INCIVILTA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2024 @ 1:46 pmOggi, mattina del 13 febbraio 2024, Lungo la più bella passeggiata di Trento, il Viale Trieste sul fiume Fersina, zona che io sto cercando di che proporre sia elevata al ruolo di Parco Urbano …


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MATTEO RENZI. DAL 40% AL 4% “GRAZIE” A DOSSIEROPOLI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2024 @ 6:39 amScrive Fabio Pipinato, Presidente Italia Viva Provincia Autonoma di Trento.
“Dopo sette anni di gogna mediatica, di falsità sulle prime pagine e in apertura dei TG in prima serata, di strage sistematica della reputazione politica e personale degli imputati, IL PROCESSO per il così detto scandalo Consip (Centrale acquisti della Pubblica Amministrazione) SI È CONCLUSO CON L’ASSOLUZIONE, PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE O PER NON AVER COMMESSO IL FATTO, DELL’EX MINISTRO LUCA LOTTI, TIZIANO RENZI, DELL’IMPRENDITORE ALFREDO ROMEO E ALTRI.
Sono stati invece condannati
– il maggiore ex Noe Gian Paolo Scafarto, che fece falsi per alimentare una inchiesta che doveva arrivare a colpire l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi
– il colonnello dei CC Alessandro Sessa che lo coprì.
La previsione di MASSIMO D’ALEMA “Renzi cadrà per via giudiziaria” non s’e’ avverata nonostante siano stati infamati e carcerati i genitori, ministri, parenti, amici.
L’affare Consip, guarda caso scoppiato prima del referendum costituzionale 2016 ove le folle osannavano al CNEL e non volevano metter mano al titolo V della Costituzione (coordinamento Stato Regioni in ambito sanitario) “perché una pandemia non sarebbe mai arrivata” … dette il via alla serie di altre inchieste che, basate sul nulla, dovevano servire a realizzare quel “cordone sanitario” attorno a Renzi che una parte della magistratura inquirente, in combutta con una parte – ahimè – ridondante, dei media, ha costruito contro di lui. L’inchiesta farlocca Open ne è testimonianza.
Dunque la magistratura giudicante ha fatto giustizia delle pretese infondate di quella inquirente, ma chi accusava non è di certo così incompetente da non prevedere la futura assoluzione degli imputati a la carte.
Infatti gli ex imputati non sono stati assolti perché innocenti oggi, ma innocenti lo sono sempre stati, anche quando un PM decise di indagarli su fatti che non avevano commessi, basandosi su prove evidentemente inconsistenti, in alcuni casi fabbricate di sana pianta.
- C’ERA UN OBBIETTIVO “MASSIMO”, quello eversivo di arrivare a colpire il PdC in carica passando dalle persone a lui vicine e dalla sua famiglia. Il destino riservato dal malaffare agli incorrotti, incorruttibili e non ricattabili come Renzi.
- C’ERA ANCHE UN OBIETTIVO “MINIMO” da ottenere, distruggere la reputazione politica e personale di Renzi per renderlo inviso a una parte dell’opinione pubblica, da condizionare a questo scopo attraverso i media compiacenti. Conosciamo tutti chi, come e quando.
Questi obbiettivi sono stati raggiunti e – nonostante l’evidenza dei fatti realmente accaduti e le sentenze favorevoli emesse dopo anni – tutto ciò ha contribuito a deviare il corso della politica italiana, cioè della democrazia. Qualcuno sarà chiamato a rispondere di questo? Qualcuno chiederà scusa?
Oggi si scopre DOSSIEROPOLI, con centinaia di cittadini non indagati la cui vita pubblica e privata è stata messa sotto osservazione anche forzando illegalmente alcune banche dati riservate alle indagini. Ma dossieropoli, come dimostra la vicenda Renzi, va avanti da anni e probabilmente continua ancor oggi. Nonostante la richiesta di due ministri, Crosetto e Nordio, di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta, PD e M5S si dicono contrari e FdI traccheggia imbarazzata. Cosa hanno da nascondere PD e M5S? E quali nuove armi di pressione nei confronti di chi vuole nascondere possono essere ottenute oggi da chi traccheggia?
Siamo difronte ad un nuovo caso di devianza democratica nella quale, attraverso questo falso e inconcludente bipolarismo, una mano lava l’altra e tutte e due tirano a campare a danno della democrazia.
Per questo motivo ABBIAMO BISOGNO DI UN CENTRO che sappia “stare al mondo”, che comprenda quanta ingerenza vi sia nella politica interna da parte di potenze non democratiche. Di quanto interesse vi sia stato a far fuori colui che ruppe il rifornimento unilaterale di gas per favorire il Tap (da sempre ostacolato dai 5s) e un rifornimento multilaterale che ci ha permesso di lavorare e scaldarci anche negli ultimi inverni.
ERA UN’ALTRA ITALIA QUELLA DI 10 ANNI FA che legiferava sul terzo settore, la cooperazione internazionale, il “dopo di noi” per i disabili, i diritti civili e moltissimo altro. Un’Italia che ha conosciuto il fuoco nemico e soprattutto amico, che ha lastricato la strada all’estrema destra e che non sa chiedere scusa. A parte quel 4% di Italiani che non hanno mai smesso di credere nel governo più giovane, riformista e paritario della storia repubblicana che vantava ministri coraggiosi come Luca Totti.


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IL MINISTRO NORDIO DA BUCA ALLA LEOPOLDA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2024 @ 6:37 amDomenica 10 marzo 2024: in mattinata Nordio aveva confermato la sua presenza per il pomeriggio; il pomeriggio non si è presentato.
Renzi nel pomeriggio della domenica pensa che ciò sia dovuto al fatto che i due ministri Nordio e Crosetto hanno chiesto la costituzione di una commissione parlamentare di indagine su dossieropoli, la quale potrebbe creare problemi al governo.
Il lunedì successivo esce la notizia dell’assoluzione degli imputati al processo “Famiglia Renzi”. Il lunedì pomeriggio? Perchè? Forse perchè la sentenza è stata emessa la domenica?
E i responsabili delle calunnie e dei dossieraggi sono condannati a pene lievi, non perchè non si sia saputo commisurare la pena alla gravità dei fatti, ma perchè pene più severe avrebbero fatto emergere l’enorme gravità dei rerati, mentre invece si vuole sopire e troncare, troncare e sopire …
Ahi , ministro, perché tu non venisti
da noi alla Leopolda fiduciosi
del che tutti restarno molto tristi?
Troncare e tacere narran nei “Sposi”,
tacere e troncar: buio si cali
a che su la vertà nebbia riposi!
Mala giustizia attrice di gran mali
contra innocenti gravemen torchiati
a loro finalmente aprì i portali:
da giusto sentenziar furon graziati.
Ma tale lavor domenica fu fatto
sicchè solo l’ diman si sia informati?
E dir ch’in Leopolda, di tal fatto,
esultato averem per la sentenza
che riparava sì grave misfatto!
Tu decidesti con molta prudenza
di non rivelar l’assoluzione
frutto di tardiva tal coscienza
ch’a te ed a gloria suoni a punizione.
Riccardante Lucattieri


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UNA CHIESA-ASSEMBLEA MOLTO PARTECIPATA: QUELLA DI DON LINO ZATELLI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2024 @ 5:55 amParrocchia S. Carlo Borromeo, Trento. Alle celebrazioni domenicali siamo sempre tanti: 450 persone circa ogni Messa, parrocchiani titolari e – come siamo mia moglie ed io – parrocchiani “immigrati” da altre parrocchie. Una partecipazione che smentisce un certo preteso andamento generale di allontanamento della gente dalla Messa.
Siamo spinti dall’ umanità di Don Lino, dal suo essere uno di noi, uno vicino a noi, uno in mezzo a noi. Don Lino è presente in Chiesa ben prima dell’inizio della celebrazione, in abiti borghesi. Ci saluta uno per uno, ci accoglie con affetto nella Casa comune, casa che on Lino ha trasformato in un Bene Comune, che è tale in quanto, letteralmente, come ogni altro Bene Comune esiste e vive per la partecipazione attiva di ognuno di noi. E siamo tanti. Si inquieta solo se, in inverno, lasciamo la porta esterna aperta!
La prima volta che l’ho ascoltato mi ha attratto la sua umanità, il suo essere Persona fra le persone, il suo cercare di farci realizzare un nuovo, umano, paradiso terrestre: scrivo questo termine con le iniziali minuscole perché non voglio certo porlo in concorrenza con il fratello maggiore, quello che dovrei scrivere tutto con le maiuscole: un paradiso il nostro, in continua costruzione, fatto di umanità, semplicità, vicinanza, ascolto, dialogo, accettazione, aiuto reciproco.
Quando dalla Sacrestia entra in Chiesa per celebrare, Don Lino è preceduto da una bellissima fila di giovanissimi chierichetti – bambini e bambine – che lo guidano in un percorso di saluto fra i fedeli all’altare e poi alla fine del percorso, al pulpito: da dieci a venti a trenta (!). Quando vedo questa teoria mi commuovo al pensiero del valore che ha questa sua “semina”, la quale fa seguito a quella dei genitori-trasmettitori-di-fede, genitori di quelle testoline assorte nel compito loro affidato.
La Prima Comunione dei bambini: Don Lino la impartisce man mano che per ciascuno di essi matura il tempo, in una cerimonia personale, evitando il consueto evento collettivo: ogni bimbo in tal modo sente l’evento più suo, tutto suo!
Don Lino ci parla del Vangelo come di una regola di comportamento verso Dio ma, soprattutto e prima, verso gli Altri: oggi ha citato il filosofo Emmanuel Levinas, il filosofo del volto: “Il volto dell’Altro ti guarda e si aspetta una risposta da te”.
Vorrei essere un sociologo per tradurre con le parole il significato della Persona-Sacerdote Don Lino del suo messaggio umano e sociale e di una religiosità “laica”, ove per laicità si intende l’accettazione e il rispetto delle diversità, delle pluralità: il che non dovrebbe disturbare i credenti nella nostra Fede, in quanto è credente chi è alla continua ricerca della fede, la nostra o altra che sia.
L’invito che Don Lino ci fa è di vivere bene ogni giorno insieme agli altri e anche – quando serve – “per” gli altri, come ha fatto in modo particolare oggi quando ha ceduto il microfono all’esponente della Caritas parrocchiale; quando ci aveva invitato, domeniche prima, a sostenere Padre Patton che opera in una Gerusalemme in guerra.
Credenti e non credenti: le “regole di vita” che ci offre il Vangelo e che Don Lino ci aiuta a comprendere nella loro portata umana, sono assolutamente accettabili e valide per e da ogni appartenenza religiosa.
Don Lino è una “agenzia di viaggi spirituali”: accompagna(va) regolarmente noi fedeli in molti pellegrinaggio in Terrasanta ed è attivissimo nel promuovere una ricca attività del gruppo parrocchiale.
Come conosco e stimo Don Lino? Cinque coincidenze:
– Abbiamo fatto la sua conoscenza grazie ad amici carissimi: lui già Capo della Polizia giudiziaria e Don Lino è il cappellano di quel Corpo.
– Don Lino ha sposato ed è una sorta di amico spirituale di carissimi amici miei.
– Ho “scoperto” che Don Lino ed io abbiamo un GA-Grande Amico in comune, Marcello Farina, Don Marcello Farina.
– Don Lino è stato sacerdote per anni a Genova nel quartiere di S. Fruttuoso, vicino al quartiere di Albaro dove vivevo io.
– Don Lino è stato compagno di scuola (seminario) di un altro caro amico comune, Mario Magnani, già stimato Assessore provinciale alla Sanità.
Quindi, non se n’ abbia a male il mio “parroco ufficiale” se io di fatto ho cambiato parrocchia! Mi resta una domanda ancora senza risposta: io sono nato alla Doria, frazione di Genova e quindi sono sandoriano come mio figlio Edoardo; Marcello Farina è sandoriano; Don Lino … per che squadra tifa? Ho saputo che è Juventino, ma vabbè … GRAZIE PER QUELLO CHE FAI PER TUTTI NOI, DON LINO!
Riccardo con Maria Teresa

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GRANDISSIMO, CHIARISSIMO E CORAGGIOSISSIMO RENZI !
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2024 @ 6:53 amSabato 9 marzo. Da una Leopolda stracolma, Matteo Renzi invita la PCM Meloni a dare seguito alla richiesta di chiarezza su DOSSIEROPOLI, il “verminaio” delle decine di migliaia di intercettazioni illegali, avanzata da due suoi ministri, Crosetto e Nordio. La invita e la sfida: attende la sua decisione, per porre fine alla politica del fango e per fare chiarezza sui mandanti e sugli utilizzatori di questo sistema illegale che coinvolge pezzi delle istituzioni, dello stato, della politica, del giornalismo.
Nota però che il Ministro Nordio, che proprio nella stessa mattinata aveva confermato la propria partecipazione, nel pomeriggio non si è presentato. Nè gli risulta che il CSM abbia aderito alle audizioni richiestegli in materia: “Troncare e sopire, sopire e troncare … di manzoniana memoria”.
” E’ con questi sistemi che ci hanno portato dal 40% al 4%, ma noi ci siamo e alle europee di giugno ci saremo, più forti” (standing ovation).
Grazie, Matteo, questa è DEMOCRAZIA, quando si possono lanciare queste sfide di chiarezza! Chi ha lanciato sfide analoghe in un altro paese è stato processato, arrestato, torturato, trovato morto per “arresto del cuore”.
Grazie, Matteo, questa è la DIFESA DELLA DEMOCRAZIA!
Grazie Matteo, questa è la LEOPOLDA! Altro che chiuderla, non farla più vivere, come ti aveva chiesto un tale … ora non mi viene in mente il nome … evvabbè, si vede che non è una persona importante … mi scuserete per questo dettaglio insignificante.
OGGI, DOMENICA 10 MARZO, ALLA LEPOLDA SI PARLERA’ DI EUROPA

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POPULISMO QUALITATIVO SOGGETTIVO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2024 @ 6:48 am(continuazione dal post precednte
Non solo affermare che le azioni del governo sono la semplice attuazione dell’unica (assolutamente impossibile! N.d.r.) compatta e identica a se stessa volontà dell’intera massa informe ed uniforme del popolo (“populismo qualitativo” di Umberto Eco), bensì affermare anche che anche soggettivamente e personalmente
proprio quelle persone che oggi sono al governo sono state scelte e volute da tutto il popolo (il che è altrettanto non veritiero, n.d.r). A dimostrazione di ciò, vi faccio un exemplum fictum, un esempio terorico (ma mica tanto però…!):
chi, con un 35% di voti è a capo di una coalizione che ha raggiuntio il 51% dei voti espressi da una percentuale di votanti del 52%, non può affermare di essere espressione di tutti gli Italiani, bensì è espressione solo di una particolare legge elettorale, in quanto costui/costei ha ottenuto l’espresso consenso di un numero molto minore di cittadini, percentuale che scende ulteriormente se si tiene conto anche dei cittadini non aventi ancora diritto al voto.
Orbene, alla luce di questa realtà, se chi è al governo vuole essere democratico, deve accettare il confronto ed il dialogo serio e costruttivo con le forze che non compongono la propria maggioranza e non applicare la regoletta espressa in uno stabilimento balneare “Chi vince governa e chi perde non rompe le palle”.
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W LA “LEOPOLDA VIVA” DI ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2024 @ 6:47 amA Firenze i tre PRESIDENTI ITALIA VIVA della nostra regione: DONATELLA CONZATTI, per la Regione Trentino Alto Adige; FABIO PIPINATO, per la Provincia Autonoma di Trento; RITA ZAMBANINI, per la città di Trento. Chi è rimasto a casa, segue sui media: partecipazione, entusiasmo alle stelle, idee chiare, concrete, coerenti, responsabili per un futuro vivibile.
Stavo per scrivere “futuro migliore” ma l’aggettivo non sarebbe stato significativo, anche perchè ci vorrebbe poco ad essere “meglio del peggio”, un peggio che sta rischiando di “caderci addosso” sotto forma di “macigni continentali” ai quali solo una “diga continentale” – gli STATI UNITI D’EUROPA – può opporsi.
La Leopolda è la stazione FS della linea Firenze-mare che il Granduca Leopoldo realizzò grazie all’AUTONOMIA AMMINISTRATIVA che l’Impero aveva concesso a quella terra.
Oggi, proprio alla Leopolda, noi di ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE reclamiamo
1 – l’AUTONOMIA DEL NOSTRO PENSIERO POLITICO rispetto alla demogogia del sovranismo e del populismo;
2 – il Realismo di una visione prospettica geopolitica;
3 – il nostro arricchire i temi del confronto con le persone – legittimamente concentrato sul continuo aumento del costo della vita, sulla carenza di lavoro e sulla sanità pubblica – con la riflessione sulla cause politiche interne e geopolitiche di questa nuova “pandemia plurina”, generata cioè da molti germi, primo fra tutti quello che colpisce la vista e ci impedisce di vedere che “il Re è nudo”.
Dice … ma chi è questo Re nudo?
Rispondo. Si tratta di un sovrano partitolare, il Populsovrano che crede di poterci ingannare con lo sfarzo dei molti costosissimi vestiti di grandi firme che indossa a decine e decine, fra le quali spicca la casa di mode DRS-Demagogia Retorica Sovranpopulista.
Dice: Riccardo, la gente spesso usa indifferentemente i termini retorica, demagogia e populismo. Sono equivalenti o differenti?
Rispondo, amiche ed amici.
RETORICA. La capacità di esporre in modo chiaro e convincente le proprie idee. Può essere usata a fin di bene e a fin di male.
DEMAGOGIA. Fare ciò che il popolo richiede, anche se torna a suo danno. Era demagocico Mangiafuoco nella gestione del suo Paese dei Balocchi.
POPULISMO. Affermare che si è solo data esecuzione alla volontà del popolo, non alla propria.
POPULISMO QUALITATIVO. Definizione creata da Umberto Eco nel suo libro “Il fascismo eterno”: affernare che la volontà del popolo alla quale si è data esecuzione è quella unica, uniforme in ogni sua componente espressa unanimamente da un intero popolo, massa qualitativamente informe e d uniforme (il che è irreale e impossibile, n.d.r.).
Dice … se il popolo chiede cose buone e il Governo le fa, è populismo anche questo?
Ripondo: no, questa sarebbe DEMOCRAZIA.
Amiche e amici, perdonatemi se mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione una mia “creazione”, il POPULISMO QUALITATIVO SOGGETTIVO, frutto dell’dea originaria di Umberto Eco: ve ne parlo nel prossimo post.
(continua)


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DOMANI 8 MARZO LA FESTA DELLA DONNA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 2:15 pmFacciamo festa, smettiamo di “farle la festa”!
Cito a memoria tre Autori:
NORBERTO BOBBIO”Il pregiudizio è un attegiamento dovuto a ignoranza e/o interesse e/o timore, ed è espressione di un gruppo numericamente maggiore contro un numero numericamente inferiore: fa eccezione il pregiudizio dell’uomo contro la donna, il cui superamento sarà la più granderivoluzionse – se non l’unica – dei nostri tempi””.
PIER LUIGI CELLI, top manager, imprenditoreIn ogni SpA in cui sia maggiore il numero delle donne, tutto va meglio perchè la donna è portata a stabilire relazioni, l’uomo a far prevalere il proprio punto di vista”.
STEFANO ZAMAGNI, economista, esponente del pensiero sociale.”Se il lavoro familiare delle donne fosse valutato secondo il metodo costo opportunità, si aggererebbe sui 570 mliardi: una buona percentuale del PIL”.



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LA FERSENA: “AMMODERNARE” E SNATURARE O PRESERVARE E RIVALUTARE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 11:54 amIn tutto il Paese vedo con piacere che si preservano i vecchi borghi i quali automaticamente sono rivalutati. Cresce la sensibilità delle persone: residenti e turisti.
Noi italiani siamo fortunati ben più di un grande paese d’oltre oceano, nel quale la cosa più vecchia (antica) che le persone hanno sono le pantofole della nonna.
Qui da noi a Trento tuttavia sento che taluno parla di intervenire sui centri storici con operazioni immobiliari che a mio avviso rischiano di essere stravolgenti della storia, del ricordo, della bellezza dei luoghi, così come sono stati gli interventi del ventennio di triste memoria.
L’ultima idea riguarderebbe un intevento rimodernante, stravolgente e costotissimo sulla Fersina, l’affluente di sinistra dell’Adige e la sua bella passeggiata cittadina il Viale Trieste, prima della sua immissione dell’Adige.
Sento che il proponente afferma sulla stampa di avere già sentito tutte le circoscrizioni cittadine: peccato che la commissione LLPP- Mobilità della mia circoscrizione cittadina S. Giuseppe S. Chiara, competente per territorio e della quale faccio parte, non sia stata assolutamente interpellata!
Per contro, da tempo io sto proponendo nella citata commissione – che tratterà l’argomento nella prossima riunione – che questa passeggiata e questo tratto di fiume siano elevati al rango di Parco Urbano Cittadino, con interventi normativi, conservativi, educativi e gestionali rispetto ad un’opera che non esito a definire storica in quanto realizzata dal precedente governo austroungarico e assai bene analizzata e descritta nel libro di cui alla foto qui sotto, nel quale, a pagina 424 ho avuto l’onore che fosse inserita la mia poesia qui sotto.
Il canto di Trento a la Fersena
Sei vivo.
Mi parli col suono di luce
dei tuoi mille occhi di rivo
splendenti nel verde.
Dapprima
mi sembri annoiato
nel lento rigiro
che sempre conduce
al tuo limitato infinito
eletta dimora
di anatre urbane
ed aironi
in morbide anse di steli
ov’acqua
fra ‘l fiore che odora
con tenue sospiro si perde.
Ma ecco
improvviso
uno slancio
al pari del cervo brunito
che hai visto saltar le tue rive
braccato dal cane
ed hai ristorato
offrendoti invito alla sete
ed alle corse un po’ schive
del giovane re incoronato.
Ancora …
hai negli occhi il ricordo
di una prudente marmotta
del falco
che lento
si libra nel cielo in agguato …
di un movimento …
di vita che lotta …
di tenero nido violato.
Tu nasci ove aria rinfresca.
Poi …
scendi la cima
scoscesa di valle tedesca
qual liquido velo nuziale
che adorni la Sposa Atesina
e rechi in pianura
la figlia del suolo innevato
i fulgidi pesci d’opale
il tenue lenzuolo
che dona ristoro all’arsura
di ninnula cuna
il manto di brezza
che stendi alla luna
ed olezza.
E dolce assopisci il bambino
cantandogli la ninna nanna
che i monti ti hanno affidato.
Tu sei Poesia
il capolavoro scolpito
del grande Pittore Trentino
che ascolto
rapito all’oblìo
insieme alle fronde
degli ippocastani
che sopra le spalle
ti fan capolino ondeggiando
e curioso
protendono il volto
sull’armonioso spartito
del tuo gorgoglio.
Ma ora prosegui il tuo viaggio
e mentre ricevi altre sponde
le mie vecchie mura imperiali
riflesse
ti rendono omaggio
più belle pe’ i grandi regali
che porti di piccole onde.

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DICE … RICCARDO, QUANTA POLITICA, DAI … UN PO’ DI RELAX PER TE E PER NOI!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 9:16 amEvvabbè raga, vi accontento. Che dire … anzi, che scrivere? il cielo è nuvoloso, io sono in casa in attesa del mio amico tecnico SW … Dice … si vabbè, ma a noi che c’importa?
Scialla raga, ero solo che cercavo l’incipit. Dunque … si diceva … ah sì, volete che io scriva qualcosa di rilassante. Che ne dite di una mia poesiola … una su Arco (TN)?
ARCO – L’impero / ha teso il suo arco / a scagliare / saette di pietra / nei fianchi bagnati del Sarca. / Ghibellina / la rocca / troneggia la storia. / Strapiombi di forze / modellano il cielo / che vedi / dal lago lontano / e sposano / in duomo di pietra / le palme africane danzanti
Das Reich / hat seinen Bogen gespannt / um Blitze aus Stein / zu schleudern / in die nassen Flanken der Sarca. / Ghibellinisch / die Burg beherrscht de Geschichte. / Felsueberhaengende Kraefte / zeichen den Himmel / den du siehst / von fernen See / und vermaehlen sich / in der Kathedrale aus Stein / mit den tanzenden afrikanischen Palmen.


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