LA FINANZA SPIEGATA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Agosto, 2020 @ 6:41 amDetto altrimenti: con un linguaggio fuori dal tecnocratese (ovvero: dittatoriale occulto) (post 4001)
La finanza, i soldi: materia spesso trattata troppo tecnicamente per cui ingiustamente sottratta alla comprensione di chi dovrebbe giudicare le scelte di chi la gestisce. Ed invece proviamo a trattarla in modo comprensibile anche dai non addetti ai lavori, partendo da un fatto di questi giorni.
I dati (di massima): PIL-Prodotto Interno Lordo, circa 1500 miliardi l’anno; debito pubblico, circa 2500 miliardi; ricchezza finanziaria privata, circa 4500 miliardi. La necessità: fare spostare volontariamente la finanza privata a ridurre il debito e ad aumentare gli investimenti e quindi il PIL. Questa è la finanza di cui l’Italia ha bisogno.
Il fatto del giorno (25 agosto 2020): la Banca Intesa Sanpaolo ha lanciato una propria emissione di titoli “irredimibili” cioè di rendita e non di debito per 750 milioni offrendo un rendimento del 5,5% lordo (emissione privata, quindi tassata al 26%), ricevendo richieste di acquisto per 6,5 miliardi! In altre parole: a chi le “regala” (sic!) 750 milioni la banca offre una rendita perpetua al 5.5%. La banca di riserva il diritto di riacquistare in parte o tutti i suoi titoli dal 2028.

Lo stesso tipo di emissioni di titoli “irredimibili” era stato proposto che venissero lanciate dagli enti pubblici nel libro da me scritto alcuni mesi fa insieme all’amico Gianluigi De Marchi, e che tali emissioni venissero offerte in sostituzione volontaria alle singole scadenze dei rimborsi delle tranche di debito redimibile. Un esempio: Tizio ha sottoscritto 50.000 euro di titoli di debito redimibile al rendimento del 2,4%. Alla scadenza, lo Stato gli propone di scegliere volontariamente di rifiutarne il rimborso e di accettare la loro sostituzione con una uguale somma di titoli di rendita al 5,5%. Tizio accetta e gode di un rendimento netto doppio del lordo precedente! Lo dimostra il successo dell’emissione Sanpaolo! Lo Stato riduce il suo debito ed aumenta la propria liquidità. Quando Tizio vuole rientrare in possesso del suo capitale (cioè quando vuole disinvestire il proprio investimento) vende i suoi titoli di rendita a Caio che invece vuole investire a questi alti rendimenti, ma in quel momento non trova emissioni simili da parte dello Stato.
E nella finanza locale, cosa succede? Qualcosa di analogo, anche se non ancora uguale. Mi spiego. Per indirizzare la finanza privata verso il settore pubblico, già adesso l’art. 35 della L. 23.12.94 n. 724 prevede che Comuni, Province e Regioni possano emettere titoli di debito (da rimborsare a scadenza: ecco la grande differenza rispetto ai titoli irredimibili di rendita!) denominati BOC, BOP, BOR – Buoni Ordinari Comunali, Provinciali, Regionali che garantiscono al privato investitore una rendita lorda superiore di un punto rispetto al rendimento dei titoli di debito di Stato. Questi titoli (di debito) devono avere una durata superiore a cinque anni; il ricavato deve essere utilizzato dall’ente pubblico per effettuare investimenti; godono di una tassazione privilegiata al 12,5%; sono convertibili nelle azioni delle SpA di scopo create dall’Ente pubblico per la realizzazione dei relativi investimenti. In caso di conversione in azioni, si riduce il debito pubblico dell’Ente: l’azionista di una SpA non è più creditore dell’Ente pubblico e tanto meno della SpA.
Orbene, se unissimo in capo allo Stato l’effetto “raccolta” del Sanpaolo all’effetto “destinazione” dei BOC, ne deriverebbe che lo Stato potrebbe emettere titoli di rendita-non-di-debito a tassazione agevolata essendo obbligato ed utilizzare le somme raccolte per effettuare investimenti; riducendo al contempo l’ammontare del proprio debito; coinvolgendo la finanza privata in investimenti pubblici.
E se i BOC possono essere convertiti in azioni delle SpA di scopo, i Bond Statali irredimibili potrebbero essere convertibili in azioni o quote della SpA/Fondo immobiliare pubblico per vendere gradualmente negli anni gli immobili pubblici attualmente non a reddito ( il cui valore ammonta a 250 miliardi).
Per comprendere appieno il significato dell’operazione Intesa Sanpaolo occorrerebbe conoscere la dimensione dei tagli sottoscrivibili (per capire se si è trattato di un’operazione destinata ad un pubblico diffuso o solo ad una certa elite finanziaria) e la nazionalità dei sottoscritttori (italiana o estera).
Un’avvertenza: una parte della politica, subito prima e subito dopo l’uscita del nostro libro, ha proposto l’emissione di titoli “patriottici” a lunga scadenza (quindi di debito!), esentasse e riservati agli italiani. Con il che si genererebbero i seguenti danni: si escluderebbero gli investiti esteri; si farebbe un regalo fiscale ai ricchi; si prosciugherebbero i depositi bancari italiani; non si ridurrebbe il debito pubblico.
E già che si sta scrivendo di “finanza per tutti”, cambio ambito e faccio un brevissimo accenno ai Recovery Fund, denari destinati agli Stati per la ripresa post Covid19. L’UE raccoglie dei fondi e la maggiore attenzione pare sia indirizzata a capire quali stati si facciano carico di garantire questa raccolta fondi, mentre minore attenzione è prestata a chi all’interno di ogni stato decide come impiegarli.

Un esempio: se un Comune volesse ottenerli per finanziare una sua funivia di collegamento del centro cittadino con i propri quartieri alti, chi deciderebbee una simile destinazione di fondi? Lo Stato? La Regione? La Provincia? Il Comune? Ecco, io non lo so e per questo mi pongo la domanda.
Firmato: Riccardo Lucatti, candidato alla prossime comunali nella lista Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco FRANCO IANESELLI.

#piutrentoviva #siamotrento
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EMESSI I BOND IRREDIMIBILI!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Agosto, 2020 @ 4:12 pmDetto altrimenti: oggi, fine agosto 2020, come auspicato da me nel marzo 2020! (post 4000)

Cercavo un argomento degno del post n. 4000 e l’ho trovato, anzi, lui ha trovato me! Nel marzo scorso, in pieno coprifuoco Covid19, insieme all’amico Gianluigi De Marchi scrivevo un libro, pubblicato il mese dopo, una parte centrale del quale era occupata dall’ invito agli enti pubblici ad emettere bond irredimibili (perpetui), ovvero TIR, Titoli Irredimibili di Rendita (non di debito), rispetto ai quali l’ente emittente corrispondesse un tasso superiore e non fosse obbligato alla restituzione del capitale. Sull’argomento trovate molti post qui sul blog. Oggi, il quotidiano “Italia Oggi” alle pagg. 1 e 2 pubblica la notizia: in data 25 agosto 2020, la Banca Intesa Sanpaolo ha emesso la prima delle due tranche previste di una emissione di totali 750 milioni di euro al 5,5% ed ha ricevuto offerte di acquisto per 6,5 miliardi per le due tranche. Nel silenzio dell’articolo (di Paolo Panerai) si presuppone che la tassazione sia del 26% trattandosi di emissione privata. Facoltà della banca (non obbligo) di riacquistarli dal 2028. Ove lo Stato emettesse questi titoli in sostituzione volontaria delle tranche in scadenza di titoli redimibili, ridurrebbe il proprio debito pubblico e migliorerebbe la propria finanza.
Analoghe operazioni potrebbero essere fatte da ogni ente pubblico (UE, Stati) anche locali: in quest’ultimo caso sulla scia dei BOC, BOP, BOR – Buoni Ordinari Comunali, Provinciali e Regionali per i quali la legge in vigore (art. 35 delle L. 23.12.94 n. 724) prevede un rendimento superiore di un punto rispetto ai rendimenti dei titoli redimibili statali, una tassazione al 12,5% , una scadenza superiore ai cinque anni e la destinazione obbligatoria a investimenti, con la possibilità di essere convertiti nella azioni delle società di scopo. Tuttavia i titoli degli enti locali, oggi, hanno una scadenza e quindi sono un debito (almeno fino a quando non sono convertiti in azioni).
In ogni caso si tratta di indirizzare volontariamente la finanza privata (circa 4500 miliardi) verso investimenti pubblici.
Firmato: Riccardo Lucatti, candidato Piutrentoviva a sostegno del candidato sindaco Franco Ianeselli.

#piutrentoviva #siamotrento
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DAL “POTERE PRESSIONE” AL “POTERE CON SIGNIFICATO”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Agosto, 2020 @ 2:31 pmDetto altrimenti: nelle organizzazioni di impresa e anche in quelle politiche (post 3999)
Avvento della tecnologia di comunicazione = riduzione dei tempi della riflessione e del confronto = scenari dell’economia e della politica sempre più imprevedibili. In economia basta pensare alle “vittime” di Amazon; in politica, alle “vittime” delle forze create da una rete web. In una simile realtà, in entrambi i sistemi volge al termine il destino di un potere costruito sulla pressione dall’alto verso il basso, senza necessità di ascolto e rispetto per quanti si riteneva dovessero solo “obbedire”. Ciò per due motivi: il sistema non coglie per tempo la direzione dei cambiamenti in atto; inoltre non ha armi adatte a dominarli, è solo sulla difensiva in un mondo che va all’attacco. Ciò è accaduto alla politica trentina, in occasione delle ultime elezioni provinciali. Sta a noi, oggi, ascoltare, rispettare, valorizzare ruoli e persone per ripristinare i tempi della riflessione. A cominciare da Trento.
Firmato: un candidato Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli.

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FUNIVIA: UN’UTOPIA, CIOE’ UN OBIETTIVO SEMPLICEMENTE NON ANCORA RAGGIUNTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2020 @ 6:30 amDetto altrimenti: un mio intervento sulla stampa locale (post 3999)

Egregio Direttore, faccio seguito all’intervento di Enrico Negriolli contro l’idea-progetto della Funivia Trento-Monte Bondone su l’Adige del 27 scorso.
Negriolli afferma che nulla sarebbe cambiato rispetto al passato al punto tale da giustificare l’opera. Innanzi tutto è cambiato e sta ancora cambiando il clima, per cui disporre di “dislivelli” ai quali posizionare se non altro strutture come asili nido, asili, ricoveri per anziani è sicuramente una preziosa risorsa da utilizzare. E’ cambiata la percezione dei cittadini per cui “andare in Bondone” non è più principalmente “andare a sciare” bensì “recarsi nel meraviglioso parco naturale cittadino in quota”. Sta cambiando la percezione “urbanistica” della città da parte dei cittadini, i quali correttamente richiedono un uguale trattamento in termini collegamento con il centro città, di marciapiedi, di aria pulita, di allacciamento alla rete metanifera, di eliminazione del rischio da autobotti cariche di gasolio che scivolano e possono ribaltarsi su una strada innevata. Un altro cambiamento è rappresentato dalle direttive UE in merito alla sostituzione del trasporto su gomma con trasporto su acciaio o via cavo, nella prospettiva di azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050. E’ cambiata (aumentata) la necessità di riparare i danni di una pesante pandemia con investimenti che rilancino la funzionalità della città. E’ cambiata (aumentata) la disponibilità (una tantum) delle risorse finanziarie (i recovery fund) e non sarebbe condivisibile non approfittarne per lasciare un plus alle future generazioni. Sta cambiando (aumentando) profondamente l’età dei turisti i quali stanno diventando cicloturisti su biciclette a pedalata assistita e non sarebbe condivisibile non sfruttare questa occasione. E’ cambiata la concorrenza della vicina Austria, che ha già in rete 15 funivie per 700 km di ciclo discese, con enormi ritorni in termini di incremento turistico. E’ cambiata (diminuita) la funzione sciistica del Monte Bondone stante l’andamento del clima e la concorrenza di una stazione sciistica ben più dotata (la Paganella), per cui occorre rivalutare il “dislivello Bondone” ed il suo “essere città” anche e soprattutto nelle altre stagioni.
Quanto agli aspetti finanziari (chi ci mette i soldi per realizzare l’opera), non ci sono solo i soldi della PAT: ci sono anche quelli dell’UE e quelli dei privati (in particolar modo in caso di Project Financing).
Quanto poi al problema del temuto passivo economico, osservo che le opere pubbliche hanno tre risultati economici: quello di bilancio; quello della qualità della vita dei cittadini; quello dell’indotto economico generato nel sistema. A parte che la funivia sarebbe “mobilità” e quindi potrebbe bene essere inserita nella gestione complessiva della mobilità cittadina, sosta compresa, avvalendosi in tal modo, come è previsto dalla legge, dei surplus di una sua componente per far fronte alle esigenze di un’altra sua componente, sempre nello stesso settore.
Concludo: l’approccio corretto alla materia è di tipo general management e zero base budget, ovvero sia a livello mentale che organizzativo-progettuale-gestionale occorre mettere sul tavolo tutte (tutte) le singole componenti e – ripartendo da zero – valutare se e come oggi (e non ieri) riusciamo a delineare tutte (tutte) le diverse possibilità realizzative su tutti (tutti) i piani: tecnico, finanziario, economico ed aggiungo anche “strategico per il futuro”, aspetto quest’ultimo che parrebbe sfuggito alla penna di Negriolli. Starà poi alla nuova Politica cittadina decidere come procedere, magari attraverso un Sindaco Commissario Straordinario come è stato fatto con successo per il nuovo ponte di Genova.

Riccardo Lucatti, candidato Piutrentoviva alle prossime comunali…


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IL MIO INTERVENTO PROGRAMMATO ALLA PRESENTAZIONE DELL’IDEA PROGETTO FUNIVIA TRENTO – MONTE BONDONE ALLA PARTENZA DELLA TRE TRE.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2020 @ 2:32 pmDetto altrimenti: … non so come dirlo altrimenti! (post 3998)
Io sono il coordinatore del Gruppo di Lavoro “Finanza ed Economia mista” di Trentoviva poi divenuto il gruppo “Trento Intraprendente” di Piutrentoviva. Il Progetto di collegamento via cavo di Trento alla sua montagna non è il progetto di una funivia: non sono solo cavi, cabine, manutenzione, costi, ricavi. E’ molto di più, la Funivia Trento – Monte Bondone è un progetto per la Trento del futuro; un esempio di managerialità completa sotto ogni profilo; è l’esempio di come un progetto che sembrerebbe locale, si innesta invece in una dimensione quanto meno regionale se non interregionale; è l’esempio di un progetto in linea con gli obiettivi UE 2050 di abbattimento delle emissioni con sostituzione del cavo alla gomma e quindi a maggior ragione finanziabile dai Recovery fund; è un progetto che si potrà strutturare come finanza mista pubblico e privata; quanto alla gestione, che si potrà inserire nel sistema delle gestioni comunali. Io rappresento la componente manageriale del progetto: come tale sarà mio dovere proporre alla Politica una gamma di soluzioni strategiche, societarie, finanziarie, gestionali ed economiche (circa quest’ultimo aspetto occorrerà valutare l’effetto dell’investimento indotto sull’economia locale): spetterà alla Politica decidere quale strada percorrere. Mi auguro solo che la responsabilità politica e decisoria sia affidata, come per il ponte di Genova, ad un Commissario Straordinario, il Sindaco della città, che potrà contare sempre sulla nostra massima collaborazione.
Riccardo Lucatti – Candidato Piutrentoviva insieme a Elisabetta Zanella …

… a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli.


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PIUTRENTOVIVA – LABORATORIO DI RICERCA APPLICATA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2020 @ 2:27 pmDetto altrimenti: un esperimento ben riuscito (post 3997)
Piutrentoviva, un progetto di “ricerca applicata” nel senso che le nostre sperimentazioni umane e professionali maturate in sede politica sono pronte per essere applicate sulla scala dell’amministrazione cittadina. Il primo risultato della collaborazione fra Trentoviva e +Europa è la consapevolezza che le decisioni assunte da ogni ente “successivo” al Comune (Provincia, Stato, UE) in ultima analisi ricadono sui cittadini, ovvero sugli abitanti del Comune, per cui è perfettamente lecito che i progetti “comunali” siano formulati in un’ottica prospettica anche più ampia che, viceversa, da parte dei citati enti “successivi” al Comune (che io volutamente non definisco “superiori”) si rispetti il principio di sussidiarietà che recita “Non faccia l’ente superiore ciò che può fare meglio e prima l’ente inferiore”. Un esempio: vi sono regioni che stanno già redigendo corposi e dettagliati piani per la gestione dei rifiuti, delle acque e il riciclo dei materiali al fine di accedere più facilmente e motivatamente ai Recovery Fund con proposte supportate anche dalla coerenza con gli obiettivi UE per il 2050 quanto ad azzeramento delle emissioni nocive. In tal senso potrebbe benissimo essere fatto rientrare anche il progetto della Funivia Trento- Monte Bondone, in quanto al traffico su gomma sostituisce quello via cavo e contribuisce all’eliminazione delle emissioni nocive. Ed ecco che la migliore garanzia di successo di un simile progetto è che esso sia affidato alla responsabilità di un Commissario Straordinario, cioè al Sindaco della città, come è accaduto con successo per il nuovo ponte di Genova.

Un antro aspetto oggetto dell’attività di Piutrentoviva è legato al management, alla finanza e agli aspetti economici, ovvero come questi devono essere calati e vissuti anche all’interno del Comune; al rapporto finanza/risultato economico; a quello della collaborazione pubblico-privato. Come ha recentemente ricordato un collega candidato, Gianni Jacucci in un suo recente scritto, occorre rifarsi ai valori manageriali espressi anni fa da un imprenditore “storico”, Adriano Olivetti, ispirati alla crescita umana e professionale dei lavoratori e delle loro famiglie più che “semplicemente ed esclusivamente” all’utile economico come obiettivo assoluto dell’impresa.
Lo stesso concetto è stato ripreso molto più recentemente da Pier Luigi Celli, un importante top manager dei mostri giorni, secondo il quale – chi lavora nelle “periferie” del potere centrale, essendo più a contatto diretto con le cose del mondo, è maggiormente produttivo di idee e di proposte innovative e se non altro per questa ragione, va rispettato, motivato, fatto crescere e valorizzato.

In effetti da tempo ormai si è capito che il risultato “economico” di un’impresa deve essere positivo anche sotto il profilo umano. In ciò l’impresa di diritto privato si avvicina a quella pubblica, la quale a sua volta non può più spendere e investire “tanto poi qualcuno ripiana le perdite”, bensì deve essere anch’essa attenta a generare lo stesso utile “economico”. E qui occorre specificare, in quanto questo suo utile “economico” è articolato su utile bilancistico; utile sociale; utile economico indotto nel territorio di appartenenza. Su quest’ultimo aspetto occorre riflettere con attenzione: come valuteremmo un Ente Fiera, un circolo sportivo sovvenzionato dall’ente pubblico, un impianto funiviario di risalita che potrebbero anche chiudere il bilancio solo con un piccolo utile, ma che generassero un enorme indotto economico per il loro territorio? Sicuramente molto positivamente.

Venendo a parlare di finanza, cioè delle risorse finanziarie che servono all’impresa e all’ente pubblico per realizzare i propri progetti (fabbisogno finanziario) e del modo di reperirle e gestirle (copertura del fabbisogno), usualmente si parla di finanza pubblica “o” di finanza privata come di due fonti che operano separatamente. A mio avviso invece occorre parlare di finanza pubblica “e” di finanza privata. Infatti queste due forme “diverse” possono ben operare insieme all’unisono, sia in quanto utilizzate per sottoscrivere quote del capitale sociale delle azioni della SpA mista di progetto; sia sotto forme di credito all’Ente pubblico, ad esempio attraverso la sottoscrizione dei BOC-Buoni Ordinari Comunali ad alto rendimento e bassa tassazione, convertibili in azioni della società di scopo e di progetto che possono assumere molteplici forme: a totale capitale pubblico (SpA inhouse); a capitale misto pubblico privato; o anche interamente a capitale privato, in caso di delega dal pubblico al privato di realizzazione o gestione di beni e servizi.
In ogni caso occorre inquadrare ogni iniziativa all’interno di un’entità organizzatrice generale, il general management, una funzione despecializzata di “governo dell’insieme” che sappia coordinare tutti gli aspetti e le funzioni specialistiche necessarie alla realizzazione del progetto. Ed occorre che questa funzione sia in grado di delineare e proporre alla Politica una pluralità di soluzioni: starà alla Politica decidere quale attuare. Queste sono le linee direttrici che Piutrentoviva sta seguendo e che sta offrendo al candidato sindaco Franco Ianeselli e che offrirà al nuovo Sindaco Franco Ianeselli.
Da ultimo, mi piace ricordare che to go public in inglese non significa statalizzare un’impresa, bensì, al contrario, aprirla alla platea (cioè al pubblico) dei cittadini privati.
Riccardo Lucatti – Candidato Piutrentoviva a sostegno del candidato sindaco Franco Ianeselli.
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QUATTRO ORE IN BICI, 60 KM E TANTE FOTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2020 @ 5:59 amDetto altrimenti: in una pausa dal “Servizio Nonno” (post 3996)
Sono a Riva del Garda. Ho quattro ore di libera uscita dal Servizio Nonno ed allora … esco, in bici, naturalmente! Pedalo lentamente, voglio rilassarmi tanto ho tempo e poi non ho ancora deciso dove andare. Percorro la ciclabile lungolago verso Torbole.

Arrivato all’altezza dell’Hotel Baia Azzurra, in corrispondenza della deviazione realizzata per la sistemazione della frana, noto che quella pericolosa intersezione ciclabile non è regolata, nel senso che chi percorre la ciclabile a lago da Torbole a Riva, in quel punto in curva a sinistra ed in salita, rischia di essere investito da chi, provenendo da Riva da sinistra (o da destra dalla SP) vuole dirigersi in direzione parallela alla galleria, per andare ad uscire dalla ciclabile stessa (o per immettersi in essa). Occorre intervenire con dei segnali di Stop: quello di pericolo posto dal cantiere non è sufficiente.

Ho deciso: salirò alle Busatte e quindi a Nago per poi andare ad esplorare, in discesa. La pista che da Nago conduce a Arco-Prato Saiano. La salita sarebbe dura, ma io ho una e-mtb. Mi fermo a metà per una foto.

La ciclabile in discesa (vecchia strada romana?): il primo tratto è molto sconnesso, sassoso e pericoloso: non ci vorrebbe molto a cementarlo. Si susseguono tratti molto più agevoli, altri cementati.

L’attraversamento della SP che vedete in dondo alla foto qui sopra non è segnalato ed è molto, molto pericoloso per i ciclisti! La pista, peccato che non si intervenga per omogeneizzarla tutta e per segnalarla meglio: infatti si tratta di un “ascensore ciclistico” per risalire dalla Busa (o per scendervi) assai poco conosciuto e quindi assai poco frequentato.

Arrivo nella pianura di Arco. All’inizio la segnaletica ti indirizza bene. Poi scompare. Per me non è un problema, conosco la zona, ma per gli ospiti stranieri? Pedalo in pianura fino a Bolognano, un breve tratto sulla SP “Maza” che scende da Nago e sono ad Arco.

Che fare? Arco, ciclabile, Ceniga ponte romano che poi romano non è ma fa lo stesso. Qui saluto, come ogni anno (!) una signora del posto che fa la sua bella salsa di pomodoro sull’uscio di casa, come accadeva anni fa nei paesi!



Il ponte, i suoi alberi di fichi uno dei quali violentato da chi per raggiungere un frutto ne ha quasi divelto un ramo.

Ma si può? Quattro chiacchere con la signora e poi … via sulla pista sterrata delle Cavre che da Ceniga mi condurrà a Dro-Pietramurata in circa 3 ore a piedi e molto meno in bici. Peccato che il cartello indichi “Ceniga-Dro 3 ore” mentre quel primo tratto e di soli 2 km! Poco dopo, su questa pista, incontro una famigliola di tedeschi che vorrebbero andare al lago di Toblino! “Siamo stanchi, mi dicono, ieri siamo salito al lago di Ledro ed oggi ne risentiamo le conseguenze. Oggi non avremmo voluto trovarci su una pista ripida e sassosa” .

Errore, amici, venite, vi accompagno io. Dietro front, scendiamo a Dro, risaliamo per la bellissima ciclabile fino a Pietramurata. Qui do’ loro le istruzioni per arrivare alla meta e per rientrare a Riva via Lago di Cavedine, quella stessa che poi io ho percorso per il mio rientro. Tot. 60 km. Consumo elettrico 70% di una batteria da 400. Mezza borraccia d’acqua, molte foto e a casa 100 gr. di spaghetti al pomodoro.

Good Bike & good Fiab everybody!
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ELEZIONI COMUNALI A TRENTO: ADRIANO OLIVETTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Agosto, 2020 @ 1:20 pmDetto altrimenti: e non solo … poi c’è anche Pier Luigi Celli! (post 3995)

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Elezioni comunali a Trento. Lista Piutrentoviva a sostegno del candidatio siudaco Franco Ianeselli. Oggi sul quotidiano Il Trentino, il mio collega candidato alle comunali Gianni Jacucci, nel suo bell’intervento alle pagg. 1 e 6, – molto correttamente e a proposito – cita Adriano Olivetti, la sua impresa sociale, il suo modo di essere “sociale”. Adriano Olivetti, un personaggio “irrinunciabile” per chi voglia imparare qualcosa dalla “storia dell’industria”. Io stesso mi ci riferii quando mesi fa pubblicai il libro qui a fianco (frutto dell’isolamento da Covid19) e alla sua figura accostai quella del manager Pier Luigi Celli, figura che bene si delinea nel suo libro pure qui sotto riportato.

Se vogliamo estrapolare alcuni concetti base dal pensiero dei due Uomini (Adriano e Pier Luigi) potremmo azzardarci a semplificare come segue:
- La motivazione dei collaboratori ed il rispetto che si deve portare loro è il primo fattore della produzione, ben prima del capitale e del lavoro;
- una persona si conosce meglio dalla sua storia che dal suo curriculum;
- l’intelligenza vincente è l’intelligenza collettiva;
- le idee e le proposte innovative nascono meglio e più frequentemente nelle periferie dell’organizzazione;
- val più il funzionigramma dell’organigramma.
Potrei continuare con l’elencazione, ma preferisco suggerirvi la lettura del libro di Celli e – molto, ma assai molto più modestamente – anche quella del mio.
Buona “impresa” a tutte e a tutti! #piutrentoviva #siamotrento
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CHE IO SIA ELETTO O MENO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Agosto, 2020 @ 5:49 amDetto altrimenti: in ogni caso cosa è successo e cosa succederà (post 3994)
Cosa è successo. Amiche, amici … che io sia eletto (come mi auguro di cuore) o meno alle prossime comunali, questa mia prima partecipazione ad una tornata elettorale ha già prodotto in me un grande risultato positivo: infatti, mai come adesso sento la città come cosa e casa mia; mai come adesso capisco il significato di una sorta di “inversione termica” della logica del pensiero: dalla posizione di chi si chiede cosa la città debba fare per lui a chi si domanda cosa può fare egli stesso per la città. Dice … ma tu non hai mai fatto politica prima di oggi. No raga, scialla, calma: io sono sempre andato a votare; sono stato iscritto ad un partito; ho lavorato in posizioni di vertice per la realizzazione di opere pubbliche. Se fare tutto ciò non è fare politica!
Trentoviva, prima “creatura cittadina” di Italiaviva, nata per iniziativa della nostra Sen.ce Donatella Conzatti, persona che ho visto lavorare per la Politica con la P maiuscola, e cioè con grande sacrificio personale, grande competenza, forte impegno.
Cosa succederà. La novità è questa mia candidatura, con la quale – attraverso la mia lista di appartenenza Piutrentoviva – offro al candidato sindaco Franco Ianeselli ed offrirò al Sindaco Franco Ianeselli il mio apporto di manager per la crescita della città. Che io sia eletto o meno. Comunque, molto meglio se sarò eletto, quindi grazie se mi voterete insieme agli amici Elisabetta Zanella e a Roberto Sani.



#piutrentoviva #siamotrento
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I CANDIDATI DI PIUTRENTOVIVA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2020 @ 10:02 pmDetto altrimenti: insieme ai miei colleghi, alle prossime comunali (post 3993)
Insieme, per sostenere la candidatura a Sindaco di FRANCO IANESELLI. Si possono esprimere tre preferenze (purchè sia rappresentata la diversità di genere): mi permetto di chiedere il voto per me, ELISABETTA ZANELLA, ROBERTO SANI.

#piutrentoviva #siamotrento
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