanziario) e verso il “basso” della responsabilità (di governo). Per certo aspetti, oggi finanziare e governare un territorio è un po’ come finanziare e governare un gruppo di SpA. Ciò per due motivi convergenti. Perchè da qualche tempo si è capito che una SpA non deve avere come obiettivo solo o soprattutto l’utile di bilancio e perché, allo stesso tempo, l’Ente pubblico è costretto a fare un po’ lui stesso da SpA, e cioè a fare i conti con un bene economico e strategico: le coperture finanziarie, le quali sono un bene economico, in quanto limitate; e un bene strategico, in quanto indispensabili e insostituibilli. Ed allora occorre vedere in che misura la SpA “superiore” agisce come Spa holding di gestione finanziaria pura o se invece, approfittando di questa leva, opera anche da SpA holding operativa, condizionando la libera operatività delle Spa “inferiori”.

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MISSION E SCOPO. Sono due “cose” diverse. La mission è l’obiettivo che ci poniamo. Lo scopo è il perché ci poniamo quell’obiettivo. La mission usualmente è dichiarata. Lo scopo un po’ meno. Anzi, molto meno. Un paio di millenni fa un tale avvocato che di nome faceva … si, mi ricordo, Cicerone, sintetizzava la necessità di fare emergere lo scopo con due parole, anzi quattro ma che, a due a due, volevano dire la stessa cosa: “Cui bono?”, “Cui prodest”? Tradotto: chi ci guadagna? Come arrivare a capire chi è il beneficiato? Ce lo insegnano gli Spagnoli con il loro pienza mal y acertaras, pensa male e indovinerai. Noi abbiamo avuto un tale che in italiano usava un’espressione simile: “A pensar male si fa peccato ma si indovina”. Chi era? Ecchè, mica posso ricordarmi tutto, io … mica posso!

FINANZA PUBBLICA – Il problema della copertura finanziaria del fabbisogno che si sta creando per il dopo-virus non può essere “solo” comunale. Si tratta di un’onda lunga che parte dal Comune o dall’UE e arriva all’UE o al Comune, ma comunque ogni decisione e ogni non-decisione a qualunque livello assunta ricade sempre sulle stesse persone, cioè sui cittadini. Quindi, quando il nostro gruppo tratta della Finanza Comunale, in realtà tratta della Finanza. Traduco: se al cittadino viene meno un servizio pubblico, lo reclama dal Comune che se non ha i mezzi finanziari li reclama alla Provincia etc.. Ecco perchè, una soluzione di tecnica finanziaria adatta al Comune (Irredimibili Rendita) può benissimo essere adottata anche dalla provincia.

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I TITOLI DI RENDITA, IRREDIMIBILI. Sentite tre critiche che da una certa base intellettuale tutto sommato molto limitata, sono state fatte alla nostra proposta-quasi progetto:
“I Comuni non possono fare debiti”. Rispondo: non è vero, possono emettere i BOC per investimenti.
 “Ma figuriamoci se per un solo punto in più, la gente sottoscrive i BOC!” Rispondo: ma noi non stavamo parlando dei BOC che sono un debito, ma dei Rendita che non sono un debito, e che potrebbero ben essere remunerati con +2 punti.
“Ma noi operiamo per cassa: investiamo e spendiamo nei limiti della finanza che abbiamo. Poi ci fermiamo”. Rispondo: la gestione per cassa si contrappone a quella per competenza: entrambe possono essere fatte in presenza/assenza di debiti. Un altro tipo di gestione per cassa è quella di chi non vuole lasciare traccia bancaria dei propri movimenti. Invece, la vera alternativa è:  
1) Dispongo di tot risorse finanziarie e tot spendo. Quando le ho finite, mi fermo: niente più servizi alla cittadinanza, niente più investimenti. 2) Devo prestare servizi alla cittadinanza a fare investimenti. I soldi che ho non mi bastano. Devo trovare le necessarie coperture finanziarie. Quale delle due soluzioni scegliereste? Io direi la seconda. E voi?

LA FINANZA COME STRUMENTO NON COME FINE .  La gente conosce le banche, molto meno le società finanziarie. Quelle le banche (bellissima espressione dialettale napoletanaa!) il loro compito sarebbe semplice: raccogliere il risparmio e fare credito a famiglie e imprese. La finanza aziendale dovrebbe bestire i flussi del denaro in funzione dell’operatività. Invce talvolta si è messa a “fare finanza pura” come quando, ad esempio, si indebitaava presso le bance al 10% per investire in BOT al 15%. Le società finanziarie dovrebbero essere holding pure di partecipazione, ovvero detenere i pacchetti azionari della società partecipate (società finanziaria pura); oppure gestirne dal centro alcune funzioni in primis quella finanziaria (società finanziaria mista); infine gestire dal centro la maggior parte delle funzioni (società finanziaria operativa). Altro tipo di società finanziarie sono quelle che raccolgono il denaro oppure lo investono (senza quell’ oppure sarebbero banche). E torniamo alle banche, alcune delle quali purtroppo si sono messe a fare finanza, cioè a speculare con investimenti in titoli più o meno pericolosi, più o meno redditizi e pagare al proprio top management premi infiniti “prima” che i nodi venissero al pettine. Evvabbè …

I FLUSSI DELLA FINANZA. Oggi i principali flussi del denaro sono: 1) risparmio – depositi bancari – poco credito verso le imprese; 2) risparmio – acquisto di titoli di debito pubblico – spese correnti dello Stato e qualche investimento. Con i titoli Rendita il flusso sarebbe: 3) risparmio – acquisto di titoli rendita – investimenti in Opere Pubbliche – attivazione di un forte indotto privato.

ECONOMIA MISTA. I titoli di debito locali e a maggior ragione i titoli non di debito ma di Rendita Irredimibili sono prodromi alla atttivazione di SpA di scopo, pubblico-private, al project financig.

Grazie per avermi letto.