HOLLANDE, PRIMI 56 GIORNI DI GOVERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Ottobre, 2012 @ 4:28 pm

Detto altrimenti: dopo che avrete letto il post, alla fine, facciamo qualche considerazione

Nel periodo di cui al titolo, il Premier Hollande

ha venduto all’asta tutte le auto blu. Il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate;

ha fatto inviare un documento di 12 righe a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle auto aziendali scrivendo che  “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, oppure è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Quindi via le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (con apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia con l’assunzione di 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”;

ha abolito lo scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) ed ha emanato un decreto presidenziale urgente stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre, come insegnanti nella pubblica istruzione;

ha abolito sovvenzioni a licei privati per 2,3 miliardi di eurio; con quei soldi ha varato un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali;

ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati scritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale;

ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, fondazioni e case editrici, creando comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base della presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate;

ha offerto per decreto alle banche una scelta:  “Chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali; chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare”. Tertium non datur;

ha decurtato i super stipendi: 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% quello dei  parlamentari e del 40% quello di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.

Oggi lo spread dei titoli di stato francesi rispetto ai bund tedeschi è sceso a 101. L’inflazione non è salita. La competitività e la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.

Ed ecco le mie brevi considerazioni

1) Si tratta di notizie via internet. Se sono vere, copiamo Hollande. Se non sono vere, adottiamo noi questi provvedimenti.

2) Si tratta di provvedimenti con efficacia immediata nel brevissimo periodo, e che mostrano una diretta corrispondenza fra quanto si recupera e dove si investe ciò che si è recuperato.

3) Hollande ha attuato allo stesso tempo le due fasi del  contenimento di costi e della crescita. Non una fase dopo l’altra.

4) Si tratta di provvedimenti che “danno l’esempio” e rendono accettabili i sacrifici che si richiedono alla popolazione.

Quali sono le vostre considerazioni, lettori del blog?