IL POTERE ALLA PROVINCIA E LA RESPONSABILITA’ AL COMUNE CAPOLUOGO? NON VA BENE! – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Novembre, 2025 @ 6:50 am

Leggo sulla stampa di oggi: il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ipotizza il completamento dell’autostrada Valdastico con un’uscita nella Valle dell’Adige a Trento sud, SENZA AVERLO PARLATO NE’ TANTO MENO CONCORDATO CON IL SINDACO DEL CAPOLUOGO, Franco Ianeselli.
Non mi resta che ripubblicare il testo di una mia lettera al quotidiano ilT pubblicata il 12 giugno 2025 con il titolo “L’AUTONOMIA DA RIFORMARE E’ QUELLA FRA TRENTO E LA PROVINCIA”

Inizia

Il primo a parlarne (per la sua Provincia) era stato il Presidente dell’Alto Adige Luis Durnwalder, promuovendo l’idea di una “Autonomia dinamica”, tale in quanto costantemente adattata alle mutevoli condizioni sociali, economiche, politiche. Il terreno di intervento al quale egli si riferiva era il rapporto fra la sua provincia e Roma.
Da Roma tuttavia pare che possa essere innescato un dinamismo ben diverso, quello dell’Autonomia Differenziata, che però non è oggetto di questo mio intervento. Infatti in questa sede io mi rifaccio alla necessità di un dinamismo rispetto ad un terreno nostrano, quello del rapporto fra la nostra Provincia Autonoma e la nostra Città Capoluogo, città di fatto “metropolitana” ma paradossalmente molto memo autonoma, nel senso che in molte occasioni il potere – mantenuto in capo alla Provincia – è separato dalla responsabilità degli effetti del suo esercizio, che viene lasciata ricadere su di essa e sul suo sindaco.

Inizio prendendo lo spunto dal “terreno” cittadino in senso non figurato: mi riferisco alle ampie aree all’interno del perimetro comunale: quelle agricole utilizzate dalla provincia per i noti concertoni; alle aree ex militari inutilizzate da anni e che sono sottratte ad una positiva politica comunale.
V

Vi sono poi altri “terreni”, questa volta figurati, rispetto ai quali si tiene purtroppo ancora separato il potere dalla responsabilità: il “terreno umano” della concentrazione su Trento da parte della Provincia di tutti gli immigrati prima sparsi sull’intero ambito provinciale, il che ha fatto diminuire il senso di sicurezza cittadino, la cui responsabilità viene lasciata “scivolare” sul Comune, mentre la competenza per la sicurezza spetta istituzionalmente al Ministero degli Interni ed alla stressa Provincia.

Ancora, la restituzione a Roma da parte della Provincia delle risorse finanziarie già arrivate in Provincia e destinate al pagamento degli stipendi ad insegnanti trentini che insegnassero la nostra lingua agli immigrati; la gestione da parte della Provincia delle case ITEA, soprattutto di quelle esistenti nel territorio comunale della Città Capoluogo, alcune delle quali – senza consultare le Circoscrizioni interessate e lo stesso Comune – la Provincia ha assegnato ad alcuni immigrati, ponendo le basi per una violenta protesta da parte di cittadini in lista di attesa da anni e innescando un ingiusto sentimento di rigetto verso l’intera categoria di quelle persone, scatenando una guerra fra gli ultimi e i penultimi.Potrei citare altri casi ma preferisco venire alla conclusione: la Provincia sta operando troppo come “finanziaria operativa” rispetto alla sua maggiore “società partecipata”, la Città Capoluogo, assumendo decisioni che potrebbero/e dovrebbero essere assunte da quel Comune, mantenendo in capo a se stessa il potere separato dalla responsabilità che invece viene lasciata scivolare sul Capoluogo: ecco il Rapporto di Autonomia che occorre riformare.

Il che farebbe guadagnare tempo e attenzione alla stessa Provincia la quale potrebbe dedicarsi più attivamente ai grandi problemi dei rapporti con Roma e – ad esempio – cercare di mantenere in capo all’attuale gestore locale la concessione della nostra autostrada del Brennero A22, assegnazione che invece sembrerebbe a rischio.

Finisce

Quo usque tandem, Fugatti, abuteris patientia nostra?Fino a quando, Fugatti, abuserai della nostra capacità di sopportazione?

Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento

Comments Closed

MULTA PAUCIS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2025 @ 6:58 am

Fatti molto importanti, con poche parole.

Il Comune di Brentonico (TN) sta studiando la destagionalizzazione (di un turismo oggi molto basato sullo sci) attraverso il bike turismo e il ciclo escursionismo, con i collegamenti con la Valle dell’Adige e l’Alto Garda Trentino. Il Comune di Trento, con la nuova cabinovia al Monte Bondone, lancerà una destagionalizzazione analoga di dimensioni ancora più rilevanti che possono arrivare a livello provinciale, regionale e interregionale. Bene.

La Patrimonio del Trentino SpA (società della Provincia di Trento) è impegnata nella costruzione del Nuovo centro Congressuale a Riva del Garda, ma la catena dei sub-sub-sub appalti che ha lasciato che si sviluppasse “sotto” la ditta aggiudicataria , sfrutta e non paga i lavoratori. Male.

Comments Closed

IMMIGRATI SENZA DOCUMENTI? NEL CpR: AUTONOMIA SPECIALE AMMINISTRATIVA AL CONTRARIO: LA PROVINCIA PAGA, ROMA GESTISCE!(continuazione dal post precedente)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Ottobre, 2025 @ 6:13 am

Antefatti:
– Fugatti rimanda a Roma le somme già ricevute per pagare insegnanti trentini che insegnino la nostra lingua agli immigrati.
– Fugatti concentra sulla Città Capoluogo tutti gli immigrati prima sparsi nelle valli, distruggendo processi integrativi in corso e creando situazioni di insicurezza in città. Ovvero: esercita potere, non si assume responsabilità.

La Città Capoluogo è considerata come un “terreno” sul quale la PAT di Fugatti, Ente Secondario, può fare e disfare: a piacer suo: un oggetto, non un Soggetto Primario cioè l’Ente Primario per eccellenza: il Comune Capoluogo di fatto già Città Metropolitana.

Fatti:
Accordo Presidente della PAT Provincia Autonoma di Trento, Fugatti- Ministro Piantedosi: la PAT paga (1,5 milioni), costruisce un CdR e Piantedosi gestisce.
Del percorso virtuoso al quale si è fatto cenno nel post precedente, nessuna traccia: già … i due soggetti sono fatti della stessa lega …
I diritti umani, i principi della nostra Costituzione, le leggi e gli accordi privati secondo il Codice Civile … quando mai!?
Ma allora almeno fossimo cinici: la mano d’opera tanto necessaria e sempre più rara … almeno per questo motivo: accogliamo, educhiamo, formiamo, regolarizziamo anzichè imprigionare e cacciare!
Se poi si parlasse di moschee … manco a dirlo! Noi abbiamo le nostre Chiese e la nostra religione. Già, c’è anche questo aspetto: ama il prossimo tuo … non fare agli altri … etc.. Vabbè, ma tanto noi andiamo a Messa la domenica …

Comments Closed

TRENTO: il “mio” quotidiano ilT di oggi …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2025 @ 7:10 am

A pagina 3 l’ex Sindaco di Trento ed ex Presidente della Provincia Lorenzo Dellai si esprime sul CpR-Centro per il Rimpatrio che la Provincia sta approntando. In sintesi si dice d’accordo purchè
– siano rispettati i diritti umani;
– sia inserito in un piano complessivo di accoglienza e formazione sociale e lavorativa;
– sia realizzato con il concorso dei privati;
– sia inserito nel rapporto di autonomia Provincia-Stato.

Il mio pensiero:- sono d’accordo, anche se

  • avrei voluto sentire citato il progetto all’interno di un nuovo rapporto di autonomia fra Provincia e Comune Capoluogo;
  • avrei preferito sentire avanzare questa proposta da chi si pensa che possa candidarsi quale prossimo Presidente della Provincia.

    A pagina 17: anche a seguito dell’articolo di ieri su ilT, pare che la Provincia si muova, affronti e risolva il problema delle venti donne che dormono per strada. Un vivo “Bravo!” al giornale “ilT”!

(continua)

Comments Closed

VENTI DONNE AI MARGINI DELLA CITTA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Ottobre, 2025 @ 2:08 pm

Così titola oggi a pagina 22 il “mio” quotidiano locale, “ilT” nel senso che venti donne – anche se con un lavoro, sia pure minimo – ogni notte dormono per strada. NOS PUDEAT, si dice in latino: vergognamoci!

Ma chi, … dice taluno, anche io? Mica sono io che ci devo pensare .. la Provincia, la Caritas … il Comune … Eh già, è comodo possiamo cavarcela così!
Taluno dice che si tratterebbe dei 1500 posti di accoglienza che – su decisione della Provincia – sono stati dimezzati, perché “il Trentino era troppo accogliente e provocava l’effetto richiamo”. Anche questa motivazione non regge, si spiega nell’articolo, perché da anni il numero della Persone in arrivo è costante.
Il problema è stato reso ancora più grave dalle ulteriori decisioni della Provincia che ha concentrato sulla Città capoluogo tutti gli immigrati, prima dislocati in varie località delle valli (“dove pure ci sono comunità disponibili ad attivarsi”) e che ha rimandato a Roma i denari già ricevuti per pagare insegnanti trentini che insegnassero loro la nostra lingua.
E che dire degli ampi spazi vuoti per mancanza di vocazioni nelle molte parrocchie o seminari? Dice … ma cosa fai Riccardo, tiri in ballo la religione? No, rispondo, non potrei né sarei capace di coinvolgere la nostra Religione (che è soprattutto Creazione e Resurrezione), bensì mi richiamo al suo primo insegnamento: amare il prossimo, anche se arriva da lontano, anche se non parla ancora la tua lingua, anche se … (completi ognuno la frase). Dice … ma se mancano sacerdoti e ognuno di quelli esistenti deve officiare in più parrocchie. Dico: appunto! E poi ci sono le associazioni laiche del volontariato che potrebbero garantire in una certa misura il servizio necessario … o no?

E allora? innanzi tutto un “bravo” al giornalista Simone Casciano e al giornale che ha dedicato un’intera pagina al problema. Ma … come risolverlo?
La Provincia ha esercitato un potere, ma non si sente responsabile delle conseguenze, anzi, pare che si aspetti un “bravo”.
Dice … se non ci pensa la Provincia, ci deve pensare il Comune.
E ci risiamo con la politica dello scaricabarile! Ma allora, chi è responsabile? Direi chi non si oppone a questo modo di governare il territorio e le Persone: e il primo modo di fare opposizione è di non consentire che potere e responsabilità facciamo capo a soggetti diversi.
Ci deve pensare il Comune? Va bene, ma allora – quanto meno! – che il Comune riceva (da una Provincia che ha chiuso il bilancio con un avanzo miliardario) i mezzi finanziari necessari allo scopo.
Il problema può e deve essere risolto all’interno della riforma del rapporto di autonomia fra la Provincia e la sua città capoluogo, città che di fatto è già una città metropolitana, la quale, se non altro – oltre che al tema della gestione delle alle Persone di cui sto trattando – ogni giorno somma ai suoi 120.000 cittadini residenti un ugual numero di lavoratori pendolari: ma questa è un’altra storia.
esta comunque quel “nos pudeat!” all’inizio del post.

Comments Closed

LA PROVINCIA DI TRENTO INTERLOQUISCE DIVERSAMENTE CON SANITA’ E SPORT.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2025 @ 8:56 am

Il CIMO (segretaria Sonia Brugnara) è il sindacato dei medici ospedalieri. Il CONI (Presidente Paola Mora) è il Cominato Olimpico Nazionale Italiano.

A pagina 17 del quotidiano ilT di oggi 22 ottobre 2025 le due Signore Brugnara e Mora si esprimono in senso opposto su come la Provincia si rapporta con loro: la Brugnara lamenta di essere ascoltata pochissimo e solo come sindacalista in senso stretto e non anche soprattutto come portatrice di proposte di soluzione, ad esempio per quanto riguarda la riduzione della lunghezza delle liste di attesa; la Mora si ritiene soddisfatta da sempre dell’interlocuzione PAT-CONI.

Il titolo “sanitario” dell’articolo (Brugnara: “Sulla sanità non c’è alcun dialogo”) attribuisce la prevalenza alla carenza del rapporto PAT-sanità, il che è condivisibile stante come purtroppo tende ad essere organizzato il SSN. Tuttavia l’inserimento nel testo della buona qualità del rapporto PAT-CONI mira a spostare l’attenzione su una diversa centralità: quella della qualità del complessivo rapportarsi della PAT con istituzioni esterne, che risulta quindi equilibrato. Per contro, a molti cittadini probabilmente interessa che le liste di attesa siano brevi, più di quanto possa loro interessare il buon andamento dei rapporti PAT-CONI per l’organizzazione delle olimpiadi invernali.

Infine, il richiamo della Brugnara alla lunghezza delle liste di attesa fa sorgere una curiosità: alla pagina 16 del numero del 16 ottobre, ilT ha pubblicato l’elenco delle retribuzioni dei medici ospedalieri più pagati i quali svolgono anche attività privata intramoenia: sarebbe interessante vedere quale sia la lunghezza delle liste di attesa per i pazienti pubblici di medici che dall’attività privata intramoenia incassano somme anche superiori allo stipendio pubblico o pari almeno alla sua metà.

Riccardo Lucatti – Italia Viva Trento

Comments Closed

SSN, LEGGE DI BILANCIO E DEBITO PUBBLICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2025 @ 6:26 am

La legge di bilancio in corso di definizione (dovrei scrivere “di imposizione”, data l’indisponibilità del governo a dialogare con le opposizioni) prevede qualche miliardo per il Servizio Sanitario Nazionale “oltre quelli già stanziati”.
Fumo negli occhi e soprattutto nella mente dei disattenti (e sono tanti!). Infatti mi chiedo: quante risorse servono al SSN per bloccare la fuga di medici e infermieri; attrarne di ulteriori; ridurre drasticamente le liste di attesa; interrompere la prassi micidiale che sta prendendo campo “chi ha i soldi si cura nella sanità privata, gli altri evvabbè …”?
Nell’intervento che il quotidiano trentino ilT mi ha pubblicato oggi, mi sono cimentato con un approccio sociologico e la sociologia “l’è minga el me meste’, ” non è mica il mio mestiere, direbbero a Milano, ma ci ho voluto provare ugualmente al fine di provocare una riflessione in questa direzione da parte di sociologi veri.
Quanto al debito pubblico (questo si che è el me mestè!), la TV sta rilanciando la campagna per la sottoscrizione dei titoli di debito pubblico “Valore” mentre nulla dice dell’opportunità di emettere Titoli Rendita Irredimibili non di debito i quali attrarrebbero volontariamente la ricca finanza italiana ed estera; aumenterebbero la liquidità senza aumentare il debito pubblico; se emessi in sostituzione volontaria di titoli di debito in scadenza, addirittura riducendo il debito senza diminuire la finanza: ci ho anche scritto un libro …
F.to da me, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista Italia Viva Trentino.#italiavivatrento#italiavivatrentino#ItaliaViva

Comments Closed

PROSSIMO POST” (Sociologia della sanità)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2025 @ 12:19 pm

“Prossimo” …. ma però (lo so che non si dice “ma però”, ma però lasciatemi scherzare, dai …) ma però è già questo.
Nei post precedenti evidenziavo che l’inefficienza del SSN come sistema deriva da decisioni dei “capi” cioè del governo: in napoletanese si dice che ” ‘o pesce fete d’ a capa” …
Detto ciò, provo a fare un ragionamento sociologico anche se non sono un sociologo:
La popolazione sta invecchiano.
I vecchi hanno più bisogno di altri del SSN.
I vecchi muoiono presto e non avranno più bisogno del SSN.
L’Italia vive un inverno demografico (non si fanno figli).
I giovani migliori espatriano.
Respingiamo gli immigrati.

Ma allora, se non altro per questo ragionamento “matematico” molto terra terra, tanto varrebbe non anticipare i tempi e non ridurre anzitempo il SSN

Ma non è finita.
Infatti, poiché non è pensabile che il governo non abbia fatto questo ragionamento, allora vien da pensar (male) che la mancata destinazione al SSN delle risorse necessarie sia strategica per il governo al fine di potere contemporaneamente mantenere certi privilegi, aumentare le spese militari e non far crescere il debito pubblico.
Dice … Riccardo, sei un malpensante!
Sì, e vero, però … a pensar male si fa peccato ma si indovina!
Tanto poi se mi sbaglio mi corigerete.
#italiavivatrento #italiavivatrentino #ItaliaViva

Comments Closed

CURON VAL VENOSTA – LAGO DI RESIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2025 @ 6:35 am

Anni fa insieme agli amici di FIAB Trento, avevo circumpedalato il lago di Resia e poi ero sceso fino a Merano: i nostri interessi erano soprattutto ciclistici e naturalistici, con l’aggiunta di una sosta in un museo storico vicino a Merano e – quasi alla fine della pedalata – alla birreria Forst.
Pochi mesi fa il caro amico Marcello Farina, Don Marcello Farina, dopo 60 anni di sacerdozio in pensione a Balbido (Tn) nelle Giudicarie Esteriori, ci ha regalato il libro “Resto qui” di Marco Balzano, che descrive, sotto forma di romanzo, la Storia della violenza politica fascista e nazista; la Storia della realizzazione della diga che ha dato origine al Lago di Resia; lo Storia della superficialità della politica successiva; soprattutto la Storia della tragedia umana che la gente del posto ho vissuto.
Oggi 14 ottobre 2025 in auto dai 194 m ai 1520 m di altitudine in circa 160 km, con mia moglie e l’amica Mirna sono salito da Trento a Curon “nuovo”, il paese che a partire dagli anni ’50 ha sostituito quello distrutto e sommerso dal bacino creato dalla diga.
A Curon c’è un piccolo grande Museo, little but great, aperto solo in certe stagioni e in certi orari. Abbiamo telefonato al numero trovato in internet, ha risposto il supervisore Herr Wolfgang il quale ci ha fatto ritelefonare quando stavamo per arrivare a Curon e ci ha fatto aprire il museo dalla guida Herr Hubert.

Hubert senza herr, infatti siamo subito diventati amici: noi nei suoi confronti, per la disponibilità, cultura e amore dimostratici nell’accompagnarci nella vista: lui nei nostri, per la sensibilità che ha detto di aver colto in noi.
Il Lago di Resia è conosciutissimo soprattutto per il campanile trecentesco della chiesa che – solitario – emerge dalle acque, risparmiato dalla distruzione per decisione dell’arch. Mario Guiotto (1903- 1999), soprintendente alle belle arti di Trento che decise il suo non abbattimento. Oltre al lago e a quel campanile tuttavia, bisogna conoscere la Storia di Curon, il paesello distrutto e poi sommerso, che entro i prossimi due anni inaugurerà la nuova sede del museo: la Storia della sua gente: le Persone di ieri e quelle di oggi.

Grazie Herr Wolfgang, grazie Hubert: vi aspettiamo a Trento, appena avrete occasione!

Riccardo Lucatti -Trento, 14 ottobre 2025
Nota tecnica “idroelettrica”: l’acqua prelevata dal lago viene fatta scorrere quasi in pianura lungo il fianco della valle fino al luogo dal quale è fatta “precipitare” verticalmente con un dislivello di 500 metri. Infatti la pressione sul fondo di un liquido (necessaria per azionare potenti turbine) è data da due fattori: il peso specifico del liquido e l’altezza della colonna (dislivello, v. botte di Pascal), non dalla sua massa o peso.

Comments Closed

E’ IN CORSO LO SMANTELLAMENTO DELLA CLASSE MEDIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Ottobre, 2025 @ 5:14 am

=ggi, domenica 12 ottobre 2025, sul quotidiano trentino “ilT”

Comments Closed