LA QUESTIONE PALESTINESE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 6:21 am

Detto altrimenti? La Tragedia Palestinese!    (post 1590)

La Tragedia Palestinese, una tremenda malattia che affligge da decenni una regione ed una popolazione. Ora, la malattia è uno stato patologico che conduce alla guarigione, all’invalidità o alla morte. Se siamo malati, dobbiamo scoprire le cause della malattia ed eliminarle. Riempirci di antidolorifici non risolverà il problema.

ZOM[1].

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La questione palestinese è invero la Tragedia Palestinese. Oggi sono tutti colpevoli: i rapitori e gli assassini dei ragazzi delle due parti. I colpevoli saranno puniti. Ma questo antidolorifico non basterà a far guarire l’ammalato. Infatti, come si è generata e come si rinnova questa malattia? Io  mi sono permesso più volte di suggerire la lettura del libro “Con il vento nei capelli – Una Palestinese racconta” di Salwa Salem (giunti Editore).

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Leggetelo anche voi. Poi ne riparliamo.

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SOLDI ALLA SIAE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 6:00 am

Detto altrimenti: SIAE- SOCIETA’ ITALIANA AUTORI ED EDITORI. Formalmente un’ottima iniziativa. Infatti il governo ha dovuto intervenire di recente per “snellirne” la elefantiaca struttura interna di decine e decine di dirigenti e di centinaia e centinaia di dipendenti: ciò, in quanto delle somme che la Siae incassava, ben poco finiva agli Autori ed agli Editori     (post 1589)

th1S2JM2DLMa c’è ancora molto da fare: pensate, io faccio parte del direttivo di una Associazione no profit che organizza concerti. In genere ad ogni concerto incassiamo poche decine di euro dalla vendita dei biglietti (infatti la maggior parte del pubblico è composta da associati non paganti). Ebbene, per regolarizzare questi miserrimi incassi, si mobilita un ufficio Siae e nostri soci nella compilazione di complessi moduli e in versamenti bancari di pochi euro. Ne vale la pena? Non direi.

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Ma allora come fare a “rimediare” e tornare a dare più soldi alla Siae? Detto fatto: si mette una tassa su quegli apparati che possono (notate, “possono”) scaricare e registrare musiche e brani da internet. Cioè: io acquisto un computer che – ovviamente – può scaricare e registrare da internet brani musicali protetti dal diritto di autore. Ebbene, per la sola potenzialità dello strumento, io sono chiamato a pagare una tassa che poi viene riversata alla Siae.

Si dice: ma la tassa deve restare a carico dei produttori. Ma dai, accà nisciuno è fesso … voglio vedere io se non ce la riversano sul gobbo a noi consumatori …

Insomma, si colpisce e si tassa la “possibilità del fatto” e non il fatto. A questo punto mi viene in mente una bella storiella:

thYNZ60NY9Una giovane donna, armata di canna e lenze, senza utilizzare questi strumenti da pesca prendeva il sole insieme al suo cagnolino, sdraiata all’interno della sua barchetta in mezzo ad un laghetto nel quale vigeva il divieto di pesca. La abborda la barca della forestale: “Lei è in contravvenzione, qui vige il divieto di pesca” le intima la guardia. “Ma io mica sto pescando”, replica la ragazza. “Si, ma ha tutto l’armamentario necessario…” replica la guardia. Ed allora la ragazza: “Ed io la denuncio per violenza carnale”. “Ma io non  l’ho nemmeno sfiorata” replica la guardia. “Si, però lei ha tutto l’armamentario necessario” conclude la ragazza, che poi non fu multata.

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INCHINI PERICOLOSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 5:41 am

Detto  altrimenti: ieri quello della Concordia, oggi quello della statua della Madonna … (post 1588)

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Quello della Concordia, pur con il massimo rispetto per le oltre 30 vittime, a mio sommesso avviso è meno grave. Oggi abbiamo avuto una tremenda conferma: oltre alle varie mafie di “iscritti” esiste un humus malefico, quello della mentalità mafiosa dei non iscritti ufficialmente ma che di fatto costituisce il terreno nel quale cresce la mala pianta.

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Ero a capo di una finanziaria. Un dirigente mio dipendente era siciliano. Un giorno ebbe a pronunciare una frase particolare: “Il Cardinale Pappalardo si permette di parlare così (male, n.d.r.) della mafia perché è cardinale …”. Si permette? Io gli feci notare che parlando in tal modo di fatto criticava la persona e difendeva la mafia. Mi guardò con occhio stralunati, sorpreso egli stesso di quanto aveva detto. Infatti le sue parole erano andate oltre quello che avrebbe voluto dire, ma – era un fatto – rappresentavano una convinzione inconscia, un atteggiamento istintivo interiore.

Da ultimo, mi viene spontaneo il raffronto fra due chiamate in causa della divinità: la statua della Madonna, fatta sostare e inchinare di fronte ad un potere preteso più forte; i Mussulmani, fatti inchinare (terzo “inchino”) di fronte ad un preteso successore di Maometto. Due modi lontani geograficamente ma vicini e simili quanto all’intento strumentalizzatore.

Cosa penso io? Che in assenza di un riferimento forte, di una Morale forte e diffusa che rappresenti un Valore Vero e condiviso, la parte più debole della popolazione cade preda di altri pseudo ideali, di idoli, di totem: il calcio, le mafie, il gioco d’azzardo, la droga, il denaro comunque, l’immunità comunque, il potere comunque, il fondamentalismo religioso.

E voi, amiche lettrici ed amici lettori, voi … qual è il vostro pensiero?

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60 RAGAZZE NIGERIANE EVASE DAI RAPITORI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 5:20 am

Detto altrimenti: sarà che sono figlio di un Maresciallo dei Carabinieri, ma qualcosa ancora non mi convince …    (post 1587)

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Le ragazze rapite in Nigeria erano circa 300. Si sono mobilitati eserciti locali e non e potenze straniere per individuare il luogo della loro prigionia. Inutilmente. Al contempo, una sessantina di loro, lasciate incustodite, sono scappate ed hanno raggiunto le loro case.

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Come hanno viaggiato, mi chiedo? A piedi, ovviamente, in mezzo alla foresta ed alla savana, non essendovi la metropolitana! Ed allora, a piedi per quanto tempo? Quanta (pochissima!) strada potranno avere percorso? Forse dalla modalità dalla fuga si può stabilire entro quale molto limitato raggio di km si trovano le altre prigioniere. Non vi pare? Coraggio allora, Nigeriani e altri Stati Europei accorsi in aiuto (GB, F, D), sveglia! Salvate le altre ragazze!

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LE NUOVE CROCIATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 5:10 am

Detto altrimenti: hanno copiato la parte peggiore di noi … (post 1586)

29997843_prima-uscita-pubblica-per-il-califfo-degli-islamici-al-baghdadi-0[1]Abu Bakr al-Baghdadi, il neo auto eletto califfo degli islamici dell’Isis in Siria e Iraq. Sta lanciando una crociata non solo per l’espansione della religione mussulmana (corrente integralista), ma per la conquista militare dei territori. Cosa c’è di nuovo rispetto alle nostre vecchie crociate ed alla nostra vecchia politica imperialistica?

Sta dicendo ai suoi correligionari: “Voi non siete Siriani o Iracheni, siete Mussulmani, venite qui, questa è la vostra terra”:  una sorta di seconda “terra promessa” mi permetto di aggiungere io. Anche qui, niente di nuovo sotto il sole.

Ha iniziato ad usare la televisione per diffondere il suo proclama. Anche in questo caso, siamo stati copiati, anzi, uno di noi in particolare è stato copiato!

Un capo religioso, successore di Maometto. Anche noi abbiamo il successore di Pietro. Copiati ancora una volta! Solo che qui c’è una grande differenza: Papa Francesco predica l’Amore Universale; il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi predica l’Odio Universale contro chi non lo segue. Si vede che in questo caso ha copiato male …

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BUSSARE E ATTENDERE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2014 @ 7:00 am

Detto altrimenti: si, vabbè … ma attendere chi? Chi c’è, chi ci dovrebbe essere, chi non c’è o chi c’è ma fa finta di non esserci?   (post 1585)

Non vi stupite di questi brevi post: è la mia teoria dei piccoli passi, della “gutta cavat lapidem”, del “cominciamo (anche) dalle piccole cose” …

thR1MHAUZMUna persona si reca in un struttura sanitaria pubblica. Deve prenotare una visita domiciliare per la propria madre, molto anziana, assolutamente non autosufficiente. Trova l’ufficio che le è stato indicato. Sulla porta un avviso: “Bussare e attendere”. La persona bussa. Attende. Non succede nulla. Accosta l’orecchio alla porta: sente rumori all’interno, dunque il personale c’è … Ribussa. Attende. Nulla. Allora, timidamente, socchiude la porta e domanda: “E’ permesso, mi scusi sa, ma mia mamma … etc.” L’addetta al servizio – è una donna – solleva lo sguardo dal computer sul quale stava smanettando. Gela con sguardo molto serio e severo l’intrusa. Non proferisce parola. si alza, prende un registro e finalmente parla: “Dica”.

Mi domando: chi è al servizio di chi? E poi ci lamentiamo che la politica non sia al servizio dei cittadini … ma se anche noi, nel nostro piccolo quotidiano …

 

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UN AMICO MI HA TELEFONATO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2014 @ 8:19 pm

Detto altrimenti: … e mi ha detto: “Ma sei tu a essere detto altrimenti o è ciò che scrivi che è detto in modo diverso?”     (post 1584)

 No, gli ho risposto, io non ho un soprannome … Sai, è stato mio figlio Edoardo a suggerirmi questo modo di presentarmi come blogger: lui è esperto di comunicazione, responsabile di un settore in una grande SpA di servizi quotata in borsa … “Papà, mi ha detto, io ho notato che ti esprimi in modo diverso, che spesso valuti gli argomenti da un punto di vista diverso …”. E così mi ha convinto ed eccomi qui, a scrivere ciò che forse, alla fine, risulta (essere) detto altrimenti. Così almeno mi auguro che sia.

Ma questa sera come faccio a “dire altrimenti” l’intervento del Presidente Napolitano in merito alla mancanza di lavoro giovanile? Il Presidente ha detto:  “Senza lavoro per i giovani, l’Italia muore”.

Il Presidente ha ragione. Per decenni le maggiori risorse finanziarie sono state destinate a caste, a sprechi, a furti. Quando è andata bene, a piani improvvisati, in vista delle successive prossime elezioni e non nella prospettiva di giovare alla prossime, successive generazioni.

Oggi i migliori giovani vanno all’estero. Molti restano ma non completano gli studi; altri smettono anche solo di cercarlo, il lavoro. E domani … domani chi di loro potrà essere in grado di assumersi le necessarie responsabilità per guidare e far crescere il Paese?

La prospettiva è un po’ quella di una decadenza … del tipo della decadenza dell’impero romano. Solo che oggi i barbari non vengono dall’esterno, ma crescono al nostro interno. Ed allora, coraggio, “fuori i barbari”, fuori chi insiste a percorre i vecchi sentieri del “si è sempre fatto così”, “così fan tutti”, “non è questo il problema”, “ma di tratta di diritti acquisiti”, “ la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge”, etc. etc..

In breve: non si tratta solo di “dire altrimenti”, ma di “operare altrimenti”. Ce la faremo? Io dico di sì! Sarà sufficiente che ognuno di noi “faccia il proprio dovere, a qualunque costo”. Chi ha pronunciato questa frase? Lascio alle lettrici ed ai lettori il compito di scoprirlo … dai che non è difficile …

P.S.: … comunque, voglio aiutarvi. La frase è stata pronunciata da uno dei seguenti personaggi: Berlusconi, Borghezio, De Gasperi, Mussolini, Grillo, Bossi jr..

 

 

 

 

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DETTAGLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2014 @ 12:24 pm

Detto altrimenti: violenze urbane, abbandoni, dettagli di una civiltà che deve ancora crescere …  (post 1583)

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La panca di una piazza pubblica

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Carrelli di diversi supermercati, abbandonati dopo l’uso in parcheggi lontani …

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Un furgone abbandonato, evidente ricovero notturno per qualche disperato, nello stesso parcheggio dei carrelli  …

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MADE IN …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2014 @ 8:29 am

Detto altrimenti: “made in ….” ma dove, se l’etichetta è stata tagliata via … (post 1582)

E’ la seconda volta in pochi giorni che mi accade.  Località turistica del Trentino. Due negozi di abbigliamento e accessori. Nel primo: giacche da uomo ad €95,00. Nel secondo: cinture in cuoio, tre per €20,00. In entrambi i casi senza etichette di fabbricazione e provenienza. Senza perchè “tagliate” via. Nelle cinture è rimasto un pezzetto dell’etichetta originaria: vi si legge “Made in”. La parola seguente (China?)  è stata tagliata via.

Mi chiedo: è legale tutto ciò?

Appendice, aggiunta in data 11.07.2014: acquisto ad €12,00 pantofole marcate “DeFonseca Italia”. All’interno, piccola piccola, una etichettina, questa volta integra: “Made in China”.

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DEBITO PUBBLICO IRREDIMIBILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2014 @ 6:57 am

Detto altrimenti: perché non ci riflettiamo un poco? (post 1581)

In ambito finanziario sostituire un debito/credito di capitale e interessi con un flusso di soli interessi si chiama swap, scambio. 70 anni fa lo Stato ricorse all’emissione di titoli di debito pubblico “irredimibili”, cioè che impegnavano lo Stato a pagare solo interessi e mai il rimborso del capitale.  Le emissioni furono due e andarono a ruba da parte dei sottoscrittori.

Ma noi oggi converrebbe? Proviamo a fare due conti.

Ipotesi con titoli tradizionali

Capitale 1.000, tasso di rendimento al 1,5 %, scadenza cinque anni. In cinque anni lo stato esborsa 1000 in linea capitale e 75 di interessi, in totale, 1.075

Ipotesi con titoli irredimibili

Capitale 1000, tasso di rendimento al 2,5%, senza scadenza. In cinque anni lo Stato esborsa, in totale, 125.

Conclusione

I titoli irredimibili sono attrattivi per i sottoscrittori in quanto offrono un tasso più elevato; non rappresentano un debito dello Stato in linea capitale; il sottoscrittore li può vendere in borsa e rientrare del suo capitale.

E allora, perché non parlarne?

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