“MADE IN USA ZONA GERMANY”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Dicembre, 2023 @ 3:03 pm

Ricordo che da bimbetto notavo questa stampigliatura su alcuni fra i giocattolini che ricevevo in dono: erano quelli di fabbricazione tedesca, in acciaio con le varie componenti assemblate con minuscole viti. Gli altri, i nostri, erano di latta assemblati con la piegatura di piccole alette sporgenti. Evvabbè …

Oggi vedo spesso – troppo spesso – un altro “made in ” ad indicare che il luogo di fabbricazione è un paese lontano, molto oltre mare, un paese al quale oltre due secoli fa avevamo portato ben due guerre, le cosiddette guerre dell’oppio, perchè aveva proibito l’importazione dell’oppio che noi europei facevamo produrre nelle nostre colonie indiane dai colies, che dire schiavi suonava male.

Non voglio fare polemiche. Mi chiedo solo se per produrre certi beni c’è proprio bisogno di ricorrere a queste importazioni. Forse perchè laggiù il costo di produzione è inferiore e quindi gli importatori le pagano di meno; forse perchè ciò è dovuto al minor costo del minore rispetto dei diritti umani, civili e del lavoro.

Forse una UE Politica potrebbe razionalizzare la sua produzione ed essere concorrenziale con quel paese. Forse … Ma come ben vedete bene, io non ho certezze: infatti il mio ragionamento è pieno di tanti “forse” … MA FORSE VALE LA PENA DI PROVARCI: IL PROSSIMO GIUGNO ANDIAMO A VOTARE ALLE “EUROPEE” E VOTIAMO BENE!

Firmato io, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

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“ITALIA, PAESE DI POETI, SCULTORI”, PITTORI, NAVIGATORI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Dicembre, 2023 @ 2:55 pm

“Questo lo stereotipo che spesso pretende di definire noi Italiani. Stereotipo, “opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè non acquisita sulla base di un’esperienza diretta e che prescinde dalla valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali”. Niente di buono, quindi. Se poi ci si aggiunge anche “sole mio, maccaroni” peggio mi dice.

E invece noi Italiani siamo quelli che esprimono persone come MARIO DRAGHI, Persona che tutti osannano al punto da volerlo a capo della Commissione UE; o come un altro personaggio che aveva portato il suo partito a oltre il 40%; che è stato Premier; che aveva proposto le riforme costituzionali che ora altri stanno per riproporre in edizione riveduta e scorretta; che ha interrotto il micidiale percorso da democrazia parlamentare a democrazia diretta (oligarchia); che ha aperto la strada al governo Draghi; personaggio che viene invitato a tenere relazioni e consulenze politiche in tutto e da tutto il mondo e che è a capo di ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE.

Chi è questo secondo personaggio? Eh no, raga … ecchè, vi devo dire tutto io? Quando mai!

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GIUGNO 2024: PROSSIME ELEZIONI EUROPEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Dicembre, 2023 @ 2:53 pm

Chi sono io? Solo una piccola goccia, ma se riesco a convincere anche solo un’altra goccia saremo in due e se … in quattro e così via.

Vi racconto una storiella. Un tale insegnò al suo re un nuovo gioco: gli scacchi. Il re ne fu così contento che si dichiarò disponibile ad esaudire ogni suo desiderio. Il tale disse: “Regalami un chicco di riso per la prima casella; il doppio per la seconda e così via.”Il re rise di fronte ad una tale richiesta e diede ordine che si facesse in tal senso.

Il giorno dopo si presentò al re il suo amministratore e disse: “Maestà, per eseguire il tuo ordine non bastano tutti i depositi del regno, tanti sono i granelli di riso che tu hai promesso di donare a quel tale!”Non ci credete? Fate voi il calcolo, scacchiera e calcolatrice alla mano, poi ne riparliamo.

F.to un aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

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2024, ANDIAMO, E’ TEMPO DI RIFORMARE! UNA PROPOSTA PER LA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Dicembre, 2023 @ 11:29 am


Riprendo ed aggiorno un tema che ITALIA VIVA ha proposto e sviluppato nelle ultime elezioni comunali e provinciali, relativo al finanziamento, al bilancio di esercizio e alla funzione strategica dell’opera. Offro queste mie considerazioni all’attenzione degli Enti Pubblici competenti.

A – PARS DESTRUENS


La realizzazione dell’impianto sembrerebbe costare circa 70 milioni di euro. La metà sembrerebbe già assicurata da Roma. Pare che il Comune intenda lanciare un bando di gara in Project Financing per trovare chi la realizzi finanziando le risorse ancora mancanti, contro il rilascio a suo nome di una concessione pluriennale di gestione.
Al che probabilmente il Comune sarebbe vincolato nella definizione delle tariffe per molti anni, in quanto il finanziatore-realizzatore-gestore privato vorrebbe poter essere libero di fissarle, onde ricavare dalla gestione quanto serve al pareggio del bilancio e a remunerare il capitale investito. Tutto ciò a maggior ragione di fronte ad una gestione che inizialmente potrebbe non raggiungere tale pareggio. Sulla base di queste considerazioni mi permetto di suggerire una alternativa che
a) solleverebbe il Comune dalla difficoltà di trovare un privato investitore disposto ad esporsi al rischio di una non adeguata remunerazione del proprio investimento;
b) gli eviterebbe di impegnarsi a liberalizzare le tariffe per decenni.

                                              B – PARS CONSTRUENS

Sgomberato il campo dalle mie perplessità, vengo alla mia proposta che comprende una importante proiezione strategica a livello provinciale dell’investimento:
1) Il Comune potrebbe far realizzare l’impianto da una sua nuova SpA multiservizi, che – oltre alla cabinovia – comprendesse anche le SpA comunali dei parcheggi e delle farmacie, le quali ogni anno versano ognuna importanti somme all’erario a titolo di imposta sull’utile, essendo società in forte attivo di bilancio;
2) così facendo, l’eventuale sbilancio iniziale della gestione della cabinovia sarebbe coperto con parte delle imposte non più versate all’erario dalle due citate SpA diventate rami d’azienda dell’unica nuova SpA multiservizi, la quale chiuderebbe pur sempre in forte attivo il proprio bilancio;
3) La nuova cabinovia potrebbe rappresentare il primo anello di un nuovo prodotto turistico, il Trentino Bike Safari sull’esempio del Tirol Bike Safari, prodotto turistico che in Austria ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, attirando molti ciclo turisti anche in primavera e in autunno. Infatti la nuova cabinovia trentina potrebbe attivare un primo circuito fra i ciclo percorsi della Valle dell’Adige e quelli della Busa dell’Alto Garda Trentino, alimentati anche dal cicloturismo proveniente dalla Valsugana, ora che sarà completata la ciclabile che la collegherà a Trento;
4) questa impostazione – strategica a livello provinciale – potrebbe indurre la Provincia a finanziare una quota inferiore alla metà dell’investimento necessario;
5) ad abundantiam, la buona redditività della nuova SpA multiservizi potrebbe essere attrattiva eventualmente anche per la finanza privata: investitori residenti e anche turisti italiani e stranieri, sottoscrittori di BOC/BOP, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali: titoli pubblici di debito con durata non inferiore a cinque anni, con rendimento di un punto superiore a quello dei titoli di Stato, convertibili in azioni della società multiservizi di scopo, titoli previsti dall’ art. 35 della L. 23.12.94 n. 724 e reclamizzati e offerti in sottoscrizione attraverso la rete dei nostri alberghi e delle nostre filiali bancarie;
6) la soluzione degli aspetti finanziari della cabinovia non aggraverebbe i disagi che potrebbero derivare al Comune dal fatto che il passante ferroviario non è più finanziato dai tempestivi fondi PNRR, bensì dai più tardivi fondi dello Stato.

                                                   C – PARS SINTESI

1) Evitare che le SpA comunali paghino imposte all’erario, ma che quelle risorse siano destinate a copertura di esigenze locali;
2) inserire l’opera in una pianificazione turistica strategica per il Trentino;
3) coinvolgere in prospettiva Bolzano per collegarsi con il sistema del Tirolo e far assumere al progetto una valenza euro regionale;
4) coinvolgere un importante contributo finanziario (anche se minoritario) della provincia;
5) attivare le nostre reti esistenti – alberghi e filiali bancarie del territorio – per il coinvolgimento volontario della ricca finanza privata di residenti e turisti con la sottoscrizione dei citati titoli pubblici BOC e BOP.

Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO

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TITOLI IRREDIMIBILI E DEBITO PUBBLICO e TELECABINA DEL BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Dicembre, 2023 @ 9:32 am

Oggi il quotidiano trentino ilT ha pubblicato un mio contributo su debito e finanza pubblica, il cui testo trovate tre post fa sotto il titolo DEBITO PUBBLICO E RICCHEZZA FINANZIARIA PRIVATA e anche nella foto allegata.

Nella mia vita di capo azienda sono stato abituato a portare risultati concreti ai miei azionisti. E’ quello che continuo a fare ora, solo che non sono responsabile di una SpA nè di una società d’altro tipo e non ho azionisti ai quali riferire, se non i miei concittadini che hanno la bontà di leggermi.

P.Q.M. (per questi motivi) i miei contributi si devono e possono limitare a proposte. Proposte che se fossimo nell’ambito di consulenze private sarebbero pagate profumatamente. Dico questo non perchè io mi aspetti o desideri essere pagato, sia chiaro! Ma solo per dire che fremo per non potere assumere io stesso la responsabilità dei risultati che mi sento di garantire.E nemmeno mi sto candidando quale General Manager dei miei progetti (fra un mese compirò 80 anni!): semplicemente mi pongo come consulente assolutamente gratuito di chi volesse approfondire e dare esecuzione alle mie proposte.Ne elenco due:

1) l’emissione di TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI di rendita non di debito (di cui all’allegato);

2) la creazione di una SpA COMUNALE MULTISERVIZI per utilizzare le risorse che oggi alcune società comunali (parcheggi e farmacie) versano allo Stato quale imposta sull’utile, per ripianare eventuali perdite di gestione di altra società (Telecabina del Bondone) potenzialmente inizialmente in passivo.

F.to Riccardo Lucatti, Responsabile delTavolo di lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO #italiavivatrentino#ItaliaViva

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UNA MODERNA DAMNATIO MEMORIAE, ANTICIPATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2023 @ 11:34 am

Problema

La damnatio memoriae era la condanna che si decretava nell’antica Roma in casi gravissimi, per effetto della quale veniva cancellato ogni ricordo (ritratti, iscrizioni) dei personaggi colpiti da un tale decreto. Oggi la si pratica “anticipatamente” cercando di non far comparire nei media la persona che esprime idee e progetti molto, troppo intelligenti e costruttivi con i quali si ha paura di confrontarsi. Quand’anche poi tale persona riesca a comparire nei media, non si accetta di avviare con la stessa una replica puntuale e costruttiva, bensì si tace pubblicamente. Al massimo le si fanno i complimenti in via diretta, personale e riservata.

In cinque minuti, dica l’esaminando se a suo parere esiste in Italia un personaggio politico contro il quale si sta cercando di applicare la condanna preventiva di una damnatio memoriae anticipata.

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ESTRATTO DA MATTEO RENZI NEWS – Matteo scrive:

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2023 @ 10:51 am

Mentre il mondo discute di intelligenza artificiale, in Italia le due principali influencer di questo Paese, Giorgia Meloni e Chiara Ferragni, litigano sul Pandoro Balocco. E niente, potremmo fermarci qui. Perché in questa prima frase c’è il riassunto di una politica che si preoccupa di fare i tweet, non le riforme. Le riforme sono sparite. L’attenzione è tutta sui like che sulle idee. Io sono andato a dirlo in faccia alla maggioranza, in Senato come ad Atreju, ma nessuno mi risponde: mi danno ragione in privato, poi in pubblico tutti zitti.

A Giorgia conviene litigare con Saviano, Ferragni, Schlein, Conte

Alla sinistra conviene dipingere la Meloni e Salvini come due mostri. 

E chi nel mezzo prova a ragionare di idee, proposte, politica va ignorato: questo è il disegno, chiarissimo. Vi faccio un altro esempio. 

Sono intervenuto in Aula davanti alla premier. Sul Mes, su Draghi, sull’immigrazione, sugli Stati Uniti d’Europa. E su altro. 

Lo trovate qui nella versione Reel su Instagram e qui su Youtube. Anche qui: tante visualizzazioni. 

Nessuno ha fiatato mezza risposta, nessuno. 

Anzi, privatamente i colleghi delle altre forze politiche vengono a fare i complimenti. I giornalisti mi messaggiano: ottimo intervento. 

Ma poi zero o quasi spazio sui media. Perché il gioco è sempre lo stesso. 

Noi rompiamo lo schema dello scontro tra influencer e portiamo la politica. Quindi ci mettono in un cono d’ombra mediatico.

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DEBITO PUBBLICO E RICCHEZZA FINANZIARIA PRIVATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2023 @ 10:27 am

A fine ottobre scorso il debito pubblico era salito in un anno di ben 102 miliardi arrivando a quota 2.868 miliardi di euro e continua a crescere. Alla stessa data la ricchezza finanziaria privata era di circa 3.400 miliardi.

Sorprende che il governo non ci esponga con chiarezza i rischi della micidiale progressione del debito pubblico e che non programmi interventi di medio lungo periodo per invertirne la tendenza, al fine di

  • finanziare le funzioni fondamentali (sanità, famiglia, scuola, formazione, lavoro, integrazione: solo per citarne alcune) elencate nella nostra Carta Costituzionale;
  • avviare investimenti realmente produttivi di utili economici e di surplus finanziari;
  • continuare ad avere credibilità e quindi “voce in capitolo” nella comunità internazionale.

A mio avviso gli aspetti sui quali intervenire in contemporanea sono due:

  • dare vita ad una UE politica, presupposto strategico (= indispensabile e insostituibile) per ogni ulteriore azione;
  • attrarre volontariamente verso il nostro settore pubblico la ricca finanza privata italiana ed estera.

Sul primo aspetto mi sento tutelato da quanto sta già lodevolmente cercando di ottenere Matteo Renzi, presidente del mio partito Italia Viva – Il Centro – Renew Europe.

Sul secondo aspetto mi permetto di avanzare una proposta e cioè che il Tesoro emetta titoli Irredimibili cioè senza alcun obbligo di rimborso del capitale investito, con queste caratteristiche:

  • escluda espressamente un proprio diritto al loro riscatto;
  • preveda un tasso di rendimento in parte fisso ed in parte variabile, così da mantenere alto il loro valore nominale;
  • corrisponda all’investitore un rendimento più elevato rispetto ai consueti titoli di debito.

Ove l’investitore – attratto inizialmente dal maggiore rendimento – abbia successivamente bisogno di rientrare in possesso del proprio capitale, potrà sempre offrire in vendita i titoli alla Borsa Valori, alla quale potrà presentarsi come compratore anche lo stesso Tesoro, alla pari di qualsiasi altro acquirente privato (in tal modo avendo comunque la possibilità di ridurre il flusso di esborsi per interessi, anche in assenza di un espresso diritto in tal senso).

I titoli Irredimibili offerti dal Tesoro in sostituzione volontaria di titoli di debito in scadenza diminuirebbero di pari importo il debito pubblico. Ulteriori emissioni aumenterebbero la disponibilità finanziaria pubblica senza aumentare il livello del debito.

Ciò sarebbe possibile perché l’espressa esclusione del diritto di riscatto da parte del Tesoro farebbe classificare i titoli Irredimibili come titoli rendita e non di debito.

La loro emissione farebbe aumentare il flusso finanziario in uscita dovuto al pagamento di interessi maggiori, ma contemporaneamente diminuirebbe in misura assai più elevata il flusso in uscita per la cessata restituzione in linea capitale.

A quest’ultimo riguardo non sarebbe condivisibile l’affermazione di chi affermasse che i rimborsi in linea capitale in realtà oggi non avvengono perché i titoli in scadenza sono rinnovati (con l’aggiunta di ulteriori quote di titoli di debito) perché il “debito finanziario” resta immutato e anzi addirittura accresciuto. Ad ogni buon conto, andrebbe redatta con professionalità manageriale una proiezione finanziaria pluriennale scorrevole dei flussi in entrata ed in uscita, al fine di comprendere, prevedere e gestire l’andamento dei flussi finanziari e quindi del debito pubblico.

A testimonianza dell’accoglimento dei titoli Irredimibili da parte del mercato finanziario, un caso: nel recente 2021 un’importante banca italiana ha emesso 1,5 miliardi di propri titoli Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per ben 6 miliardi! E si noti che gli Irredimibili emessi da quella banca sono titoli privati e quindi a tassazione piena, laddove quelli emessi dal Tesoro sarebbero pubblici e quindi a tassazione dimezzata!

La mia proposta ha maggiormente senso ove inquadrata in una idea di futuro per l’Italia e per l’Europa: ove le sfide “UE Politica” e “nostro debito pubblico” non fossero accettate, il Paese, isolato e gravato da un enorme debito, scivolerebbe verso un tipo di società composta da un numero sempre più limitato di persone che si possono procurare ogni tipo di beni e servizi e da un numero sempre crescente di cittadini nella situazione diametralmente opposta.

Riccardo Lucatti, Tavolo di lavoro “Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO

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UN ESEMPIO PRATICO DI COME SI FACCIANO DANNI STRUTTURALI ALL’AUTONOMIA SE NON SI CONOSCE IL SUO FUNZIONAMENTO E SE SI DÀ FIDUCIA ALLE PERSONE SBAGLIATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2023 @ 4:21 pm

Scrive la Senatrice XVIII Donatella Conzatti:

“Lo sapevate. Abbiamo cercato di spiegarlo, di raccontarlo, di dirlo in questi mesi, eppure il risultato di queste elezioni ha lasciato pochi dubbi.Nell’ultimo accordo finanziario sottoscritto a Lavis da #Fugatti con il Ministro #Giorgetti è stata sancita anche la rinuncia da parte della PAT alla clausola di sterilizzazione dei minori gettiti dipendenti dalla riforma fiscale.Vi sembrava un concetto troppo complicato? É per questo che li avete rivotati nonostante questa assurdità?
Facciamo mezzo passo indietro.
L’Autonomia si finanzia (semplificando) con i 9/10 nominali delle “tasse” generate dal territorio #Trentino .
Lo stato riscuote e poi destina le risorse alla PAT. Con queste risorse la PAT costruisce il proprio Bilancio e finanzia i vari servizi e le materie che ha in delega: scuole, strade, ammortizzatori sociale e anche la sanità tramite l’APSS.
Bene. Se lo Stato riduce la pressione fiscale con la delega fiscale, l’ammontare delle tasse riscosse diminuisce, con il sollievo dei contribuenti e la preoccupazione della PAT che vede ridursi l’ammontare su cui si calcolano i 9/10.
Per ovviare a questo problema di riduzione di risorse per il bilancio PAT e per il funzionamento dell’autonomia, c’era appunto la clausola di sterilizzazione.

Io stessa l’ho fatta applicare – con uno specifico emendamento a mia prima firma – quando il Premier Draghi aveva fatto la prima parte di riforma fiscale riducendo l’IRPEF nel Bilancio per il 2022.

Bene ora che la Delega per la riforma fiscale è stata approvata e che un pezzo alla volta verrà messa in campo con i Decreti attuativi, ci si attende una riduzione della pressione fiscale. Oggi più di ieri sarebbe stato fondamentale avere la “clausola di sterilizzazione” per “immunizzare” il Bilancio provinciale. Invece Fugatti & Co vi hanno rinunciato. Ve lo hanno perfino detto in campagna elettorale. E voi li avete rivotati. Questo è un fatto grave. Ma è un esempio pratico di come si facciano danni strutturali all’Autonomia se non si conosce il suo funzionamento e se si dà fiducia alle persone sbagliate.

Di questo passo nei prossimi 5 anni ne vedremo delle belle a destra. Ma noi ricostruiremo al CENTRO!”

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Il Riformista- 16 Dicembre 2023 – L’editoriale di Matteo Renzi – Stati Uniti d’Europa

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2023 @ 10:01 am

Mentre Giorgia Meloni e Giuseppe Conte litigano rinfacciandosi contraddizioni – vere o presunte – sul MES, il resto del pianeta si confronta sulle vere sfide del domani. La Presidente del Consiglio che in Senato sventola fax, i fax per l’appunto, è il segno di un mondo vecchio che non profuma più di futuro. Basterebbe farsi una giratina per il mondo per capire che i problemi che abbiamo davanti sono enormi e l’Europa non c’è. Non esiste. Non viene nemmeno citata, presa in considerazione, ascoltata. E noi a cosa assistiamo? A come in Parlamento due populisti si rinfacciano il passato.

Il vecchio continente ha fatto grandi cose. Partendo dal carbone e dall’acciaio abbiamo messo la parola fine a una plurisecolare guerra civile sui nostri territori. Partendo dal carbone e dall’acciaio abbiamo creato un gigante mondiale in grado di competere con tutti, ovunque. Partendo dal carbone e dall’acciaio abbiamo saputo innovare arrivando a guidare il cambiamento climatico, culturale, civile del nostro mondo. Onore ai padri fondatori, hanno saputo intravedere un sogno e lo hanno realizzato con coraggio e fiducia. Ma oggi?
Oggi o si cambia o si muore.

L’Europa rischia il collasso demografico, il declino economico, l’irrilevanza politica. E allora solo uno scatto può salvarci, la capacità di rimettersi in gioco, la lotta per un obiettivo alto e nobile. Per me la discussione sugli Stati Uniti d’Europa significa innanzitutto questo. Superare il diritto di veto dei singoli stati membri, immaginare una guida della Commissione eletta direttamente dai cittadini, avere una squadra di Governo che non ha un membro per ogni nazione ma al massimo venti persone chiamate a fare il bene dell’Europa, non a mediare sugli interessi di parte. Parlare di Stati Uniti d’Europa significa superare l’Europa delle nazioni e abbracciare il sogno dell’Esercito Europeo, di un fisco che non divida tra figli e figliastri, di un orizzonte identitario che abbia la forza di affrontare il futuro senza andare a rimorchio della cancel culture d’oltre Oceano.

Pensavo queste cose mentre ieri entravo nella fossa dei leoni andando a discutere di giustizia ad Atreju. C’è una differenza di fondo tra il mondo di questa destra e l’unica vera alternativa possibile: la Meloni crede in un’idea novecentesca dell’identità europea, basata su un concetto di nazione che è superato dalla storia. Noi pensiamo che gli Stati Uniti d’Europa siano la risposta alla crisi demografica e culturale del nostro Occidente. Stati Uniti d’Europa come comunità orgogliosa della propria identità culturale, delle proprie radici greche e cristiane, della propria forza morale e non solo economica. Ma Stati Uniti d’Europa.

Lo so, sembra un tema lontano e astruso. Ma a mio avviso sarà su questo tema che si giocheranno le elezioni del 9 giugno e soprattutto l’eventuale – e al momento assai remota – ipotesi di costruzione di un’alternativa all’attuale maggioranza. Altro che superbonus e banchi a rotelle…

f.to MATTEO RENZI – ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

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