SICURINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2025 @ 7:47 am

Sul numero ilT del 7 novembre leggo alcune considerazioni sulla sicurezza del previsto anello ciclistico cittadino per allenamenti e gare: al che osservo che il problema della sicurezza in bicicletta si pone già sulle piste ciclabili, ciclopedonali e nelle ZTL.
Infatti, l’utilizzo della bicicletta è in forte crescita il che è molto positivo; non altrettanto può dirsi dell’azione di formazione/educazione/controllo di chi pedala e di chi incrocia/sorpassa il ciclista e dei comportamenti reciproci di questi soggetti. Mi limito ad indicarne solo alcuni da seguire o da evitare: si tratta di ovvietà ma “repetita juvant”.

Il pedone deve procedere lungo il bordo sinistro della pista ciclopedonale (non a destra o la centro!) e non in gruppo. In presenza di piste ciclabili e pedonali parallele (ad esempio nella tratta Riva del Garda-Torbole) non deve impegnare la pista ciclabile.

Il ciclista che sopraggiunge deve preavvisarsi con una scampanellata; deve moderare la velocità soprattutto in presenza di altri utenti; non deve procedere “in gruppo” bensì in fila indiana; ove pedali in zone cittadine a ZTL o pedonali, deve limitare ulteriormente la velocità soprattutto in presenza di molti pedoni.

L’utente motorizzato deve considerare che una “vita a pedali” vale quanto una vita “a piedi” o “motorizzata”, ma è una vita che in caso di incidente anche lieve può facilmente subire danni maggiori.

Per tutti, la rotta di collisione. Per venticinque anni sono stato velista regatante nell’Altogarda Trentino e quindi sono abituato a calcolare tale rotta: ormai la calcolo sempre, anche da pedone, da ciclista, da utente motorizzato. Devo dire che al riguardo i più carenti sotto questo profilo sono i pedoni nei confronti dei ciclisti, nel senso che il pedone che procede lentamente crede di non rappresentare alcun pericolo per il ciclista, senza considerare che anche un minimo contatto fra i due talvolta può causarne la caduta del ciclista con danni anche gravi.

Alla base di queste difficoltà sta il fatto che sullo stesso percorso spesso sono necessariamente ammesse a circolare categorie di utenti con velocità molto diverse, il che deve essere meglio regolato, gestito e controllato: quanto meno, aumenterei i cartelli che riportano i principali comportamenti reciproci ai quali gli utenti si devono attenere lungo nelle strade, nelle piste ciclabili e ciclopedonali e nelle ZTL o pedonali. In questi luoghi auspicherei una maggiore presenza di agenti della polizia locale e/o stradale ciclo muniti. Infine, non escluderei l’introduzione di limiti di velocità e sistemi di telecontrollo.

Riccardo Lucatti, pedone, ciclista e automobilista – Trento