I CLASSICI A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2019 @ 1:53 pm
Detto
altrimenti: Ulisse, un bel figlio di brava donna … (post 3536)
E dire che a scuola Ulisse di qua, Ulisse di là … e poi il suo viaggio di ritorno: coraggioso, astuto: insomma un eroe moderno. E invece no. A Roma, oggi, direbbero un bel fijo de na m … be’ lasciamo perdere i dettagli. Perché lo maltratto così? State a sentire un po’:
- si era finto malato per non partecipare alla guerra contro Troia, ma tale Palamede lo sgamò e dovette partire;
- in battaglia non è che fosse sempre nelle prime file;
- nelle gare di corsa dei giochi in onore del defunto Patroclo, fece sgambetto agli avversari;
- truffò per accaparrarsi le armi di Achille, a danno di Aiace che se le sarebbe meritate, al punto che alla fine Aiace, per l’offesa subita, si suicidò;
- per vendetta, fece accusare di tradimento Palamede, il quale fu condannato a morte.

E bravo Ulisse! E oggi sotto la guida della nostra Prof senza puntino Maria Lia Guardini abbiamo parlato della difesa che il sofista Gorgia (un siculo nato a Lentini) aveva immaginato in favore di Palamede: una dimostrazione pratica di un manuale teorico circa il potere terribile della parola (e dei media oggi, n.d.r.). Quelli i sofisti a scuola ci avevano insegnato che erano gente così e così, bandieruole, pronti a dimostrare una tesi e il suo contrario, persone poco raccomandabili, per cui anche oggi dire ad uno che procede per sofismi è quasi un insulto. E invece no, cribbio! Gorgia e i suoi prendono coscienza della impossibilità di arrivare ad una conoscenza/verità assoluta (la quale fermerebbe ogni alito di ricerca n.d.r.). Insomma, un laicismo ante litteram contrario ad ogni principio di verità assoluta, ove per laicismo non si intende non-religiosità, bensì pluralismo (1).
Insomma, a ben vedere si tratta del problema fondamentale della Conoscenza come è nato nel Giardino dell’Eden con quel famoso albero dei frutti del bene e del male: mele di un albero che molti oggi ritengono fosse collocato in Val di Non in quanto Dio aveva detto: “Prendete tutto quello che volete ma non state a toccarmi i pomi!”. Ma questa è un’altra storia. E Gorgia mette in bocca a Palamede parole e argomentazioni da “duri, puri e sinceri”, figlie di un pensiero astratto e di una intelligenza pura che soccomberà di fronte alla complessa materialità del mondo (sentenza di morte decretata da giudici estimatori della furbizia di Ulisse più che della Verità).

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Sulla laicità, mi permetto di citare un piccolo great libro: Stefano Levi Della Torre ”Laicità grazie a Dio”, Giulio Einaudi Ed..
Prossimo incontro del nostro gruppo di lettura aperto a tutte e a tutti: Biblioteca Comunale di Trento, piano terra, sala multilingue, martedì 26 marzo 2019 ore 10,00 su “L’accusa di Alcidamante contro Palamede”.
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LETTERA AL DIRETTORE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2019 @ 6:18 am
Detto
altrimenti: una a lettera a … me stesso! (post 3535)
Eh già, forse si può dire così, che io sia il Direttore di questi miei posts (notate quella “s” del plurale!) ed allora oggi ho preso una decisione: la lettera che segue la mando a … me stesso e non ai giornali locali, così era stata concepita inizialmente. L’ho scritta, l’ho ricevuta, letta, approvata e quindi la pubblico.
Inizia
Politica SpA
Egregio Direttore, Lei mi conosce ma non così tutti i Suoi lettori, ed allora mi presento loro: sono un VIP-Vecchietto In Pensione, dopo una vita passata a fare il top manager, amministratore delegato e presidente in Spa. Ho sempre avuto molti sotto di me, ma anche sopra. E quelli sopra (gli azionisti), ove io avessi lanciato progetti monchi come sono monchi molti di quelli che lancia l’attuale governo, mi avrebbero licenziato in tronco ed avrebbero esperito contro di ma un’azione legale di responsabilità. Molti di più in pensione? Ok, ma la loro sostituzione nella Pubblica Amministrazione, nella Scuola, nella Sanità? La paghetta a tutti? Ma i navigators, quanti, quali e dove sono? E il sistema del controllo antifrode, è attivo? E la copertura finanziaria, non solo per il primo anno?

Il Presidente Mattarella, parlando recentemente agli alunni di una scuola, ha detto ai ragazzi che la politica ed il Paese hanno bisogno di persone ( e di ministri, n.d.r.) preparate, di esperienza e che non si può improvvisare: grazie, Presidente!
Riccardo Lucatti, Trento
Fine
Ripresa: procedure locali (provinciali). Sentite questa:
La Provincia ha concesso la tessera di libera circolazione gratuita a tutti gli ultrasettantenni. Vai allo sportello, ti consegnano un modulo, vorresti compilarlo subito e consegnarlo ma no, ci vuole anche la fotocopia della carta di identità ed una foto. Vai a casa, provvedi e compili. Torni allo sportello. Chiedi se hai compilato in modo corretto la scelta del percorso extraurbano: “Non serve, vale su tutti i percorsi urbani ed extraurbani”. Ha, ho capito, il modulo è “sovrabbondante”, vabbè … Quando posso venire a titirate la tessera? “Fra un mese”.
Mi chiedo: ma non sarebbe bastata
1 – una macchinetta fotografica di quelle che si utilizzano per il risalcio delle tessere sciistiche?
2 – la presentazione di una carta di identità aggiornata e valida per attestare le generalità e la residenza del richiedente?
Se si fossero adottate queste “diavolerie della modernità” gli uffici avrebbero evitato di riempire i propri armadi di carte; gli impiegati addetti avrebbero avuto meno lavoro da svolgere; il richiedente avrebbe avuto subito la sua tessera.
E inceve no: carte, fotografie, moduli … e un mese (un mese!) di attesa nell’era del tempo reale on line! Tempo reale? Piuttosto “irreale” direi!
P.S.: anche in questo caso, via libera immediata al provvedimento populista senza prima avere orghanizzato una sua gestione moderna, non burocratica, efficente ed efficace. Evvabbè …
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MODELLINI DI CARTONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2019 @ 6:52 pm
Detto
altrimenti: giocattoli per adulti (post 3534)

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Qualche tempo fa, così, per puro caso: cartone, un taglierino, nastro adesivo e poco più ed ho ripreso una mia vecchia passione: il modellismo navale. Solo che a suo tempo, avevo 12 anni, “lavoravo” di traforo nei locali dell’Oratorio di S. Francesco d’Albaro (Genova) e riuscii a realizzare una barca a vela Star di 30 cm. Lft (lunghezza fuori tutto).
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Avevo disegnato a memoria il modello; da qui le ordinate ricavate a traforo; indi le avevo messe insieme con listelli di tiglio e chiodini di ottone. La prua era scolpita il legno di balsa e la deriva appesantita con piombo fuso. L’impermeabilità era garantita da stucco francese con colla. Come vedete, utilizzavo anche materiali specifici che acquistavo via via a gran fatica man mano che raggranellavo qualche soldo risparmiando sui soldi per il tram. Una passione che ha “dormito” per 63 anni per poi riaffiorare con materiali di scarto: i bastoncini a sostegno dei fiori nei vasi sul balcone; gli spiedini di legno usati per le pietanze; fazzoletti (per le vele); spaghi vari recuperati per casa e soprattutto cartone, tanto cartone che da bravo cartonaro vado a scegliermi con cura fra quelli ammucchiati nei supermercati (eh già, ragazzi, vi sembra facile, ma c’è cartone e cartone!).
Le ancore le costruisco con i fermagli fermacarte. Unici materiali acquistati: nastri adesivi, colle, una catenina, anellini in acciaio con vite, filo di ferro sottile. Nessun disegno o calcolo preventivo: tutto a occhio, d’istinto, sul momento.

Il mio cantiere navale: l’angolo computer

Una delle prime barchette, con la vela latina cioè alla trina, cioè triangolare

Pilotina che rimorchia una barchetta ed una chiatta



La barca più completa, dotata di tutte le manovre di una barca a vela vera, perfettamente funzionanti (sono o non sono un velista?) Si noti l’ancora e – realizzato con un biglietto da visita – il secchiello per la relativa catena.

Le due barche a confronto (che conservo a casa mia: tutte le altre, insieme agli areoplani, sono state regalate a bimbi vari)



La sopresa: trasporto biciclette (sono o non sono un socio della FIAB- Federazione Italiana Amici della Bicicletta?). La pilotina fa bella mostra di sè nella sede Fiab di Trento.

Cambiando tema: la carrozza di Cenerentola (i cavalli li ho comperati). (Carrozza ricoverata in casa mia). La parte più difficile: realizzare i volumi del tetto.



Barca a vela ed aereo. Entrambi funzionano grazie a due forze: la “portanza” e la “forza aerodinamica” che poi in acqua si chiama “idrodinamica” ma funziona allo stesso modo della cugina. E qui dovrei mettermi a spiegare la dinamica dei fluidi, ma questa è un’altra storia.
Chi volesse vedere le tre realizzazioni che ho in casa, si faccia avanti: vedere per credere!
Alla prossima realizzazione in cartone: un elicottero, ma questa volta prima mi sono fatto i disegni sulla carta millimetrata. Ecchè, mica si può improvvisare una macchina così complessa, mica si puo …!
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LIBRI, LE VIE DELLA SETA, LA TORINO-LIONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2019 @ 10:29 am
Detto
altrimenti: dal latino “liber” = “libro” e “libero” (di ragionare) (post 3533)
ADELPHI, casa editrice fondata nel 1962. Oggi ha fatto un’indagine: i suoi libri più venduti sono, nell’ordine:
- “Siddharta” di Hermann Hesse.
- “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sack.
- “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli (1)

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Io mi vergogno di non avere letto “Siddharta”; sono indifferente per non avere letto “L’uomo che ….”; sono orgoglioso di avere letto il terzo classificato, il libro di Carlo Rovelli. Di questo Autore (scienziato) avevo appena letto “Ci sono luoghi al mondo …” (Ed. Corsera) e mi aveva affascinato. Pertanto, quando ho visto le “Sette brevi …” in mano ad un amico, mi sono precipitato a farmelo prestare e l’ho letto. Sulla scia della lettura “fisica” (su argomenti di fisica) mi appresto a leggere l’ultimo libro di un amico, l’ing. Giovanni Straffelini “Indagine sulla scienza – Un manuale per scettici e credenti”.
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(1) “Sette brevi …” è un libriccino piccolo piccolo ma great . Così come è piccolo ma great “Il fascismo eterno” di Umberto Eco: multa paucis, molti concetti fondamentali in poche paginette!
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Dice … ma le vie della seta che c’azzeccano? C’azzeccano, c’azzeccano! Infatti sul tema e con quel titolo o simili sono stati scritti molti libri, ma io oggi ne parlo per una ragione geopolitica. Infatti la Cina sta investendo 900 miliardi di dollari che creare una “rete” cioè per realizzare alcuni “corridoi” mondiali sui quali far transitare i suoi prodotti di export (e anche di import). Nei mesi prossimi il Presidente cinese sarà in Italia (anche) a tal fine. Al che Trump ha già “avvertito” l’Italia: “Questa collaborazione è dannosa per voi, per l’Europa e per gli USA: state attenti, non mi fate arrabbiare …”
Al che mi permetto di sottoporre ai lettori tre sottolineature:

- “Trump, non ci dare consigli che sappiamo sbagliare da soli”.
- A maggior ragione serve una UE unita con una politica unitaria.
- La Cina sta mostrando di avere una visione d’insieme sui trasporti e sulla sua economia. Noi – invece, specialisti in percezioni sensoriali – vorremmo bloccare la Torino-Lione perchè sarebbe antieconomica! Ma via …! Affermare che la via Lisbona-Kiev non s’ha da fare perché la tratta alpina Torino-Lione è antieconomica è un po’ come sarebbe stato affermare che l’autostrada del Sole non s’aveva da fare perché la tratta Fiorenzuola-Modena sarebbe stata antieconomica. Siamo seri! (Ma … ci riusciremo mai ad essere seri?)
Dal latino “liber” = “libro” e “libero” (di ragionare con la propria testa)

Mi scrive il lettore G. S.: “Caro blogger, io sono da sempre alla ricerca di piccoli grandi libri. Ti ringrazio quindi per le citazioni e ti chiedo: ne hai altri da suggerirmi?” Rispondo: eccomi a te, caro amico via blog! oltre al citato libretto di Eco (51 minipaginette) eccoli: 1) “Simboli al potere – Politica, fiducia, speranza” di Gustavo Zagrebelsky , 93 paginette, Giulio Einaudi Ed. – 2) “Laicità, grazie a Dio” di Stefano Levi Della Torre, 113 paginette – Giulio Einaudi Ed. – 3) “La maschera democratica dell’oligarchia” di Canfora/Zagrebelsky, 135 paginette, Ed. Laterza. – 4) “Divieni ciò che sei” di Friedrich Nietzsche, 188 paginette, Christian Marinotti Edizioni. – Quando avrai letto tutte le 51 + 93 + 113 + 135 + 188 = 580 paginette, rifatti vivo che ne parliamo! (O anche prima, se vuoi! Come vedi, da ciclista FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta qual io sono, te le ho indicate a “km” crescenti, di pari passo con il progredire dell’allenamento!)
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DUE CONSIGLI “DA AMICO”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2019 @ 6:26 am
Detto
altrimenti: dagli amici mi guardi Iddio che … (post 3532)
Una Spa finanziaria molto “appetibile”. Io, direttore generale, partecipavo alle riunioni del CDA-Consiglio di Amministrazione. Un Consigliere del CDA esponente dell’azionariato di minoranza che avrebbe ambito ad avere la maggioranza azionaria, persona molto nota nel mondo della finanza, seduto vicino a me. Sottovoce dice fra sé e sé, ma stando ben attendo che io potessi sentire: “Ah, questa società … io la vedrei bene quotata in borsa”. Fine. Bravo merlo, mi sono detto (anch’io fra me e me ma senza farmi sentire!), così i tuoi amici fanno un’OPA-Offerta Pubblica di Acquisto e se la comperano! Ed allora hai fatto in modo che io sentissi e – contando sull’ascendente che tu sei certo di esercitare su di me – fossi io stesso a lanciare il progetto. Ma … caro amico, accà niusciuno è fesso!

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Ieri. Di fronte ai miei post e lettere ai giornali contro il pericolo che la cosiddetta democrazia diretta trasformi la democrazia in una oligarchia, un “amico” mi ha detto: “Ma dai … è una svolta storica, nulla possono i tuoi contributi, nulla i contributi di ognuno di noi … lascia perdere, vai in bicicletta, rilassati”. Eh, no, caro amico, proprio no: io goccia sono e goccia faccio, perché … gutta cavat lapidem!
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ACCADEMIA DELLE MUSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2019 @ 9:29 am
Detto
altrimenti: se non ci conoscete, leggeteci nei post … (dei
mesi e degli anni precedenti)
(post 3531)
Circolo amicale e culturale privato. Da oltre 10 anni, 9 riunioni all’anno, 2 eventi per riunione … fate voi il calcolo! Per questo Carnevale, per la riunione del 4 febbraio avevamo preparato la rappresentazione dell’Allegra Compagnia dei Guitti in La Locandiera di Goldoni, su una sintesi dei cinque atti abilmente operata da Maria Teresa. Poi, a causa dell’influenza di tre interpreti, la rappresentazione è stata rimandata a ieri sera.

Ieri era, nella prima parte, Donne In-Canto nel senso che Cristina al pianoforte (e anche voce) e le voci Giacinta, Giovanna e Letizia (in stretto ordine alfabetico! Barbara, “voce” assente giustificata per mal di gola!) hanno suonato e cantato “Buongiorno Principessa” (Piovani); “Non t’amo più” (Tosti); “Magnificat” (Frisina); “Uomini soli” (Pooh); “Tu che di gel sei cinta” (Puccini); “Dicitincello vuje” (Falvo); “Luna tu” (Ranzato); “Tacea la notte placida” (Verdi); “Ballata per Adelina” (Kleidermann), “Duetto” (Offenbach). Bravissime le interpreti! La “platea” ha mostrato di apprezzare il concerto con una standing ovation, anche a riconoscimento del lavoro di preparazione che ha comportato!

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E’ seguito il consueto intermezzo eno-gastro-astronomico, con la particolarità che gli “attori” della seconda parte della serata ne hanno potuto godere assai poco, impegnati com’erano al piano di sopra ad indossare i costumi di scena (evvabbè …).
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Sul finire del “banchetto” che si è svolto a piano terra, lentamente come tante Vanda Osiris, gli “attori” hanno sceso in fila indiana la scala interna per radunarsi dietro “le quinte” (cioè nel salottino posteriore). In tale momento non si è potuto evitare che parte del pubblico li potesse vedere, ma era stata data loro una precisa direttiva: “Guardate dritto dinanzi a voi, non sorridete, non parlate con nessuno”. E così è stato (c’è stato anche chi, nel passaggio, si è coperto il volto con il copione).
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Ma … direte voi, come era compost il cast? Eccolo

Sceneggiatrice: Maria Teresa – Regia: Maria Teresa e Alfonso – Costumi: Cristina – Musico: Luciano – Presentatrici: Giovanna e Rina – Fotografie: Gigliola, Francesca.
Personaggi ed interpreti (in ordine di apparizione):

Mirandolina, locandiera: Giovanni – Marchese di Forlimpopoli: Mirna – Conte d’Albafiorita: Maria Teresa – Cavaliere di Ripafratta: Alfonso – Cameriere Fabrizio: Riccardo – Comica Dejanira: Gianfranco – Comica Ortensia: Ernesto.

La rappresentazione è durata un’ora sana sana. Essa fa seguito alle rappresentazioni degli anni precedenti: ricorderete “Il Ventaglio” (Goldoni); la “Mandragola” (Machiavelli); i “Menecmi”(Plauto): la “Lisistrata” (Aristofane), tutte per la sceneggiatura e regia di Maria Teresa e costumi di Cristina.

Lunedì 11 marzo ad ore 16, si replica in trasferta presso la RSA Casa Famiglia di Cadine (Direttore Patick Coser).
Mentre pubblico questo post mi arrivano il seguente messaggio da Augusta: “Dal Picolo di Milano è arrivata richiesta per la Locandiera. Per confermare attendo la vostra disponibilità”

A fine serata, Enrico Fuochi ha ricordato la mostra fotografica dei fotopittoritrattori CrazyClick, Carlo Ferrara, Michela Goretti, Laura Zinetti ed Enrico Fuochi, da lui stesso curata: “Il corpo e l’anima” presso la Galleria Civica Craffonara in Riva del Garda: inaugurazione sabato 9 marzo ad ore 17,00 con recital a cura di Alfonso Masi. Visitabile dal 9 al 24 marzo, con il seguente orario: 10,00-12,00 // 14,30 – 18,00.
La Presidente Cristina ha ricordato il nostro prossimo appuntamento accademico: lunedì 1° aprile, “Omaggio a Lucio Battisti” e “Arte e Follia” … e non è un pesce d’Aprile!
Grazie alla nostra ospite, la Presidente Cristina e buona Accademia delle Muse a tutte e a tutti!
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NONNO, MI PORTI A SCIARE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2019 @ 4:30 pm
Detto altrimenti: … portiamo anche mamma Valentina, dai … (post 3530)

Non mi aspettavo questa telefonata: infatti la nipotina Sara di questi tempi di carnevale è super impegnata in sfilate di carri, festicciole, amichette e amichetti vari. E invece la telefonata è arrivata. Non solo, ma, data la stagione avanzata, è arrivata con la disponibilità ad alzarsi presto per sciare le prime ore, che poi sono le migliori: piste ben battute e semideserte. Detto, fatto. Alle 08,10 eravamo già alla partenza della Funivia che sale ai Prati di Gaggia in Paganella, la quale apre alle 08,30 che poi l’incaricato si è commosso e ci ha fatto salire alla 08,25! Prime discese lungo la pista S. Antonio, una “azzurra”. Poi ci siamo lanciati sulle due “rosse” (Paganella 2 e Lupetto). Poi su altre ancora… dai, ecchè vi devo raccontare tutto metro per metro? Alle 11,30 la piccola Sara con mamma e nonno hanno già sciato ininterrottamente tre ore. Cosa? Dite “quasi” ininterrottamente? Ebbene sì, lo confesso, c’è stata una breve pausa alla Malga Lovara a base di brioche alla marmellata, che c’è di male? Non è finita: la mia nipotina è (anche) un’intellettuale e vuole fare una visita all’Igloo dei Libri ai Prati di Gaggia e, udite udite, si fa prestare un libro di quella biblioteca!
Insomma, alle 12,30 siamo rientrati a casa, “stanchi ma felici per la bella mattinata trascorsa” (si dice così, vero?). Alla prossima!
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MUSICA, MUSICA, MUSICA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2019 @ 8:20 pmDetto altrimenti: una domenica in musica! (post 3529

Questa mattina: alla Filarmonica a Trento per ascoltare Alberto Ferro, pianista 23enne, semplicemente formidabile! Un’ora per regalarci F. Chopin, (1810- 1849), Barcarola op. 60 in Fa diesis magg.; F. Liszt ( 1811-1886), Soirée de Vienne S. 427 n. 3 in Mi magg.; S. Rachmaninov (1873-1943). 9 Etudes – Tableaux op. 39. Naturalmente tutto a memoria! Alberto, primo premio in molti concorsi internazionali, secondo al Busoni di Bolzano nel 2015. Esecuzioni entusiasmanti.

Nel pomeriggio: con alcuni amici stavamo aspettando di entrare nella nuova saletta del Giardino delle Arti – quasi di fronte all’entrata della Filarmonica – ad ascoltare la voce del soprano Maria Letizia Grosselli ed il pianoforte di Stefania Neonato per l’anteprima del concerto che andranno ad eseguire ad Istanbul, quando – seduto al tavolino di un bar – riconosciamo Alberto Ferro, con la sua fidanzata violinista e violista armena che abita a Monaco di Baviera: un saluto da lontano, un applauso abbozzato. Alberto, il Maestro Alberto, si alza, ci sorride, ci viene incontro … detto, fatto: anche loro due al concerto con noi, questa volta da spettatori. Un concerto assolutamente “nuovo” dal titolo “Canta, o poeta – Viaggio musicale nella poesia italiana da Quasimodo a Petrarca”: infatti, musiche di G. Petrassi; I. Pizzetti; M. Castelnuovo Tedesco; G. Verdi; F.P. Toti; R. Zandonai; G.A. Fano; F. Liszt su bravi di poesie di S. Quasimodo; G. Leopardi; G. Pascoli; A. Manzoni; G. D’Annunzio; D. Alighieri; G. Boccaccio; F. Petrarca.

Come sanno i miei lettori, io non sono un musicologo ma solo un musicofilo, semplice amico e amante della Musica, ragion per cui la mia ignoranza in materia non mi consente di esprimere una critica musicale seria, ma solo un “sentimento”. E i sentimenti che mi permetto di mettere davanti alle mie lettrici e ai miei lettori, i sentimenti generati da questi due concerti sono i seguenti: la mattina, una grandissima ammirazione per la bravura e la spontaneità del pianista: il pomerigggio, la gradevole sorpresa dello sposalizio della Musica alla Poesia. Infatti, una nota al programma recita: ” I più grandi capolavori poetici dell’antichità (Iliade, Odissea, tragedie greche …) che noi oggi semplicemente leggiamo o recitiamo, nei tempi antichi in realtà venivano sempre cantati. Da quell’epoca in avanti dunque il legame tra Musica e Poesia è totalmente indissolubile, con un primato altalenante tra testo e musica.”
A a me, giunto a Trento da oltre trent’anni, talvolta un amico milanese, romano o d’altra città dice: “Ma città come Milano, Roma, etc. offrono molto …”. Già, rispondo io, ma tu non sai cosa offre Trento in materia di cultura ma soprattutto di Umanità!”
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EXTRA OMNES, FUORI TUTTI!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2019 @ 8:30 pmDetto altrimenti: immigrati? Via … fuori, anche chi è già inserito! (post 3528)
Marcello Farina, questa sera, in Chiesa, dal pulpito. Vangelo di Luca, quello della pagliuzza nell’occhio altrui vista da chi non vede la trave nel proprio occhio. Il Vangelo contro l’ipocrisia. Anche quella della Chiesa, quando, qualche secolo fa, un papa lanciava la scomunica contro chi avesse la pretesa di avere libertà di coscienza, o quando un altro papa, insediandosi, predicava che tutti gli uomini sono diversi! La Chiesa fuori dalla storia. Oggi l’autorità politica locale ha “cacciato” 24 donne eritree da Lavarone, 17 di loro erano già a servizio negli alberghi. Tutte e 24 erano già inserite nella comunità da un anno. Cacciate a bivaccare nullafacenti in una squallida caserma. E la Chiesa? Cioè … e noi tutti? Noi andiamo a Messa. Per fortuna celebrata da Marcello, da Marcello Farina, da Don Marcello Farina che propone: “Il Vescovo dovrebbe far chiudere tutte le chiese per una domenica, in segno concreto di protesta”. A questo punto dai fedeli è partito un applauso. Domani il fatto sarà sui quotidiani locali, io lo pubblico sul mio “quotidiano”, un semplice blog.
Grazie Marcello!
P.S.: immigrati il vero problema? Noooo! Basta seguire le puntate di REPORT (19.11.2019, “Petrolio nero”) sull’inchiesta della Guardia di Finanza Veneta circa l’ enorme contrabbando di prodotti petroliferi dalla Libia verso l’Italia con evasione miliardaria di IVA (per 6 miliardi di euro!) e IRPEG, ad opera di chi contrabbanda petrolio, armi e anche persone. Denari sporchi in contanti (banconite da 500 euro, banca accondiscendente) a finanziare ogni illecito. Si tratta di una joint venture fra criminali libici e nostrani, con l’avallo delle autorià maltesi. E la nostra politica non parla di questi fondi neri, parla solo degli uomini neri che dobbiamo respingere! Fumo negli occhi. Un celebre avvocato, tale Cicerone, direbbe: “Cui prodest? Cui bono?” “chi ci guadagna? A chi vien bene tutto questo?”

Brave le inchieste di Report. Brava la nostra Guardia di Finanza! Bravo il Tenente Colonnello che ha diretto l’operazione. Basta che non sia “promoveatur ut amoveatur” (“Che sia promosso purchè ce lo togliate dai piedi!”) e allontato dall’incarico, come accadde al suo ex collega Colonnello Rapetto (cfr. numerosi post, qui sul blog) che aveva commesso il madornale errore di scoprire e denunciare le truffe e le evasioni fiscali dei Signori delle slot machine, Mr. Corallo in testa. Per “premio” fu traferito alla Scuola di Addestramento dei Finazieri a Roma ed alla fine si dimise dal corpo.
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Movimenti “strani” di fondi dalla Russia a partiti “sovranisti-sfascia-UE”? Questo è un altro capitolo (trattato da l’Espresso). Anche di questo si parla poco, troppo poco, e non ci si chiede il perchè la Russia “regali” soldi (scusate, si dice “sostegno economico attraverso vendite di gasolio” – Che combinazione!) agli sfascia carrozze UE … anche in questo caso il mio amico avvocato di prima direbbe “cui prodest, cui bono?”
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Dice … ma tu caro blogger, perchè fai tutte queste connessioni? Ripondo. Un mio “vecchio” capo, vecchio nel senso che era del 1924 (ed io ero e sono del 1944), mio Presidente in una SpA Finanziaria mista (di partecipazioni ed operativa) trentina della quale io ero Direttore, un giorno, ragionando a voce alta fra se’ e se’, in mia presenza, lisciandosi i baffi senatoriali che gli adornavano il volto, ebbe a dire: “Le connessioni, chi riesce a fare le comnnessioni ha partita vinta”. Ed io ho semplicemente fatto tesoro di questo suo insegnamento.
IL COMMENTO DI GIOVANNI STRAFFELINI: “Grazie Riccardo della condivisione, e di averci riportato il pensiero di don Marcello. Si, il tema dell’accoglienza, degli immigrati ma non solo, è molto importante e difficile, perché è facile parlare ed è difficile – per chiunque – passare ai fatti (le parole, in certi campi, servono a poco). Anche la Chiesa in questo ambito potrebbe fare di più. Basta entrare in molte strutture ecclesiastiche per vedere corridoi (a volte sontuosi di marmi, a volte meno) vuoti, stanze e stanzoni vuoti. Non c’è nessuno, altro che immigrati accolti. E’ difficile dare testimonianza, per tutti (io sono tra i primi della lista naturalmente)”.
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SCIARE A QUOTE BASSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2019 @ 8:12 pm
Detto
altrimenti: con un caldo fuori stagione …. (post 3527)

Quest’anno qui in Paganella non è nevicato molto. Intendiamoci, le piste sono perfette sin dai primi di dicembre, ma larici e abeti bianchi se ne sono visti pochi. Da qualche giorno poi le temperature sono al di sopra delle medie stagionali. Morale: per fare belle sciate occorre sfruttare le prime ore del mattino. Ma non basta. Infatti i dislivelli della montagna, grosso modo dai 1000 ai 2200 metri, si dividono in tre fasce: tierras calientas, templadas e fria, come in Messico! Le prime sono le terre che non sono scese sotto lo zero termico: le seconde quelle che sono scese e risalite: le terze quelle che sono rimaste sempre sotto lo zero. Chiarito questo, prendiamo la discesa olimpica dalla Cima Paganella. Sono in vetta alle ore 08.50. Nei primi 2-300 metri (tierras frias) di discesa trovo neve morbida, che poi, improvvisamente, diventa graffiante, granulata (tierras templadas). Proseguendo verso il basso, ritrovo neve più soffice, che non è mai ghiacciata (tierras calientas).

Orbene, considerate che la qualità della neve cambia anche rispetto ad altre due variabili: l’ora del giorno e l’esposizione della pista (più o meno a nord, a est, e ovest). Quindi se ne deduce che per sciare sulla neve migliore dovete essere un Paganellologo, cioè un esperto in paganellologia, come tutti noi VIP-Vecchietti In Paganella siamo da anni e gestire contemporaneamente tre variabili: orario, quota, esposizione.
Ed ecco un esempio per riepilogare il tutto: salire con la prima risalita, farsi qualche sciate “ripetuta” sullo “spallot” dalla Cima Paganella alla selletta; indi sciare lungo l’Olimpica, la “nera” e la “rossa” che conduce alla partenza della funivia Paganella 2001. Risalire, portarsi sul versante di Fai, scendere a Meriz e a Fai. Risalire, traversare verso sud per un paio di discese sulle due “rosse” Paganella 2 e Lupetto. Sono le 11,30 ed io smetto di sciare. Tre ore (filate) di sci vi sembrano poche? Non direi, raga … provare per credere (di soste poi neanche se ne parla …)
Chi vuol venire con me a provare il percorso?
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