POST 928 – QUO VADIS, ITALIA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Agosto, 2013 @ 7:14 am

Detto Altrimenti: dove ti stanno precipitando?

Coraggio Italia! Coraggio che ce la puoi fare a rialzarti …

Ieri, oggi e domani: “Se non cancellate l’IMU sulla prima casa (IMU p. c.) faccio cadere il governo, perchè così avevo detto sin dall’inizio, così era nei patti”.  Come se il discorso programmatico di Letta (nel quale non c’era l’abolizione dell’IMU p. c.) sul quale Letta ha chiesto ed ottenuto la fiducia delle Camere l’avesse pronunciato lui, anzi, scusate, Lui …, come se la fiducia l’avesse chiesta ed ottenuta Lui, come se alla presidenza del Consiglio dei Ministri ci fosse Lui. Ma via, siamo seri …

Fino a ieri: “No, le mie vicende giudiziarie sono separate dalla sorte del governo”. Oggi: “Se mi fate decadere dal senato, faccio (de) cadere il governo”.  I suoi dicono: “La colpa è di una parte della magistratura che si vuole sostituire al popolo nel decidere chi sta al parlamento ed al governo”. Già, dico io, perché con il porcellum a decidere sarebbe il popolo?! E chi lo ha creato il porcellum? Mia nonna? Ma via, siamo seri …

Ipotesi sciagurata: cade il governo, si va ad elezioni con il porcellum, la tragedia dell’ingovernabilità si ripete, lo spread aumenta, le tasse aumentano, si bloccano stipendi e pensioni, si riduce il welfare, etc.. Tutto questo a me personalmente costa ben di più che pagare l’IMU p. c., che pure mi costa sacrifici perché dopo averne fatti tanti per comperarla, ora mi costa come se fossi in affitto …

Ma allora, a chi minaccia la caduta del governo in caso di mancata eliminazione tout court dell’IMU p.c. rispondiamo forte e chiaro: “Con la tua decisione procureresti al popolo un aggravio economico ben più pesante dell’IMU dal quale lo vuoi esentare”.

Caro Silvio (si, “caro”, perchè la tua presenza sullo scenario politico italiano mi è costata molto, moltissimo!) ti fai vanto di affermare che il governo di larghe intese sia stata una tua “prima proposta prima”. Osservo: ma quali larghe intese!? “O si fa come vuoi tu o il governo non c’è più … firulù firulù”, ci potresti fare una canzone con Apicella, non credi?

Josif Broskij

Qui non si tratta più di destra-sinistra, ma di normale senso del pudore, di usare la propria testa, di esprimersi liberamente anche se contro corrente, di snebbiarsi il cervello. Dice … si … ma la massa degli 8 milioni (di baionette? No, di Italiani che lo hanno votato), la massa compatta dei parlamentari che lo sostengono in parlamento e quelle che sfilano compattissime in sua difesa, dove le mettiamo? Ve lo dico io: il premio Nobel per la letteratura Josif Brodskij, nell’introdurre il suo libro Il canto del pendolo, (Adelphi, 1987), riporta un suo discorso ad un gruppo di universitari: “Diffidate dei bilanci ben assestati, della forti maggioranze, delle unanimità … perchè entro i grandi numeri è più facile che si nasconda l’inganno, la malvagità … “  Cito a memoria, quindi mi perdonerete se la citazione non è esatta alla virgola: il senso è assolutamente rispettato, vi assicuro!

Rinasce Forza Italia? Mi pare una forz … atura … forzatura? …. Ecco … ci sono …. forse sarebbe meglio si chiamasse “Forzatura (dell’) Italia …, della sua Costituzione, delle sue leggi …. Che ne dite?

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POST 927 – PICCOLE IMPRESE CHIUDONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Agosto, 2013 @ 7:19 am

Detto altrimenti: non si perdono solo posti di lavoro …

Quando una piccola media azienda italiana chiude, non si perdono solo i suoi posti di lavoro, che pure sono un valore importante. Si perde anche il suo avviamento, ed in particolare la capacità di chi ci operava di lavorare insieme ai propri colleghi.

Per capirsi: se possedete una bella BMW, possedete un valore. Ma se la smontate pezzo per pezzo, la somma di quanto ricaverete dalla vendita delle singole parti sarà inferiore a quanto avreste ricavato vendendo l’intera auto. Oppure: se a voi, ignoranti di meccanica, consegnano tutti i pezzi che compongono una BMW, vi hanno consegnato molto meno di un’auto BMW funzionante. Traduco ulteriormente: un lavoratore che perde il posto perché la sua fabbrica “chiude”, perde anche la possibilità di “vendere” propria capacità di coordinarsi con i suoi (ex) colleghi, quindi egli sul mercato del lavoro (ammesso che esista tale mercato) vale di meno. Ed anche l’economia complessiva ci perde molto, perché non perde solo posti di lavoro, ma perde tanti “avviamenti”.

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POST 926 – sudditi o CITTADINI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Agosto, 2013 @ 6:53 am

Detto altrimenti: ma di chi è l’Italia?

Ho le mie idee politiche. Non sono un politico. Sono cresciuto una vita come uomo d’azienda. Lasciatemi quindi avere un approccio un po’ singolare al problema Italia.

Così  non va bene …

Facciamo che …. ricordate da ragazzi, quando si giocava? Facciamo che io ero … che tu eri … Ecco, facciamo che l’Italia “era” un grande condominio. Ciascuno di noi è comproprietario della cosa comune, oltre ad avere alcune sue specifiche esclusive proprietà private. A parte la finzione,. chi altro se non ognuno di noi è “proprietario” pro quota della cosa comune? Mentre voi provate a vedere se ho ragione, io vado avanti nel ragionamento.

Io vado all’assemblea condominiale, quella “vera”, quella del condominio nel quale si trova il mio appartamento. L’amministratore condominiale è stato nominato da noi condomini. La riunione non è presieduta da lui ,bensì da uno di noi, e lui ci deve rendere conto. Egli ci mostra il dettaglio delle spese, del consuntivo e del preventivo. La stessa cosa dovrebbe-potrebbe accadere per il condominio Italia. E invece no. L’attuale “catena di deleghe da elettori a partiti, da partiti a nominati dai partiti, da nominati dai partiti a commissioni, esperti, saggi, strutture burocratiche, etc., fa sì che il bilancio dello Stato sia cosa per pochissimi intenditori”. E a noi cosa arriva? A noi si propina qualche cifra, la quale, in quanto isolata dal contesto generale, non è significativa. Ma, si replica, il bilancio è un documento complesso, nel quale confluiscono migliaia di voci. E allora? Raggruppatele per categorie omogenee, significative, esponete l’andamento percentuale dei costi fissi e dei costi variabili sul valore della produzione, cioè su quanto viene investito e non speso. Prendiamo esempio dalle SpA: si valutano costi, ricavi, entrate, uscite, margini, percentuali etc.. e tutto viene riassunto in documenti sempre più sintetici, ma sempre significativi, man mano che tali documenti sono prodotti a livelli via via crescenti, sino al livello più elevato: l’Assemblea degli Azionisti. Cioè al Popolo, ai Cittadini, a ciascuno di noi.

Impossibile fare tutto ciò nel Condominio/SpA Italia? No, è solo che non lo si vuole fare. Infatti oggi, nell’era dei computer, l’operazione sarebbe assolutamente fattibile. Ove si procedesse in tal modo, ogni condòmino/azionista del Condominio/SpA Italia potrebbe conoscere on line quanti sono gli enti inutili; quanto ci costano; potrebbe conoscere l’elenco completo delle super retribuzioni, delle super pensioni e dei super cumuli;  l’andamento percentuale dell’incidenza dei costi di gestione rispetto alla massa gestita; etc. Un esempio: conoscerebbe che l’ENIT, Ente Nazionale per il Turismo, utilizza l’80% delle risorse assegnategli solo per pagare i propri emolumenti; sapprebbe quanti sono gli immobili spariti (spariti!) dal bilancio della CRI Croce Rossa Italiana, poi commissariata; oppure conoscerebbe quanti altri emolumenti si sommano al milione di euro annuo (!) di compenso percepito dall’attuale Presidente dell’INPS. Solo per fare due esempi.

Dice … ma tu te la prendi sempre con i super stipendi, i super cumuli … Certo, per diversi motivi. Innanzi tutto perché liquidazioni bancarie di 40 milioni di euro sono immorali; poi, perché con quei denari altre sono le priorità da soddisfare; ancòra, poichè “nulla si crea e nulla si distrugge”, quewi 40 milioni sono pagati anche da me personalmente; infine, perché chi percepisce tali cifre, si preoccupa soprattutto di mantenere tali assurdi benefici medievali più che sentirsi stimolato a migliorare il sistema.

Ecco, fino a quando questa sarà la situazione, mio malgrado io mi sentirò un suddito, non un Cittadino. E la cosa non mi piace affatto.

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POST 925 – GLI F 24

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Agosto, 2013 @ 2:47 pm

Detto altrimenti: no, gli F 24 non sono un nuovo tipo di aerei da guerra …

In questi giorni dall’Agenzia delle Entrate ho ricevuto un avviso F24 di irregolarità per il mancato versamento degli acconti INPS relativi all’anno d’imposta 2010, per la somma complessiva di €17,74 (diciassette euro e settantaquattro centesimi)  che dovrei versare all’erario entro il 30 agosto 2013.  Mi sono chiesto: e se non li pagassi e poi chiedessi la grazia al Presidente Napolitano? Oppure, se chiedessi di essere ammesso ad un concordato, magari a 10 euro? Ci penserò e vi saprò dire.

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POST 924 – PARADISO E INFERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Agosto, 2013 @ 2:24 pm

Detto altrimenti: non è mia … qualcuno la conosce già, ma tant’è … mi pare attualissima


“Occhè abbia a riscriverla la mi’ Commedia? Un ci mancherebbe altro!”

Paradiso: un posto nel quale
i poliziotti sono inglesi;
i cuochi, francesi;
gli amanti, italiani;
gli ingegneri, tedeschi;
tutto organizzato dagli Svizzeri.

Inferno: un posto nel quale
i poliziotti sono tedeschi;
i cuochi, inglesi;
gli amanti, svizzeri;
gli ingegneri, francesi;
tutto organizzato dagli Italiani.

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POST 923 – RELATIVISMO E AUTOREFERENZIALITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Agosto, 2013 @ 7:22 am

Detto altrimenti: altro che uscire dall’UE!

Nerio Alessandri

Nerio Alessandri, fondatore di Technogym (Cesena), leader mondiale nelle apparecchiature fittness, afferma che bene fa ai nostri ragazzi passare un periodo all’estero nei settori studio, ricerca, lavoro, purchè … purchè poi tornino in Italia.  Alessandri è ammirevole per l’impresa che ha ideato e realizzato. Peraltro la sua affermazione di cui sopra, se vogliamo, è alquanto banale e scontata “anche se”. “Anche se” cosa? Direte voi … Anche se mi induce una riflessione: che ne direste se fosse obbligatorio per i nostri burocrati – ad ogni livello – passare un periodo all’estero, presso gli analoghi uffici pubblici? In Austria, ad esempio, dove per sapere se puoi o meno edificare un capannone industriale, è sufficiente una settimana! E se lo stage all’estero fosse obbligatorio anche per i nostri politici?

L’Europa ci può salvare. non perché essa sia un soggetto estraneo, diverso da noi, ma perché noi stessi siamo e dobbiamo sempre di più essere “parte dell’Europa”. E se il ministro dell’Interno, di fronte agli ultimi 15.000 sbarchi di immigrati ha dichiarato che “così come l’UE ha una moneta unica, altrettanto deve avere una frontiera unica, una frontiera europea né l’UE può più essere spettatrice distratta di ciò che avviene a Lampedusa”, be’, allora io proseguo e dico “anche i sistemi culturali-politici-amministrativi devono essere unici, omogenei”. Omologazione della cultura? Pare una “cosa” brutta, negativa, ma se ci si “omologa” verso il meglio, allora diventa una “cosa” positiva!

Il relativismo religioso – morale. Papa Ratzingher lo aveva individuato come il male da sconfiggere. Concordo, ed estendo l’osservazione al relativismo politico, basato sull’autoreferenzialità, sia essa – nell’ordine – morale, politica, professionale.  Un papa si occupa di morale, anche se la (nostra) religione non “è” la morale, bensì “ha” una morale: infatti la nostra religione è ben di più: essa è soprattutto Creazione e Resurrezione. La morale del “non fare agli altri … fai agli altri …” fu già codificata nel Codice di Hammurabi e quindi ripresa da Gesù 2.200 anni dopo. Oggi potremmo riscrivere quella regola con l’imperativo “Ricerca il bene comune”.

Bene comune a tutti, non comune solo a tutti gli appartenenti alla casta di turno, non solo ai cittadini di un Paese, non solo agli iscritti ad un club. E noi Europei, colonizzatori pre secoli del resto del mondo, abbiamo forse dimenticato che nel 1800 facemmo ben due guerre (dell’oppio) alla Cina per costringerla a … drogarsi? Cioè per costringerla a riaprire le importazione dell’oppio che gli Inglesi facevano coltivare in India dagli schiavi (coolies, fa più fine) locali? Ed oggi, solo 200 anni dopo, la Cina ci invade con i suoi prodotti mettendo in crisi le nostre fabbriche. Mi verrebbe da dire “chi semina venmto raccoglie tempesta”, anche se voi potreste obiettare che l’industrializzazione cinese sarebbe avvenuta anche se noi Europei non le avessimo fatto guerra per via dell’oppio. Sarà, ma tant’è … occorrerebbe avere la vista un poo’ più lunga … e qui mi rivogo ai nostri “industriali delocalizzatori” che collocano all’estero le loro fabbriche e i loro utili, salvo poi avere il problema – talvolta – di far rientrare quei capitali anche al di fuori dei provvedimenti dei vari scudi fiscali. Ma nema problema, nessun problema, direbbero i miei amici Croati, qui in Italia vi sono altri intraprendenti imprenditori nostrani che aprono finanziarie in Svizzera per raccogliere quei capitali e riportarli in Italia sotto forma di “investimenti esteri”. E se la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate sono così (giustamente, n.d.r.) attenti a verificare se alla capacità di spesa del singolo corrisponde una sua dichiarazione dei redditi adeguata, altrettanta attenzione dovrebbero dedicare a chi, invece di spendere investe, se costui “investe dall’estero”.

Altiero Spinelli

La soluzione? Gli Stati Uniti d’Europa, costruiti su di un forte codice etico condiviso dagli USA. E quindi? Quindi, non “Forza Italia!”, nemmeno se a dirlo sono gli striscioni che una flotta di areoplanini esibiscono al pubblico dei bagnanti del centro-nord del Pese, bensì “CORAGGIO ITALIA E FORZA EUROPA!”. In tal modo avremo fatto il bene comune di europei e dei cittadini USA e potremmo indurre il resto del mondo ad adeguarsi alle nostre regole innanzi tutto morali, cioè scritte per il bene comune di tutti, ma veramente di tutti-tutti.

P.S.: trentenne (oggi sono quasi settantenne) aderii al MFE, Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli, con molta meno convinzione di quanta io non ne abbia maturata oggi. Sono comunque orgoglioso di quella mia scelta …

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POST 922 – I VENTI DELL’ALTOGARDA TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Agosto, 2013 @ 12:53 pm

Detto altrimenti: sono forti, molto forti ….

Ecco, qui nella foto a destra …. no, non è il mio Fun, è un’altra barca, più piccola, una deriva … sembrerebbe che avesse voluto planare con L’Ora in poppa sullo scivolo di legno della Fraglia … e invece no, state tranquilli, è di un qualche turista tedesco che l’ha depositata qui per armarla e farla scivolare in acqua. Certo che a prima vista fa un po’ impressione … Passavo di lì e non ho potuto fare a meno di scattare una foto …

 

15 agosto, FESTA DELL’ASSUNZIONE. Passavo di lì, dicevo, ‘sta mattina, per preparare il mio Fun e andare a rendere omaggio alla Madonna portata in processione in occasione della Sua festa, con sosta al porticciolo vecchio di Riva del Garda (Porto Catena)  entro il quale noi “barcaroli”, velisti e non, Le abbiamo reso omaggio con l’alzata di remi al comando di “Onori alla Madonna!” Qui a sinistra, di spalle, un mio amico, Enrico, a bordo della sua “Birillo”.

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POST 921 – UNA BARCA A VELA, IL MIO FUN WHISPER, FRA LE NUVOLE DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2013 @ 10:33 am

Detto altrimenti: un mio amico velista, Angelo Capello di Salò,  “funnista” come me, mi ha “rimproverato” di trascurare la vela nei miei post. Ed ecco che cerco di farmi perdonare.

La mia barca (ovviamente a vela!)  è un FUN di nome Whisper -  numero velico per le regate ITA 526 – sette metri e mezzo lft per 1000 kg. di dislocamento, stazza sotto le tre tons, un natante da regata. A lei, pensando al sole che la sveglia la mattina presto ed alle planate con il Vento (vento da nord) del Garda Trentino,  ho dedicato una poesia che ha fatto ingelosire mia moglie Maria Teresa: eccola

Amare = prendersi cura di –

WHISPER (“sospiro, bisbiglio, sussurro”)

S’illumina al sole/ti aspetta./La prendi/la porti nel vento/respira il tuo stesso respiro/sussulti/lei freme/sospira.

Poesie? Eccone un’altra … questa però non è mia … l’ha scritta direttamente Whisper dedicandola alle sue nuvole!

FUN FRA LE NUVOLE

Nuvole amiche del ciel vagabonde
che non restate mai ferme un momento
onde d’un lago ch’è privo di sponde
madrine dell’Ora e figlie del Vento;

nuvole dolci se il sole v’irrora
voi sempre riuscite ad essere nuove
calde la tramonto più fredde all’aurora
liete col bello e un po’ tristi se piove;

nuvole diafane ai raggi solari
che v’arricchite di porpora e d’oro
e nel chiaror di regate lunari
fate del cielo un cangiante traforo;

Riva del Garda: bolina invernale in solitaria

nuvole buone che ‘l Garda ombreggiate
e che lenite l’arsura de’ campi
del Nastro Azzurro oppur corrucciate
dell’Intervela fra fulmini e lampi;

nuvole alte dai bianchi contorni
diademi regali a cime rivane
nuvole sparse in cui volano storni
nido incantato di cigni e poiane;

di tutte voi dal meriggio allorquando
io nacqui sul lago mi innamorai
da molti anni ormai sto veleggiando
senza potere raggiungervi mai!

Rotte fra i monti io vo’ percorrendo …

E la mia randa io sempre l’ho indosso
la tuga consumo al sole ed al gelo,
ma in Fraglia Vela star fermo non posso:
non voglio aver altro ormeggio che il cielo!

Rotte fra i monti io vo’ percorrendo
e in questo un poco ci assomigliamo:
nulla vi chiedo io nulla pretendo
se non poter dire quanto vi amo.

Eterna meta di tutta la vita
è il vostro porto che mai ho raggiunto,
è questa dura bolina infinita
che mi sospinge pur sempre a quel punto.

Quando dall’alto del monte Brione
la vela mia bordeggiar non vedrete
ed intonar questa alata canzone
voce planante di Fun non udrete,

amiche nuvole non lacrimate
poiché veliero del ciel diverrò
fra Dolomiti di neve imbiancate
prora di nuvole e cielo sarò.

Con 30 nodi di vento, in solitaria a nord di Spargiotto (Sardegna, Bocche di Bonifacio): qui io sono al timone, ma …

Whisper

 

 

 

 

 

 

 

 

 

… ma sul Garda il mio Fun si timona da solo!

 

 

Note per i non velisti

Ora: brezza termica da Sud tipica del Lago di Garda
Vento: tramontana (a Riva del Garda la chiamiamo così)
I “campi” sono quelli di regata
Nastro Azzurro ed Intervela: due regate rivane
Randa: vela principale, main sail
Tuga: il ponte, la coperta della barca
Bolina: andatura per risalire il vento
Bordeggio: andatura a zig zag per risalire il vento
Planare: scivolare sull’acqua come un surf, come un sasso piatto che rimbalza
Prora: rotta, direzione della barca (spesso erroneamente intesa come “prua”, parte anteriore della barca)

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POST 920 – LA “QM” ED ENRICO LETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2013 @ 7:38 am

Detto altrimenti: la Questione Morale

Il “buono” (si fa per dire)

Nei libri di storia, a scuola, ad un certo punto del programma, trovavamo la Questione Meridionale. Il meridione depresso, l’emigrazione, etc.. E il Nord che avrebbe dovuto prendersi cura del Sud. Il Nord che quel Sud lo aveva conquistato e depredato. E’ un po’ come nel Nord America la conquista del West … per tanti, troppi anni, i bianchi conquistadores erano i buoni e gli indiani, cacciatori nomadi in casa loro, i cattivi da sciabolare da parte dei “nostri”, cioè dai cavalleggeri del famoso “Settimo cavalleria”. “Carica …!” E chi più ne ha più ne metta. E tutti noi ragazzi, anche nei cinema parrocchiali, ad esultare, una standing ovation di approvazione e di sollievo di fronte a quelle sciabolate, dopo avere visto un film nel quale il parroco aveva scrupolosamente fatto tagliare la scena del solo, unico bacio fra l’eroe bianco e la eroina bianca di turno: la morale, si sa, ha le sue esigenze! Poi, piano piano, anche nei film hanno cominciato a raccontarci la verità. Ed oggi il problema USA al riguardo è di nascondere ai nostri occhi lo stato di miseria e di sfacelo culturale nel quale i “buoni” bianchi hanno relegato i “cattivi” pellerossa.

Qui da noi, oggi la Questione Meridionale è stata assorbita nella più ampia Questione Morale. La nostra Questione Morale … che riguarda l’intero paese, non solo il Sud. Al sud, infatti, esiste la sede delle varie criminalità organizzate. La sede, dicevo, la loro l’attività non ha confini e comprende, ovviamente, anche il Nord.

Ma questa è la “immoralità ufficiale”, quella che viola la legge sapendo di violarla. Oggi poi esiste una seconda immoralità, quella che si nasconde dietro leggi ad personam o ad castam, dietro cosiddetti “diritti acquisiti”, dietro scelte di priorità superate, quella della iniqua distribuzione delle risorse, quella che si nasconde a se stessa in quanto ormai si è trasformata in amoralità, cioè “io non violo la legge, perché la legge mi consente di fare ciò che faccio, e poi, che volete, se anche la legge mi fosse contraria, ciò avverrebbe solo perché si tratterebbe di una cattiva legge che mi perseguita, di una legge che occorre cambiare al più presto”.

Ecco, il primo obiettivo è che dalla amoralità di torni alla immoralità, e cioè che chi oggi sacrifica il bene altrui al proprio vantaggio, si renda conto di essere un immorale. Quindi dovremo agire sulla immoralità, eliminando le condizioni del suo insorgere e sanzionandola quando comunque sia insorta.

“Festina lente” … affrettati lentamente, Enrico!

Il premier Enrico Letta sta agendo in questa direzione. lo sta facendo gradualmente, né potrebbe fare altrimenti. Lui stesso si è sicuramente reso conto che quei 50 milioni risparmiati sulle auto blu e sugli aerei di stato e destinati ai canadair antincendio sono solo un intervento poco più che simbolico, ma sa anche che se avesse premuto troppo e d’improvviso sull’acceleratore, quantomeno le strutture burocratiche ministeriali lo avrebbero sabotato. La struttura … un governo parallelo del paese, c’è da pensare che almeno parte di essa sia a libro paga di qualcuno … sapete, a pensar male si fa peccato ma s’indovina …

Una sola sbavatura, Enrico: quando hai detto che la tua azione va nel senso di “diminuire i privilegi”. Ecco, se hai individuato un privilegio, questo va eliminato, non “diminuito”. Ma nessuno perfetto, e poi io credo che sia stato un “lupus lingua” cioè un “lapsus linguae” freudiano, cioè … che la frase giusta tu la stessi dicendo ma che poi il tuo subconscio ti abbia (giustamente, n.d.r.) frenato: non c’è che dire, hai un subconscio politico!

A proposito: Enrico, stai agendo sui super stipendi … bene ma. Infatti leggi quello che ho scritto un paio di post fa … dai, leggilo e commentalo … diverremo amici! E poi, Enrico, le super pensioni, i super cumuli … via, i super investimenti non più attuali né prioritari … via … è “ora di finiamola!” …

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POST 919 – VELA RACCONTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Agosto, 2013 @ 1:29 pm

Detto altrimenti: l’altro giorno un amico mi ha detto … ma di vela, non ne parli più?

 

Elizaveta Ivanova al pianoforte …

Eh no caro, se non ne parlo è perché la pratico! In questi giorni, per esempio, ho praticato tre tipi di vela: musicale, didattica e parentale. Chevvordì? Ve lo spiego subito.

 

 

Vela musicale: qui a Riva del Garda, nell’ambito dei concerto organizzati dalla locale Associazione Amici della Musica, presieduta da Ruggero Polito e che mi vede come umile tesoriere, abbiamo invitato la vincitrice del concorso pianistico internazionale di Verona, Elizaveta Ivanova (concerto splendido, vedi apposito post).

 

 

… e “a vela” sul Fun Whisper!

 

 

Se non che Elizaveta si è fermata qualche giorno e – Garda Garda, guarda guarda – ha gradito una veleggiata sul mio FUN Whisper, da Riva del Garda a Limone e ritorno.

 

 

 

 

 

 

L’aspirante skipper Carlo al timone

Vela didattica: un mio cario amico, Carlo, vuole comperare una barca a vela, ma prima vuole imparare ad usarla. Detto fatto: lezioni a ripetizione sul Fun, della serie “se si impara su di un Fun a Riva del Garda, si è a posto!”

 

 

 

 

Nipote Enrico (1,90 x 90 kg!) di bolina verso Riva del Garda

 

 

 

Vela parentale: mio nipote Enrico, 28 anni, esperto pescatore e marinaio sardo- ligure a motore,  in visita presso lo zio si è gustato la bolina contro il Vento (da nord) da Limone a Riva del Garda.

 

 

 

 

Bolina bagnata, bolina fortunata!

 

 

 

 

 

 

 

Right or wrong, I’m still the captain!

 

 

Ma tu dove sei, direte voi! Sui vabbè, ci sono anch’io ma che volete, pareva brutto mettere una foto propria … ma ora, se insistete, ce la metto: ecco the old man … Garda!

 

 

 

 

 

Qui a sinistra, una foto dal mio Fun al lasco con il Vento (Vento = vento da nord). Sulla catena del Monte Baldo potete vedere le prime nuvolette di caldo, quella che poi saranno i “Baloni del Baldo”: la loro presenza sta a significare che la montagna si sta riscaldando, l’aria calda sale e si condensa in nuvole di bel tempo, il che vuol dire che il Vento andrà via via a diminuire fino a lasciare il posto alla famosa “Ora” del Garda,  brezza termica da sud che spesso raggiunge i 20 nodi di velocità salvo superare abbondantemente in alcune giornate tale valore. In lontananza, là dove il monte finisce in acqua, Punta San Vigilio, che segna la fine della parte stretta del lago il quale quindi si “allarga” per ospitare a sinistra la città di Garda etc. etc. etc.. Con Vento sostenuto, cioè che sia bello robusto e che duri, il che avviene dopo una giornata di tempesta, cioè in occasione di un fronte freddo, con il Fun da Riva del Garda si arriva  a Punta San Vigilio in tre ore, quasi in planata! Altrimenti, se il vento cessa e arriva l’Ora, occorre bolinare  controvento  e “tirare bordi” il che richiede molto più tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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