LA GOLETTA e ITALIA VIVA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2022 @ 11:11 amLA GOLETTA – Veliero bermudiano, utilizzato dai “privateers”, armatori privati, nella guerra del mare contro la madre patria Inghilterra (1912-1815). Scafo basso, molto slanciato; deriva sempre più profonda verso poppa; due alberi inclinati, di uguale altezza; armamento velico con due enormi rande e molti fiocchi; equipaggio ridotto ma manovre pericolose a causa della grande forza sviluppata dalle enormi rande, vele non frazionate; velocissima di bolina, cioè nel risalire il vento, per di più con un angolo molto stretto. Se sull’albero di trinchetto (anteriore) porta anche due vele quadre (gabbiole), si chiama goletta a gabbiole. Io ne ho vista una “vera” ormeggiare a vela al porto di Genova, la Pride of Baltimore, rifacimento della goletta originaria (1812, “morta” per vecchiaia) e della sua prima copia (1977, naufragata per un ciclone nei Caraibi nel 1986).
ITALIA VIVA – Perché ne parlo insieme alle golette? Perché il mio partito mi richiama l’idea della goletta: non ha (ancora) le dimensioni dei grandi “vascelli politici” ma sta risalendo il vento dell’inerzia di un pensiero politico vecchio con molta energia; è viva e vivace come una goletta. E “siccome che” io sono anche un velista, so per esperienza che quella che sembra la navigazione più facile, quella con il vento (dell’abitudine) in poppa, in realtà è la più pericolosa per il pericolo di improvvise pericolose “abbattute” (strambate).
Al contrario la navigazione “di bolina”, cioè quella che risale il vento un bordo dopo l’altro, a zig zag come un sentiero che sale la montagna, è la navigazione più sicura, quella che richiede un po’più di tempo ma che non ti espone a improvvise strambate. Certo che il timoniere deve conoscere la sua barca, i venti ed aver un buon equipaggio: deve sentire la barra del timone come un tutt’uno con il proprio braccio e corpo, deve sapere prevedere l’andamento del tempo.
E il timoniere politico deve avere la stessa sensibilità a quella del suo collega timoniere a vela. Non so se Matteo Renzi è un bravo timoniere a vela: so solo che è un ottimo timoniere politico della nostra goletta “ITALIA VIVA”.
Comments Closed
“FALSO SCOPO” O ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2022 @ 9:11 amTanti anni fa, ho prestato servizio miliare NON in artiglieria, ma so cosa è il “falso scopo”: “il falsoscopo (o falso scopo) è un punto di riferimento naturale o artificiale al quale è necessario ricorrere, in balistica esterna, per il puntamento indiretto verso un obiettivo non individuabile a vista”. Oggi mi viene da collegare quel concetto ad un altro, sempre in materia di armi, sia pure in modo figurato: alle “armi di distrAzione di massa”.
Destra o sinistra? Medici no vax si/no? Rave party si/no? E altre alternative simili. Nel contempo l’attenzione è distratta rispetto a (cito solo alcuni casi):
- il mantenimento della democrazia vera o la sua progressiva sostituzione di fatto con una oligarchia mascherata da democrazia;
- il divario sempre crescente fra la crescente moltitudine dei sempre più poveri e il diverso numero dei sempre più ricchi a livello personale, interregionale e interstatale;
- il rapporto fra PIL-Debito Pubblico-Ammontare della finanza privata;
i flussi della finanza privata verso l’estero; - i flussi della finanza privata verso le criptovalute;
- l’utilizzo (furto) degli aiuti finanziari da parte delle organizzazioni criminali;
- la lotta all’evasione fiscale;
- la lotta al riciclaggio;
- i flussi migratori di medici e infermieri verso l’estero;
- il fururo delle prossime generazioni.
E SE MI SBAGLIO, MI CORIGERETE.
Comments Closed
Non manchiamo!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Novembre, 2022 @ 5:59 pm
Comments Closed
SCRIVE MATTEO RENZI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2022 @ 11:30 amINIZIA
“Post dedicato a chi ama la logica e detesta il pregiudizio. Quello che è successo ieri andrebbe studiato nei manuali di strategia parlamentare come esempio di incapacità di fare politica.
Nelle democrazie parlamentari sono previsti ruoli di rappresentanza per le opposizioni. Pd e Cinque Stelle hanno stretto un patto tra loro per eliminare noi dal tavolo. Non era mai accaduto nelle precedenti legislature che una forza politica fosse totalmente cancellata dagli uffici di presidenza. Mai successo!
Eliminando noi dal voto in Aula i posti per le opposizioni paradossalmente sono scesi, passando da 14 a 12: Fratelli d’Italia ha avuto due segretari d’aula in più perché noi e il gruppo delle autonomie siamo stati costretti dall’arroganza Pd-Grillina a stare fuori dall’Aula.
Come in campagna elettorale il Pd è stato dunque il miglior alleato della Meloni.
Rimanevano 12 posti in ballo, anziché 14. Il Pd con 107 parlamentari ha ottenuto 5 posti; i Cinque Stelle con 80 Parlamentari hanno preso ben 7 posti: grazie ad alcuni franchi tiratori dem e cinque stelle, la follia di questo Pd ha regalato ai grillini due posti in più. Due candidati del Pd, casualmente entrambi emiliani, sono stati bocciati dai franchi tiratori dem e grillini.
Si chiama fuoco amico. E poi c’è ancora qualcuno che si domanda dove abitano i franchi tiratori? Si pongono due temi.
Il primo è la mancanza di rappresentanza di una forza che ha preso comunque l’8% dei voti: è una ferita gravissima per una democrazia parlamentare. Gridano contro il pericolo autoritario degli avversari e poi fanno cappotto alle spalle delle altre opposizioni?
La seconda è politica: il Pd con più voti regala più posti ai Cinque Stelle (e inconsapevolmente a Fratelli d’Italia) sacrificando persino due propri candidati pur di non fare l’accordo con noi.
Mai visto un partito più masochista di chi dona il sangue agli avversari pur di attaccare noi tutti i giorni: prima o poi l’incantesimo svanirà e si renderanno conto di quello che stanno combinando. Ma non c’è nessuno al Nazareno che abbia il coraggio di dire che questa strategia è allucinante? Nel frattempo danno le veline ai giornali: Renzi fa polemica perché vuole fare il presidente del Copasir. Ovviamente io non ci penso nemmeno. Io voglio fare politica e so farla anche senza un ruolo istituzionale.
Ma l’idea che mi attacchino sul personale – gli stessi che non hanno aperto bocca dopo la campagna vergognosa contro la mia famiglia e dopo l’assoluzione dei miei genitori – la dice lunga su come certa sinistra concepisca la politica solo come odio personale.
Hanno messo il veto su di noi nelle alleanze, hanno perso le elezioni, ci hanno lasciato fuori dagli accordi istituzionali, hanno sbagliato i conti, hanno fatto diventare i grillini la prima forza di opposizione e anziché andare a nascondersi sparlano alle spalle non avendo il coraggio di scusarsi in pubblico. Io non farò il Presidente del Copasir, io farò opposizione da senatore semplice.
E questa polemica su di me è la stessa, identica, della fine del governo Conte quando dicevano che facevo polemica perché volevo fare il ministro. Io non facevo polemica, io facevo politica. Grazie a quella mossa Conte è andato a casa ed è arrivato Draghi, salvando il Paese. Continueranno ad attaccarmi sul piano personale, utilizzando tutte le armi dalle veline ai giornali fino alle aggressioni giudiziarie: io continuerò a rispondere con il sorriso, facendo politica. Perché la politica è una cosa diversa da ciò che fanno loro. E i numeri delle votazioni in Parlamento di ieri lo dimostrano in modo definitivo.
Buona giornata.
FINISCE
Comments Closed
PERSONE NON DI FAMIGLIA MA DELLE QUALI SI PERCEPISCE CONCRETAMENTE LA MANCANZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2022 @ 7:34 amDecedute o semplicemente allontanate da noi stessi. Io ho avuto la fortuna di essere vicino a Persone estranee la cui mancanza “si percepisce concretamente”, Persone non di famiglia il cui esempio ed insegnamento mi ha arricchito moltissimo (oltre al moltissimo di quanto ho ricevuto dai miei genitori!).
– Ruggero Cengo Romano (Torino), Direttore Centrale della Stet-Società Finanziaria Telefonica per Azioni Roma/Torino, alle cui dipendenze ero il dirigente responsabile della Finanza Italia del gruppo.
– Ruggero Polito (Riva del Garda), Presidente del Tribunale di Rovereto, Presidente dell’Associazione Amici della Musica in Riva del Garda, della quale mi volle tesoriere.
– Francesca Ferrari (Trento), della quale mi gloriavo di essere il “ragazzo di fatica”, Persona dedita al volontariato in favore degli Altri, di tutti gli Altri, ad iniziare da quelli non inseriti in alcuna forma di assistenza e/o che dovevano affrontare problemi la cui soluzione sembrava impossibile a tutti, ma non a Francesca.
Fra le tante loro ottime qualità, ove fossi costretto a sceglierne una per ciascuno , direi: Cengo: la coerenza; Polito: l’entusiasmo; Ferrari: la generosità. Ecco, tre Persone che sono mancate non solo a me ma alla collettività: infatti vien da pensare come si potrà fare adesso senza di loro?
Dice … queste fra le persone decedute. Ma delle persone semplicemente allontanate da te, non ci dici nulla? Eccomi. Allontanata da me cittadino soprattutto una: Mario Draghi al quale auguro lunga vita e ulteriori soddisfazioni personali. In un mio precedente articolo ho scritto che “io ho lavorato cinque anni sotto Mario Draghi” nel senso cinque anni sotto Ruggero Cengo Romano, tanto le due Persone sono molto simili quanto agli aspetti positivi del carattere, del comportamento e della preparazione professionale.
Comments Closed
QUALITA’ DEI MESSAGGI POLITICI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2022 @ 6:32 amEsistono due tipi di messaggi: quelli seri, magari anche un poco complessi, lanciati per trasmettere contenuti concreti e quelli superficiali, “pancisti” (da pancia a pancia), retorici e demagogici, non mirati a dire la verità, bensì a fare contenti chi vuole ascoltare proprio questo tipo di messaggi (ecco la demagogia).
Le persone serie utilizzano il primo tipo. Tuttavia spesso hanno più successo di pubblico i messaggi del secondo tipo, perchè i destinatari (ricettori) sono tali da recepire solo questi ultimi. D’altra parte un libro famoso diventa tale non in quanto scritto bene, ma in quanto letto da molti.
E allora, che fare? Io sono convinto che sia dovere di ogni persona onesta cercare di migliorare in tutti i suoi simili l’apparato ricettore, di divulgare la cultura della riflessione, della logica del ragionamento, del rapporto fra causa ed effetto. E’ quello che io stesso, semplice goccia politica, sto cerando molto umilmente di fare, per nulla geloso della mia pur limitata cultura ma desideroso di trasmettere agli altri quel poco di buono che essa eventualmente contenga.
Dice … ma tu che pretese hai, tu piccola, semplice goccia? Io? Ho la pretesa di fare quello che ritengo essere il mio dovere, di goccia appunto, di andare a letto la sera in pace con la mia coscienza e di alzarmi la mattina potendomi guardare serenamente allo specchio.
Comunque, se mi sbaglio mi corigerete!


Comments Closed
LA “SIGNORA” MELONI ovvero SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2022 @ 5:47 amAlso sprach Zarathustra? No raga, questa volta così parlò Silvio.
Io non milito in quel settore, io sono di ITALIA VIVA, ma provo sim-patia per (la) Meloni, nel senso che soffro se immagino me stesso in quella situazione. Maccome? Aver vinto le elezioni e rischiare di non ricevere il mandato presidenziale da Mattarella per le mine vaganti seminate alla “muoia Sansone” da parte di un passatista 86enne, disseminate a rendere innavigabile un mare già di per se’ tempestoso?
E poi, quel “Signora” … come per ricordare ad una donna di “stare al suo posto” … via, questa se la poteva risparmiare. Provate a pensare: se noi invece di dire e scrivere “Mattarella” utilizzassimo l’espressione “Signor Mattarella”! Ultimo sassolino: noi diciamo “Berlusconi” non “il Berlusconi” ma siamo portati ad usare un articolo per Meloni e dire e scrivere “la” Meloni: grazie se qualcuno questa me la spiega.
Ma non basta: il presidente neo eletto del Senato, On.le Fontana, critica le sanzioni a Mosca? Ma non dovrebbe essere organo di garanzia e non di governo (per di più contro la politica ufficiale del nostro governo)? Comunque un merito gli va riconosciuto: la coerenza. Infatti è coerente con Silvio che si scambia lettere e regali “amorevolissimi” con il dittatore russo il quale ovviamente si gongolerà per questa nuova crepa che si crea nel mondo occidentale e ringrazierà per questo il suo amico Silvio.
Se la (in)COERENZA DELLA MAGGIORANZA è questa, cosa potremo attenderci quando (la) Meloni, ove diventi PCM, dovrà condurre il suo governo a decisioni fondamentali, quali, ad esempio, solo per citare alcuni temi: il mantenimento all’atlantismo; l’invio di armi all’Ucraina; tutti i temi sulla parità e libertà di genere; la lotta alla povertà dilagante; le coperture finanziarie del crescente fabbisogno?
Ma allora, come esponente attivo di un partito di opposizione, ITALIA VIVA, dovrei essere contento e invece sono preoccupato e scontento per due motivi:
1) Il Paese ha bisogno di un governo che funzioni, non di uno che si impantani già prima di iniziare;
2) i comportamenti anticostituzionali sopra citati sono un attacco di fatto alla nostra Costituzione e rischiano di aumentare la richiesta da parte di masse di popolazione distratte e superficiali per un/una uomo/donna forte alla “ma a insomma, qui ci vuole un polso forte che metta un po’ di ordine!”
Noi di ITALIA VIVA siamo invece per curare le debolezze del sistema, non per uccidere chi ne soffre; siamo per rafforzare la nostra democrazia parlamentare, non per lasciare che altri la trasformino in una democrazia diretta da poche persone (oligarchia mascherata da democrazia, v. progetto del M5S, bloccato da MATTEO RENZI) o in una oligarchia tout court.
Peccato però che una persona che ha portato il suo partito ai minimi storici non trovi oggi di meglio da fare che attaccare chi a suo tempo aveva portato quel partito ai suoi massimi storici. Si vede che a Parigi fanno così …
Nel frattempo tuttavia una buona notizia è arrivata: la piena assoluzione dei genitori di chi aveva portato quel partito ai massimi storici (v. post precedente).
Comments Closed
“LA SIGNORA MELONI” ovvero SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Ottobre, 2022 @ 8:56 amAlso sprach Zarathustra? No raga, questa volta, così parlò Silvio.
Io non milito in quel settore, io sono di ITALIA VIVA, ma provo sim-patia per la Signora Meloni, nel senso che soffro se immagino me stesso in quella situazione. Maccome? Aver vinto le elezioni e rischiare di non ricevere il mandato presidenziale dal Presidente Mattarella per le mine vaganti seminate alla muoia Sansone da parte di un passatista 86enne in un mare già di per se’ tempestoso?
Ma non basta: il presidente neo eletto del Senato, On.le Fontana, critica le sanzioni a Mosca? Ma non dovrebbe essere organo di garanzia e non di governo (per di più contro la politica ufficiale del nostro governo)? Comunque un merito gli va riconosciuto: la coerenza. Infatti è coerente con Silvio che si scambia lettere e regali “amorevolissimi” con il dittatore russo.
Se la coerenza della maggioranza è questa, cosa potremo attenderci quando la Signora Meloni, ove diventi PCM, dovesse condurre il suo governo a decisioni fondamentali, quali, ad esempio, solo per citare alcuni temi: il mantenimento all’atlantismo; l’invio di armi all’Ucraina; tutti i temi sulla parità e libertà di genere; la lotta alla povertà dilagante; le coperture finanziarie del crescente fabbisogno?
Ma allora, come esponente attivo di ITALIA VIVA dovrei essere contento. E invece sono preoccupato per due motivi:
- Il Paese ha bisogno di un governo che funzioni, non che si impantani già prima di iniziare;
- i comportamenti anticostituzionali sopra citati sono un attacco di fatto alla nostra Costituzione e rischiano di aumentare la richiesta da parte di masse di popolazione distratte e superficiali per un/una uomo/donna forte. Alla “ma a insomma, qui ci vuole un polso forte che metta un po’ di ordine!”
Noi di ITALIA VIVA siamo invece per curare le debolezze del sistema, non per uccidere il malato; siamo per rafforzare la nostra democrazia parlamentare, non per lasciare che altri la trasformino in una democrazia diretta da poche persone (oligarchia mascherata da democrazia, v. progetto del M5S, da noi bloccato) o in una oligarchia tout court. Peccato però che una persona che ha portato il suo partito ai minimi storici non trovi di meglio da fare che attaccare chi a suo tempo aveva portato quel partito ai suoi massimi storici.
Comments Closed
PARITA’ DI GENERE: “VOGLIO VIVERE COSI'”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2022 @ 7:12 amIeri sera, Teatro Sanbapolis Via Malpensada,88 – Trento, ore 21: “VOGLIO VIVERE COSI’- Cantando lungo la storia, Commedia musicale dagli anni trenta ai giorni nostri”.
Il titolo di una canzone del 1941 è diventato il nome di un musical ideato, organizzato, diretto e “partecipato” dal soprano Maria Letizia Grosselli, la fondatrice nel 2014 dell’ensemble trentina Giardino delle Arti. Un musicall tutto al femminile: 20 coriste da lei stessa preparate.
Ormai siamo amici di Maria Letizia, conosciuta tramite la sua e nostra carissima amica Stefania Neonato, musicista internazionale, cultrice e suonatrice di pianoforti antichi (i cosiddetti fortepiano), insegnante alla Scuola Superiore di Musica di Stoccarda.
Io avevo già assistito allo spettacolo qualche mese fa al Casinò di Arco e ieri sera è stato ben più che una replica, grazie agli arricchimenti di volta in volta inseriti.
L’evento fa parte di una serie mirata al raggiungimento della parità di genere e narra l’evoluzione psicologica, sociale, politica e legislativa dello status femminile, dal fascismo ai giorni nostri. Particolarmente utile alla piena comprensione della lentezza del legittimo e naturale fenomeno del raggiungimento della piena parità di genere è constatare come certi “traguardi paritari” che ci sembrano e sono assolutamente logici siano stati raggiunti dalla legge recentemente. Al riguardo non posso esimermi da un parallelo: poche ore prima avevo assistito alla presentazione di un libro sugli eretici Dolciniani, nel corso della quale era stato ricordato che il Tribunale della Santa Inquisizione è stato chiuso (solo) nel 1965 (millenovecentosessantacinque) da papa Giovanni XXIII !
Fisarmoniche: Roberto Caberlotto e Gilberto Meneghin
Direzione Musicale: Maria Letizia Grosselli
Testo drammaturgico: Luisa Pachera
Regia: Valentina Cristiani
Progetto grafico e scenografico: Annalisa Filippi
Ensamble vocale femminile: Giardino delle Arti
Elaborazione musicale e armonizzazione: R. Caberlotto, G. Meneghin, Giorgio Susana.
Prime attrici: Irene Zulian (“Lisa”); Daniela Vivori (“Mariù”).
Soprani primi: Anna Campregher, Roberta Cuel, Beatrice Festini, Maria Letizia Grosselli, Anita Tavernini.
Soprani secondi: Gabriella Allegrini, Margarete von Braitenberg, Elisa Castelpietra, Claudia Gosetti, Anna Imbimbo, Irene Zulian.
Contralti: Michela Dorigatti, Annalisa Filippi, Silvia Pasqualin, Daniela Vivori.
Programma di sala: Luisa Pachera.
Canzoni eseguite: Parlami d’amore Mariù; Ma le gambe; Maramao perché sei morto; Voglio vivere così; Baciami piccina; Ho un sassolino nella scarpa; In un palco della scala; Ma dove vai bellezza in bicicletta; Vecchia America; Però mi vuole bene.
Comments Closed
DEMOCRAZIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Ottobre, 2022 @ 6:12 amDemos-krateo, popolo-comando, potere.
Il primo significato storico del termine democrazia fu “potere sul popolo” e il democrator era il dittatore. Al riguardo ho scovato in internet alcuni versi significativi:
Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. – Chi ha spalancato la porta al democrator? / E com’è che costui si è collocato nel novero dei conquistadores? / Perché si sta comportando come se avesse qualcosa da nascondere? / Il privilegio dello stupido è di farsi prendere in giro.
Il secondo significato fu opposto: in bocca ai ricchi esclusi dal governo significò strapotere del popolino, in senso dispregiativo e di critica.
Infine, finalmente, significa potere del popolo.
In una certa misura la nostra democrazia parlamentare ha rischiato di diventare quella del secondo significato, quando si voleva dare potere al popolo della rete “via click”, direttamente, senza il ruolo del Parlamento, salvo poi, con i meccanismi della cosiddetta democrazia diretta, ricondurre il potere legislativo in capo a quelle due o tre persone che avrebbero redatto il testo della proposta referendaria. Il che ci avrebbe fatto retrocedere quasi al primo significato del termine.
Io sono per il migliore dei cattivi sistemi di governo e cioè per la democrazia terzo significato, cioè quella parlamentare.
Comments Closed


















