STIPENDI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2012 @ 7:21 am

Detto altrimenti: cerchiamo in inquadrarli all’interno di un’unica “scala”, in modo che siano “commensurabili”, cioè valutabili con la stessa unità di misura.

Premessa: i termini ministri, consiglio (regionale), ente (pubblico), assessorato, regione, parlamento, senato, parlamentari etc. sono scritti con la lettera minuscola … no, non pensate male … ciò è dovuto al fatto che solo nella lingua tedesca i sostantivi sono scritti con la lettera maiuscola. Fine della premessa.

Quando scrivo “scala” mi riferisco a quella indicata sulle carte geografiche: scala 1:25.000, scala 1.100.000 etc.. Ora, se io devo misurare la lunghezza di una autostrada, non posso usare un metro rigido, di legno, del tipo usato dai venditori di tessuti, vi pare? E se, per converso, devo regolare la vite millimetrica della ruota posteriore della mia bicicletta da corsa, non posso certo osare una corda metrica lunga 20 metri. Tanto per capirsi.

Attuali ministri hanno accettato l’incarico rinunciando a porzioni consistenti dei loro ricavi annui milionari. Per loro tale rinuncia era ininfluente, in quanto il “disagio marginale” che deriva loro non è avvertibile. Qual è invece il disagio marginale di chi, avendo una pensione di 1.000 euro al mese, deve pagare l’IMU e tutti gli aggravi della politica del rigore?

Un consigliere del consiglio regionale del Lazio ha affermato: “Da me, cosa vogliono? Dopo tutto io guadagno (rectius, “ricevo”, n.d.r.) solo 8.000 euro al messe” (più i gettoni di presenza, i benefit vari e i rimborsi spese a fronte anche di non spese, n.d.r.). Solo?

Questa è la mia busta paga: meno di 8.000 euro al mese? Ma come si fa?

Corsera, 6 ottobre 2012 pag. 6. Raffaele Cattaneo, assessore regionale della Lombardia, afferma: “Come farò a vivere con meno di 8.000 euro al mese?” (+ i gettoni di presenza, i benefit vari e i rimborsi spese a fronte anche di non spese, per alcune migliaia di euro, n.d.r.). Prosegue: “Manager privati che operano su settori analoghi al mio guadagnano milioni l’anno”.

Milioni l’anno, appunto. E qui intervengo io. Cattaneo, possiamo darci del Tu? Sai, io sono un vecchio dirigente, quasi un collega … Consentimi (peccato, se ci fossimo dati del lei avrei scritto “mi consenta” che suona meglio …): non è detto che l’operare su grandi dimensioni comporti automaticamente maggiori difficoltà e quindi debba co0mportare remunerazioni fuori scala. Le quali, appunto, non dovrebbero essere stratosferiche, in ogni caso. Esaminiamo i due aspetti. Io stesso infatti posso testimoniare, per avere operato nei due ambiti, che la responsabilità e le difficoltà di gestire una piccola società per azioni dalla sua fondazione sino al raggiungimento del risultato, possono essere assai più complesse che non quelle all’interno di una grande entità industriale o finanziaria, ben strutturata sotto ogni profilo, coin strutturem, regole e responsabilità ben definite.

Cattaneo, via, lasciamo stare le retribuzioni milionarie! Infatti tu operi in regime di monopolio, nel senso che nessuna altro assessore di nessuna altra regione viene a farti concorrenza …. Quindi, come sai, all’interno del monopolio, si opera a cottimo, che non vuol dire come erroneamente si crede “più risultato producete, più vi pago”, bensì correttamente “più rispettate le regole della “libretta” più io vi pago, perché il risultato deriverà automaticamente in quanto siamo in monopolio”. Quindi molta burocrazia e meno managerialità. O se vogliamo, ad essere buoni, managerialità nella burocrazia. E poi, i milioni … lasciamoli stare … infatti anche se io sono a capo di un assessorato della regione, la mia posizione si giustifica in quanto esistono i Cittadini (e qui mi smentisco, faccio un’eccezione ed uso la lettera maiuscola): sono loro che, con la propria esistenza, giustificano la mia azione, loro sono i miei clienti. Senza di loro io non ho ragione di esistere. Io, non tu, Cattaneo, per l’amor del cielo, che nessuno si offenda! A loro, e non a chi li amministra, vanno fatti gli eventuali regali di Natale (che peraltro io non approvo come categoria).

Comunque, forse allora ti conviene farti assumere dai privati che pagano le milionate alle quali fai riferimento. Che problema c’è?

Cattaneo, hai detto: “Se fossi rimasto dirigente …” Ma pensavi che la carica di assessore sarebbe stata eterna? Come dirigente pubblico saresti stato quasi illicenziabile. Come dirigente privato (ma non eri tale) saresti stato licenziabilissimo. Ora, come assessore, sei non rieleggibile. Ed allora che fare? Io, da dirigente privato, mi sono rimesso sul mercato più volte. Alcune volte per mia scelta. Altre volte per il variare delle politiche aziendali. Altre, infine, oggettivamente per la fine del mio mandato specifico. Lo so, è faticoso, è difficile, è rischioso, è costoso … ma che vuoi, questa è la vita di noi dirigenti.

Per ragioni di completezza posso testimoniare che vi sono stati anche casi in cui si sarebbe preteso che una persona avesse ricoperto contemporaneamente i tre ruoli di presidente, amministratore delegato e direttore generale di una spa pubblica per 20.000 euro all’anno (all’anno). Ma queste sono eccezioni, mentre quelle altre, purtroppo, sembrano la norma …

Dei Cittadini ho scritto “chi li amministra” e mi sono sbagliato. Avrei dovuto scrivere “chi, su loro mandato, amministra i loro beni”. Amministratore pubblico, amministratore del pubblico. Da una lettura oggettiva del termine “pubblico” (l’amministratore amministra il bene pubblico dei cittadini, quindi  “pubblico” come complemento oggetto) dobbiamo passare ad una lettura soggettiva (i cittadini hanno incaricato una persona ad amministrare i propri beni, cioè l’amministratore è del pubblico in quanto nominato dal pubblico.  Quindi “pubblico” come soggetto che nomina).

Su una cosa concordo con te, Cattaneo: si rischia di buttare il bambino con l’acqua sporca: summa  lex, summa iniuria. Ma domandati un po’: a chi devi dire grazie? Alla regione Lazio? Ma anche lì in Lombardia non è che siate messi molto bene … o no?

Termino. A tutti coloro che ricevono “solo” 8.000 e 4.000 euro al mese, cosa deve dire chi non riceve né stipendio né pensione? Chi si vede vendere all’asta la casa perché non può pagare il mutuo? Chi guadagna 500 euro al mese? Chi vede i propri figli non ammessi alla mensa scolastica perchè non ne può pagare la retta? Chi …. vabbè, l’elenco è lungo … fate voi …