FELICITA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Dicembre, 2018 @ 3:25 pmDetto altrimenti: un postaltrui a insaputa del suo autore (post 3430)
Inizia
“Puoi avere difetti, essere ansioso e perfino essere arrabbiato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande impresa del mondo. Solo tu puoi impedirne il fallimento. Molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano. Ricorda che essere felici non è avere un cielo senza tempesta, una strada senza incidenti, un lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici significa trovare la forza nel perdono, la speranza nelle battaglie, la sicurezza nella fase della paura, l’amore nella discordia. Non è solo godersi il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma imparare dai fallimenti. Non è solo sentirsi felici con gli applausi, ma essere felici nell’anonimato. Essere felici non è una fatalità del destino, ma un risultato per coloro che possono viaggiare dentro se stessi. Essere felici è smettere di sentirsi una vittima e diventare autore del proprio destino. È attraversare i deserti, ma essere in grado di trovare un’oasi nel profondo dell’anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita. Essere felici é non avere paura dei propri sentimenti ed essere in grado di parlare di te. Sta nel coraggio di sentire un “no” e ritrovare fiducia nei confronti delle critiche, anche quando sono ingiustificate. È baciare i tuoi figli, coccolare i tuoi genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche quando ci feriscono. Essere felici è lasciare vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È avere la maturità per poter dire: “Ho fatto degli errori”. È avere il coraggio di dire “Mi dispiace”. È avere la sensibilità di dire “Ho bisogno di te”. È avere la capacità di dire “Ti amo”. Possa la tua vita diventare un giardino di opportunità per la felicità … che in primavera possa essere un amante della gioia ed in inverno un amante della saggezza. E quando commetti un errore, ricomincia da capo. Perché solo allora sarai innamorato della vita. Scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta. Ma usa le lacrime per irrigare la tolleranza. Usa le tue sconfitte per addestrare la pazienza. Usa i tuoi errori con la serenità dello scultore. Usa il dolore per intonare il piacere. Usa gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza. Non mollare mai … soprattutto non mollare mai le persone che ti amano. Non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo incredibile”.
Finisce
Chi ha pronunciato queste parole tre giorni fa?
Commenta Gianfranco P.: “Papa Francesco“.
Indovinato!
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DUE STRAGI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Dicembre, 2018 @ 11:11 amDetto altrimenti: a Corinaldo e a Roma (post 3429)
STRAGE DI CORINALDO
1400 biglietti venduti a fronte di una capienza della sala di 469 posti. Mi chiedo: a quanto ammonta l’incasso e a quanto il compenso pattuito per il cantante? C’era una consapevolezza preventiva di volere aumentare oltre ogni limite l’incasso a vantaggio di loro due? Mi permetto di suggerire che gli inquirenti tangano conto di questo fatto, che denota una loro precisa volontà di correre il rischio di incidenti, purchè sia.
STRAGE DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATIHE : SALVINI A ROMA
“A me il mandato per trattare con l’UE, non come ministro, non come capo politico ma come rappresentante di 60 milioni di Italiani”. Ma … e le Istituzioni Democratiche e Costituzionali che fine fanno? Già con la cosiddetta Democrazia Diretta la funzione del Parlamento sarà di fatto azzerata in favore dell’Esecutivo; ora al grido “A me, 60 milioni di Italiani!” si stanno scavalcando ed azzerando lo stesso Esecutivo e i partiti politici (resterà la Magistratura ma ogni cosa a suo tempo, vedrete …)
Questo è ciò che già venti anni fa Umberto Eco nel suo libro più venduto in assoluto “Il fascismo eterno” definiva “populismo qualitativo”, un regime nel quale non si contano più i voti (ad esempio, io non faccio parte di quei 60 milioni), ma il popolo è visto come un insieme qualitativo con un’unica volontà uniforme (anche se non è vero), che poi è quella del leader di turno che la vende come “volontà del popolo”. Le affermazioni di Salvini vanno contro la Costituzione, quella attuale, almeno, ed incitano il popolo ad una sommossa culturale: “A che serve il parlamento? A che il governo? Ci sono io, io che rappresento tutti voi, 60 milioni di Italiani. Queste istituzioni sono vecchie, obsolete: isoliamole culturalmente e poi distruggiamole”.
Conclude Eco nel libro citato: “Ogni volta che sento dire che il parlamento non è più rappresentativo della volontà popolare, sento puzza di fascismo”.
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QUEL RAMO DEL LAGO DI GARDA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Dicembre, 2018 @ 7:17 amDetto altrimenti: un po’ di poesia scritta in prosa … (post 3428)
Quel ramo del lago di Garda, che volge a settentrione, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago inizia e il Sarca cessa. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto Baldo; l’altro, con voce lombarda, la Rocchetta, dai molti suoi cocuzzoli in fila ….”
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SLAVINA DI LUCE SU TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2018 @ 6:52 amDetto altrimenti: quel ramo di ValleSugana … (post 3427)
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ATTO I° – E’ ancora buio. Poi dolcemente appare l’ Aurora dalle dita rosa (Rododaktylos Eos) e arricchisce il cielo dei suoi ricami.
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ATTO II° – Una slavina di luce che, provenendo dalla Valsugana, dopo avere “scalato” la rampa di Vigolo Vattaro, insinuandosi fra la Marzola e la Vigolana si precipita a valle a riempire di se’ la conca di Trento, ancora piena di buio.
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ATTO III° – Così Dante avrebbe descritto il fenomeno: “Infra Marzola e Vigolan s’adima / una fiumana bella a illuminare / Tridento ed il Bondon fin su la cima //sicchè l’ultima stella discompare.
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TERZO SETTORE E VOLONTARIATO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2018 @ 8:11 amDetto altrimenti: tanto tuonò che piovve …. (post 3436)
La riforma del terzo settore: una regola di cui molte associazioni, enti e istituzioni avevano bisogno e molte no, ma si sa, rsumma lex summa iniuria: per quanto sia perfetta una legge, tuttavia essa potrà sempre essere d’impaccio per qualcuno.
Infatti vi sono associazioni ed Enti “allegri” nella gestione del denaro e dei beni (ve ne sono alcuni nei quali dal bilancio sono “spariti” immobili e/o nei quali ci si autopagano stipendi e consulenze da favola!) che hanno indotto il legislatore a porre vincoli e controlli. Bene. Tuttavia questi paletti sono ostacoli al funzionamento di associazioni ed enti di dimensioni minori (minime, direi) nelle quali proprio non si avvertiva la necessità di questa regolamentazione.
E veniamo al volontariato, a quello vero, cioè (giustamente) non retribuito. Alcuni decenni fa ero volontario (vero) nella Repubblica Serba di Bosnia, insieme a tanti amici. Ci pagavamo il viaggio e il soggiorno, ogni tipo di spesa, utilizzavamo le nostre auto e le nostre ferie per dedicarci al soccorso di quelle popolazioni. In un’occasione conobbi un tale che faceva grosso modo il nostro stesso lavoro, solo che era inquadrato in una associazione governativa ed era lautamente stipendiato. Ecco, non dico che non ci vogliano anche queste persone, solo che occorrerebbe definirle con un nome diverso da “volontari”: potremmo definirli, ad esempio, “Funzionari dell’ONU, etc.”.
Tuttavia la gratuità presenta un lato debole di cui occorre prendere atto e che occorre superare: in genere, il “volontario” si sente obbligato solo nei limiti delle sue forze e disponibilità (si impegna molto, gratuitamente e seriamente e dove arriva mette punto) e non invece nel limite di un obiettivo da raggiungere in ogni caso. Invece egli deve vivere la propria decisione (di essere volontario) “cum onere suo”, cioè con tutti gli obblighi che essa comporta, primo fra tutti quello della risoluzione del problema e non solo del migliore utilizzo del proprio tempo e denaro.
Ciò è particolarmente necessario in presenza di associazioni in forte crescita, il cui sistema organizzativo e gestionale deve essere fatto virare verso sistemi aziendali, basati su tutte le funzioni tipiche di una SpA: organizzazione e controllo, formazione, crescita e motivazione del personale, decentramento, amministrazione e finanza, budget e pianificazione pluriennale, piano strategico.
Una parola sul decentramento: un sistema che sta crescendo o che vuol crescere deve decentrare potere e responsabilità. Un sistema che decentra potere e responsabilità pone le basi per la propria crescita. In caso contrario c’è solo l’involuzione del sistema.
Ecco, mi sarei aspettato che la riforma del Terzo Settore avesse affrontato anche questi aspetti.
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DAL 6 DICEMBRE 2011 AL 6 DICEMBRE 2018
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Dicembre, 2018 @ 6:05 amDetto altrimenti: post n. 3424, il primo dell’ VIII° Anno EB-Era Bloggista
L’ultimo post del Primo Settennale di vita l’ho pubblicato ieri, ma i festeggiamenti ho preferito rimandarli ad oggi, primo giorno dell’ottavo anno di vita. Come andò, in allora? Andò che la cara amica Mirna (Mirna Moretti, la GL-Grande Lettrice di “Un libro al giorno”, animatrice del GdL-Gruppo di Lettura Librincontri presso il caffè Città di Piazza Italia) era stata chiamata dall’Editore Ing. Andrea Bianchi a bloggare su Trentoblog in tema di libri e aveva accettato. Richiesta poi di indicargli un possibile potenziale blogger a tema libero, aveva pensato a me. Ecco come andò ed io non la ringrazierò mai abbastanza! Infatti il blog è diventato la mia coscienza, il mio stimolo, il mio relax, il mio sfogo, il mio diario, il mio tentativo (chissà se ci riesco) di contributo al miglioramento del mondo, il mio instancabile compagno di viaggio. Pensate un po’: incontro un’amica che non vedo da tempo e le dico: “Come va? E’ tanto che non ci in contriamo!” E lei “Ma cosa dici mai? Io leggo tutti i giorni i tuoi post!” Della serie: con un blog non sei mai solo. E oggi, per celebrare l’inizio dell’ottavo anno di vita, ho pensato di
- fornirvi qualche dato statistico sui miei post;
- sottoporvi una riflessione sul GC-Grande Cambiamento intervenuto in questi sette anni;
- darvi un’idea circa un possibile regalo di Natale.
Statistica
“One post a day keeps the doctor away“! Allora io continuerò a godere di ottima salute visto che in sette anni ho pubblicato 3.423 post ovvero 1,4 post al giorno festivi compresi, articolati su 172 pagine web. La fascia di lettori più nutrica è quella dai 25 ai 35 anni, per il 51% maschi e gli argomenti più “cliccati” sono sport e turismo; quelli più “scritti” sono musica, sociologia, politica, democrazia. La durata media di ogni lettura è di 1,10 minuti. Nel periodo ho ricevuto 2.210 commenti e 650 spam. La frequentazione media varia da 50 (giorno festivo estivo) a 200 lettori al giorno. I lettori ricorrenti sono fra il 10 e il 30% del totale (ovviamente i nuovi, ogni giorno, fra il 90 e il 70%). Mia connessione ai social: nessuna.
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Il GC-Grande Cambiamento
Sette anni fa – Oggi? I cannot help myself underlineing … non posso fare a meno di sottolineare la pesante involuzione subita dall’Umanità, nel doppio significato di “insieme di persone” appartenenti alla stessa, unica razza: quella umana, appunto; e di “qualità positiva” che dovrebbe contraddistinguere questo insieme di esseri viventi. Quo vadis mondo?
Possibile regalo di Natale
Regalate e regalatevi un Built in Orderly Organized Knooledge, in sigla un BOOK, un libro. Infatti è il massimo della tecnologia! Volete mettere? Niente fili, niente batteria, è compatto e portatile, può essere usato anche comodamente seduti davanti al caminetto acceso. E’ costituito da una sequenza di fogli numerati (di carta riciclabile) ciascuno dei quali contiene migliaia di bit d’informazione. Questi fogli sono mantenuti insieme nella sequenza corretta da un’elegante custodia detta rilegatura. Ogni parola viene scannerizzata otticamente e l’informazione è direttamente registrata nel cervello. C’è un comando “browse” che permette di passare da una pagina all’altra, sia in avanti che all’indietro, con un solo colpo di dito. Un’utility detta ”indice” permette di trovare istantaneamente l’argomento voluto alla pagina giusta. Si può acquistare un optional chiamato ”segnalibro” che permette di tornare dove ci si era fermati la volta prima, anche se il Book è stato chiuso. E’ stato inoltre messo in commercio il Portable Erasable-Nib Cryptic Intercommunication Language Stilus, in sigla PENCIL (matita).
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Dice … ok, capito, ma quale Book suggerisci, caro blogger? Quale? Fra i tanti quello dalla cui pagina 19 ho tratto le indicazioni di cui sopra: “Pape Satan Aleppe – Cronache di una società liquida”, di tale Eco dr. Umberto, Ed. La Nave di Teseo, febbraio 2016: 469 pagine, €20,00, cioè 4,27 centesimi di euro a pagina: dai che vi conviene! E’ una miniera di riflessioni!
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Dice … ma un’alternativa no? Certo raga, scialla, ma sempre in tema di Umanità/umanità: vi propongo il romanzo, “Le rughe del sorriso” di Carmine Abate (Mondadori) (Abate, già Premio Campiello 2012 con “La collina del Vento”).
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Buon compleanno BLOG! E – a tutte e a tutti – buon BOOK, buoni post, buon Natale ma soprattutto buona, cara, preziosa vecchia Umanità!
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CARMINE ABATE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Dicembre, 2018 @ 3:39 amDetto altrimenti: … e il suo ultimo lavoro “Le rughe del sorriso” (post 3424)
Conoscete il Premio Campiello? E’ un Premio che viene assegnato secondo un procedimento molto articolato che prevede – fra l’altro – il voto di giudici popolari “segreti”. Come si fa? Si scrive, ci si propone e se si viene accettati si riceve la copia dei cinque libri finalisti con l’obbligo di leggerli e di pronunciarsi nel più assoluto silenzio e segreto nel senso che non dovete dire a nessuno che fate parte di quella giuria. Mia moglie Maria Teresa è stata giudice nel 2014. Carmine ha vinto il campiello nel 2012 con “La collina del vento”. Calabrese “ma” vissuto molto in Germania e da moltissimo in Trentino (Carmine, non te la prendere, anche di me dicono “Nato a Genova, “ma” residente a Trento da trent’anni”: ti assicuro, in quel “ma” non c’è alcuna malizia!) … in Trentino, si diceva, ed in particolare a Besenello, dove è (stato?) collega della nostra amica collega lettrice (del Gruppo Librincontri di Mirna Moretti) Raffaella Masera, la quale ci ha avvisati della presentazione, ieri sera in casa Libreria Mondadori, del suo ultimo lavoro. Detto, fatto: io ci sono andato. Che dire?
La Persona. Gradevolissima (un giovanotto, 10 anni meno di me, maccomesipermette?).
Il libro ho già iniziato a leggerlo e sin dalle prime pagine ne sono stato catturato, innanzi tutto per la spontaneità del linguaggio-semi-dialetto alla Camilleri: uno scrigno di gioielli, i dialetti, che i like, le faccine, i xchè, i tvb e gli altri obbrobriosi segni convenzionali del web non riusciranno mai a distruggere.
La dedica che Carmine mi ha fatto? Non avrebbe potuto essere più bella: “A Maria Teresa e Riccardo, amici della mia cara collega Raffaella, con tanta stima”.
La Calabria. Ne abbiamo parlato un poco, solo un poco xchè (!) io ho conosciuto solo Reggio Calabria, la sua passeggiata a mare (il km più bello del mondo), un amico di lavoro (Ing. Agostino S.) e i due Bronzi di Riace, paese che ora conosco anche per il suo sindaco (coraggio, sindaco, siamo con te!).
L’8 dicembre p.v. a Besenello ci sarà un suo evento (cfr. post Prossimi Eventi): farò il possibile per esserci.
Grazie, Carmine!
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INTERCETTAZIONI PERICOLOSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2018 @ 7:16 pm
Detto altrimenti: non ci crederete, ma è tutto vero! (post 3423)
Stavo giocherellando con il mio smartfone quando sono enrtato mio malgrado all’interno di una conversazione privata … e allora mi sono detto che forse Babbo Natale deve scriverla davvero una letterina a non solo a Salvini …
Inizia
Giggi, Giggi … è scuppiat nu casin, se ne so’ accuort …
Papà , accuort e che? Chi?
Quelle e licenze edilizie, i cuntratt e faticà …
Che dici? Quelli che nun tenevamo?
Overo, Giggì, e mo’ che facimm?
Che fatt tu papà, io so’ ministro.
E proprio perché tu sii ministro che s’ha da truvà na soluzione.
Ma tu che vai trovann a me? Nui simme “onesti, onesti, onesti”.
Vabbuo’ o saccio pur’io e pur io so’ onesto, ma na vota sola.
E vabbuo’ papà, facimme accussì: tu t’hai a scusà; hai e ricere che chelle le case erano sgarrupate e che abbisognava da fa’ in ogni caso; che ti si sbagliato; che eri poveriell e chilli li operai nun tenevano a faticà e a che a issi hai fatto nu regalo overo. E poi invocheremo lo stato di necessità: simme a Natale e tutt so’ cchiù bbuone!
A Giggì, vieni a papà …. tu si nu piezze e core!
Finisce
P.S.: no, raga, non è una delle solite storielle che girano in internet, no. Questa è mia, anche se io sono un genovese “vivente” a Trento da trent’anni! Il fatto è che sono appassionato di dialetti, ed ogni tanto ci provo, come quando – per fare un esempio – anni fa scrissi una poesia in dialetto trentino: fatta leggere a Paolo Castelli (famoso autore, commediografo e attore locale), mi ha detto :”Erori non ghe nè ma se capise che sei ‘n Talian …”. Evvabbè, mi sono detto, accontentati, Riccardo. Ora ci ho rifatto con il napoletano che però ho fatto correggere dalla cara amica Rosetta, napoletana verace; io, al quale un negoziante di Napoli, durante una mia visita qualche anno fa a quella bellissima città, disse: “Signurì, vui site nu Napoletano mancato!” Complimento che gradii molto. E allora, ecco un paio di proverbi del giorno, uno napoletano ed uno spagnolo: la traduzione fatela voi, ecchè, vi devo dire tutto io? Quando mai !?
- Fattella ca gente meglio e te e fance e spese!
- Piensa mal y acertaràs!
E allora, chi traduce?
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NATALE 4 (dell’ ACCADEMIA DELLE MUSE)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2018 @ 7:56 amDetto altrimenti: Serata augurale di “musica, canto e danza su ghiaccio” (post 3422)
Undicesimo anno di attività per il nostro Circolo Culturale, al cui interno ognuno offre agli Altri un po’ di se stesso: innanzi tutto Umanità e Amicizia, intese come attenzione all’Altro. Poi, la sua “arte” di dilettante o di professionista nei vari campi della Musica, Canto, Letteratura, Storia, Pittura, Viaggi, Fotografia, Teatro, Danza, Sport, etc. etc.. Ieri sera…tona di Auguri con la Musica ed il Canto di due Artiste Vere di fama internazionale: la pianista e fortepianista Stefania Neonato http://www.stefanianeonato.com/?q=node/2 (pianoforte) e la soprano Maria Letizia Grosselli http://www.gabrielanechina.com/maria-letizia-grosselli.html con il loro recital “Note di Donne”.
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Ecco il programma di sala, con ogni brano precedeuto da una spiegazione ed introduzione storico-musicale da parte di Stefania: Clara Wiek,:”6 lieder Op. 33″ – “Notturno Op. 6 per pianoforte solo” dalle “Soirées Musicales” – Fanny Mendelssohn: “Wanderlied, Sehnsucht nach Italien, Sehnsucht”; Ponte molle per piano solo; “Gondellied, Nach Sueden”. Musiche che – nonostante la giovanissima età delle compositrici – denotano una grande cultura compositiva e che – grazie alla giovanissima età delle compositrici – denotano una sana irruenza giovanile. Bis: “Tarantella” di Rossini.
Indi la storia dei campioni di pattinaggio su ghiaccio, a cura dell’ Accademica Mery, accompagnata da eccezionali filmati di “libellule” su pattini, con il gran finale di Carolina Kostner!
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Fra i due “tempi”, la consueta cena e un momento-regalo per dire grazie alla presidente Cristina che ha ideato l’Accademia, la sta costruendo e gestendo (in casa propria!) da 11 anni (ieri sera eravamo ben 55 presenti!).
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A me è toccato di dire due parole per l’occasione, che riassumo ben volentieri qui: “In un mondo troppo web, spersonalizzato, fatto di velocissimi e impersonali like, Cristina ha creato un’occasione unica di incontro e di espressione reciproca: grazie Cristina e Auguri da parte di tutti noi! Si … vabbè, però domani per piacere andate a leggere il mio post …”
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Prima di andare a casa, Cristina ha regalato ad ognuno di noi un barattolo di MA-Marmellata Augurale elegantemente adornato con un centrino ricamato a mano (!) ed una bottiglietta di infuso digestivo alle erbe varie, così, tanto per non farsi mancare nulla (ed eravamo in 55!): doni preparati con l’aiuto dell’infaticabile Giovanna (grazie anche a te, Giovanna, felice neo suocera!).
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All’uscita, avendo indossato il mio caldissimo giaccone, ho atteso Maria Teresa nel vialetto esterno d’ingresso. Lì un collega, uno “nuovo”, un amico fisarmonicista che accompagnerà la nostra prossima rappresentazione di una commedia (goldoniana): “E’ solo la terza volta che vengo e sono estasiato: qui troviamo insieme il calore di una famiglia, lo stare insieme fra amici, un’ottima cena, Musica e Canto da Teatro d’Opera, cronache e storie diverse … insomma un mix unico, irripetibile: una serata che ne vale tante!”
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Ecco, questo è stato il nostro NAA – Natale Accademico Augurale. Buon Natale e tutte e a tutti, anche ai non (ancora) Accademici!
P.S.: Be’ Cristina … per il prossimo anno, slargando solo un poco casa tua … una piccola pista di ghiaccio … che ne dici? Se po’ fa’? O anche in giardino, se preferisci …
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NATALE 3
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2018 @ 10:50 amDetto altrimenti: “siccome che” sono a casa agli arresti domiciliari per i postumi di un’influenza … (post 3421)
… il tempo per scrivere non mi manca: ed allora rieccomi a voi con il terzo post “natalizio” (Natale 3): una poesiola. Che poi non è che ogni anno ne scrivo di nuove, solo che ogni anno le ripesco tanto magari l’anno scorso nemmeno eravate miei lettori! Insomma, un blogger si deve pur arrangiare in qualche modo, o no?
Natale di neve
La terra si sveglia
calda e cicciotta
dentro la nuova pelliccia
al pari di grassa e bianca marmotta.
i due piccoli laghetti gelati
e si specchia
vanitosa ragazzina
nell’aria rosa
della nuova mattina.
Sotto i loro mantelli
come nasini raffreddati
e l’alito dei camini
affresca nel cielo
riccioli bambini
mossi e ribelli.
Nell’orto ghiacciato
il giovane pero ha indossato
i suoi paramenti più belli
che scintillano l’azzurro
di mille soli splendenti.
del quadro di Monet
il corvo pennella
con guizzi intinti di nero
favole arabescate
sul bianco quaderno.
Sorridono i bimbi
appena svegliati
impazienti d’uscire
vicino al fienile
con piccole mani
gioiose arrossate
il pupazzo di neve
che vorrebbero eterno.
Dal pio campanile
di Pieve montana
si leva in volo preghiera
“Benvenuto bambino Gesù!
Illumina col Tuo Dolce Amore
questa fredda mattina.
Solo Ti prego:
finchè viene sera
non darle troppo calore
e vieni a giocare anche Tu”.
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Vi è piaciuta? Se, si, grazie; se no, grazie lo stesso!
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