ORAZIO, CHI ERA COSTUI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2016 @ 1:10 pm

Detto altrimenti: un tale molto moderno, anche oggi                          (post 2301)

Prof Maria Lia Guardini. Biblioteca Comunale di Trento. Oggi è stato il turno delle Satire di Orazio. Siamo a Roma al tempo di Augusto. Il Princeps, direttamente o tramite Mecenate, si circondava dell’intelligentia culturale. Fra i tanti spiccano tali Virgilio, Orazio, Livio.

Augusto “recuperava” anche gli “avversari”: infatti quando nei suoi giardini incontrava Livio, gli batteva amichevolmente la mano sulla spalla accompagnando il gesto con un “Ecco il mio pompeiano” (repubblicano).

thLHOOPP2USì … dice … vabbè. Ma …  Orazio, chi era costui? Presto detto (da lui stesso, Libro I, satira VI): figlio di un liberto (schiavo liberato) che lo aveva fatto studiare nei migliori college dell’epoca, anche a Roma. Fatta un po’ di carriera militare, a Filippi aveva combattuto dalla parte sbagliata. Tuttavia egli notava che non di questo lo rimproveravano, bensì di essere humili genere natus, ovvero di non avere nobili origini! Di mestiere? Poeta. Virgilio lo nota, lo presenta a Mecenate. Mecenate ci riflette (nove mesi!) e poi lo accetta di “sponsorizzarlo” ammettendolo al proprio circolo e regalandogli una villa in Sabina, vicino alla Fons Bandusia.

Le Satire. Il nome … forse dai Satiri? O da una certa pietanza con un nome simile, nella quale erano mescolati molti ingredienti? Non lo sappiamo. Sembra tuttavia certo che sia un prodotto del folclore locale. Il genere satira è l’opposto del poema epico (archetipo di tutti i generi successivi): in essa tutti i generi si mescolano. Vi sono satire in prosa, in versi e miste (satira menippea; satira di Seneca). Vi è anche il romanzo satira in versi (poesia giambica).

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Richiamato da Mecenate a fare un po’ più il “poeta di corte” risponde che quanto gli viene dato gli è semplicemente dovuto ma che comunque lui è capacissimo di essere felice e vivere bene anche con poco: in pratica, un “non sono in vendita”. In sintesi, Orazio araldo della aurea mediocritas della vita d’ogni giorno, non certo della morale! Per lui “campare sereno val più che avere parenti questori”.

Caratteristiche delle Satire di Orazio: avere una pars destruens ed una pars construens dalla quale emerge la sua morale. Per lui l’uomo vale per quello che è non per le sue origini. Egli è uso prendersela con il peccato e non con il peccatore. Parla dei suoi tempi, per cui molti personaggi da lui citati non sono famosi e dobbiamo ricorrere alle note del testo per metterli a fuoco. Il suo linguaggio è la lingua parlata (sermones), moderno anche in ciò.

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(… “proviamo a camminare sulle acque … hai visto mai …Io comunque il naso me lo tappo”)

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Nella sua critica a chi vuole diventar famoso per poi non essere solo quando va in vacanza, Orazio è attualissimo e ricorda un recente governatore della Lombardia e le sue vacanze in compagnia di persone “con le quali ci si accorda: chi paga l’hotel, chi il viaggio, chi il panfilo, chi la villa, chi le pizze. Io le pizze” (Satira moderna, libro I, Satira I).

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Fino qui, libri I, Satira VI – E veniamo alla Satira IX, quella dello scocciatore, ovvero di quel tale che vorrebbe essere introdotto presso la “corte” di Mecenate: costui: “Scrivo molti versi (ma la poetica di Orazio è di qualità, non di quantità); ti sarò fedelissimo, etc.”. In questa gustosissima satira (Orazio: “Ma non hai un padre, una madre cui importi che tu non venga ammazzato?”) emerge la differenza fra la poesia di qualità di Orazio e quella di sola quantità; la definizione del Mecenate vero da quello interpretato dai suoi aspiranti protetti sia quel che sia; l’avversione di Orazio a che nel circolo di Mecenate entrino cani e porci.  Insomma, anche un’ ode contro gli arrampicatori sociali e culturali.

Che ne dite? Se ne avrò voglia e tempo potrei riscrivere le due satire in chiave moderna … vedremo. Per ora segnatevi il prossimo appuntamento ad entrata – come sempre – libera: martedì 8 marzo 2016 ad ore 10,00 Biblioteca Comunale di Trento, primo piano a fianco della sala degli arazzi: altre Satire di Orazio.

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EMOZIONI BLOG

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2016 @ 10:08 pm

Detto altrimenti: aspetti emotivi del blog                       (post 2300)

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thMQRERA8O2300°, ovvero post n.2300 ovvero post duemilatrecentesimo. Una cifra tonda a centinaia. Come celebrarlo? Ho pensato di parlare di alcuni sentimenti che po’ suscitare in chi scrive, ovvero in me. Fondamentalmente due. La mattina presto, il primo: la curiosità quantitativa, ovvero vedere quanti ti hanno letto il giorno precedente, quanti hanno commentato, cosa hanno scritto, come si confrontano pensieri ed opinioni, come dialogano, come fanno “comunicazione”. Già , la comunicazione. Chi mi legge sa che mi pace farla derivare dal latino, da communis actio, azione comune, quanto meno pensiero comune e non “comune perché uguale” bensì “comune perché ognuno ha il suo pensiero”, anche diverso, anzi, soprattutto se diverso. Evviva la diversità!

La parola “comune” richiama alla mente un altro “comune”: il “Bene Comune” che non è una piazza o una strada, che sono solo beni pubblici, bensì IL bENE CHE è “Comune” perché costruito con il contributo di tutti, sin dall’inizio. Ma questa è un’altra storia.

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           Lettrici e lettori di Alta Qualità!

Seconda emozione: la curiosità qualitativa. Infatti la procedura “Statistica” del blog mi consente di vedere da quale città ogni lettore sta leggendo, in tempo reale: e trovo lettori in Friuli, in Sicilia , a Parigi, negli USA, etc., e mi domando: come mai saranno finito sulle mie sudate carte elettroniche? E mi domando: chi sarà mai costei o costui? E poi, l’età media del lettore (la fascia più attiva è quella fra i 25 ed i 35 anni), gli argomenti più gettonati, la durata media dei collegamenti, etc.. Insomma, una seduta di auto-psico-analisi del blogger. Ah, dimenticavo un dato importante: ogni giorno, fra i miei 150-300 lettori a numero variabile, il 75% sono “nuovi” ed il 25% sono “lettori di ritorno”. Il che vuol dire che suscito la curiosità in molti e poi me ne perdo un po’ per strada, subito rimpiazzati da nuove “ondate”.

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th3GSVU4Y0La frequenza giornaliera dei miei articoli: se c’è brutto tempo, ne scrivo di più. Ovvio. Qualcuno, intendendo farmi un complimento, mi ha definito “tuttologo”, qualifica che invece respingo. Io ho solo alcuni interessi diversificati, molto diversificati e … che male c’è? Anche negli sport. Mi è sempre piaciuto provarne molti senza mai avere il desiderio di approfondirne all’eccesso uno specifico. Prendiamone uno a caso: l’alpinismo. L’ho praticato per 12 anni, poi mi sono dedicato ad altro, a soddisfare altre curiosità. Sono iscritto al CAI da oltre 50 anni: i compagni delle mie scalate – almeno alcuni di essi – ne hanno effettuate oltre 2000! Ma non si stufano, mi chiedo? Hanno provato a fare canottaggio in solitaria al largo? O a veleggiare? O a fare ciclo-turismo? O sci da discesa? O a fare altro ancora? Io si.

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thY9YF1Q3WIo sto trovando un buon equilibrio fra lo scrivere e i miei sport (quelli residui alla tenera età di 72 anni: sci da discesa; ciclismo; vela). Una cosa invece resta non ancora equilibrata: il rapporto fra lo scrivere e la lettura. E’ una lotta continua fra le due carte: le carte di carta dei libri candidati alla lettura che si accumulano sul mio comodino a velocità superiore a quella della loro lettura e le mie carte elettroniche, ovvero i miei post.

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Ecco, ragazzi. ho finito la mia confessione: confido che vorrete perdonare le mancanze – e sono tante – del vostro blogger! Non è forse questo l’Anno della Misericordia?

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MAS – MEMENTO … ANDARE SEMPRE (A SCIARE)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2016 @ 5:27 pm

Detto altrimenti: “siar” sovra le nuvole                 (post 2299)

Da vero V.I.P. (Vecchietto In Pensione) a Trent me levo bonora e vardo ‘l ziel: nuvolo. ‘Sa fente? Nente, stente o ‘sa fente? (Cosa facciamo? restiamo, andiamo o cosa facciamo?). Nente! Andiamo, è tempo di sciare …

Paganela, o montagna tuta bela (el nos dialet trentin no g’ha le dopie), Paganela che da la so’ zima te vedi tut … quante foto g’ho scatà! Ve ne alego una sol, quela del Bondon, che saria la montagna de Trent, quela che non se pol veder ‘l tramont tant che lè a ridoss … E za che ghe son, g’ho pescà sete versi del Dante che ‘l parlan propi del Bondon:

S’ergea in su la nebbia ondeggiante

tridentina montagna da più cime

WP_20160222_004la quale a cagion di sue sembiante

 

celava al viso d’ ogni dì la fine

a li abitanti di cittade bella

cagion per cui niun potea far stime

 

ov’ andasse a dormir  la Grande Stella.

 

V’è piazù el me post?

P.S.: savè, putei che mi son studià e alora ho scrito en corsif  le parole  taliane …

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INCONTRI: RENATO BALLARDINI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2016 @ 2:00 pm

Detto altrimenti: incontri che arricchiscono il blog, chi lo scrive e chi lo legge    (post 2298)

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Amiche ed amici del blog, come sapete ogni tanto impreziosisco queste mie sudate carte (elettroniche) con interviste a Personaggi. Si, con la “P” maiuscola, particolarmente giustificata in questo caso. Infatti l’Avv. Renato Ballardini è “una parte della Storia” del nostro Paese, testimone a co-artefice di molti anni di vita italiana. Lui è il mio “terzo” (in ordine di tempo) Ballardini: il primo è stato Bruno, già mio Presidente in Fraglia Vela Riva, ex Sindaco di Rovereto e Vice Presidente dell’Orchestra regionale Haydn, avvocato anch’egli; il secondo Franco, figlio dell’intervistato, mio Presidente nella Associazione Amici della Musica, già Direttore del Conservatorio Bonporti di Riva ove insegna, il quale mi ha fornito le foto del babbo. Ora possiamo iniziare (ho preferito formulare domande dirette che non estrarre un riassunto dalla sua biografia, peraltro assai più completa e avvincente).

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1947

                        1947

Avvocato, grazie per avere accettato l’intervista su Trentoblog. Come Le dissi, ogni tanto arricchisco i miei post di un “Incontro” e Lei è – solo in ordine di tempo -  il secondo “Rivano doc” che ospito sulle mie pagine, dopo il compianto Ruggero Polito, peraltro Rivano ad honorem …

Accetto di buon grado di rispondere alle Sue domande. Non sono affetto da narcisismo, ma ritengo che parlare delle proprie esperienze, assai numerose in una ormai lunga vita, possa servire a trarne qualche utile insegnamento. Lo avrà Lei stesso sperimentato conversando con Ruggero Polito, straordinaria persona che con intelligenza ed impegno riuscì a dare il meglio di se’ come magistrato e come cultore di musica.

Io credo che Persone come Lei e Ruggero siano preziosi testimoni di “Umanità” e di “Storia” e rappresentino un patrimonio che non va disperso. In particolare in questa sede mi riferisco alla Sua lotta partigiana ed alla Sua attività di Parlamentare.

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1978

                         1978

Vero è che mi sono trovato più volte in circostanze impegnative, nelle quali ho dovuto comportarmi in base a principi e valori eticamente positivi. La guerra e l’occupazione nazista furono situazioni drammatiche nelle quali sentii l’imperativo di fare il mio dovere. In Parlamento, ove il voto popolare mi mandò per 21 anni, ogni settimana dovevo decidere come risolvere problemi complicati. Non riguardavano la mia persona, ma pluralità di altre persone. Per citarne uno: la legge che introdusse il divorzio. Toccò a me, quale Presidente della Commissione Affari Costituzionali, elaborare il parere sulla conformità costituzionale della Legge Fortuna. Fu una sfida alla Chiesa, al sistema dei partiti, socialista e democristiano, che stavano costruendo il governo di centro-sinistra. Eppure, come fu dimostrato dal referendum, più che alla Chiesa ed ai partiti di governo toccò a me di interpretare la volontà ed il sentimento del popolo.

4 - Avvocato, inaugurazione dell'anno giudiziario, 2003

        2003, Inaugurazione dell’Anno Giudiziario

Lotta partigiana. La decisione di un giovane di “andare in montagna”, Sua come di tanti altri giovani e meno giovani. Cosa vi spinse a quella decisione? Cosa vi aspettavate? Quali compagni ricorda? Quali episodi?

Fino a quel momento, sotto la dittatura fascista eravamo dei robot telecomandati. Un po’ alla volta, anche con il prudente aiuto di due professori, si insinuò nelle nostre menti il dubbio, un atteggiamento critico, una coscienza antifascista. Ci ammonivamo ad avere pazienza, ormai il nazi-fascismo stava per soccombere, gli alleati risalivano lo stivale. Ma fu poi più forte di noi. Non potevamo aspettare. Purtroppo si infiltrò nelle nostre fila una spia fascista, Fiore Lutterotti detto Panza, ed il mattino del 28 giugno 1944 squadre di SS piombarono a Riva, Arco, Rovereto e Trento e compirono una strage. Gastone Franchetti di pochi anni più vecchio di noi (io ero il più giovane, avevo 16 anni) fu arrestato, processato e fucilato. Eugenio Impera ed Enrico Meroni assassinati la mattina stessa del 28 giugno. Cercarono anche me ma non mi trovarono perché due giorni prima ero partito per andare in montagna. Presero mio padre che trattennero in carcere fino ai primi di ottobre e lo rilasciarono morente. Aveva 51 anni. Può immaginare il mio tormento.

(Io sono nato il 3 febbraio 1944– Cosa vogliono dire 16 anni di differenza! Quante situazioni non ho vissuto! N.d.r.)

Oggi per fortuna i giovani non sono posti di fronte a quella scelta. Tuttavia essi hanno di fronte altre sfide: di civiltà, di lavoro. Come sono i giovani d’oggi visti da Lei?

1991, "sopra" Riva del Garda

1991, “sopra” Riva del Garda

Per i giovani di oggi la scelta è meno pericolosa ma più difficile. Per noi il male ed il bene si contrapponevano nettamente. Scegliere il bene fu rischioso ma facile. Oggi la scelta non comporta rischi, ma è più difficile. La situazione è molto confusa. La realtà è complicata. Le culture inadeguate. L’opinione dominante contraddittoria. Il mondo è piccolo e sovraffollato. Internet è uno sfogatoio ma non aiuta a costruire una comunità coesa. Ciò nonostante le volte che mi reco in una scuola a raccontare le mie memorie trovo spesso giovani ragazze e ragazzi che reagiscono con domande mature, rivelatrici di sensibilità pregevoli.

Lotta partigiana come lotta contro un’ideologia, ovvero  contro un’idea che non si confronta con nessuna altra idea. Non Le pare che oggi la Storia si ripeta, sia pure su altri scacchieri internazionali? Mi riferisco a ideologie pseudo religiose che si sono sostituite a quelle pseudo politiche.

E’ vero che anche oggi l’umanità è percorsa da veleni micidiali. Con Hitler e Mussolini fu il nazismo-razzismo a spingere popoli che provenivano da grandi civiltà verso rive barbariche. Oggi in nome di valori religiosi si semina il terrore. Non è la prima volta nella storia che la religione diventa pretesto di guerre. Ricordiamo le Crociate? E’ proprio della religione alimentare il fanatismo. All’assolutismo della religione è preferibile il relativismo della filosofia.

6 - Partigiano, consegna dell'Aquila di S.Venceslao, 2012

               2012, Aquila di S. Venceslao

Da partigiano ad avvocato: mi può citare un fatto significativo dell’esperienza forense?

Ho fatto l’avvocato per 65 anni. Non può pretendere che mi ricordi i processi e le cause che ho curato. Ma sì … difesi innanzi la Corte di Assise di La Spezia un magistrato, Marco Ramat, accusato di vilipendio alla magistratura perché aveva osato dire che la Procura di Roma era “un porto delle nebbie” perché archiviava tutte le indagini che riguardavano i potenti della capitale. Assistetti una straordinaria donna innanzi la Corte di Assise di Padova, accusata di insurrezione contro lo Stato, solo perché era critica da sinistra della politica dominante. Assolti entrambi. Più deprimente fu la parte civile innanzi la Corte di Assise di Brescia nel processo contro gli autori della strage di piazza della Loggia. E potrei continuare, ma non finirei più.

Da avvocato a parlamentare: una sua riflessione sull’iter degli Statuti di Autonomia.

7 - Medaglia d'Oro al Valor Civile, 14 ottobre 2015

                 2015: Medaglia d’Oro al Merito Civile

Io ricordo bene il secondo Statuto, quello ancora in vigore. Ne fui il relatore alla Camera dei Deputati. Ma si giunse a quel risultato, che poi si mostrò molto efficace, dopo un tormentoso periodo che durò più di un decennio. Il terrorismo politico fu inventato in Alto Adige. Tralicci che cadevano, morti, la notte dei fuochi. Finalmente la Commissione dei 19 che, con più di 200 riunioni, riuscì a comporre il “pacchetto”, grazie anche all’intelligenza politica di Silvius Magnago. Fu per me un’esperienza massacrante ma, alla fine, di grande soddisfazione.

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Da parlamentare a rivano, socio della Fraglia Vela Riva: quale ricordo “a vela” ci vuole regalare?

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La Fraglia della Vela di Riva mi porta molto indietro nel tempo. Con Luciano Gazzini eravamo i due mozzi del custode di quel tempo, che si chiamava Gigioti. Curavamo le imbarcazioni e di quando in quando come compenso ci lasciavano veleggiare con un dinghi o una yole. Era un’ebbrezza!

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Avvocato, Lei è invitato a una o più veleggiate con il mio Fun Whisper che La aspetta in Fraglia! Ciò detto, per chiudere, qualche parola sulla Sua passione per la Musica, passione Sua e del suo figlio Franco, Presidente della locale Associazione Amici della Musica (cui chiederò analoga disponibilità a vantaggio dei lettori di Trentoblog).

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Mentre scrivo queste pagine sto ascoltando Schumann. La musica è la mia vita. Lo era anche per Luciana! E naturalmente per Franco, che ne ha fatto anche la sua professione.

Grazie, Avvocato, da parte mia e da parte delle lettrici e dei lettori del blog, per la Sua preziosa testimonianza. Spero che fra chi legge questo “Incontro” vi siano molti giovani ( la procedura di rilevazione dati del blog mi dice che la fascia d’età più presente è quella compresa fra i 25 ed i 35 anni:  li dobbiamo considerare “giovani”?)

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MUSICA A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2016 @ 2:42 pm

Detto altrimenti: musica e … non solo!       (post 2297)

Associazione Amici della Musica, Riva del Garda. Per oltre 50 anni presieduta dal compianto Ruggero Polito. Da due anni ne ha raccolto l’eredità Franco Ballardini, professore del locale Conservatorio Bonporti, di cui è stato Direttore. Una Associazione che si regge sul volontariato del suo Direttivo, sui contributi di sponsor pubblici e privati, sulle tessere degli iscritti e sui biglietti d’ingresso (ieri erano venduti ad €5,00!).

I concerti che organizziamo (uso la prima persona plurale perché io faccio parte del Direttivo dell’Associazione) sono di tipo diverso. Infatti vi sono concerti

  • riservati ai giovani migliori diplomati/diplomandi del conservatorio;
  • eseguiti da musicisti di fama internazionale;
  • eseguiti da orchestre locali, quale la camerata Musicale di Arco (M.° Giorgio Ulivieri);
  • eseguiti da parte dei componenti della famosa Orchestra Regionale Haydn.

haensel e gretel - Copia.

Nell’ambito di quest’ultima categoria, ieri, nella sala del locale citato Conservatorio, cinque fiati della Haydn  hanno eseguito musiche  intervallate dalla lettura della fiaba Haensel e Gretel. Folta la partecipazione del pubblico anche giovanissimo, applauditissima l’esecuzione.

Alla fine un musicista ci ha “raccontato” la storia e le caratteristiche dei loro strumenti.

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Il programma 2016 dell’Associazione? Eccolo (con invito a sottoscrivere la tessera annuale al costo di €30,00 la quale dà diritto al libero accesso ai concerti non-Haydn (per iscriversi: scrivere al me, tesoriere dell’Associazione riccardo.lucatti@hotmail.it):

 

WP_20160220_021Domenica 24 gennaio, ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

con l’Associazione Quadrivium e gli Amici della musica di Modena

Concerto della memoria e del dialogo

Domenica 31 gennaio, ore 15.30, Arco, Casinò municipale

Camerata musicale Città di Arco, direttore Giorgio Ulivieri

Federica Giacomuzzi flauto, Renzo Michelini violino

Musiche di Vivaldi

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         A destra, Johanna Porcheddu, voce recitante

Sabato 20 febbraio, ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

I fiati solisti dell’Orchestra Haydn, voce recitante

Haensel e Gretel

Sabato 19 marzo, ore 20.45, Varignano frazione di Arco, Chiesa S. Michele

Camerata musicale Città di Arco, direttore Giorgio Ulivieri

Pasqua musicale arcense

Martedì 22 marzo, tarda mattinata, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

Barbara Bertoldi, voce e violoncello

Cello messa tutta, concerto per le scuole

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         Trombe in attesa …

Sabato 2 aprile, ore 17.30 Riva del Garda Auditorium del Conservatorio

Trio d’archi Barbara, Giada e Klaus Broz, Corrado Ruzza pianoforte

Musiche di Dvorak

Sabato 9 aprile, ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

Gli archi solisti dell’Orchestra Haydn

Musiche di Mozart, Kreisler, Barber, Verdi

Sabato 7 o 14 maggio, Riva del Garda

Duo Mauro Tonolli chitarra e Alessandro Bianchini vibrafono

Musiche di Piazzolla e altri

Martedì 31 maggio, ore 20.45, Arco, chiesa Collegiata

Coro e fiati dell’Orchestra Haydn

Festival regionale di musica sacra

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        Wolfgang Rabensteiner, solista alla tuba

Domenica 10 luglio, ore 20.45, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

Recital pianistico di Evgenij Brakhman, vincitore del Concorso internazionale Città di Verona

Sabato 10 settembre, ore 20.45, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

Recital pianistico di Mladen Dabizljevic, vincitore del Concorso Roberto Melini

Musiche di Bach, Mozart, Chopin, Skrjabin

Venerdì 14 ottobre, ore 20.30, Arco, Palazzo Panni

con l’Associazione La Palma e il Comune di Arco

Omaggio a Garcia Lorca

Sabato 12 novembre, ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio

Concerto dedicato ai migliori diplomati del Conservatorio

Giovedì 8 dicembre, ore 18.00, Arco, Chiesa Collegiata

Camerata musicale Città di Arco, direttore Giorgio Ulivieri

Concerto sinfonico

 

Che altro dire se non di associarsi all’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda e di abbonarsi ai concerti dell’Orchestra Regionale Haydn?

 

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PERFIDA ALBIONE, AUSTRIA & C.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2016 @ 8:31 am

Detto altrimenti: GB, Gran Bretagna, Austria  & C.              (post 2296)

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thD178NYB6Eh no, non ce la faccio a stare zitto. Anzi scrivo. Insomma, GB, dopo che vi abbiamo concesso di prendere a base della vostra bandiera la nostra croce rossa in campo bianco della Repubblica Marinara di Genova … Già, non lo sapevate? I signori armatori inglesi erano soliti ingaggiare comandati genovesi (soprattutto Camoglini) i quali avevano fama di essere ottimi navigatori. E poiché il comandate issava sulla nave il suo vessillo (croce rossa in campo bianco), a quella vista i pirati e comunque i male intenzionati stavano alla larga temendo il confronto con cotale marineria.

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thMEP6X61F…. Dicevo, dopo che vi abbiam fatto questo popò di concessione, ora volete fare gli Europei a Statuto Speciale? Della serie: “Prima di indire il referendum su UE sì/no, chiarisco che nel caso del sì, la mia UE non mi potrà vincolare semplicemente con tutte quelle regole che non mi saranno andate bene (1)”. Sono stato bravo a riassumere la portata delle decisioni della Perfida Albione? Perfida ma abile, molto abile nel presentarsi nei secoli come il più rilevante Centro di Esportazione di Civiltà, Democrazia e Libertà, laddove invece era il più vasto impero coloniale schiavista!

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         Anche quella europea (secondo alcuni …)

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Austria & C. : dogane, muri, filo spinato … “Gli immigrati, che restino in Italia e in Grecia che se non li vogliono li facciano affogare in mare, che ci vuole tanto a capirlo?”. E noi Italiani a pagare contributi all’UE che poi li versa a quei paesi che ci accusano di non essere bravi pirati affogatori altrui. A me che sono un europeista convinto da circa 40 anni, tutto ciò non (mi) quadra, non (mi) torna, non (mi) convince: sento che qualcosa in questi ragionamento non funziona. Ora ci rifletto e appena trovo la quadra ve lo scrivo ….

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Post corto, questo, uno di quelli “multa paucis”, di quelli che vogliono dire molte cose pur con poche parole … ma quando la se ghe vol, la se ghe vol (in dialetto trentino: quando ci vuole, ci vuole! In romanesco sarebbe quanno ce vò ce vò).

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(1) Cari GB, nel diritto romano, quello che noi avevamo quando voi dormivate in capanne di fango e fresche frasche, questa si chiama “condizione meramente potestativa”, tipo “ti pagherò se vorrò” e si aveva per non apposta al contratto, ovvero era nulla ipso facto (ipso facto, ma già che voi …  il latino non è arte vostra!).

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UMBERTO ECO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2016 @ 8:02 am

Detto altrimenti: la mia piccola, semplicissima voce (scritta) in coda a quella assai ben più rilevante dell’intero mondo culturale               (post 2295).

thPKW9QUBME’ morto Umberto Eco. Mi domando chi saprà raccoglierne l’eredità intellettuale, storica, filosofica, letteraria e di civiltà per continuare ad offrirla alle generazioni future. In mancanza di tale prosecutore della sua filosofia infatti saremo tutti più poveri. E allora, l’augurio che faccio a me stesso e che mi permetto di estendere a tutte le mie lettrici, a tutti i miei lettori e a tutto il mondo della cultura è che si fondi una Fondazione Umberto Eco per la diffusione del suo pensiero e delle sue opere.

Grazie, Umberto: io ti devo molto: io che, anche solo raccogliendo briciole infinitesimali della tua grande produzione di pensiero, mi sono molto arricchito intellettualmente.

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MALGA ZAMBANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Febbraio, 2016 @ 9:25 pm

 

Detto altrimenti: una Malga accogliente in Paganella …… (post 2294)

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A sinistra nella foto: Malga Zambana

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Ci si arriva in sci, dalla pista “Selletta” con un breve traversino verso destra. Ma anche a piedi, se salite con la cabinovia da Andalo, in una mezz’oretta la raggiungete. E’ la “mia” Malga, mia nel senso che da anni l’ho eletta tale. Poco fuori dalle piste, quel tanto che basta a farne dimenticare la frequentazione e l’automazione (leggi: impianti di risalita).

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E di fronte … Sua Maestà il Brenta. Che volere di più?

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                La chiusura della pista a monte

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La Selletta. Bella pista a pendenza variabile, che partendo dalla sommità della seconda seggiovia che sale da Fai, scende a destra fino alla partenza della seggiovia che sale a Cima Paganella, partenza che coincide con l’inizio – dall’alto – della pista nera che scende all’intermedia di detta cabinovia.

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                  A sinistra nella foto: accesso alla Malga solo ai concorrenti (che  abbiano sbagliato strada!)

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Semplice. Tuttavia non sempre. Infatti quando sulla “Selletta” organizzano gare di sci, interdicono l’accesso a tutti coloro che non gareggiano e la Malga rimane inaccessibile. Nel passato, nel tracciare e delimitare la pista, lasciavano libero un corridoio largo pochi metri lungo il quale potevi accedere alla Malga.

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Scivolatore  in gara:  peso arretrato, lentissimo: “Quanto spazio (inutilizzato, n.d.r.) intorno a me: sono solo sulla strada (pista, n.d.r.)” recita la vecchia bella canzone “A whiter shade of pale”!

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Oggi non più. Io ci sono arrivato aggirando gli sbarramenti prima che iniziasse la gara. Gara fra gente molto principiante, che scivolava (lentamente) più che sciare, che di una pista larga dai 40 ai 70 metri  occupava solo una fascia di 10. E allora, perché no?

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SUNK FUND –ZERO BASE BUDGET

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2016 @ 4:03 pm

Detto altrimenti: denaro affondato – Programmazione ripartendo da zero   (post 2293)

“Scurdammuce u’ passato (simme Napule paisà)” recita il verso di una canzone napoletana. Sì, scurdammuce u’ passato se ciò ci può aiutare a ragionare a mente non condizionata negativamente dagli errori del passato.

Sunk fund. Ho acquistato 30 azioni a 100. Poi quelle azioni sono scese a 50. Mi dicono: comprane altre 30 al prezzo di 50: tutte e 60 ti saranno costate 57. Errato! Infatti i denari spesi per il primo acquisto sono sunk fund, acqua passata. Io acquisterò altre azioni solo se prevedo che il loro prezzo salirà.

Zero Base Budget (Programmazione Base Zero): l’anno corso abbiamo raggiunto il livello di 85 … quest’anno proviamo a incrementare di un +5%”. Errato! Occorre invece riposizionare tutti i nostri fattori di produzione, misurare il mercato e porsi l’obiettivo del miglior risultato possibile, non di un semplice miglioramento del bilancio precedente.

Italia. Rispetto all’anno precedente, il PIL è aumentato dello 0,….? Errato! Infatti, proviamo a immaginare quanto può e deve crescere il nostro PIL se eliminiamo la corruzione, l’inefficienza, gli sprechi, la disorganizzazione, i privilegi, etc. … Dice: ma la tua è un’ utopia! Dico: concordo, solo che l’utopia è un obiettivo semplicemente non ancora (non ancora) realizzato. E allora, almeno, proviamoci ragazzi! Ce lo ha insegnato fra gli altri quel tale Thomas More meglio conosciuto come Tommaso Moro, che poi se lui lo hanno fatto santo qualche ragione l’avrà pur avuta, non vi pare?

Dice: ma è difficile catalogare anche solo tutti gli interventi da fare! Dico: non ci credo. Infatti una qualsiasi compagnia telefonica gestisce miliardi di informazioni in continuo movimento, e voi vorreste farmi credere che non si riesca a gestirne qualche decina-centinaia di migliaia? Via … sapete cosa avrebbe detto il mi’ babbo, toscanaccio doc? Che mi volete far credere, che Cristo gli è morto di sonno? Gnamo … che ‘sta mattina un è serata!

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PERO’ ALMENO, NON CI ABITUIAMO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2016 @ 6:44 am

Detto altrimenti: …agli scandali economico-finanziari!                    (post 2292)

Comunicazione ai navigatori del blog

A seguito dei continui e ripetuti fatti di corruzione e scandali economici e finanziari, si avvisano le lettrici ed i lettori del blog che è SEVERAMENTE VIETATO abituarsi a tali eventi. Ogni assuefazione sarà punita con un impoverimento del livello morale, civile ed economico del Paese.

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