MI RICORDO: MARCELLO FARINA PARLA DI PAPA FRANCESCO (2014)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Aprile, 2025 @ 5:53 pm
“Li guiderò a fresche sorgenti”, un libro dell’amico, sacerdote, storico e filosofo Don Marcello Farina su Papa Francesco (“Lega Vita serena”, Sala Segantini, Arco – TN – 7 marzo 2014 ore 15,00).
Marcello è appena rientrato da Roma dove è stato in udienza dal Papa. Il suo libretto è stato scritto in due mesi, a Balbido (Tn), il suo “paese dipinto”. Lo ha terminato l’11 ottobre 2013, giorno del suo compleanno.
Le date. Non sono un caso. 11 ottobre 1962, Marcello aveva 22 anni, il discorso della luna del Papa Buono, detto altrimenti Papa Roncalli o Papa Giovanni XXIII°. Marcello dice che il 13 marzo 2013, data di elezione del nuovo Vescovo di Roma e quindi anche Papa (Francesco), egli ha provato lo stesso senso di tenerezza, la stessa intensità di sentimenti, la stessa emozione. Francesco, un rivoluzionario che ha impresso un cambiamento radicale alla vita della comunità cristiana e non solo. Egli ha rivitalizzato gli insegnamenti del Concilio Vaticano II°; ha condotto la comunità attraverso un “tornante storico” assolutamente fondamentale; ha indotto un mutamento della sensibilità stessa della Chiesa, la quale ha modificato il proprio rapporto con il Mondo: non più il Mondo del male e la Chiesa del bene, bensì Chiesa e Mondo in una reciproca relazione parificata, comunicanti attraverso un dialogo sincero. Il Papa Buono aveva sostituito alla Chiesa che giudica il Mondo la Chiesa che ama il Mondo. E Francesco prosegue su questa strada, riprende quella primavera che dal 1962 era stata interrotta anche da alcuni, troppi, inverni.
Sollecitato dal conduttore della riunione, Marcello ci parla anche del Cardinale Martini che sul finire della sua opera pastorale, scriveva: “Ho sognato una Chiesa povera attenta ai poveri. Ora che sono in pensione, a 75 anni inizio a pregare per la Chiesa”. Prosegue Marcello: “Io inizierò a pregare quelle stesse preghiere l’anno prossimo, quando compirò anch’io 75 anni!”
Il nome: Francesco. Nel Conclave si stava delineando la sua elezione, il collega Vescovo di San Paolo del Brasile (che di poveri se ne intendeva! N.d.r.) gli disse. “Ricordati dei poveri”. Ed ecco il nome. Che poi Francesco ci ha spiegato ogni sua motivazione nella Evangeli Gaudium del novembre 2013: la Chiesa ha diritto di esistere perchè condivide da povera la condizione dei poveri. In questo Francesco supera il Vaticano II°, che voleva una Chiesa non obbligatoriamente povera, ma semplicemente per i poveri.
Le insegne: croce di ferro, niente paramenti super accessoriati, niente auto di lusso. Un Vescovo (italiano) viene arrestato perchè ha rubato? E’ un ladro. Un altro Vescovo (tedesco) spende 36 milioni di euro per ristrutturare il proprio palazzo? In un convento in Baviera a riflettere. Francesco ha impresso una direzione irreversibile alla Chiesa e al mondo. Al mondo? Si, egli infatti afferma: “Non sono un esperto di economia, ma le regole del libero mercato non sono eterne, non sono immutabili”. Francesco, una discontinuità rispetto ai Papi precedenti. Francesco, un Papa Nuovo, molto di più che un “nuovo papa”.
Nuovo per il nome, Francesco. Per la prima volta nella storia. Carlo Bo, negli anni ‘80 aveva scritto un libro: “Se tornasse Francesco”. Ebbene, Francesco è Tornato!
Nuovo per il linguaggio: “Le parole sono pietre”, scriveva Don Lorenzo Milani. Il linguaggio di Francesco, semplice, quello della gente comune: Buonasera, Buongiorno, Buon pranzo … lontanissimo dal linguaggio ufficiale dei papi precedenti, dal linguaggio di una Chiesa che assolve ma non perdona, che giudica e decide.
Francesco dice ai sacerdoti: non opponetevi ai Sacramenti che i cristiani vi chiedono. Una rivoluzione. Le frasi di Francesco cambiano secoli e secoli di storia. Le Sue parole più ricorrenti: tenerezza, gioia, misericordia, pace, popolo, amore, occorre sentire l’odore delle pecore.
La Verità di Francesco. La Verità è relazione; non è vero ciò che io riesco a dimostrare, ma ciò che riesco a condividere; la Verità si costruisce almeno in due.
La coscienza di Francesco. Francesco riprende il Vaticano II° e ristabilisce il primato della coscienza. Io decido della mia vita. Ciò è molto importante, perchè non tutti anche fra i laici ammettono questo primato. Già nel 1800 il Cardinale Newmann affermava: prima la coscienza, dopo il papa. E Don Primo Mazzolari: “Quando entri in Chiesa ti levi il cappello, non la testa”. Occorre dare potere alla coscienza dopo aver dato per secoli coscienza al potere.
La morale di Francesco. La morale è al secondo posto. Al primo posto c’è il Vangelo, le sue Beatitudini, la Creazione, la Resurrezione: la Chiesa non “è” più la morale, bensì semplicemente “ha” una morale. E’ la fine del cristianesimo moralistico. E’ la fine dei cosiddetti valori non negoziabili. L’unico valore non negoziabile è l’amore.
I due mondi di Francesco. Questo Mondo e l’aldilà: Francesco ci insegna a vivere in questo Mondo. L’aldilà ci viene regalato da Dio.
I modelli di Francesco. S. Agostino (354-430), in quanto tormentato, sempre alla ricerca di Dio. S. Francesco (1200) per quanto già detto. S. Ignazio di Loyola, in quanto profondo studioso che tiene sempre aperto il dialogo. La frontiera del dialogo deve essere spostata sempre in avanti.
Riflessione finale: alcuni preti sono stati avanti rispetto al proprio Papa. Altri indietro. Oggi, lo seguiranno? Il pericolo è che tutti lo inneggino ma che molti continuino per la loro strada.
Mia riflessione finale: Francesco ha autorevolezza, cioè ha una dote che si possiede o non si possiede. L’autorità della carica, del ruolo, te la danno gli altri. La eserciterà fino in fondo? La rispetteranno gli altri? A mio personale e sommesso avviso Papa Francesco è anche un papa laico, nel senso che i principi ai quali informa la sua azione potrebbero e dovrebbero esser alla base anche dell’azione della politica laica del Mondo.
Riccardo Lucatti, 2014


















