SERGIO MARCHIONNE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2012 @ 6:59 am

Detto altrimenti: “ … l’ha detto la televisione …”

Caro Sergio ti scrivo …

Dicono ..., dicono ..., ecchissene ....?

Alla TV dicono: scomparirà la ”Lancia”. Dicono che l’hai detto tu, ma io spero che sia come quel gioco da ragazzini … sai, Sergio, quello nel quale ognuno sussurra una parola segreta nell’orecchio del vicino e così via, sino a che al penultimo la parola originaria giunge storpiata, la pronuncia ad alta voce e l’ultimo deve indovinare quella originale. Dicono che hai detto che l’auto Lancia non ha più appeal. Dicono. Io spero che la parola iniziale, quella originale, sia stata ben diversa. Spes ultima dea.

Appia terza serie

Perché? Lancia? Un mito! Io, classe ’44, ricordo che quando avevo sette- otto anni, chi possedeva una Lancia era considerato un vero signore. L’Appia prima, seconda e terza serie, quelle con le portiere “a libro”. Poi la Fulvia, la Flavia 1500, 1800 e 2000! Per onestà, un po’ meno azzeccata la Beta, ma quella era una Fiat travestita da Lancia. Per non parlare invece, a buona ragione, delle “”inarrivabili”, l’Aurelia B24 del Sorpasso e la Flaminia del Presidente della Repubblica, still going strong.

Flavia 1800

La prima Lancia che ebbi fu una Flavia berlina 1800 grigio topo, interni in pelle vinaccia. Tanto acciaio. Cambio al volante. Guida a sinistra. Entrarvi pareva di entrare in un salotto elegante. Successivamente ebbi ben quattro Thema, una Kappa ed ora, da vecchietto pensionato, una Lybra SW diesel. Ecco, ora che sai che sono un lancista, non puoi esimerti dall’ascoltarmi.

Fulvia Zagato

Ha perso appeal, dici. Peccato che tu non abbia fatto gran che per conservarglielo. Guarda la VW: se indovina un modello, e ne indovina tanti, mantiene immutato il nome negli anni: Golf, Passat, tanto per citarne alcuni. E tu non hai “sfruttato” il fascino ed il successo commerciale di nomi come Fulvia, Fulvia Coupè, Fulvia Coupè Zagato (“lo squalo, ricordi?), Flavia, Thema. Solo ora, sul viale del tramonto, hai rispolverato il nome Flavia ma mentre ci aspettavamo una berlina, lo hai attribuito ad una decapottabile. La Thema, poi … un vero successo! Ed ecco, allora abbandoniamo il nome ed il modello e “allarghiamoci” sulla Kappa, in un settore molto “affollato” da Mercedes, BMW e Audi, un settore che non è il “nostro”. Ma chi ti ha consigliato queste mosse? Sicuramente lo avrai esodato! La Thema … poi te ne sei accorto, ed ecco la nuova Thema: a mio avviso l’è sta pezo ‘l tacon del bus, peggio la pezza (che ci hai messo) del buco …. Cioè, peggio il rimedio del male, tanto sarebbe valso tenersi la Kappa, applicarle un bel restyling e chiamarla Thema. Infatti la nuova … bè, lasciamo perdere. Spero solo che tu non abbia problemi con i vecchi gangster di Chicago il cui modello di auto hai plagiato. Ma già, tu bazzichi Detroit, non Chicago …

Si, la mia ... colore originale, nocciola

Con i Tedeschi e i Giapponesi è difficile competere, ma l’Italian Style è sempre vincente, sarebbe bastato non tradirlo. Guarda la Vespa. Famosa nel mondo. Copiata dai Giapponesi. Ma lei è insostituibile. La Piaggio ha ricominciato a fabbricarla sul modello vecchio, solo i freni sono migliori. Alcune hanno la messa in moto elettrica. Ma lo stile, il concetto di base è quello. Io ho una PX 150 di 31 anni con 15.000 km reali. Quando la guido, la gente si volta a guardarla … Italian style dicevo. Ma… e i  Tedeschi e i Giapponesi … si diceva? Bè, se sei bravo nello sci, non gareggiare con un campione di tennis. Ofelè fa ‘l to’ mestè, dicono a Milano. Cosa? Devo tradurre la frase? Ok, “pasticcere fa il tuo mestiere” cioè ognuno faccia il proprio mestiere. Ed allora, dovevi insistere con l’Italian Style che sicuramente, nel suo ambito, avrebbe mantenuta integra la sua nicchia.

Ma che sto dicendo? Infatti anch’io devo fare il mio mestiere, che non è il tuo. Infatti, come posso pretendere io pretendere di criticare un Maestro del settore automobilistico par tuo? Scusami, il mio è solo lo sfogo di un nostalgico. Ma però (lo so che non si dice “ma però”, ma almeno richiamo l’attenzione del lettore!), ma però c’è dell’altro. Infatti …

Alla TV dicono anche un’altra cosa: 19? Ma non ci posso credere …, io ero rimasto a 20 …. 20 miliardi di investimenti in Italia e ora mi trovo di fronte a 19 licenziamenti! Però, se almeno ne licenziavi 20, era cifra tonda. Ora, dico io, si fa così? Dice … ma la Fiom si comporta male. Ok, ma se uno ti sorpassa con una manovra azzardata, tu che fai? Per “punirlo” … lo tamponi?

Alla TV qualcuno ieri sera ha detto che per realizzare una nuova fabbrica occorre un miliardo. Con 20 milioni avresti potuto realizzarne addirittura 20 di fabbriche.

Alla TV quello stesso qualcuno ha detto che sei stato bravo: a fronte di ogni operaio che ti hanno costretto a riassumere, ne hai licenziato solo uno, e non dieci (perchè mai non 20? N.d.r.).

Alla TV dicono che Valletta guadagnava 20 volte la paga di un operaio (e tu? 20 volte anche tu, 20 volte la paga di Valletta, a valori rivalutati, ovviamente!  N.d.r.).

Alla TV dicono che sei residente a Lugano, al n. 20 di Via …(non indicata in ossequio alla privacy)

Alla TV dicono che la VW sta per lanciare 20 nuovi modelli (e tu? Che dici?  “Lasciamoli sfogare?” N.d.r.)

20 … 20 … si vede che 20 è il tuo numero.

Alla TV …  alla TV, ma insomma, basta! Mica si può mica credere a tutto quello che dicono alla TV, eccheccavolo!