IL CITTADINO E LE ELEZIONI COMUNALI: LA “PALESTRA” DELLA DEMOCRAZIA.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2025 @ 9:03 am

Il termine “cittadino” deriva da “città”, che a sua volta deriva a cascata dal latino “civitas” e “civilis”, termine primo che significa “condizione, stato, qualità che la persona ha in quanto appartenente ad un ambito: la città”.

(Se dal latino passiamo al greco, la città era la “polis” (città stato) e per amministrarla occorreva la teknè politikà, cioè la “capacità di amministrare la polis”: in italiano abbiamo creato il termine “politica”, un aggettivo sostantivato, politica purtroppo spesso esercitata da chi ha perso non solo il termine “teknè” ma che quella capacità non l’ha mai maturata. Ma torniamo alla “città).

ll termine “cittadino” si usa anche quando ci riferiamo agli appartenenti ad una provincia, regione, stato, continente: infatti definiamo tutti costoro con il termine di cittadini provinciali, cittadini regionali, cittadini italiani, cittadini europei: come si vede, anche il lessico dimostra l’importanza e l’ampia portata del termine e del soggetto originario: il cittadino della città.
Ed è proprio l’appartenenza ad una determinata “città” che attribuisce al “cittadino” il privilegio di esercitare il diritto (dovere) di voto, soprattutto e ad iniziare dalle elezioni comunali. Tale diritto (dovere) che lo contraddistingue da chi non è “cittadino” di quella città.

Se ne deduce che non esercitare quel diritto equivale a perdere la qualifica di “cittadino” che con il suo voto contribuisca a co-amministrare se stesso: senza l’espressione di quel voto, la persona diventa un non-cittadino, un non co-amministratore di se stesso, ma persona-oggetto, gestita da altri.

ll cittadino, cioè colui che esercita il diritto di volo, con questo suo atto contribuisce alla creazione del “Bene Comune”, che è quel bene realizzato con il contributo di tutti sin dall’inizio, cioè ad iniziare dalla espressione del voto, appunto.
E il primo “Bene Comune” è la democrazia, ovvero (dal greco) il “potere del popolo”: democrazia nel Comune, nella Provincia, nello Stato, nella UE.

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Termino con una considerazione: nei millenni molti hanno duramente lottato per conquistare il diritto di voto. Onoriamo la loro lotta e andiamo a votare, tutti, sempre!

Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento, aderente alla lista SiTrento, nella coalizione per la rielezione del Sindaco FRANCO IANESELLI. #sitrento#ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino

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ELEZIONI COMUNALI A TRENTO 4 MAGGIO 2025: L’IMPORTANZA ED IL RUOLO DELLE PERIFERIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2025 @ 6:17 am

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Nel suo libro qui a fianco, Pier Luigi Celli, top manager, imprenditore e scrittore di successo, riferendosi alla gestione delle Spa, afferma e testimonia l’importanza delle “periferie aziendali”: egli sottolinea come sia proprio nelle “periferie” – ovvero nelle strutture più a diretto contatto con li soggetti esterni all’impresa (potenziale clientela, fornitori, concorrenti) – che gli addetti “periferici” di ogni SpA possono riscontrare, meglio di chi opera al centro, bisogni, desideri, soddisfazioni e critiche della popolazione e quindi individuare come meglio proporre di intervenire sulla gestione aziendale.

Anche la nostra Provincia Autonoma di Trento è una “periferia”, rispetto al governo di Roma, nel senso che ha la migliore percezione diretta dei bisogni, delle potenzialità, nelle necessità e dello spirito della popolazione locale e delle relative risposte da dare.

Analogamente ciascun comune del Trentino è “periferia” rispetto alla Provincia, la quale è portata a dare un “ascolto diffuso” soprattutto ai tanti piccoli comuni sparsi nelle valli: ascolto fatto di sensibile attenzione alle “piccole grandi” necessità diffuse, con altrettante “piccole grandi risposte diffuse”.

Particolare è la situazione della “periferia” Trento, il Comune Capoluogo, “centro” nel quale è concentrato” non solo un quarto della popolazione dell’intera provincia, ma anche e soprattutto il massimo numero di occasioni di “dialoghi diretti con i cittadini” e la stragrande maggioranza del confronto di pensieri, di esperienze, di capacità e di sensibilità politiche.

A sua volta la Città Capoluogo ha le sue “periferie”, ovvero le Circoscrizioni cittadine (quelle istituzioni che a Roma sono chiamate “municipi”): anch’esse hanno le loro “periferie”, ovvero i Cittadini.

Ed è dai Cittadini che occorre partire… anzi, sono i Cittadini che devono “mettere in moto” la catena delle risposte ai propri bisogni ed propri diritti garantiti dalla democrazia parlamentare: e il primo fondamentale strumento che i cittadini hanno a disposizione è l’esercizio del diritto di voto, ad iniziare e soprattutto nelle elezioni comunali.

.Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento, aderente alla lista SiTrento, nella coalizione per la rielezione del Sindaco FRANCO IANESELLI.

#sitrento#ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino

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ROBERTO SANI, PROSSIMO CANDIDATO ALLE ELEZIONI COMUNALI DI TRENTO – FRANCO IANESELLI SINDACO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2025 @ 6:32 am

Roberto Sani, sposato con Laura, padre di Federica, imprenditore nel settore consulenza d’azienda, già candidato alle Amministrative 2020, alle Politiche 2022 e alle Provinciali 2023. Per le Amministrative comunali del prossimo 4 maggio 2025 si è impegnato a costruire una nuova proposta politica, capace di aggregare le migliori energie di Italia Viva, Azione, Casa Autonomia, + Europa e di altri mondi “sensibili” alla concretezza, al pragmatismo, allo sviluppo e alla crescita.

“Questa proposta si chiama “Sì Trento”, un “Sì” deciso, alternativo ai “veti”, ai “no”, ai “non si deve fare” di una certa parte della politica, troppo di moda in questi anni. Sì tratta di una proposta civica di centro che rafforza la compagine a supporto della ri-candidatura a Sindaco di FRANCO IANESELLI, un supporto non subordinato ma analitico e proiettato all futuro.”

Per chi ancora non ti conosce, qualche tappa della tua formazione, non solo politica.

“Architetto di formazione, impegnato nel volontariato, sono esperto nello sviluppo organizzativo, competenza su cui ho costruito il mio percorso imprenditoriale. Sul piano politico, sono “figlio d’arte”: mio padre Riccardo tra gli anni 70 e gli anni 80 è stato assessore e vicesindaco a Trento. Ho iniziato ad impegnarmi attivamente nel 2007 mettendomi a disposizioni delle segreterie politiche per ruoli via via crescenti. Sono stato tra i fondatori di +Trento Viva. Credo fermamente nell’intelligenza collettiva, nel lavoro di gruppo. Sono Europeista da sempre per un’Europa dei popoli, dei diritti, del welfare; Femminista, ho sempre lottato contro ogni forma di discriminazione di genere; Riformista, credo nella necessità di adeguare costantemente la forma della sostanza “democrazia parlamentare” e di tutte le sue espressioni.”

Voto il 4 maggio 2025 e circolare del Ministero degli Interni del 6.12.24, successiva decisone della Regione: cosa pensi del ricorso di alcuni sindaci?

“Non vorrei semplificare la questione. Penso che le motivazioni siano eterogenee, alcune condivisibili, altre decisamente discutibili. Pare tuttavia che domini la volontà di non accettare il finire di un ciclo, non capire che il cambiamento è solo nemico della mediocrità”.

“La distinzione fra elezioni “amministrative”, “provinciali”, “politiche” ed Europee ha ancora senso? Tutte hanno valore sia amministrativo che politico: non sarebbe meglio chiamarle tutte con riferimento all’area: comunali, provinciali, statali, europee?

“Concordo sulla proposta”

Rapporto PAT “SpA finanziaria pura – mista – operativa”: dovrebbe modulare il suo interfacciarsi al volume del comune con cui opera … sta nascendo una Nuova Età dei Comuni Capoluogo: occorre un accordo formale sull’Autonomia del Capoluogo rispetto alla PAT come la PAT lo ha rispetto allo Stato.

Tema molto complesso. Il Trentino è una realtà piccola ed estremamente articolata. Il territorio frammentato ha indotto la creazione di strutture e sovrastrutture di governance necessarie ma talvolta ridondanti. Il tema “capoluogo” è ancora più complesso. La convivenza anche fisica di diversi “ordini” amministrativi e politici, inevitabilmente genera punti di “confronto acceso” spesso più formali che sostanziali. Un ripensamento nella forma di questo sistema, se per molti aspetti è auspicabile, implica un cambio culturale. Il cittadino riconduce, giustamente, il tutto principalmente all’efficienza, trasparenza, semplicità, immediatezza e difficilmente comprende i ruoli e le responsabilità delle diverse strutture. Il cittadino è confuso e finisce col ricercare “il colpevole” dove non c’è. Pensiamo ad alcuni argomenti ricorrenti in questi anni: sanità, sicurezza, traffico, trasporti. Sono temi comunali? Provinciali? Statali? Sì alla trasparenza, alla certezza della competenza, alla chiarezza dei ruoli e delle responsabilità.”

Esercizio della democrazia: argomento trainante per l’obiettivo della maggiore affluenza alle urne.

Diritto o dovere di voto? Entrambi? Riportare al seggio la metà degli Italiani sembra essere una sfida davvero ardua. Si parla genericamente di sfiducia ma il tema è un altro ed è più complesso. Votare implica fare una scelta di libertà, scegliere implica conoscere, conoscere richiede tempo e attenzione. Tanti, troppi pensano sia faticoso e che non ne valga la pena. La conseguenza è che si aumenta il grado di insoddisfazione, esplode la critica, diviene dominante il tutti contro tutti. Cosa fare? Dal lato della politica, formulare proposte semplici, chiare, fattibili; anteporre la concretezza ai falsi proclami; riconquistare l’attenzione e la fiducia passo dopo passo. Dal lato dell’elettore, non rassegnarsi; pretendere di essere rappresentato al meglio; scegliere con molta attenzione. Personalmente voglio sperare che si tratti di solo di una fase negativa che potrà solo migliorare”.

Nuova cabinovia Trento-Monte Bondone: la PAT afferma che si farà grazie al suo contributo … il Comune Capoluogo ha invece una iniziativa propositiva progettuale (che supera la semplice progettualità) anche oltre i propri confini …

Questo è il classico paradosso da deficit di visione. Questa iniziativa è vista da taluni come un investimento ingiustificato; altri la vedono come spazio di consenso elettorale; altri solo in funzione degli sport invernali. Infine c’è chi la considera una violazione della sacralità della montagna. Ci si dimentica che Sardagna, Sopramonte, Candriai, Vanezze e Vason sono parti della città e in quanto tali hanno identico bisogno di cura, attenzione. delle parti del fondovalle. Sono le parti più alte di Trento ed è anche per questo che devono essere valorizzate. La funivia altro non è che un sistema di connessione rapido, economico ed ecologico tra centro e periferia”.

Cabinovia e destagionalizzazione del turismo: grande progetto comunale, provinciale, biprovinciale, interregionale Trentino AA Bike Safari collegato all’esistente Tirol Bike Safari.

Oltre al ruolo primario di connessione urbana, la funivia è certamente una straordinaria opportunità di destagionalizzazione del turismo, offrendo la vendita dei nostri “dislivelli” anche nella due stagioni nelle quali il turismo può e deve essere incrementato: primavera e autunno. Il Bondone infatti soffre da sempre per i suoi limiti stagionali e pensare ad un concreto, nuovo strumento per generare modelli e proposte turistiche alternative, deve essere visto positivamente. Cabinovia e i cambiamenti climatici: l’aria di montagna per tutti. Certamente, pochi minuti e dal centro città, nel caldo ed afoso di agosto, si può salire a 1000 metri nel parco montano della città”.

Alcuni cittadini criticano i possibili interventi comunali sulla mobilità (30 kmh, piste ciclabili) prima che questi progetti siano terminati. Anche la pedonalizzazione del centro storico di Trento era stata criticata durante la sua realizzazione, ma a progetto terminato tutti l’apprezzano.

“La soluzione al traffico cittadino non è una forzata conversione alle due ruote. Le piste ciclabili sono una straordinaria opportunità che deve integrarsi in un sistema coerente con lo sviluppo cittadino. Trento ha pochi gravi nodi urbani che generano traffico e sono frutto di mancata pianificazione. Pensiamo a Spini di Gardolo, a via Bernardo Clesio. Pensiamo al fatto che i problemi di mobilità sono concentrati in relativamente strette fasce orarie e che ogni giorno, per lavoro, raggiungono il centro città 100.000 automobili. Una massa rilevante di uffici amministrativi disorganicamente distribuiti nel cuore della città, che spesso si possono raggiungere solo con l’auto. Servono scelte coraggiose e creative, interventi urbanistici coerenti alle reali necessità dei cittadini: ad esempio, la riorganizzazione degli orari della città”.

Le SpA comunali di partecipate/ possedute: una gestione con occhio più attento agli effetti fiscali.

“Il tema delle SpA multiservizio è noto. I margini di miglioramento sono enormi e non solo per l’impatto economico/fiscale ma anche per l’efficienza, l’economia di scala, la semplificazione.”

Non basta indicare quali siano gli obiettivi, ma anche come raggiungerli.

Nell’impresa privata sono basilari la gestione strategica, quella manageriale ed il controllo della qualità e dei risultati. Si tratta degli strumenti che decretano il successo o il fallimento. Nella pubblica amministrazione subentrano dinamiche profondamente diverse. Dobbiamo integrare questi due modelli. Già Adriano Olivetti aveva individuato che il primo fattore della produzione era la motivazione e il benessere dei lavoratori. Ora tocca alla parte pubblica di fare un passo verso le tecniche manageriali private.”

Dare centralità ad ogni tema e perseguirlo con la tecnica del general management: non basta fare qualcosa per –

“Il primo passo è riordinare le priorità; quindi sentirsi responsabili della soluzione dell’intero problema: infine, affidarne la responsabilità ad un capo progetto despecializzato che sia in grado di coordinare tutti i diversi aspetti specialistici. Occorre operare per funzionigrammi e non più per organigrammi.”

Università a Trento, attrattiva per studenti ma poi i laureati lasciano la Provincia …

Qui entriamo in un contesto molto complicato, fatto di cultura e di offerta. La cultura locale tiene molto elevato (sul piano demografico) il livello minimo per accedere ai ruoli di valore. A questo si aggiunge un riconoscimento economico mediamente non adeguato. Un combinato disposto non propriamente competitivo. Cosa fare? Un patto con i giovani basato su tre momenti: assestment orientativo, formazione personalizzata, inserimento lavorativo. Un confronto virtuoso tra amministrazione, scuola e impresa.”

Sanità, è provinciale ma l’ospedale si farà sul terreno comunale … non ci si preoccupa di attrarre il personale che anzi è in pieno esodo: parliamo anche della Sanità Comunale …

La sanità non deve essere frammentata. Già dobbiamo lavorare su una maggiore integrazione pubblico/privato. C’è si, un tema di attrattività, acuito ingiustificatamente in questi ultimi anni. Facile è ricondurre il pensiero ad una mancata o adeguata programmazione. L’università di medicina e il NOT potranno essere, sulla carta, una importante opportunità. Sarà necessario, da subito, innestare più precisi e puntuali processi gestionali. Noto tuttavia che ci si sta occupando molto della nuova struttura e poco del fatto che il personale medico e infermieristico tende a lasciare la sanità pubblica trentina”.

La mobilità da e verso le aree collinari.

“Il servizio urbano, mediamente, funziona. Esiste un problema, già citato, verso la collina ovest (puntiamo sulla funivia) e, verso il versante Est, a Povo, a causa della decentralizzazione dell’offerta universitaria. Su Povo, un primo passo in avanti si farà con l’ascensore di Mesiano. Da qui si dovrà ripartire rapidamente con l’integrazione terrestre o aerea di non difficile realizzazione”.

Decentramento dei servizi in pianura e in collina.

E’ una scelta importante. La polverizzazione degli uffici provinciali nel centro cittadino è un problema reale. Il recupero di aree dismesse periferiche per ospitare tutti gli uffici provinciali a basso flusso pubblico potrebbe essere una virtuosa soluzione alla congestione del traffico. Si libererebbe inoltre spazio centrale utile ad aumentare l’offerta culturale della città”.

Denatalità, accoglienza immigrati, nuova forza lavoro, sicurezza, nuova forza lavoro.

Grazie della domanda. Partiamo dalla denatalità: dobbiamo accogliere, integrare e formare gli immigrati e nel fare ciò automaticamente diminuiamo l’insicurezza che possono generare. Costoro possono rappresentare il soddisfacimento dell’economia locale che è alla ricerca di ulteriore mano d’opera.”

Trentino domani: mantenimento dell’esistente, crescita, sviluppo, benessere o recessione, stagnazione, malessere?

“Quando risponderemo a questa domanda avremo la soluzione”.

Le circoscrizioni: come modificarle per farle funzionare in modo più efficace.

Si deve riattribuire loro la dignità che avevano al momento della loro istituzione.”

Tuoi punti di forza personali

“Visione orizzontale, mentalità creativa, approccio analitico e tanta disponibilità al dialogo.”

Grazie del tempo che ci ha dedicato e … buon “decollo”, visto che sei anche pilota d’aerei! #sitrento

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FRIEND, ROMANS, COUNTRYMEN, LEND ME YOUR EARS ..

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Gennaio, 2025 @ 4:26 pm

“Amici, elettori della città e della sua campagna … datemi ascolto …”
Così Shakespeare avrebbe modificato l’appello di Marco Antonio ai Romani se avesse dovuto scrivere oggi l’appello ai Trentini di andare a votare in massa e a farlo già alle prossime “comunali” della città di Trento il 4 maggio 2025. Infatti …

1 – Trento è una Città Capoluogo di circa 120.000, pari a quasi un quinto dell’intera popolazione provinciale, la cui parte restante è suddivisa fra oltre 100 piccoli o medi comuni.
2 – Trento è anche una Città Metropolitana se non altro perchè ogni giorno accoglie circa 100.000 autovetture di lavoratori pendolari.
3 – Trento è anche una Città centro di responsabilità di decisioni altrui, siano esse positive ma onerose da realizzare (sottopasso ferroviario) o negative, come la concentrazione su di se’ di tutti gli immigrati prima sparsi nelle varie valli, da parte di una Provincia che ha per di più restituito a Roma i denari ricevuti per retribuire insegnanti trentini che avrebbero insegnato agli immigrati la nostra lingua e la nostra Costituzione.
4 – Trento è soprattutto anche una Città concentrato di esperienze, iniziative, pensiero e maturazione politica e di confronto e dialogo continuo.

Dice … Riccardo, ma dopo tutto si tratta di semplici elezioni “amministrative” …
Rispondo: ormai amministrare e fare politica sono attività che si compenetrano: ogni singola decisione “amministrativa”, per quanto piccola possa essere, si deve inquadrare in una visione più ampia, strategica, del futuro, cioè in una visione “politica”.. Questa eventuale mancanza si angolo visuale è un rischio che amministratori improvvisati possono facilmente correre.In direzione opposta per contro, i politici improvvisati incappano più facilmente in un altro comportamento errato: quello di strumentalizzare ad una loro visione futura (spesso non del tutto dichiarata) interventi di “amministrazione” costosi e utili solo alla raccolta di un immediato e superficiale consenso elettorale.

Ed è alla luce di queste due ultime mie considerazioni che occorre essere responsabili a andare a votare alla prossime “comunali”: e votare per chi sta lavorando da quattro anni in modo non improvvisato al completamento dei “lavori in corso” e alla maturazione politica di tutti i cittadini, ad iniziare da quelli più lontani dal “primo”: l’attuale Sindaco FRANCO IANESELLI.

F.to Riccardo Lucatti (Italia Viva) aderente alla coalizione SI TRENTO #sitrento

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2025 – PROSSIME “RI-ELEZIONI” COMUNALI NELLA MIA CITTA’ CAPOLUOGO, TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2025 @ 12:10 pm

“Ri-elezioni” in quanto io opero attivamente e convintamente per la riconferma dell’attuale Sindaco, Franco Ianeselli)

– Città Capoluogo che si snoda dai 194 m della “città di fondo valle” sino ai 1650 m della località Vason;
– Città Capoluogo di circa 120.000 abitanti sui circa 540.00 dell’intera provincia di cui gli altri 420.000 sono distribuiti su 165 comuni: concentrazione questa non solo fisica ma anche e soprattutto di attività, eventi, iniziative, pensieri, di intelligenze, professionalità e consapevolezza politica;
– Città Capoluogo nella quale ogni giorno entrano circa 100.000 auto di “pendolari”;
– Città Capoluogo nella quale sono stati purtroppo concentrati dalla Provincia Autonoma tutti gli immigrati prima sparsi sull’intero territorio provinciale;
– Città Capoluogo lungo l’asse del Brennero, la cui funzionalità è fondamentale per la mobilità europea, interregionale, regionale e provinciale;
-Città Capoluogo (troppo) a stretto contatto di gomito con il suo collettore finanziario, la Provincia Autonoma secondo un rapporto che – tenuto conto di quanto sopra – deve subire una evoluzione.

Infatti la “funzione finanziaria” della Provincia si articola oggi in un modo arbitrariamente troppo uniforme, nel senso che mentre nei confronti dei Comuni minori il comportamento della Provincia è da “finanziaria operativa” e cioè di una Provincia che opera su mandato con rappresentanza del piccolo comune; man mano che il volume di un Comune cresce, questa modalità dovrebbe gradualmente migrare verso un’azione da “finanziaria mista” sino a raggiungere la modalità di “finanziaria pura” nei confronti della Città Capoluogo, con vantaggi per entrambi i due Enti.

#sitrento#italiavivatrento#italiavivatrentino#ItaliaViva

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L’ITALIA E L’EUROPA DAI TANTI STATERELLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2025 @ 8:07 am

Antica Roma: c’era chi affermava che era meglio essere il primo in un villaggio della Gallia che secondo a Roma: forse alcuni odierni aspiranti sovrani sanno di latinorum e si rifanno a questo concetto!
A costoro pare che non abbia insegnato nulla il dramma di un’Italia “dai tanti staterelli” dei millenni scorsi, visto che vorrebbero costruire un’Europa “dai tanti staterelli”.

I “sovranismi” che si stanno accalcando nella corsa della Storia attuale sono veri “egoismi personali” travestiti, ognuno, da “patriottismi collettivi” espressione di “insiemi di sudditi” che i nuovi sovrani stanno cercando di ridurre – ognuno – a massa uniforme, ciascuna delle quali esprimente un’unica volontà – in realtà quella del sovrano – il quale si dichiara mero esecutore di tale unica, uniforme volontà “popolare”.

Umberto Eco nel suo little but great libro qui sotto, IL FASCISMO ETERNO, definisce questo modo di governare con l’espressione “populismo qualitativo”: si comincia con la demagogia da Paese dei Balocchi e quando i nodi vengono al pettine, basta tacitare il popolo con la frase: “Di che ti lamenti, popolo? Io sono stato il mero esecutore della tua unica, compatta volontà”.

Con un’espressione popolare, un po’ cruda e volgare ma efficace, si può dire che ci troveremmo “cornuti e mazziati”.

Il libro? Costa solo 5 euri, comperatevelo, ne vale la pena! Se poi vi delude, vi rimborso io. E quella bandiera UE? A quella mancano le strisce, mettiamogliele … e presto! #ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino

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6 GENNAIO, EPIFANIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Gennaio, 2025 @ 8:13 am

“Manifestazione, Apparizione” di Gesù ad “alcuni” Re Magi, non solo a tre di loro, come solitamente di usa dire.
I primi cristiani festeggiavano il Natale proprio il 6 gennaio; oggi per molti il 6 gennaio significa la Befana (stessa radice “apparizione”), la vecchina a cavallo di una scopa che porta regali.
Per gli antichi romani a portare le attuali “strenne” era la dea Strenia.

A me piace l’Epifania che ricorda l’Apparizione del Bambinello a chi viveva “lontano”: ieri l’amico Don Lino ci ha ricordato che Padre David Maria Turoldo definiva i Magi “Naufraghi dell’Infinito”.

Il concetto di “infinito” esiste anche
– in matematica ed è espresso dal simbolo di un 8 sdraiato e un po’ schiacciato;
– in geometria dalla “retta” della quale, alla lavagna, l’alunno può tracciare col gesso solo un “segmento”;
– in poesia, dal Leopardi – sul suo ermo colle- e da Ungaretti, il poeta che la mattina s’illuminava d’immenso.

Buona Epifania a tutte e a tutti!

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CECILIA SALA LIBERA SUBITO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2025 @ 3:52 pm

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ELEZIONI COMUNALI A TRENTO E “LA LUNGA ROTTA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2025 @ 2:39 pm

“La lunga rotta” è’ il titolo di un libro del navigatore solitario Bernard Moitessier. Io ne scrivo con un altro intento, quello elettorale e politico e i concetti che voglio evidenziare sonno due: la “durata” di una rotta amministrativa e politica e la sua “veridicità”. E lo faccio da velista regatante e in traversate anche in solitaria quale sono stato per decenni.

Una “rotta”, cioè la via che si intende seguire, deve coprire lo spazio che si vuole superare in un certo lasso di tempo. Infatti, anche quando si procede a vela, non si tratta di stabilire il solamente il pur necessario punto nave, ovvero là dove ci si trovi in quel momento, bensì occorre calcolare, tracciare, seguire e controllare via via il percorso (la rotta, appunto) necessario per condurci alla meta.
La rotta poi deve essere sin dall’inizio quella “vera”, cioè quella tracciata dalla proiezione della barca sul fondo del mare. Quindi non la “prora”, ovvero la direzione del prolungamento dell’asse longitudinale della barca, né la “rotta bussola”, quella indicata dalla bussola, perché entrambe queste rotte sono ingannevoli in quanto non tengono conto dello scarroccio dovuto ai venti e della deriva, dovuta alle correnti dell’acqua. La bussola poi è influenzata dalle masse metalliche a bordo (deviazione magnetica) e dal cambiamento del nord magnetico (declinazione magnetica).

Ora, sia che ci si trovi in regata sia che si debba effettuare una traversata di piacere, occorre avere le idee chiare su dove e come si vuole arrivare e la capacità dello skipper (dell’elettore!) è messa alla prova sin dai primi “bordi” di navigazione.
Traduco. Sono due anni che il governo nazionale – nel “tirare bordi” (cioè nel volere risalire il vento della democrazia parlamentare) – inganna gli elettori, ai quali mostra la “prora” o anche la “rotta bussola” ma tiene segreta la “rotta vera” che è quella che rischia di condurre la Nave Italia ad arenarsi su una spiaggia chiamata oligarchia.

E invece noi vogliamo che già i primi bordi siano quelli “veri”, cioè già della elezioni comunali vogliamo seguire una meta precisa: la boa della difesa della nostra Autonomia Speciale Amministrativa e soprattutto la boa del traguardo: la boa della Democrazia Parlamentare.

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Amici, velisti e non velisti, votiamo e facciamo votare per la lista SITRENTO, per la rielezione del nostro attuale skipper, il SINDACO FRANCO IANESELLI!

Se invece noi ”tirassimo bordi sbagliati” sin dall’inizio della nostra navigazione di elettori (cioè alle prossime “comunali” di Trento), sarebbe poi sempre più difficile se non impossibile riuscire correggere l’errore per rimetterci sulla rotta vera. #sitrento

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ULTIMA ORA, EDIZIONE STRAORDINARIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Gennaio, 2025 @ 2:13 pm

Giornale Radio delle ore 12,00: oggi 1° gennaio 2025 si apprende che ieri, alla sera del 31 dicembre 2024, è stati firmato il decreto per la gara in Project Financing del rinnovo della concessione della gestione dell’A22- Autostrada del Brennero.

TRENTO – ELEZIONI COMUNALI 2025 – PERCHE’ INVITO TUTTI A RIELEGGERE IL NOSTRO ATTUALE SINDACO FRANCO ianeselli.

“Natura non facit saltus” diceva quel tale: c’è una continuità nelle cose. E anche in politica, nella finanza, nei rapporti fra i diversi Enti Pubblici non ci sono “salti”. Infatti continuità – anzi coerenza – ci deve essere anche da parte di noi elettori che siamo sempre le stesse persone nelle diverse tornate elettorali ai diversi successivi livelli: utilizzo il termine “successivi” e non “superiori” perché il Comune è l’Ente Primario, Originario, gli altri enti sono solo successivi, non superiori!

Concretamente, un esempio: il rinnovo all’attuale scadenza della concessione della gestione dell’A22, l’autostrada del Brennero, da decenni gestita da una SpA locale pubblica con piccole percentuali azionarie di azionisti privati.

In un recente passato il governatore della regione Veneta, sul cui territorio si snoda solo un quinto dell’intero suo percorso, chiedeva l’assegnazione della gestione dell’A22 alla “sua” SpA pubblica autostradale veneta, assegnazione possibile per legge in modo diretto (cioè senza gara) in quanto la sua società è a capitale interamente pubblico.

Noi “cittadini” della Città di Trento, della Provincia Trentino e della Regione TAA-Trentino Alto Adige abbiamo invece chiesto che fosse messa a gara con il metodo del project financing, i sensi dell’art. 193 del d. lgs. 36/2023, ovvero che la concessione fosse assegnata a chi offe il miglior piano di futuri finanziamenti, anche perché l’attuale (nostro) gestore (locale) avrebbe comunque l’opzione di subentrare quale esecutore di qualsiasi eventuale miglior piano di futuri investimenti eventualmente presentato da altri concorrenti aspiranti gestori.

Ora, succede che l’attuale presidente della nostra provincia sia dello stesso partito politico del ministro dei trasporti. Dice … ma che c’azzecca? Rispondo: a pensar male si fa peccato ma si indovina. Dice … ma che c’azzecca tutto ciò con la rielezione dell’attuale Sindaco di Trento?

C’azzecca, c’azzecca, perché il Sindaco di Trento FRANCO IANESELLI è anche CITTADINO DELLA PROVINCIA E DELLA REGIONE e fa parte della coalizione che non caldeggia certo un disegno del tipo di quello auspicato dalla regione Veneto: questa sua triplice appartenenza si traduce in una triplice sensibilità sul significato e sul valore del rinnovo di questa concessione come da noi auspicato e per la quale si è sempre battuto (e, da parte nostra, per noi che ci impegniamo a favore della sua rielezione a Sindaco di Trento). Infatti, come volete che sia più che interessato del Sindaco Franco Ianeselli su chi sarà il gestore di un’arteria che – se non altro – porta i turisti nel suo territorio comunale; arteria sulla quale passa molto traffico pesante che periodicamente di scarica sui centri di parcheggio e intermodali del proprio Comune?

Adesso il presidente della Provincia farà scattare l’Effetto Borsalino, cioè si affretterà a mettere il proprio cappello sul lavoro anche altrui, mente si guarderà bene dal farlo sul problema della insicurezza cittadina del capoluogo, dovuta a due sue decisioni: la restituzione a Roma dei denari già ricevuti per l’integrazione degli immigrati e la loro concentrazione dalle valli nella città Capoluogo. Ma questa è un’altra storia.

Vedete, amiche ed amici che mi state leggendo, scrivevo sopra che anche la finanza non “facit saltus”: se ci fosse stata scippata dal ministro dei trasporti la concessione dell’A22, costui avrebbe avuto maggior credito nella “sua” regione Veneto (il cui presidente però pare che sia in competizione politica interna con il “suo” stesso ministro, e questo ci ha sicuramente aiutato!), ma sarebbero cessate le entrate per la nostra SpA; le imposte versate allo Stato da un’altra regione non sarebbero ristornate alla nostra provincia; meno entrate per la nostra provincia sarebbero state minori entrate per il nostro comune.: quindi, per il “nostro” Sindaco del “nostro” Comune, della “nostra” Provincia, della “nostra” Regione. Per limitarmi a questi effetti “banali” e non volendo entrare nel campo delle scelte in linea o meno con le esigenze di mobilità del “nostro” territorio.

Da quanto sopra discende poi una ulteriore diversa considerazione di carattere assolutamente generale che riguarda le “partecipazioni”. Non mi riferisco alla partecipazione dei cittadini alla vita politica del territorio (e cioè che SI VADA TUTTI A VOTARE!) e nemmeno alla loro partecipazione alla gestione del territorio, bensì alla gestione delle SpA delle quali un Ente pubblico sia azionista.

Mi spiego: se una SpA che gestisce un pubblico servizio è in forte utile, se è possibile conviene possederne il 100% del capitale, in modo che a scadenza sia possibile affidarle direttamente il rinnovo della concessione. Questo sarebbe (stato) il caso della SpA che gestisce l’A22.

In ogni caso occorre fare una distinzione “filosofica” (cioè di approccio alla gestione strategica) fra le società “possedute” (SpA delle quali si possiedono percentuali azionarie di maggioranza) e quelle “partecipate” (Spa alle quali l’Ente pubblico partecipa con percentuali azionarie minoritarie).

Last but non least se per una SpA pubblica (ad esempio quella che potrebbe gestire la Cabinovia Trento-Monte Bondone) si prevedono iniziali gestioni in perdita, si potrebbe affidarne la gestione ad una SpA comunale multiservizi che comprendesse altre Spa in utile, per recuperare da ciò che è pagato in meno al fisco dalle Spa – a titolo di imposta sull’utile di bilancio – la finanza necessaria pareggio delle perdite dell’unica Spa in perdita.

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F.to da uno che ha passato la vita da capo azienda o a capo di funzioni centrali di grandi SpA finanziarie di partecipazioni pure, miste e operative … da anni pensionato “prestato” alla politica, anzi, alla Politica. Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO, partito aderente alla coalizione SI TRENTO per la rielezione a sindaco dei Trento di FRANCO IANESELLI.

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