INVERSIONE TERMICA (anche nella politica, qui di seguito, la n. 5)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Novembre, 2016 @ 9:07 am

Detto altrimenti: inversione della … logica dei ragionamenti!             (post 2542)

 

 1. images-1Inversione termica a letto. 1965, Film ad episodi. Alberto Sordi nella parte di Silvio (anni ’60 … “Silvio”? Quale incredibile preveggenza!), marito adultero scoperto dalla moglie a letto con l’amante, ribalta la situazione e alla fine, uscendo per riaccompagnare l’amante, dice alla moglie: “No cara, non temere, ritorno a cena: io so perdonare”. L’episodio si trova facilmente in internet. Rivedetelo, ne vale la pena! Ecco, il mio post potrebbe finire qui, tanto è geniale quella trovata, tanto superba quella interpretazione. E invece no … sentite un po’ che vi dico.

 

 2. download-2Inversione termica dell’atmosfera. Si tratta di “nuvole al contrario”: quando fa più freddo al suolo che non negli strati più alti dell’atmosfera, le nuvole si formano in basso anzichè in alto, ed è la nebbia. La nebbia, quella dell’aria … ma esiste anche quella del cervello, come quella che l’Albertone nazionale spandeva a larghe argomentazioni davanti ad una moglie progressivamente furiosa, arrabbiata, esterrefatta, confusa, silenziosa, rassegnata.

 

 3. download-4Inversione termica nel Codice della Navigazione. Ieri sera ho assistito alla ricostruzione dell’ affondamento dell’Andrea Doria, speronata dallo Stockholm. Per me che alla Doria ci sono nato (quartiere delle alture della periferia genovese, nel quale i miei erano sfollati a causa dei bombardamenti degli “alleati” – alleati? Mi chiedevo da bambino? Ma se ci bombardano, che alleati sono mai?), per me che alla Doria ho inaugurato il fonte battesimale, per me che sono – ovviamente – “sandoriano”, ecco, raga, quel nome … il nome di quella nave … quella nave sta particolarmente a cuore.Dice … ma che c’azzecca tutto questo con l’inversione termica? C’azzecca. download-3C’azzecca.Ora ve lo spiego. Intanto quella notte c’era la nebbia (avete visto che c’azzecca?). Poi, gli Svedesi tanto sparlarono, accusarono, travisarono che l’opinione pubblica si convinse era stata colpa del nostro Comandante Calamai (negli anni poi io conobbi e divenni amico del figlio). Ecco un altro caso di “inversione termica”: nel senso che ci trovammo nella situazione di dovere “ribaltare le menzogne”. Ma come andò che la nave svedese speronò il nostro transatlantico? Ve lo dico subito. Nebbia, l’Andrea Doria aveva ridotto la velocità. Lo Stockholm no: seguendo le istruzioni del proprio armatore, non voleva perdere tempo e aumentare in tal modo i costi del viaggio (1). Se questo fatto fosse emerso, sarebbe emersa anche la responsabilità dell’armatore che avrebbe indotto la responsabilità piena della compagnia assicuratrice (i LLoyds di londra):ecco perché il capitano svedese disse sempre che “non vi era nebbia”,

images-3

Onore al nostro Calamai

fatto smentito da tutte (tutte!) le altre navi presenti nella zona. Le due navi procedevano su rotte parallele in direzione opposta, distanziate fra di loro si un paio di miglia marine (circa 3,5 km). Il nostro comandante era nella plancia di comando. Quello dello Stockholm no. Il timoniere dello Stockholm, un giovanottino alle prime armi, non riusciva a tenere la rotta e “zigzagava”: nel far ciò faceva sì che un altro giovanottino, quello addetto al radar, vedesse sullo schermo la nostra nave ora alla sinistra ora alla destra della propria rotta. Inoltre quest’ultimo aveva distrattamente posizionato la scala del radar sulle 5 miglia, credendo che essa fosse ancora posizionata sulle 15 miglia, per cui “vedeva lontani” ostacoli che invece “erano maledettamente vicini”. Lo svedese vede la nostra nave sulla sua sinistra (e invece era sulla sua destra): vira a destra per allontanarsene (e invece le si avvicina) e va a speronarla con una prua, “rinforzata” per resistere ai ghiacci. E qui inizia l’inversione termica dei cervelli. Svedesi, biondi, alti, vincitori della guerra (finita solo da 10 anni); Italiani, piccoli, neri, sporchi, emigranti, ex fascisti.

.

images-2

Avete capito. E poi, la Compagnia di Navigazione Italia … (Genova, Piazza De Ferrari) che sceglie il silenzio … mentre la sua controparte inonda il mondo di menzogne; la Compagnia Italia che non affida alcuna altra nave al capitano Calamai, mentre gli Svedesi affidano al loro la nuova ammiraglia! Si va in giudizio (a New York) ma poi le due compagnie trovano un accordo segreto (a Copenhagen), il processo si estingue per “morte naturale”. Morte? Ve ne sono purtroppo altre di morti: 5 sullo Stockholm, 45 sull’Andrea Doria, 45 fra i sub che andarono negli anni ad ispezionarne il relitto; una, quella della dignità del nostro Calamai.

 

images-14. Inversione termica nel mondo del lavoro. L’impiegato chiede un aumento di stipendio. Il capo gli chiede: “Sai qual è la risposta peggiore che io ti posso dare?”. L’altro risponde: “Che lei non mi concede l’aumento”. “No, replica il capo, che io ti dica: vedi caro, pensaci bene … se bene ci rifletti non avresti dovuto chiedere questo aumento. Sei sicuro di meritarlo? Sei sicuro che la società possa permettersi di dare questo (cattivo) esempio? Vedi, se ci rifletti bene … vedrai tu stesso che hai commesso un errore nell’avanzare questa richiesta. Ma non ti devi preoccupare: io so perdonare”.

5. Inversione termica nella politica. Sparla sparla, alla fine qualcosa resta addosso (all’altro). Sparla sparla, fai scrivere scrivere (da una stampa compiacente), alla fine potrai dire “Io so perdonare … dai … ammetti che avevi torto … vieni qui, facciamo la pace … lo sai che io so perdonare …”

THE END

(1) l’armatore noleggia la nave dal proprietario. Se la durata del viaggio aumenta, egli deve pagare al proprietario le cosiddette stallie e controstallie, ovvero dei diritti per il maggior tempo  per il quale ha goduto della disponibilità della nave. Ecco che l’armatore sollecita il comandante della nave a non rallentare, nemmeno in caso di nebbia.

.

Comments Closed

I DIALOGHI DI PLUTONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Novembre, 2016 @ 9:32 pm

Detto altrimenti: Plutone? No, non è un errore di battitura, non sono i dialoghi di Platone! Qui si tratta di una antichissima leggenda diabolica … di Plutone, appunto!  (post 2541) (si vedano i precedenti dialoghi della stessa serie)

(si tratta di un testo recuperato nel 2016 a una spedizione alpinistica  internazionale in Himalaya )

Personaggi ed interpreti

  • Princeps, citato, non prende parte alla rappresentazione ma il suo spirito la pervade
  • Conte Ribott: il più fedele vassallo del Princeps
  • Fra’ Vezzoso: monaco  confessore del Princeps e amico del Conte
  • Sempronio: il Diavolo Plutone, sotto mentite spoglie di un passante

Atto unico, scena unica

Prologo (si avanza un aedeo e si rivolge al pubblico)

download

“Canta o diva, del pelato prence, l’ira funesta che infiniti addusse lutti ad altrui”

“Dovete sapere che tanti, tanti secoli fa, in un reame lontano lontano, oltre gli oceani,  in mezzo alle alte montagne Himalaiane,  sconosciuto ai più, c’era un Regno dorato. In questo Regno, viveva un tale che, dopo essere stato per anni ed anni a capo della città nella quale era situata la Reggia, era riuscito a farsi eleggere a capo dell’intero Regno,  valli comprese. Costui aveva gestito il proprio ruolo “uti princeps”, ovvero si era circondato di una ristretta cerchia di fedelissimi sudditi e aveva interpretato la democrazia non come “potere del popolo” bensì come s’usava tanti anni addietro: “potere sul popolo”. Se non che un (per lui) brutto giorno, dopo che aveva imperato per tanti anni, gli scadde il mandato e dal popolo fu eletto un altro al posto suo. Ora, alcuni suoi cittadini (di quelli che non avevano accettato di essere retrocessi a sudditi) iniziarono a chiedersi se quella non fosse l’occasione utile per riportare la democrazia al suo significato originario, e cioè “potere del popolo”, ben sapendo che per far ciò si sarebbero scontrati contro il volere di quella  cerchia di sudditi. Per far ciò, si organizzarono e vinsero una tornata elettorale, con l’intento di riportare quel Princeps ed i suoi fedelissimi al rispetto delle regole della democrazia”.

(Tavolini di un bar sulla piazza principale della città)

Conte Ribott (fra sé e sé): Che guaio, abbiamo perso le elezioni … e dire che sarebbero bastati pochi voti …  se trovo chi è stato … solo che ora dobbiamo pensare a come fare per recuperare la situazione …

(Il Conte Ribott si prende la testa fra le mani, corrucciato.  Si avanza  un monaco)

images

Il monaco Fra’ Vezzoso, al “servizio” del Principe sin da piccolo …

Fra’ Vezzoso: Ciao Ribott, che hai che ti vedo così affranto? Dimmi, se posso essere utile …

Conte Ribott: Cosa potrai mai fare tu, amico mio, tu che vivi  laggiù in quella valle vicino al lago … non lo sai che il mio, il nostro Princeps rischia di perdere potere?

Fra’ Vezzoso: Ma no, dai, a tutto c’è rimedio. Dimmi di che si tratta … che vedo cosa posso fare …

Conte Ribott: C’è poco da fare, abbiamo perso tre congressi, siamo in minoranza, lui non sarà più lo stesso …

Fra’ Vezzoso: Ma … avete provato a parlare, a discutere, a cercare un accordo per ristabilire almeno in parte il suo ruolo, anche se lui  ha perso le elezioni?

Conte Ribott: Già … bravo … detto, fatto! La fai facile, tu! Eppure lo conosci anche tu com’è lui, orgoglioso al massimo grado: non è disposto a trattare con quelli che a suo giudizio non sono alla sua altezza. Vedi bene che ho tutte le ragioni di essere affranto …

Fra’ Vezzoso: Purtroppo hai ragione, sono affranto anch’io …

(I due si affrangono vistosamente. Si avanza un tale: in realtà è il diavolo Plutone che si nasconde sotto le mentite spoglie di Sempronio) 

images

A tel digh mi, a tel digh …

Sempronio: Buongiorno signori … ma … voi non siete quei due con i quali ho più volte parlato in precedenti “dialoghi” in questo stesso blog?

Conte Ribott: Si, siamo noi … buongiorno a lei Sempronio … vuole sedersi al nostro tavolino? Anche se … anche se oggi siamo un po’ giù di morale e non le saremo certo di gran compagnia …

Sempronio: Posso chiedervi cosa vi assilla?

Fra’ Vezzoso: Ribott, dai … che male c’è a confidarsi … dopo tutto un parere di un terzo può sempre essere utile.

Conte Ribott: Ecco, vede le spiego …

Sempronio: Grazie ma sa, scuserete, ero seduto qui a fianco ed ho già sentito tutto …

Conte Ribott: Allora che ne dice? Che si può fare? A noi apre che non ci sia via d’uscita …

images-1Sempronio: Dai… che a tutto c’è rimedio. Sentite un po’ cosa mi viene in mente, una vera e propria diavoleria! Tra i nobili che stanno intorno al Princeps scegliete quello più malleabile perchè conscio di essere privo di una prospettiva politica individuale,  lo convincete a proporsi al popolo come il migliore difensore della loro vittoria elettorale di fronte al Princeps. Una volta che il popolo lo avrà nominato proprio capo, costui farà un voltafaccia e farà sì che la stampa locale presenti la minoranza del Princeps come una maggioranza. Gli altri protesteranno e il Princeps farà dire dai suoi banditori quelli sono mai contenti, gente con un permanente mal di pancia. Nel frattempo il Princeps rafforzerà la sua vecchia rete di potere, condizionerà il governo del Reame e soprattutto preparerà la  rielezione propria e quella del suo amico in qualche posizione ben retribuita.

img-20161120-wa0005

                          Il vero leader

Conte Ribott: Ma … tutto ciò è legittimo? E’ morale?Fra’ Vezzoso: Legittimo si, perché non viola espressamente nessuna regola, se non i principi generali della democrazia, ma quella la democrazia, si sa … dai amico, sappiamo come vanno le cose del mondo. Quanto alla Morale poi, è evidente che lui da vero leader agisce per il bene di tutti …

Conte Ribott: Ma … gli antichi Romani … un certo Seneca mi pare che dicesse   “quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor” …

Sempronio: Ma via, signore, gli antichi Romani … antichi, appunto! Vada un po’ a vedere come voteranno i senatori romani di oggi al referendum! Dicono tutti SI ma poi voteranno NO per non perdere la poltrona …

Conte Ribott: Mi avete convinto, parlerò al Princeps in tal senso

(Un colpo di vento gelido, una improvvisa tormenta di neve oscura il sole e fa  volare via dal tavolino il cappello di Sempronio che si alza e va rincorrerlo per la Piazza)

download-1.

.

Conte Ribotta: … ma, ehi, quell’uomo … accidenti che tormenta di neve, non si vede nulla … ma ecco che è passata … ma … dove è finito quel tale? E’ sparito! Avrei voluto ringraziarlo … certo che è un bel diavolo d’un uomo quello lì …

.

.

(Musica: brano “La tempesta” dalla sinfonia “Alpensinfonie” di Richard Strauss – Sipario)

.

THE END

.

Comments Closed

USA E NOI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Novembre, 2016 @ 1:34 pm

Detto altrimenti: se possiamo imparare qualcosa …  hai visto mai … (post 2540)

Anteprima

  • images-1

    No … royalties non se ne vedono …

    Non sono mai stato né pro né un contro gli USA.

  • Riconosco che ci hanno salvato dal nazismo (ma si sono anche salvati loro stessi, evitando che la guerra arrivasse in casa loro, magari con il rischio di perderla).
  • Non ho mai ammirato la cosiddetta “conquista del West” come atto eroico, bensì l’ho condannata come strage dei nativi.
  • Ho sempre pensato che – soprattutto a noi Genovesi – gli USA dovrebbero pagare delle royalties per avere scoperto l’America (e dire che sarebbero sempre in tempo …).
  • Non condivido il “Dio salvi gli USA” detto da chi pratica la pena di morte, il respingimento degli “altri”, il divorzio-facile-rapido-plurimo.

Fine dell’anteprima. Ora posso cominciare.

I cannot help myself observing that …. Non posso fare a meno di osservare che:

  • un cittadino di una sperduta cittadina dell’Ohio vota per eleggere la persona più importante del mondo;
  • un cittadino di Canicattì vota per eleggere il Sindaco di Canicattì.
  • USA: Obama afferma che la differenza fra lui e Trump è abissale, ma che la democrazia USA andrà avanti.
  • I nostri affermano che l’avversario politico è un distruttore della democrazia. 
  • Gli USA hanno una storia brevissima (le cose più antiche che hanno sono le pantofole della nonna) ma oggi “fanno” la storia;
  • Noi abbiamo una delle storie più lunghe al mondo, ma oggi togliamo il latino dalle scuole. 
  • Se evadi le tasse in USA sei un criminale (and so let it be with Donald!);
  • In Italia sei un figo. 
  • USA e JET? Si, gli F35 a tutti gli alleati!
  • Noi? Li comperiamo! 
  • USA, il capo della CIA guadagna 1/3 del  capo della nostra polizia;
  • Noi? Il capo della nostra polizia si adegua: guadagna il triplo del capo della CIA.  

THE END

 

1 Comment »

IL POLITICO CHE “VOLA ALTO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Novembre, 2016 @ 7:28 am

Detto altrimenti: e va bene … restiamo pure sulle immagini figurate …  (post 2539)

Dice … quel politico è uno che “vola alto”. A parte che mi vien da pensare – tanto per restare, come dichiarato in premessa, nell’ambito delle espressioni figurate – che in alto manca l’ossigeno, mi chiedo:

  • download

    Per rispetto delle norme della privacy abbiamo sbianchettato il volto del politico che “vola alto”

    cosa vuol dire “volare alto” se poi le sue azioni sono di “bassa lega”?

  • Volare alto significa forse manovrare a livello di “poteri di fatto” contro i “poteri legittimati da democratiche elezioni”?
  • Volare alto significa forse tessere con pazienza (1) una tela di simulazioni e dissimulazioni (2) che piano piano (con pazienza, appunto, v. nota precedente) annebbino la verità e quindi la mente di chi deve valutare una situazione?
  • Volare alto significa forse creare disorientamento, calunniare calunniare tanto alla fine qualcosa resterà attaccato?
  • Volare alto significa rifiutare il confronto democratico, abbandonando il momento della conta dei voti, per poi dire che quel confronto non lo si è perso perché “io non c’ero nemmeno”?
  • Volare alto significa non accettare di confrontare le proprie promesse con i risultati  raggiunti dalla controparte?
  • Volare alto significa posizionarsi molto sopra i propri sudditi anziché stare vicino ai propri concittadini?
  • Volare alto significa cercare in tutti i modi di assicurarsi la rielezione per motivi economici?

Ecco, io non sono un politico, ma se lo fossi preferirei “volare basso” se il volare alto è quello sopra descritto.

—————-

 (1) Pazienza non è sopportare in silenzio, bensì organizzare passo passo, con gradualità e perseveranza le proprie azioni per difendersi e/o contrastare le azioni altrui e/o perseguire un obiettivo. La pazienza è sicuramente una dote positiva, che però – essendo uno strumento –  può anche essere messa al servizio di cause non nobili, come quella dello scassinatore che “pazientemente” studia ed attua il suo piano criminale.

(2) Simulare, far apparire vero ciò che invece è falso; dissimulare, far apparire falso ciò che invece è vero (Cicerone, 1° Orazione Catilinaria: “Catilina, simulator et dissimulator omnium rerum!”).

.

.

Comments Closed

OBAMA IN GRECIA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2016 @ 12:44 pm

Detto altrimenti: … E IN TRENTINO                …. (post 2538)

download-2Caro Barak (Barak = Benedetto) ti scrivo. Ti abbiamo visto in TV, passeggiare sull’Acropoli. Poi, insieme a Tsipras, elogiare la madre di tutte le democrazie, quella ateniese appunto. In effetti, all’epoca (V sec. C. C.), un grande passo avanti fu fatto anche se. Anche se cosa, dirai tu? Anche se quel passo fu un po’ traballante e fu seguito da alcuni passi indietro. Ma questo a te non l’hanno detto. Perchè in realtà Atene era innanzi tutto una “repubblica imperialistica guidata da una oligarchia, anzi da un princeps”, tale Pericle. Infatti la Città Stato, forte della sua flotta, “suggeriva” alle varie isolette del mare Egeo di accettare la propria “protezione”. Ed era uno di quelle proposte che non si potevano rifiutare … Morale: un impero coloniale di “alleati”.

.

download-3In patria poi, per ogni cittadino libero (25.000?) vi erano 4-5 schiavi. A votare poi, solo i maschi in grado di armarsi e di combattere. Nell’agorà in 5000; a parlare in 10; a decidere uno solo, lui,  il princeps. Politica calata dall’alto, con ottimi discorsi, una gran bella retorica: lui sì che “volava alto”. Il rendiconto economico, poi … avrebbe dovuto essere reso ogni anno. Ed ecco che la sua rielezione per decenni a fila gli evitò questo incomodo, anche perché lui con il suo architetto Fidia, a forza di LL.PP.,  diventarono gli uomini più ricchi in Atene (a pensar male …).

.

images

“Tu fatti i fatti tuoi … pensa che maturi il vitalizio … che te ne fotte …”

.

.

E poi, per tenere buoni gli altri,  mossa populista: Pericle introdusse lo stipendio per i politici! Se avesse potuto immaginare quali conseguenze nefaste avrebbe avuto 2400 anni dopo, questa sua decisione …

.

.

.

La politica (estera) in allora era soprattutto di guerra, e Pericle riuscì ad evitare le guerre con le isolette che accettavano la sua protezione, ma quando si lanciò in guerre vere (Egitto, Siracusa e l’ultima, micidiale contro Sparta), le perse tutte.

download-4.

Ma veniamo alla democrazia. Il termine, storicamente, ha assunto progressivamente significati opposti: potere sul popolo; strapotere del popolo; potere del popolo. Pericle governò nella terza fase ma. Ma la “sua” democrazia era – come tutte le democrazie al mondo, da sempre e per sempre) imperfette. Questi suoi difetti, o almeno alcuni, vennero evidenziati da un anonimo, conosciuto come l’Anonimo Ateniese, il quale, da esule, elencò i difetti della democrazia della sua città, spiegando poi come, ciò nonostante, quel sistema avesse vita così lunga.

 La spiegazione era ed è semplice: di fronte a quei difetti vi è una classe di oligarchi ai quali quelle imperfezioni fanno comodo. Per contro, vi è un ristretto gruppo di persone oneste e pensanti che si sforzano di eliminare tali imperfezioni. Fra i due gruppi la massa, quella che “io la politica mi ha nauseato; io faccio parte di quei 13 milioni di telespettatori che hanno assistito alla finale del Grande Fratello Vip; io sono quelli che panem et circenses”.

 Ecco, Barak – persona che io ammiro e stimo – ecco cosa avrebbero potuto-dovuto dirti i tuoi collaboratori. Comunque, caro Presidente, sempre meglio la peggiore democrazia che la migliore dittatura. E ora che sarai più libero, vieni a trovarci, qui in Italia, dai … siamo il più ricco museo al mondo, anche a cielo aperto … si ,  Barak, anzi, vieni qui in Trentino: qui da noi non ci sono Principes di sorta; la politica nasce, cresce e sale dalla base; la politica locale ne fa sintesi; all’interno dei partiti si rispettano gli statuti e le regole della democrazia e dell’autonomia;  chi ha perso le elezioni non fa sabotaggio al vincitore; gli amministratori più votati non vengono scavalcati da “chiamate dirette”; non esiste la retorica di chi “vola alto”; i governanti non fanno politica ma governano,  … o no?

Friendly Riccardo

.

.

Comments Closed

SIMBOLI AL POTERE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2016 @ 6:47 am

Detto altrimenti: al potere di unire o di dividere           (post 2537)

.

download.

.

Ogni gruppo, associazione, partito politico, etc. nasce intorno ad un simbolo-idea, nella quale si riconosce un gruppo di persone. E come tutti i simboli, esso appartiene non al suo ideatore, bensì a tutti coloro che vi fanno riferimento: simbolo come elemento di unione, quindi. Tuttavia, se taluno – chiunque esso sia – cerca di trasformare la comproprietà di un simbolo in una esclusiva proprietà privata, esso, come tutti i simboli al mondo, da elemento di unione diventa elemento di divisione e di guerra. Il concetto è ottimamente espresso da Gustavo Zagrebelsky, autore del bellissimo libro “Simboli al potere” (Giulio Einaudi Editore), un libretto di sole 92 pagine, che si legge d’un fiato.

.

.

.

.

.download-1

.

L’Autore poi ha chiarito e arricchito il concetto in un secondo libro, scritto a quattro mani con Luciano Canfora: “La maschera democratica dell’oligarchia”, altre 134 pagine. Letture che mi permetto di suggerire a tutti trattandosi di due Autori di grande spessore: uno, già presidente della Corte Costituzionale; l’altro, filologo classico, storico, saggista: entrambi testimoni della Storia più o meno recente. E poiché la Storia è maestra di vita, conviene quanto meno riflettere sui suoi insegnamenti.

.

.

.

.

.

.

Comments Closed

ASPETTANDO LA NEVE IN TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2016 @ 5:13 pm

Detto altrimenti: senza parole, solo qualche foto-notizia   (post 2536)

 

paganella-15-feb-2012

 

 

Dalle Alpi alle …

 

 

 

.

 

 

 

gennaio-06-neve-e-rika-15

.

.

.

…. no, non alle piramidi, bensì alle barche in Riva del Garda, e ….

 

 

.

.

.

.

.

.val-di-mezdi

 

.

.

… in quale fuori pista?

.

.

.

.

.

Dai … che quest’ano la vegnerà fora na bela nevegada!

.

.

2 Comments »

VIETATO, PERMESSO, DIPENDE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2016 @ 12:23 pm

Detto altrimenti: ma insomma, si può fare?                               (post 2535)

All’estero, uno straniero chiede a un Italiano: “Questa tal cosa in Italia si può fare?”-  Riposta: “Dipende …”

images

“Se po’ fa … se po’ fa …”

In Germania alcune cose sono permesse, altre vietate. In GB è tutto permesso tranne ciò che è vietato. In Russia è vietato anche ciò che è permesso. In Italia è permesso anche ciò che è vietato (a meno che non sia “severamente” vietato … ah, peddavvero ‘sta volta? Ah … vabbè … allora … basta capisse … )

A Trento, titolone in prima pagina ndel quotidiano l’Adige odierno: “La regione salva i portaborse … si pensa all’assunzione, per aggirare i tagli della riforma”.

Qui sul blog: ecco il punto anzi due …  ma cheddico? Tre!

  1. Grave: fatta la legge, trovato l’inganno.
  2. Ancor più grave: lo si scrive sulla prima pagina del giornale come soluzione e non come denuncia;
  3. Gravissimo: non ci indignamo.

Fine di un post molto breve.

.

.

 

 

Comments Closed

RODODACTILOS EOS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2016 @ 7:31 am

Detto altrimenti: l’aurora dalle dita rosa                   (post 2534)

 

wp_20161115_002.

Ogni tanto ne parlo. Ad esempio nel post n. 1813 del 9 dicembre 2014. Mi sveglio, apro le imposte e … e la sua carezza rosa invade lo sguardo. Dura poco … lascia il posto all’alba … La saggezza popolare recita che con il rosso di mattina la neve si avvicina …

.

altamjbqraeqnzvrcqjcajyzwaeqgychqd6dalmcbql_3eo

Così …

.

.

La neve, l’aspettiamo tutti: i boschi ed il terreno, innanzi tutto, così metterà a dormire i semi dei fiori fino al prossimo disgelo; così alimenterà piano piano le falde liquide dei monti che poi ci disseteranno per tutta l’estate; così farà prosperare l’industria del turismo invernale a vantaggio innanzi tutto di chi ne trae sostentamento. La neve … il freddo … una ricchezza messa a rischio dal riscaldamento del pianeta … e dire che vi è qualcuno che, appena eletto Presidente degli USA, è un assoluto negazionista dell’effetto serra!

.

.

.

.

download

… o così?

.

.

Ecco, vedete come sono … ci sto ricascando. Maccomesifa (maccomesifa) a tacere di fronte a chi vuole alterare il clima sino a toglierci anche questo risveglio colorato a pastello, frapponendo la coltre dei fumi del suo carbone bruciato fra noi e le dita rosa dell’Aurora  ?

.

.

.

.

.

.

Comments Closed

LA “RIVA” DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2016 @ 7:54 am

Detto altrimenti: Riva del Garda                                   (post 2533)

“Quei da Trent” chiamano l’area “la Busa”, la buca, poiché si trova ad una altimetria inferiore di 150 m rispetto a quella della Valle dell’Adige: “quei del la Busa”, “quei dei pessat,” i pascatori … e molti Rivani si sentono molto più “Gardesani” che non (solo) Trentini.

wp_20160629_001-copia

Bici di un Ligure, oggi blogger (trentino da 30 anni)

Quando all’incirca nel 2000 a. C. i Ligures ne furono i primi abitanti … probabilmente vi arrivarono via lago, ma il Trentino non esisteva ancora e così loro stessi o  altri dopo di loro che invece vi arrivarono via terra, da nord, la chiamarono la “riva” del Garda, ovvero Riva del Garda. I Ligures risultano essere i primi “signori” di Riva, così attesta la lapide delle signorie e delle dominazioni della città murata a lato della porta del Comune. I Ligures … che non era gente che arrivava dalla Liguria, bensì un popolo che inizialmente abitava la costa mediterranea di Spagna, Francia e Italia, con presenze significative nelle tre isole mediterranee maggiori, popolo che poi “si ritirò” per amore o per forza, nella attuale Liguria. E Riva del Garda era zona di confine, prima est/ovest fra Ligures e Veneti; poi, molto, molto dopo, fra Repubblica di Venezia e Ducato di Milano e infine ultima città meridionale rivierasca lacustre dell’impero Austro Ungarico prima del vicino confine con il Regno d’Italia, a sud.

2014-5-maggio-7

Barca di un Ligure … (v. foto sopra)

Riva e il suo lago … lago cantato da Virgilio nelle Georgiche II, vv. 159, 160:

Anne lacus tantos? Te, Lari, maxime teque / fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino … – E cosa dovrei dire dei nostri laghi così belli? Di te, Lario, ma soprattutto cosa dovrei mai dire di te, Benaco, le cui tempeste sono simili a quelle del mare?

E dopo di lui, un certo Dante, Inferno, XX, vv. 61-63 

Suso in Italia bella giace un laco / a piè de l’Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli c’ha nome Benaco.

E ancora, più avanti, vv. 67- 78

20130806_093222

Nipote (ligure) di un Ligure … (v. foto sopra …)

Luogo è nel mezzo là, dove il Trentino / pastore, e quel di Brescia, e il Veronese / segnar porìa se fesse quel cammino. / Siede Peschiera, bello e forte arnese / da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, / ove la ripa intorno più discese. / Ivi convien che tutto quanto caschi / ciò che in grembo a Benaco star non può / e fassi fiume giù pei versi paschi. / Tosto che l’acqua a correr mette cò / non più Benaco, ma Mincio si chiama / fino a Governol, dove cade in Po.

Da qui in avanti Dante ci narra delle origini di Mantova, ma questa è un’altra storia. Infatti torniamo a Virgilio solo per dovere di cronaca: 

Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope. Cecini pasqua, rura, duces. – Sono nato a Mantova, morto in Calabria, sepolto a Napoli. Ho scritto poesie sulla pastorizia, sull’agricoltura e su condottieri.

Molto, molto più modestamente, anch’io, poetastro da strapazzo, blogger che non sono altro,  mi sono cimentato con una poesiola per Riva:

Riva del Garda

img-20161112-wa0001

(foto Gianfranco Busana)

Fanciulla che dormi / in un letto di Vento / al mattino / tu adorni / di mille colori / l’attesa / di luci / profumi / di fiori. / E appena ti svegli / trattieni il respiro / e un poco rimani / a fissare / l’azzurro del cielo. /  Ma ecco che esplode /il tuo sentimento: / ti vesti di un velo / di lago già adorno / da mille pagliuzze d’argento / di onde e di palme / che voglion danzare / di piccole foglie d’ulivo … / … è l’Ora d’amare!

 E l’ho anche tradotta in tedesco! (Ma si può??)

Maedchen du ruhst / auf luftigem Lager / und schmuckst / am Morgen / mit tausend Farben / die Erinnerung / an Licht / an Wohlgeruch / an Blumen. / Kaum erwacht / haelst du den Atem an / und blickst / gebannt fuer ein Weilchen / zum hellblauen Himmel. / Doch schon treibt zum Sturm / dein Gefuhl: / du unhullst dich mit einem Schleier / mir dem See, der schon geziert / mit tausend silbernen Halmen / im beginnenden Tanz / mit den feinen Blaettern der Olive / die dich umfliegen … / … es ist die Ora zu lieben!

.

La nascita dell’Ora, della famosa brezza che arriva da sud? Eccola!

E appena lo Benaco ampio e lucente / da lungi prima tigne suo orizzonte / d’onda più scura e attira umana mente / a discovrir del suo increspar la fonte; / quinci scintilla d’argentina trama / le chiare squame che nessun ha conte; / e infin impregna di ventosa lama / fertile vela sin che non sia tesa / a ricovrarla ove nocchiero brama / lieve sì come cosa che non pesa / così noi fora da le triste rotte / fummo sospinti dopo lunga attesa / lo Duca mio al timon ed io alle scotte. / E l’Ora fea planar carela alata / verso polar da dove oscure grotte / d’onda atesina avrebbero inondata / de’ Torbolan la manca, se la piova / perigliosa rendesse lor vallata.

(Riccardante Lucattieri, “La Fraglina Commedia”, Paradiso, XXXIV, vv.1-18)

 Be‘ ora basta sennò smettete di leggere il post! Buona Riva del Garda a tutte e a tutti!

 

 

 

Comments Closed