Doppia edizione straordinaria: Agenzie di rating USA e naufragio della Concordia

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2012 @ 8:41 am

1) Le agenzie di rating americane (cioè USA) hanno declassato mezza Europa, Italia compresa, ovviamente. Detto altrimenti: cui prodest? A chi giova?

Carneade, chi era costui? Questa la domanda che risuona in un passo dei Promessi Sposi, si, sempre quelli, quelli scritti da tale Alessandro Manzoni. Oggi noi dobbiamo porci ben altre domande, in particolare sulle Agenzie di rating USA:

1. Chi sono i loro azionisti?
2. Al loro interno, chi approva e firma la dichiarazioni finali dei loro esperti, frutto di profonde analisi, con le quali vengono attribuite le pagelle?
3. Da dove provengono i loro ricavi? In particolare: chi ha pagato il lavoro delle recenti analisi che hanno determinato i declassamenti europei? O le Agenzie hanno lavorato gratis?
4. Quali responsabilità hanno le Agenzie allorchè commettono errori macroscopici, ad esempio classando con la tripla A banche e società che dopo pochi giorni o alcuni mesi falliscono?
5. Quale responsabilità è stata loro ascritta quando hanno ammesso la pratica dei titoli derivati della loro cartolarizzazione (si veda mio post del 4 gennaio scorso)?
6. E’ vero che l’Europa sta studiando se e come richiedere i danni alle citate Agenzie, di fronte a loro certificazioni non veritiere che abbiano causato forti perdite alle borse, agli Stati ed alle economie europee?
7. Quali garanzie abbiamo che non siamo di fronte ad azioni che possono rappresentare veri e propri reati di turbativa dell’andamento dei corsi delle borse?
8. Perché l’Europa non crea una ERA, European Rating Agency, per classare le agenzie USA?
9. Perché non si indaga sui grossi movimenti di titoli sovrani e di azioni avvenuti subito prima e subito dopo questi declassamenti europei di massa?

2) La nave Costa Concordia sugli scogli dell’Isola del Giglio. Detto altrimenti: scogli non segnalati sulle carte nautiche? Ma via … siamo seri! Ci avviciniamo al 3 febbraio, anniversario della strage del Cermis, in Trentino. La spiegazione del Capitano della Concordia mi ricorda quell’altra, che il cavo della funivia trentina sarebbe stato troppo basso e quindi l’aereo USA non ha potuto evitarlo ….

La Costa Crociere. Da tempo non è più di proprietà della famiglia ligure dei Costa. Da Ligure qual sono mi preme chiarire preliminarmente questo particolare.

Personale di bordo. Pare che sia stato imbarcato “al risparmio”: camerieri filippini al posto di marinai. Crociere low cost, come i voli low cost che finiscono la benzina e fanno una colletta fra i passeggeri per proseguire.

Controlli. Non sono un pilota di aerei né di elicotteri. Tuttavia mi risulta che per i velivoli sono previsti rigorosi controlli su equipaggi, dotazioni di bordo, manutenzioni etc. Mi domando: quali controlli sono stati effettuati per verificare se i camerieri/marinai della Concordia fossero almeno in grado di alare le scialuppe di salvataggio? (Tanto per dirne anche una sola!).

Strumentazione di bordo. Navi ben più piccole della Concordia oggi dispongono di numerosi sistemi radar, numerosi GPS, numerosi Loran, numerosi ecoscandagli, numerosi sonar, numerosi sistemi di guida automatica, molte radio, molte carte nautiche, bussole giroscopiche, bussole da rilevamento, estanti, alcune matite nere del n, 3, due temperamatite, due squadrette, una gomma da cancellare, un orologio ed una bussola “normale”, astrolabi etc.  o mi sbaglio? Non si puo’ quindi accampare la mancanza degli strumenti che consentono una navigazione sicura. Basta solo adoperarli bene. Tuttavia nessuno strumento sostituisce l’attenta vigilanza dell’uomo.

Carte nautiche.  Per anni ho frequentato quella zona con la mia barchetta a vela da regata, traversando da S. Vincenzo in Toscana a Palau e viceversa, sette metri lft per una tonnellata di dislocamento ed una stazza di 2,8 tons: un natante, quindi. Disponevo di: GPS, bussola, log (tachimetro), cronometro, carte nautiche, squadrette, compasso, matita, temperamatite, gomma per cancellare, pila frontale per leggere la carta anche di notte. Infatti ho risalito a vela e controvento quella zona anche di notte ed anche in navigazione solitaria, con vento sostenuto sul naso. Potete immaginare se non avevo prima studiato molto bene la carta nautica! A me non è mai risultato che ci fossero scogli o secche non segnalate.

Tutti possono sbagliare? No. Non sempre. Un errore umano può essere “accettato” se avviene durante una furiosa tempesta e/o con i motori o le vele in avaria e/o durante una regata impegnativa e/o durante un combattimento navale. Non può essere accettato se avviene in assenza di tutte le condizioni sopra elencate.

Un caso in parte analogo: il naufragio sulla costa della London Valour. Io mi trovavo a Genova, sulla passeggiata a mare, a 200 metri dalla nave. La mattina del 9 aprile 1970 la London Valour era alla fonda, posizionata circa 1300 metri a sud della testata di levante della diga foranea Duca di Galliera del porto di Genova. Il Comandante aveva ordinato lo smontaggio dei propulsori poiché dovevano essere revisionati integralmente una volta entrati in bacino con l’ausilio dei rimorchiatori. Improvvisamente sulla città si abbatté una libecciata di enorme violenza (prevista dai bollettini meteo!); l’ancora della nave cominciò ad arare e la nave andò ad incagliarsi sugli scogli della barriera. A causa dei venti a 100km/h e di onde sino a 4 metri, durante le operazioni di soccorso morirono molti membri del’equipaggio, compreso il comandante. Le successive indagini appurarono le sue gravi responsabilità, in quanto non si avvide in tempo del variare delle condizioni meteorologiche, né avvisò l’equipaggio del fatto che l’avviamento dei motori della nave, per motivi tecnici, avrebbe richiesto un tempo decisamente superiore al normale.

Qual è la mia impressione circa la Concordia? Che il capitano non fosse sul ponte di comando e che anche se era li, che si sia avvicinato imprudentemente alla costa, mandando la nave ad incagliarsi sugli scogli. Non credo alla versione che l’urto sarebbe avvenuto ben prima e che egli avrebbe diretto la nave verso terra, sino a farla arenare sulla costa. Il mio dubbio sorge in quanto per un certo periodo sarebbero state rifiutate alcune offerte di soccorso in mare e che per circa un’ora e mezzo ai passeggeri non sarebbe stato consentito di avvicinarsi ai ponti e/o alle scialuppe di salvataggio.

I tanti dispersi. Speriamo che siano tali, e cioè solo dispersi, momentaneamente.