LIBIA PERCHE’?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2025 @ 5:37 pm

(A parte il rispetto della Corte di Giustizia Internazionale)

L’Italia importa gas aeriforme (via “tubo”) per il 75%. Il resto arriva liquefatto.
L’Algeria fornisce poco meno della metà del nostro fabbisogno. La parte restante arriva da Azerbaijan, USA, Qatar, Norvegia e altri. Dalla Russia zero.
Dalla LIBIA L’Italia riceve non oltre il 3% del nostro fabbisogno.

E allora, Libia perchè?

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IMMIGRAZIONE, FORZA LAVORO, TURISMO DESTAGIONALIZZATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Febbraio, 2025 @ 7:58 am

Mi riferisco al ricco servizio sulla crescente difficoltà frapposte al ricongiungimento familiare degli immigrati (ilT il 30 gennaio) e cerco di risalire la serie di eventi che ci conducono invece a considerare gli immigrati – se accolti, inseriti e formati – l’importante forza lavoro di cui abbiamo tanto bisogno, in presenza del pesante inverno demografico che stiamo vivendo.

Confindustria Roma ha previsto che nel manifatturiero sarà necessario un incremento annuo di 120.000 lavoratori. Se ipotizziamo che l’industria trentina possa rappresentare l’1% di quella nazionale, l’incremento annuo di addetti sarebbe di 1.200 lavoratori.  A questi dobbiamo aggiungere i lavoratori necessari in agricoltura e nel turismo.

Per valorizzare questa potenziale risorsa occorre una politica per l’accoglimento, l’integrazione e la formazione degli immigrati e che l’imprenditore interessato contribuisca con il settore pubblico alla creazione delle indispensabili soluzioni abitative.

Su un altro fronte, occorre che le componenti stagjonali del nostro sistema economico, turismo e agricoltura, diventino possibilmente annuali, sia per incrementare la produttività competitiva del sistema sia per garantire ai lavoratori contratti di lavoro più duratori e stabili e quindi attrattivi.

Nel turismo un esempio da imitare ci viene dall’Alto Adige: infatti in alcune valli l’albergatore ha dotato i suoi dipendenti “invernali” di una soluzione abitativa annuale e li utilizza poi anche in versione “estiva”. I vantaggi per tutte le parti in causa sono: minor costo per l’albergatore per la ricerca e la formazione del personale; ricongiungimenti familiari più agevoli; maggiore sicurezza per tutti i cittadini. Praticamente di tratta di lavoratori fidelizzati, possibili cittadini a pieno tutolo.  In Trentino il passo da compiere è anche un altro: destagionalizzare il turismo incrementando la presenza dei turisti nelle due stagioni non ancora “sature”: primavera e autunno.

Gli inviti in tal senso da parte del governo provinciale sono molti, resta da trovare il modo per raggiungere questo obiettivo. Anche qui ci viene in aiuto un esempio, questa volta dall’estero: infatti in Austria da anni i Sudtirolesi vendono ai turisti un nuovo prodotto: i loro dislivelli anche in primavera e in autunno! Per ottenere ciò hanno creato il Tirol Bike Safari (safari significa viaggio) utilizzando molti impianti di risalita per mettere in rete oltre 750 km di ciclo discese! Ciò – in linea con l’innalzamento dell’età media della popolazione – sta attirando una crescente massa di ciclo turisti e di ciclo escursionisti anche non più “giovani”, quasi tutti dotati di e-bike e tutti di una maggiore capacità di spesa, i quali sono invogliati a pedalare soprattutto quando non fa troppo freddo o troppo caldo, cioè proprio nelle due citate stagioni.

La circolazione delle biciclette in montagna oggi già avviene, ma spesso purtroppo in maniera assolutamente sfrenata, non regolamentata, né soprattutto non adeguatamente valorizzata: in parte si è fatto carico di questo aspetto il CAI Centrale nei suoi Quaderni sul ciclo turismo e su ciclo escursionismo, reperibili in internet, secondo i quali la materia non va né vietata né lasciata libera, bensì regolamentata, per una maggiore cura  della montagna rispetto alla situazione attuale,  soprattutto  in presenza dell’attuale crisi climatica, magari iniziando – aggiungo io – dalle stazioni sciistiche di bassa quota o comunque dalle stazioni intermedie delle altre.

La messa a sistema ordinato e regolamentato di questa necessaria destagionalizzazione spetta alla Provincia di Trento. L’innesco del progetto potrebbe tuttavia coincidere con la realizzazione della cabinovia Trento-Monte Bondone, progetto al quale da anni sta lavorando il Comune Capoluogo.

Il collegamento dalle piste ciclabili della Valle dell’Adige a quelle della Valle dei Laghi e dell’Altogarda Trentino potrebbe avvenire con lo scollinamento a Sardagna ovvero alla prima fermata della cabinovia, ove l’attuale breve tratta di pista ciclabile est-ovest molta ripida già esistente venisse sostituita da una con una pendenza meno impegnativa: per aggirare, sempre da nord, il costone della montagna.

 L’obiettivo finale sarebbe l’estensione del sistema alla provincia di Bolzano per collegarsi all’esistente Tirol Bike Safari, dando vita ad una Euregio Bike Safari dal Tirolo al Garda, che attirerebbe decine e decine di migliaia di comitive e di famiglie di ciclo turisti da ogni parte del mondo.

In Trentino, il nuovo sistema “verticale e soft” completerebbe il già attivo sistema orizzontale da Nord a Sud e quello dalla Valle dei Laghi alla Valsugana (con lo scollinamento in corso di realizzazione a “Colle Pergine”), dando vita ad una Città Capoluogo turistica speciale, dal potenziale attrattivo brand: “Trento Le Quattro Stagioni”.

Riccardo Lucatti, Italia Viva- SiTrento

Il nostro Sindaco Franco Ianeselli
La nostra lista

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NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2025 @ 10:46 am

Ringraziamo il Sindaco di Trento per averci dedicato uno spazio fra i molti impegni delle importanti funzioni dei quali è piena la sua giornata. Inoltre, Franco Ianeselli è candidato alla rielezione a primo cittadino della città capoluogo il 4 maggio prossimo. Lo abbiamo intervistato su un argomento che ci sta molto a cuore: la nuova cabinovia dalla città al Monte Bondone.

La realizzazione di questo impianto di risalita faceva già parte del Suo programma quattro anni fa. L’obiettivo è ancora valido ed inoltre si è già trasformato in progetto?

Domanda pregiudiziale, questa: l’obiettivo è attualissimo e per molti aspetti è già un progetto. La sua attualità consiste innanzi tutto nel dovere che avvertiamo nei confronti della “Trento alta”, cioè collegare alla città del fondovalle le località di montagna che ne fanno parte integrante: Sardagna, Vaneze e Vason, e collegarle con un mezzo sicuro, non impattante con l’ambiente.

Questo il primo motivo. E gli altri?

Al secondo posto collocherei il “portare la montagna in città”, ovvero rendere la nostra montagna facilmente accessibile e vivibile da parte di tutti i cittadini, anche da coloro che non possiedono la casa in montagna e/o che non praticano lo sci: tutti potranno fare un pieno di aria fresca e i residenti saliranno a tariffa agevolata. La funivia va a ridefinire il ruolo del Monte Bondone nel sistema città-montagna, creando una rapida connessione.

Lo sci … allora l’impianto è stato pensato soprattutto per questo sport?

No di certo. La cabinovia potrà sicuramente dare un contributo ad una pratica che è doveroso sostenere fino a quando i cambiamenti climatici la consentiranno. Ma le ragioni dell’impianto sono ben altre, come le stavo dicendo.

Ritorniamo a quelle ragioni, allora …

Ulteriore ragione è porre le condizioni per il recupero dei molti edifici anche rilevanti esistenti in Bondone e abbandonati da tempo. Sappiamo che l’accessibilità di una località ne condiziona in modo diretto l’attrattività e lo sviluppo. In altri termini, io credo che un monte Bondone collegato in modo efficiente e rapido alla città sarà capace di attrarre quegli investimenti privati che sono necessari per rivitalizzare un patrimonio edilizio datato che necessita di interventi molto importanti. Il progetto rappresenta una straordinaria occasione di riqualificazione urbana e di insediamento di nuovi servizi presso le stazioni dell’impianto.

Restiamo sulle altre motivazioni …

Quella ambientale: eliminare il traffico automobilistico lungo tutto il percorso attraverso la creazione di un nuovo trasporto pubblico. Il Bondone dovrà trovare una sua identità proprio nel segno della sostenibilità ambientale. L’insediamento di servizi a disposizione di turisti e residenti contribuirà a configurare il tessuto di un paese alpino, ponendo le basi per l’estensione fino alle quote superiori della rete del metano.

Cosa ci dice sul fronte dell’industria del turismo?

Avremo rilevanti benefici in quanto saremo più attrattivi per i turisti che vogliono risiedere in una città storica e fare una gita sino ad uno splendido balcone sulle Dolomiti di Brenta; ma anche per i turisti che, risiedendo in montagna, avranno la possibilità di conoscere anche la nostra bella città. Il collegamento rapido con la città potrà favorire nelle stagioni calde utilizzi legati a condizioni climatiche più favorevoli in quota rispetto al fondovalle.

In che modo la cabinovia contribuirà alla destagionalizzazione del turismo?

Da tempo si parla di questa necessità di rendere più attrattive le stagioni che ancora possono aumentare le presenze turistiche e cioè primavera e autunno. In quest’ottica, la cabinovia rappresenta concretamente una forte attrattiva per i cicloturisti che già percorrono le nostre piste ciclabili di fondovalle soprattutto nelle stagioni intermedie, primavera e autunno, appunto. Inoltre la nostra città diventerà il centro di intersezione di due rilevanti flussi di cicloturismo: quello Nord-Sud già molto attivo e quello Est-Ovest che si attiverà con il completamento della pista ciclabile in costruzione da Trento a Pergine, importante poiché da lì si inizierà a ridiscendere fino a Bassano del Grappa.

La cabinovia e le biciclette in montagna

La presenza delle biciclette in montagna non va lasciata libera né vietata, bensì regolamentata, come indica lo stesso CAI Centrale nei Quaderni di Ciclo turismo e Ciclo escursionismo reperibili in internet. Inoltre nella vicina Austria esiste da anni un ottimo esempio di “vendita dei dislivelli” per le biciclette non solo in estate, il Tirol Bike Safari, il quale ha messo in rete una ventina di impianti di risalita per circa 770 km di ciclo discese. Sarebbe bello seguire quell’esempio e realizzare i nostri Bike Safari e  – insieme al Tirolo – dare vita ad una Euroregione Bike Safari – dal Tirolo al Garda – la quale attirerà moltissimi turisti da ogni parte del mondo. E’ necessario pensare anche a percorsi dedicati come emerso all’interno dell’Osservatorio del Monde Bondone: la scorsa estate sono stati aperti due nuovi percorsi per mountain bike e quattro per nordic walking.

Ci dica qualche particolare del progetto

Brevemente. La stazione di partenza sarà connessa con quella ferroviaria, a vantaggio dell’intermodalità dei turisti – pedoni e ciclisti – che arriveranno con il treno. Inoltre sono previsti scali intermedi al fine di potere gestire in modo specifico le eventuali differenze di affluenza fra le diverse categorie di utenti: i turisti, i cittadini di fondovalle, i residenti nelle località in quota.

Progetto comunale o provinciale?

Preferisco definirlo progetto per il futuro del territorio. Il Comune ha fatto il primo passo, la Provincia accompagna anche finanziariamente il suo sviluppo e può farsi attiva nell’evoluzione verso il tipo di Euroregione della quale le accennavo.

Un’ultima domanda, sulla gestione economica dell’impianto.

All’inizio potrà anche generare perdite, ma non appena sarà lanciato il nuovo prodotto turistico e cioè la vendita del dislivello anche in primavera e autunno, si arriverà anche oltre il pareggio.

Grazie, Sindaco: ogni migliore auspicio per la Sua rielezione che consentirà di completare questo disegno di una Trento del futuro.

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TRENTINO: IMMIGRATI, FORZA LAVORO, DESTAGIONALIZZAZIONE DEL TURISMO.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2025 @ 6:33 pm

La Provincia Autonoma di Trento non utilizza le risorse destinate a retribuire insegnanti che insegnino agli immigrati la nostra lingua, il che ostacola la loro integrazione. Inoltre, dalle decine di paesi nei quali si stavano inserendo, li ha concentrati tutti sulla città capoluogo. A seguito di ciò, gli aspetti da gestire si sono complicati e sono diventati problemi complessi della cui soluzione una parte dell’opinione pubblica attribuisce erroneamente la responsabilità al Comune.

Infatti, tale concentrazione; la difficoltà di reperire per tutti nella città capoluogo non si dice un alloggio, ma anche solo un tetto; i lunghi tempi (minimo sei mesi!) per ottenere un documento che consenta loro di poter lavorare, hanno creato tensioni che purtroppo incidono sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Ora, mantenere la sicurezza dei cittadini è compito degli organi centrali dello Stato; tuttavia l’incertezza creatasi a seguito dei citati interventi della Provincia potrebbero avere indotto tali organi a “rispettare troppo” la nostra Autonomia.

Il Comune capoluogo nel frattempo sta comunque attivando ogni mezzo a sua disposizione per cercare di risolvere alcuni aspetti del problema e i primi passi sono la corretta informazione dei cittadini e l’attivazione della collaborazione di tutte le associazioni di volontariato operanti in città. Inoltre – unendo in capo agli stessi soggetti il potere decisionale e la responsabilità dei risultati – il Comune potrebbe proporre alla Provincia e agli organi dello Stato la costituzione di  un Tavolo di Lavoro permanente per la gestione organica, unitaria e coordinata delle iniziative e dei mezzi finanziari necessari all’accoglimento, integrazione e formazione degli immigrati, quali lavoratori che potranno presto costituire la forza lavoro incrementale oggi mancante alle imprese che operano nella provincia.

Tale carenza per il Trentino può essere correttamente valutata pari a circa l’1% dell’incremento del fabbisogno nazionale di mano d’opera calcolato da Confindustria – per la sola industria produttiva – in circa 120.000 unità all’anno.

Per il Trentino occorre ovviamente considerare che la prima industria è quella turistica, la quale richiede un particolare tipo di addetti sufficientemente specializzati e disponibili alla stagionalità. Quest’ultima caratteristica aumenta la difficoltà del problema, almeno fino a quando il turismo non sia stato destagionalizzato, cioè fino a quando il Trentino non attragga turisti anche nelle due stagioni nelle quali è possibile e quindi auspicabile un loro incremento: primavera e autunno.  Il che – fra l’altro – consentirebbe di avviare rapporti di lavoro non più solo stagionali, bensì continuativi.

ALTO ADIGE

In alcune valli della Provincia di Bolzano, gli albergatori hanno procurato l’alloggio per tutto l’anno ai loro lavoratori immigrati bi-stagionali (estate-inverno) i quali hanno fatto arrivare le proprie famiglie e si sono ottimamente integrati. L’albergatore non ha più il problema della ricerca del personale nè della sua selezione nè della sua preparazione: il vantaggio è quindi reciproco. Inoltre quegli albergatori sono già organizzati per il processo di destagionalizzazione del turismo.
Per non parlare delle esigenze cicliche dell’agricoltura …

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4 MAGGIO 2025 – ELEZIONI COMUNALI A TRENTO e in altri comuni.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2025 @ 8:20 am


La città Capoluogo è governata da FRANCO IANESELLI, un Sindaco sostenuto da ADA -Alleanza Democratica Autonomista, coalizione di Centro Sinistra Autonomista, cui aderisce la lista SiTrento creata da IV e altri partiti (oltre a questa vi sono altre importanti coalizioni a sostegno del Sindaco).
Per contro, un partito della coalizione del governo centrale di destra è al governo della Provincia e di fatto ha diviso il territorio in due:

  • da una parte, la massa numerosa dei piccoli comuni sparsi per le valli, nei confronti dei quali, per raccoglierne agevolmente i voti, applica la politica da Paese dei Balocchi ovvero profonde regalini di “dolci e giocattoli” sotto varie forme: piccoli contributi in denaro a fondo perso in ogni occasione; li ha “liberati” della “scomoda” presenza degli immigrati anche se costoro si stavano integrando proficuamente, per concentrarli sulla Città Capoluogo (per di più restituendo a Roma i denari già ricevuti per la loro istruzione!),  creando ad arte una “densità” che può generare problemi di sicurezza agli abitanti, della Città Capoluogo. Ciò a maggior ragione in quanto l’opinione pubblica – anche se erroneamente – imputa al Sindaco di questa Città a responsabilità delle situazioni di insicurezza pubblica (dicesi “separazione del potere dalla responsabilità”!)
  • Per un secondo verso, la Città Capoluogo (Trento) a la città sua “vice” (Rovereto), sarebbero considerati agglomerati “sinistri” (già il termine stesso – a giudizio delle destre – ne esprimerebbe la negatività!), ovvero insiemi di elettori troppo “pensanti” e “pericolosamente intellettuali” non votanti a destra  e quindi  da “recuperare”  anche perché, insieme, le due città sommano quasi un terzo dell’intera popolazione provinciale.

E’ già qui chiaro che io sostengo la ricandidatura dell’attuale sindaco FRANCO IANESELLI, cioè che “parteggio” per lui e la ragione non è dovuta solo alla pur ottima qualità dell’attuale sua gestione, bensì al fatto che a mio avviso una sua riconferma sarà il germe di una riflessione anche per le future elezioni provinciali, statali ed europee-continentali.

Infatti a mio sommesso avviso, la Politica è come la “natura”: non facit saltus, ovvero si sviluppa in modo omogeneo in tutti i suoi passaggi per due ragioni:
– a votare sono sempre le stesse persone, pensanti o meno;
– gli effetti del governo di ogni livello di eletti (comunale, provinciale, statale, UE) ricadono sempre sulle stesse persone, cioè su ogni votante.

Il mio invito: alle prossime “comunali” sosteniamo chi

– invita all’esercizio del diritto/dovere di voto anche quella circa metà dei “cittadini delle città” che tendono a non andare a votare;
– se non altro, considera l’accoglienza, l’integrazione e la formazione degli immigrati come una ricca, nuova forza lavoro della quale la nostra economia produttiva ha tanto bisogno;
– circa la sicurezza cittadina, chiede che il potere di intervenire sia unito alla responsabilità dei risultati;
– avrebbe voluto che fossero accettati il 37 miliardi del MES Sanitario;
– non concorda con le “deportazioni navali” in Albania e le scarcerazioni “aeree di linea iraniane” e “aeree di Stato libiche”;
– assume iniziative di “proposte progettuali” di più ampio respiro, in assenza di “iniziative progettuali” di Enti di livello successivo;
– non concorda con la disinformazione alla “tutto va bene madama la marchesa”.

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CRIPTOVALUTE? NO GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2025 @ 6:59 am

Sembra che le crisi finanziarie degli ultimi secoli non ci abbiano insegnato nulla.

1637, Anversa. La crisi dei tulipani. Corsa all’acquisto dei bulbi dei quali era iniziata l’importazione. Per un carico di bulbi prezzi al rialzo fino a 3000 fiorini (prezzo di 24 tons di grano). Due giorni dopo all’asta di Harlem non si presenta nessun compratore e la crisi scoppia mandando in rovina migliaia di investitori.

1870, Vienna. Tutti a indebitarsi per acquistare azioni delle società ferroviarie. Convenzionalmente si data l’8 maggio 1873 quale primo venerdì nero della borsa. Il crak è del 18 maggio 1873: l’economia crolla, emigrazione come unica via di salvezza.  Negli anni dal 1850 al 1874 Vienna rilasciò 4061 Passaporti per gli USA. Nel solo 1875 ne rilasciò 4.974 di cui il 97,2% ai soli Trentini.

1929, New York. Crescita abnorme della borsa dal 1922: indice azionario salito dal 63,0 al 381,17. Tutti ad acquistare azioni. Poi il 24 ottobre 1929, 13 milioni di azioni furono vendute senza limite di prezzo, ribasso del 12,5% in poche ore. Panico. Indice Dow Jones in calo del 40%, inizia la grande depressione.

1987, Asia. Miracolo economico condizionato all’ancoraggio delle valute al dollaro il cui rialzo riduce di molto le esportazioni.  1987, svalutazione del bath Tailandese, fuga di capitali all’estero. Le borse dell’area a -50%. Il 19 ottobre 1987 il Dow Jones crolla del 22,6% in una sola ora. Le borse seguono a ruota; Sydney -42%, Hong Kong -45%, borse Europee – 30%.

2008, New York. I mutui subprime e la Lehman.  Mutui ipotecari di fatto non assistiti da adeguata garanzia immobiliare; crediti bancari venduti a blocchi a catena da una banca all’altra fino, poi frazionati e rivenduti ai risparmiatori fino a quando nel 2008 la banca Lehman (una delle più grandi in USA) dichiara l’insolvenza. La crisi dura 4 anni.

2025, USA e non solo. Trump  sostiene le criptovalute.TORINO: una grande banca italiana acquista criptovalute. Le terrà in portafoglio, poi le rivenderà frazionatamente a tanti investitori. Probabilmente lei avrà un forte utile. I suoi acquirenti potranno rivendere le cripto con altro utile etc. fino a quando gli ultimi acquirenti (o l’ultima banca) resteranno con il cerino acceso in mano.

Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO

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“2044 -TRENTO FUTURA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2025 @ 8:36 am

“1984” è il romanzo di G. Orwell del 1949 che prevedeva per l’anno 1984 un futuro “negativo”.  A me piace rubargli l’idea di quel titolo e scrivere al contrario un romanzo in positivo dal titolo “2044 – TRENTO FUTURA”. Vi anticipo la bozza di una prima traccia che ho buttato giù d’impeto, così … tanto per scaldare il motore … ops … la tastiera del mio computer!

Il mio romanzo, scritto nel 2025,  racconta l’attualità dell’anno 2044.

PRIMA BOZZA

Trento, città capoluogo di fondovalle e anche di montagna, da anni ha saputo reagire agli effetti negativi del riscaldamento climatico (molto aggravati negli ultimi decenni) grazie alla decisione del Comune di vent’anni fa, di realizzare – fra le molte altre “nuove” anche – un’idea “antica”: la cabinovia Trento-Monte Bondone. E ciò, in una duplice prospettiva: “portare la montagna in città” e “destagionalizzare” l’industria turistica nei mesi non già saturi di turisti e cioè primavera e autunno.

Succedeva così: la maggioranza dei cittadini di tutte le città di pianura o anche di fondovalle non provviste di una loro montagna dotata di un adeguato impianto di risalita, in quegli anni soffriva molto, non riuscendo a trovare sollievo alcuno contro il continuo aumento delle temperature estive. Infatti una certa difesa era possibile soltanto da parte di una minoranza dei cittadini dotati di ottimi mezzi finanziari: costoro si trasferivano nelle seconde case in montagna oppure, quado erano in città, attivavano al massimo livello i sistemi di condizionamento, potendo farsi carico dell’elevato costo nel frattempo raggiunto dall’energia elettrica.

A Trento ciò da anni non avviene, perché con pochissima spesa (ai residenti è riservato un abbonamento annuale a tariffa ridotta) tutti i cittadini possono farsi portare dalla Cabinovia fin oltre i 1000 metri di quota e “fare un pieno” di aria fresca.

Oltre a ciò il Comune riattivò in quota molte strutture abbandonate, destinandole ad uso pubblico: edifici universitari, asili, case per gli anziani, per lo sport, per il relax: il tutto circondato dal verde di un parco naturalistico di prim’ordine. Occorre aggiungere che in occasione della costruzione dell’impianto di risalita si utilizzò la presenza del cantiere già impiantato per realizzare il completamento fino alle quote superiori dell’attuale condotta interrata del combustibile destinato alla alimentazione delle caldaie di riscaldamento degli edifici in quota; combustibile che alimentava (ed alimenta!) impianti a integrazione dei sistemi di riscaldamento primari attivati ad energia solare e che prima era trasportato su gomma da autobotti le quali si arrampicavano pericolosamente lungo la ripida strada – scivolosa in inverno – che conduce in quota.

L’impianto di risalita non fu concepito e realizzato principalmente o soprattutto in favore della pratica dello sci, che pure in quegli anni era ancora possibile sul Monte Bondone, ma al contrario, in vista di una “uscita intelligente dal turismo dello sci” alla quale si prevedeva di essere presto costretti dall’aumento delle temperature, aumento che stava mettendo in crisi le stazioni sciistiche “basse”, cioè sotto i 2000 metri di quota. In quegli anni il Comune seppe trasformare quella necessità in una opportunità e cioè seppe sia agevolare la (residua) pratica dello sci, sia attivare una efficiente strategia alternativa di uscita da quello specifico turismo.

Infatti, considerando le crescenti masse di cicloturisti che percorrevano le piste ciclabili di fondovalle soprattutto quando non faceva troppo caldo o troppo freddo, e cioè proprio in primavera e in autunno,  il Comune pensò di “catturarle” e di portarle in quota con la nuova cabinovia  per poi farle ridiscendere a  valle  – sia verso la valle dell’Adige, sia verso la valle dei Laghi – lungo sentieri realizzati sulle ex piste da sci e anche fuori da esse, sempre nel rispetto delle indicazioni pubblicate dal CAI Centrale nei Quaderni di Ciclo turismo e di Ciclo escursionismo.

Subito dopo il Comune propose alla Provincia di “mettere a sistema” tutte le possibili bici-discese della Provincia, per realizzare l’attuale Trentino Bike Safari (“safari” significa “viaggio”) sull’esempio dell’austriaco Tirol Bike Safari il quale da anni ha raggiunto i 770 km di ciclo discese! Ciò convinse subito anche la confinante Provincia di Bolzano ad una analoga iniziativa, per cui oggi il nostro Trentino Alto Adige Bike Safari è collegato al Tirol Bike Safari che a sua volta ha dato vita ad una EUREGIO BIKE SAFARI la quale attira da anni centinaia di migliaia di cicloturisti da tutte le parti del mondo!

Occorre aggiungere che il raccordo fra le due quote fondo valle – Monte Bondone da anni sta attirando rilevanti masse di cicloturisti anche da Sud (Verona e Lago di Garda) e anche da Est, cioè dalla Valsugana: infatti la pista ciclabile che da Bassano del Grappa sale fino alla ribattezzata Colle Pergine (già Pergine Valsugana) , da quel punto ridiscende lungo la ciclabile che l’amministrazione comunale realizzò in quegli stessi anni e che a Trento si collega al sistema delle piste ciclabili di fondovalle ed in particolate alla stazione di partenza della cabinovia.

La stazione di partenza della cabinovia a sua volta fu realizzata in stretta connessione con la stazione ferroviaria di Trento, per consentire il rapido scambio intermodale da parte dei ciclo turisti, che ormai da molti anni arrivano sempre più numerosi a Trento anche in treno, per provare l’emozione del “safari” che Città Capoluogo ha ideato e contribuito a creare.  Il loro numero è molto cresciuto anche alla minore “distanza ferroviaria” di Trento dalle città tedesche, distanza ridottasi grazie all’apertura – in quegli stessi anni – del traforo ferroviario del Passo del Brennero.

(continua …)

FINE DELLA BOZZA

Che ne dite? Lo scrivo questo mio romanzo “2044”?

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I FEDELI IN CHIESA, TUTTI ANZIANOTTI, PERO’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2025 @ 12:38 pm
Don Marcello a Balbido

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Come accade ormai di consueto ogni domenica – quando non salgo da Trento a Balbido per assistere alla S. Messa celebrata dall’amico Don Marcello Farina – questa mattina ero alla S. Messa celebrata dall’ormai amico Don Lino Zatelli, nella mia “parrocchia di scelta”, San Carlo Borromeo. “Di scelta”, nel senso che è quella che frequento dopo che la mia parrocchia d’origine (trentina) dei frati in cima alla Via Grazioli (dove si è sposata mia figlia Valentina) è stata “deparrocchiata” e che – a seguito di ciò – sono stato trasferito a quella del territorio (Sposalizio della Vergine), dalla quale – conosciuto Don Lino grazie agli amici Gianfranco e Rosetta – sono volontariamente emigrato alla “San Carlo”.

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Don Lino alla S. Carlo Borromeo

Don Lino è un SP-Sacerdote Persona, un SU-Sacerdote Umanità. Oggi, ad esempio, commentando le “Nozze di Cana”, ci ha ricordato ancora una volta che Gesù è felicità, festa, “comunione” con gli Altri: Gesù è il Vino migliore.

La Chiesa è sempre piena, piena di persone mature, anziane ed oltre, ma Don Lino inizia la celebrazione preceduto da una teoria di bimbi e bimbe che poi lo raggiungono all’altare al momento della consacrazione: un bellissimo segno di speranza!

Oggi Don Lino sta per proclamare il Vangelo: una bimbetta di due anni, spontaneamente, attraversa di corsa lo spazio antistante l’altare e il pulpito, lo raggiunge: Don Lino la prende in braccio sul pulpito suscitando l’applauso di noi tutti. Bellissimo!

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A quel punto ho ripensato a quanto è importante che ci possa essere chi “sostituirà” noi fedeli maturi /anziani/molto anziani. A questo punto – forse pensando al fatto che Don Lino è stato prete per molti anni a Genova – per analogia a me genovese è venuta in mente la strofa di una canzone genovese, nella quale ci si chiede che fine faranno i vecchi quando avranno chiuso tutte le vecchie osterie. Per “contrasto” mi chiedo: chi riempirà le Chiese quando noi fedeli maturi /anziani/molto anziani non ci saremo più?

Ostaie de n’a vòtta / pocô a pocô ve ne anæ / portæ via daô ciûmentô / de’sta nova sôcietæ / e quande archeologia / tûtte e ostaie ormai saian / i vegi che g’arrestan dôve anian?

Osterie d’una volta /poco a poco ve ne andate /portate via dal cemento /di questa nuova società / e quando archeologia /tutte le osterie ormai saranno / i vecchi rimasti, dove andranno?

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“COMUNALI” a TRENTO”: INAUGURATA LA SEDE DI “SI TRENTO”.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2025 @ 8:39 am

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Ieri, in Via Suffragio 82 ad ore 18,30: con il lavoro di amici di Italia Viva, è stata inaugurata la sede della lista SI TRENTO composta dai partiti Italia Viva, Azione, Casa Autonomia , lista che fa parte di una più ampia coalizione a sostegno della rielezione del nostro attuale Sindaco FRANCO IANESELLI.

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Il locale era strapieno di gente. Presente La stampa. Io mi sono limitato a fotografare alcuni interpreti della serata; un amico mi ha colto abbracciato a due signore Presidenti di Circoscrizione.

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Hanno preso la parola le due “nostre” presidenti di due circoscrizioni cittadine (Villazzano e Trento Centro) Rita Zambanini ed Elisabetta Zanella (v. sopra) e i candidati presenti di ciascun partito: il nostro Roberto Sani;(qui con il Sindaco), Massimiliano Mazzarella, Michele Dallapiccola.

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Centrale l’intervento di IANESELLI, il quale ha brevemente elencato alcuni fra i molti risultati raggiunti ed ha detto che taluno lo ha definito il Sindaco-Faraone, in quanto sta attivando progetti a lunghissima scadenza: al che mi è venuta alla mente una famosa frase di Alcide De Gasperi: “Il politico pensa alle prossime elezioni; lo statista alle prossime generazioni”.
Altra sottolineatura del Sindaco: fino ad oggi le destre non hanno indicato il candidato: stanno parlando di persone delle Giudicarie (!?) e di una di Bolzano (!?) ma soprattutto non hanno detto nulla della e sulla città.
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Concludo con una mia notazione: era tanto tempo che non si ri-avvertiva questo entusiasmo, questo elevato livello di partecipazione, questo senso di futuro.

SI TRENTO è aperta ad altre forze che si riconoscono nel riformismo a alla popolazione civile. #sitrento #italiavivatrento #ItaliaViva #italiavivatrentino

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ELEZIONI COMUNALI A TRENTO: FUCINA DI DEMOCRAZIA.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2025 @ 9:43 am

Il Sistema Continenti purtroppo è su una brutta strada: incendia le foreste e intere città; trancia gasodotti; porta guerra al vicino; emana leggi sull’ordine pubblico che di fatto sono “speciali”; sfuma la distinzione fra i poteri centrali; attiva una riedizione del Minculpop contando sulla forza che l’apparenza ha nei confronti di una popolazione distratta.

Da dove iniziare per fermare tutto ciò? Dalle gocce, cioè da ogni goccia, cioè da ognuno di noi in ogni tornata elettorale, ad iniziare dalle “nostre” comunali qui a Trento del 4 maggio prossimo, – andando a votare;- dando il voto alla coalizione che sostiene la rielezione del nostro attuale Sindaco FRANCO IANESELLI.

Il nostro voto sarà a favore della democrazia locale e parlamentare e contro la mala-corrente continentale di cui sopra: un voto espressione della nostra Autonomia Speciale Amministrativa che deve essere innanzi tutto Autonomia di Pensiero Politico e Democratico rispetto agli attuali “pensieri romani”.

Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento, aderente alla lista SiTrento, nella coalizione per la rielezione del Sindaco FRANCO IANESELLI.

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