ACHTUNG KRIPTOVALUTEN!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Novembre, 2022 @ 7:12 am“Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teneatur”. Così Seneca, Epist., 94, 38 = le leggi devono essere concise, perchè possano esssere più facilmente comprese da chi non è addetto ai lavori”. Insomma, raga, vedete bene come io spazio dal tedesco (del titolo!) al latino dei miei (lontanissimi) anni del liceo!
Ero molto perplesso “di mio” sulle Kriptovalute. Dopo avere letto l’ottimo libro “Piniocchiocoin” del mio amico, conterraneo, co-universitario (e co-autore con me del libro sulla ricostruzione della finanza) GIANLUIGI DE MARCHI non sono perplesso: sono CERTO che non ne acquisterò mai nè suggerirò ad alcuno di acquistarle. Quello che suggerisco invece è di acquistare “Pinocchiocoin”: COSTA solo pochi euri e VALE molto, molto di più! Le ragioni della mia “condanna”? Eccole:
– la loro piena comprensione è troppo complessa, solo per super addetti ai lavori.
– Il loro cosiddetto “valore” dipende dall’incrocio della domanda con l’offerta che dipende dal volume delle Kripto in circolazione che a sua volta dipende da chi le fabbrica.
– Il sistema di circolazione blockchain è assolutamente quasi sicuro. Mi spaventa quel “quasi”.
– ll fisco, inerme, sta a guardare il Festival dell’Anonimato.
– Non si sa che uso sia fatto con le valute vere incassate da chi vende le Kripto.
– Le autorità bancarie e finanziarie italiane (Bankitalia, Consob, 28 aprile 2021) ci suggeriscono prudenza ma si dichiarano impotenti a fermarle perchè “esulano dalla loro sfera di competenza”. A me, già alpinista anche invernale, ricordano una valanga: o la fermi subito oppure prende troppa forza ed è inarrestabile. Infatti …
– … temo che le Kripto possano arrivare prima a influenzare e dopo a destabilizzare l’economia, la finanza e la politica di un paese.
– Cui prodest? Cui bono? A chi giova? Chi ci guadagna? Si domandava Cicerone già “qualche” anno fa. E’ la domanda che mi pongo quando vedo le autorità monetarie e finanziarie invitarci alla prudenza anzichè vietarle, queste Kriptovalute!
– Un mio vecchio amico, genovese e leguleio come me, commerciante ed ebreo (scrivo la sua appartenenza religiosa con ammirazione e rispetto, per sottolineare la sua grande intelligenza e capacità in affari) mi ha insegnato che se qualcuno guadagna, qualcun altro perde: sulle Kripto ci riempiono la testa di moltidudini di investitori che stanno, tutti, guadagnando, salvo che ogni tanto emerga il fallimento di qualche piattaforma con la scomparsa di qualche miliarduccio di controvalore in euri/dollari. Evvabbè … nessuno è perfetto!
Kripto, dal greco = nascondo. Almeno nel nome non si nascondono!


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MENTRE A ROMA DI DISCUTE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2022 @ 5:44 pmDum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (Tito Livio, Storie, XXI, 7,1).
219 a.C. – Mentre a Roma di discute se andare in aiuto all’alleata Sagunto assediata dai cartaginesi, la città è espugnata.
Dum Tridenti consulitur, Autonomia expugnatur, mentre a Trento si discute, l’Autonomia è (a rischio di essere) “espugnata”. Infatti alle ultime elezioni politiche, la maggioranza del Trentino ha votato a destra. Inoltre, una parte degli Autonomisti storici inspiegabilmente oggi “guarda” a destra, ovvero a quella parte della politica centrale che vuole concedere a tutte le regioni una identica Autonomia amministrativa e cioè di fatto annullando la nostra specialità autonomistica il cui mantenimento reclamiamo sulla base della nostra storia ed esperienza di governo. Un livellamento al basso, per noi, nel senso che tutti autonomi = nessuno autonomo. Soprattutto se ciò è unito alla tentazione di Bolzano di ridare vita a quel loss von Trient mirato a garantire a loro, e solo a loro, il mantenimento dell’attuale Autonomia Speciale Amministrativa.
Per reagire a questa “livella”, nel 2023 ci si presenta un’occasione importante: le nostre elezioni amministrative provinciali, con le quali potremo dare una svolta alla tendenza plurileghista (nel senso di una “politica di confine politico”) la quale purtroppo oggi anima l’attuale nostro governo provinciale, tendenza prevalente rispetto alla difesa degli interessi, della storia e del futuro del nostro territorio.
In parallelo dobbiamo coinvolgere Bolzano in questa battaglia, che deve essere comune, perché viribus unitis sarà più facile vincere la sfida che ci attende. In tale prospettiva, dobbiamo proporre a Bolzano iniziative turistiche, culturali, economiche e finanziarie di area regionale e soprattutto euroregionale, quale, ad esempio, la creazione del nuovo prodotto turistico Trentino Sud Tirolo Bike Safari da collegarsi funzionalmente all’esistente Tirol Bike Safari austriaco: iniziativa che destagionalizzerà il turismo regionale e sarà una risposta straordinaria ad una somma di negatività straordinarie, quali il Covid, la crisi climatica, la guerra, le recessione.
Riccardo Lucatti, Responsabile dl Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO, Trento


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LA NECESSARIA RIFORMA DEL DEBITO PUBBLICO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2022 @ 11:14 amSi tratta di dare vita ad uno swap (scambio) finanziario: lo Stato riceve capitali e offre in cambio una rendita elevata: ciò attraverso l’emissione di TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI RENDITA, titoli sui quali l’Ente corrisponde ai sottoscrittori un rendimento più elevato rispetto al rendimento dei titoli di debito, ma non è obbligato alla restituzione del capitale investito. Il tasso di rendimento è indicizzato per mantenere il valore del titolo in Borsa ove, volendo rientrare del capitale investito, si potrà vendere il titolo.
Oggi questi titoli sono classificati come titoli di debito e occorre semplicemente rettificare questa loro classificazione che non regge alla luce della legge e della disciplina finanziaria ed economica ma soprattutto alla luce delle esigenze della finanza pubblica nella situazione che stiamo vivendo.
Uno Stato indebitato con titoli di debito è come quel negoziante che abbia contratto un mutuo per acquistare i locali del suo negozio. Per contro, uno Stato che emetta TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA è paragonabile al concorrente di quel negoziante che a differenza del primo non si sia indebitato, bensì abbi preso in affitto i locali necessari al suo commercio.
Nel 1935 l’Italia emise suoi Irredimibili per Lit. 42 miliardi (circa €50 miliardi di valore attuale) sottoscrivibili al prezzo 95/100, al tasso del 5% annuo, liquidazione semestrale. E andarono a ruba.
Il 20 agosto 2020 Banca Intesa Sanpaolo ha emesso suoi Irredimibili (privati, quindi a tassazione doppia rispetto a quelli statali!) per €1,5 miliardi e ha ricevuto richieste per €6,5 miliardi. Andati a ruba anche questi!
I Titoli Irredimibili Rendita sono lo strumento per attrarre volontariamente (questa è la grande differenza rispetto ad interventi fiscali!) la ricchissima finanza privata italiana (ed estera) verso il nostro settore pubblico: consideriamo che la sola finanza privata italiana ha un volume grosso modo doppio rispetto all’attuale indebitamento pubblico, con la parte depositata nelle banche grosso modo equivalente all’attuale PIL.
Immaginiamo che, per iniziare, lo Stato emetta titoli Irredimibili (come si è detto: ad un rendimento maggiore rispetto al quello dei titoli di debito) e li offra in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito pubblico in scadenza che globalmente ammontano a oltre 400 miliardi l’anno. Così facendo, lo Stato riduce il suo debito pubblico. Se poi ne emette di nuovi, aumenta la sua liquidità senza aumentare il proprio debito: minor debito; maggiore liquidità; maggiori investimenti produttivi di lavoro, utili, finanza; migliore rapporto debito/Pil; miglior rating; minore spread rispetto ai titoli tedeschi.
Per lo stato aumenta il flusso in uscita per il pagamento dei maggiori rendimenti, flusso che però è ampiamente compensato dalla diminuzione dei flussi in uscita per la mancata restituzione del capitale!
L’emissione di Titoli Irredimibili sarebbe auspicabile anche a livello UE, con il vantaggio di attrarre direttamente la finanza privata di molti stati. Con il che si alimenterebbe “a cascata dall’alto” il flusso di risorse da destinare agli Enti pubblici “precedenti”, ovvero a Stati, Regioni, Province, Città e quindi anche da destinare direttamente a imprese e servizi pubblici.
Per comprendere a fondo l’idea proposta occorre dare centralità all’esame dell’andamento – in aumento o in diminuzione – degli altri principali flussi della finanza: il risparmio presso le banche; le emissioni di irredimibili bancari; gli investimenti finanziari dall’Italia all’estero. Alla luce di questa analisi, risulterà come lo Stato, oltre alle considerazioni sopra esposte, debba considerarsi “in concorrenza” con altri soggetti captatori dei principali flussi finanziari, i quali rischiano di indebolire la sua capacità di attrarre volontariamente la finanza privata verso le proprie esigenze, con la necessità per lo Stato di ricorrere a devastanti interventi fiscali.
La contestazione che viene fatta all’emissione di titoli irredimibili rendita è superficiale: “Sono classificati come titoli di debito”. Al che osservo: appunto, “sono classificati”, non “sono”. Quindi il problema è solo di intervenire con un atto “eccezionale” (che poi tale non è!), ovvero con la semplice rettifica della loro attuale classificazione, di fronte a quattro contemporanee negatività eccezionali: Covid, clima, guerra, recessione. Localmente Bankitalia Trento avverte: “Economia province di Trento e Bolzano – Previsioni imprese: rallentamento in Trentino, stagnazione in Alto Adige”. Fonte: Agenzia giornalistica OPINIONE.
Il “gioco” (degli Irredimibili) vale quindi ampiamente la candela. Infatti, se non ora, quando?
Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO, Trento.
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LA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2022 @ 6:52 amIeri sera, domenica 13 novembre 2022, ho inviato al quotidiano locale l’Adige questa mia “lettera”.
INIZIA
La Cabinovia Trento – Monte Bondone.
Il quotidiano locale “l’Adige” riporta
– il 9 novembre 2022 un articolo su un impianto che si continua a chiamare funivia mentre sarebbe più corretto ed augurale chiamare con il suo nome: cabinovia;
– in pari data, la breve lettera di critica superficiale all’impianto del signor Michele Bazzanella di Candriai;
– il 12 novembre, “Confindustria. Prospettive di mobilità sostenibile sulle Dolomiti. Il sogno: treno e funivie.
Cito i tre articoli a testimonianza dell’interesse che questo quotidiano riserva alla materia.
Nell’articolo del 9 novembre intervengono due personaggi politici (Vicesindaco di Trento Roberto Stanchina; Assessore provinciale Roberto Failloni) i quali fanno riferimento a due aspetti: la necessità di destagionalizzare il turismo e di valorizzare la montagna in particolare per la pratica dello sci; la necessità di un forte coinvolgimento della finanza privata. Al riguardo mi permetto di esporre i miei contributi sull’argomento.
Infatti, si tratta non solo di destagionalizzare il Bondone e di aiutare la locale industria dello sci, ma piuttosto di fare in modo che il nuovo impianto sia la scintilla per la replica in regione di quanto l’Austria ha realizzato da anni: il Tirol Bike Safari che ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, con importanti effetti positivi sull’aumento del turismo.
Si tratta cioè – a fronte di eventi negativi eccezionali – di dare l’avvio ad una risposta eccezionale, cioè al progetto bi-provinciale TRENTINO SUD TIROLO BIKE SAFARI: il che – prendendo le mosse dall’iniziativa della nostra città capoluogo e della nostra Provincia – avrebbe anche una portata politica “regionale” interessante, avendo la funzione di mantenere unita la Provincia di Bolzano a quella di Trento sulla base di un progetto “viribus unitis”, effetto particolarmente utile in questa delicata fase di aggiornamento del nostro Statuto di Autonomia, Statuto che deve rimanere comune alle due Province Autonome. Inoltre questo progetto potrebbe avere una portata a livello Euregio, collegandosi al Tirol Bike Safari citato.
Quanto al soggetto che dovrà realizzare l’impianto, occorrerà definire se convenga che sia
– una SpA comunale, e allora suggerirei che fosse una SpA comunale multiservizi per utilizzare ai fini del risultato economico le ingenti imposte invece oggi che alcune SpA comunali versano allo Stato; oppure
– il Comune stesso, ed allora si potrebbe contare sui soli ammortamenti finanziari che peserebbero sul suo bilancio circa la metà degli ammortamenti ordinari; oppure
– una Spa mista pubblico privata, al che suggerirei di esaminare la possibilità di lanciare BOC e BOP (Buoni Ordinari Comunali e Provinciali) convertibili in azioni della società di scopo ex art. 35 della L. 724 del 23 dicembre 1994, i quali potrebbero essere sottoscritti non solo dai cittadini ma anche dai numerosissimi turisti attraverso la ricca schiera di “sportelli di vendita” quali potrebbero diventare le nostre numerosissime strutture alberghiere.
Last but not least, andrebbe calcolato quale sarà il ricavo “calcolatorio” e cioè il beneficio indotto che l’impianto e il più ampio progetto bi-provinciale porterebbero all’economia della città promotrice e di tutte le due province autonome.
Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di ITALIA VIVA TRENTINO, Trento.
FINISCE


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SEGANTELO IN AGENDA!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2022 @ 7:32 am
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LIBRINCONTRI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2022 @ 8:19 amFinalmente! Dopo la lunga pausa Covid sono riprese le belle riunioni del Gruppo di Lettura Librincontri, nella saletta riservata del Caffè Città di Piazza Italia a Trento. “Librincontri” è la creatura della cara amica Mirna, GL- Grande Lettrice la quale aveva iniziato anni fa con la rubrica “Un libro al giorno” che recensiva sul suo spazio Trentoblog. Da tempo Librincontri ne ha preso il posto. Per partecipare non ci sono tessere o modalità di iscrizione, ma solo il passaparola fra amici. Ieri ci siamo riuniti e fra un tè, una spremuta, un caffè, ognuno ha parlato del libro che ha letto o sta leggendo.

Mirna ci ha parlato di “Amatissimi” di “Cara Wall”, Fazi Ed..
Emma, di “I Moosbugger”. Keller ED. e dli “Luigi e Antonietta” di Andrea Pirandello, laFeltrinelli Ed..
Maria Teresa, di “Sanguina ancora” di Paolo Nori, Mondadori Ed.. e si “La porta” di Magda Zabò, Super ET Ed..
Marcello, di “Resto qui” di Marco Balzano Einudi Ed. e de “Il cercatore di luce” (Giovanni Segantini) di Carmine Abate, Mondadori Ed..
Alfonso, di “Marie e il signor Mahler” di Paola capriolo, Bompiani Ed. e di “Il contrabbasso” di Patrick Suskind, Ten Ed,.
Maria Grazia, di “Il maestro della cascata” di Christoph Ransmayr, Narratori Feltrinelli Ed.. e ”Intelletto d’amore – Quattro donne e un poeta, Dante Alighieri” di Lella Costa e Gabriele Vacis, I Solferini Ed.; “L’amico armeno” di Andrei Makine, La nave di Teseo Ed..
Giovanni, “Se questo è un uomo” d “La tregua” di Primo Levi.
Daria, di “Viaggio al termine della notte”, autobiografia di Louis Ferdinand Celine, EdiKit Ed..
Riccardo, di “Parla come Dante”, Newton Compton Ed..
La discussione si è allargata oltre i confini dei libri su argomenti vari quale la conquista (relativa!) dello “spazio Universo” da parte dei nostri scienziati con un accenno al rapporto fra scienza e Fede secondo gli approfondimenti dell’Ing. Giovanni Straffelini e il pensiero di Albert Einstein, le varie mostre d’arte presenti in zona.
Abbiamo quindi deciso di ritrovarci stesso luogo ed ora (17,00) il 23 novembre 2022 per una consueta riunione e il mercoledì 7 dicembre 2022 per discutere sul libro che leggeremo tutti “ La vita davanti a se’” di Romain Gary, Neri Pozza Ed..
GOOD BOOKS EVERYBODY!
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LA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2022 @ 7:40 pmIl quotidiano locale “l’Adige” riporta oggi 9 novembre 2022 un articolo su questo impianto che si continua a chiamare funivia mentre sarebbe più corretto ed augurale chiamarlo con il suo nome: cabinovia. Nell’articolo, intervengono due personaggi politici i quali fanno riferimento a due aspetti: la necessità di valorizzare la montagna, in particolare per la pratica dello sci; la necessità di un forte coinvolgimento della finanza privata.
Al riguardo mi permetto di suggerire una visione più ampia, per il primo aspetto ed una più dettagliata per il secondo.
Primo aspetto: non si tratta di valorizzare la montagna soprattutto per lo sci, bensì di fare in modo che il nuovo impianto sia la scintilla per la replica in regione di quanto l’Austria ha realizzato da anni: il Tirol Bike Safari che ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, con importanti effetti positivi sulla destagionalizzazione del turismo. Si tratta cioè di dare l’avvio al progetto TRENTINO SUD TIROLO BIKE SAFARI.
Secondo aspetto. Nulla si dice del soggetto che dovrà realizzare l’impianto: se una SpA comunale, e allora suggerirei che fosse una SpA multiservizi per utilizzare le ingenti imposte che alcune SpA comunalo versano allo Stato. Oppure il Comune stesso, potendo inoltre contare su ammortamenti finanziari che peserebbero molto meno sul suo bilancio. Oppure una Spa mista pubblico privata, con il che suggerirei di esaminare la possibilità di lanciare BOC e BOP (Buoni Ordinari Comunali e Provinciali) convertibili in azioni della società di scopo, ex art. 35 della L. 724 del 23 dicembre 1994. Infine, andrebbe calcolato quale sarà l’utile “calcolatorio” e cioè il beneficio che l’impianto porterebbe all’economia della città e della sua montagna.

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TRENTO, UN PASSO VERSO IL PROGETTO TRENTINO il SUD TIROLO BIKE AFARI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2022 @ 1:26 pm
Trento è soprattutto una città “lunga”, ovvero che si sviluppa molto lungo il corso del fiume Adige. Ma Trento è anche una città “alta” per i suoi dislivelli urbani (Bondone, Sopramonte, Cadine, Povo, Villazzano, Martignano, Villamontagna e Mesiano, dove è situata la facoltà di Ingegneria per raggiungere la quale dal Viale Bolognini (Lungofersina) si deve superare un salto di dislivello corto ma ripido.
Ecco che il quotidiano l’Adige di oggi ci dà una bella notizia: quella di una nuova pista ciclabile di circa i Km che dalla parte superiore di Viale Bolognini si snoda in direzione 220° gradi bussola verso la zona semicentrale della città, collegandosi al Ponte dei Cavalleggeri al sistema delle piste ciclabili urbane e da qui, con altri 3 km, al sistema delle piste ciclabili della Valle dell’Adige.
Ma non basta: alla sua base di partenza, in cima a Viale Bolognini, partirà presto un ascensore inclinato fino a Mesiano a superare quel dislivello.
Il che è utilissimo per quattro motivi: agevolerà gli studenti di ingegneria; stabilirà un collegamento trasversale fra il sistema ciclabile della Valle dell’Adige verso quello che porta in Valsugana, in corso di realizzazione; sarà un tassello per Trento città sempre più (ciclo)turistica; sarà in tassello per realizzare il Trentino Sud Titolo Bike Safari.
Solo un piccolo tassello, questo. Altro, ben più importante, sarà la realizzazione della cabinovia Trento-Monte Bondone che potrà innescare il circuito cicloturistico Valle dell’Adige, Valle dei laghi, Altogarda Trentino, Rovereto, Trento nei due sensi di marcia, anzi, di pedalata.

Già, perché la nostra regione deve “copiare” quanto realizzato da anni da parte dell’Austria che con il suo Tirol Bike Safari ha messo i rete ben 750 km di ciclo discese! E anche noi dobbiamo “mettere a reddito” un bene prezioso, i nostri “dislivelli” anche e soprattutto nelle stagioni intermedie (primavera e autunno), al fine di diversificare e destagionalizzare il nostro turismo, soprattutto in presenza di un clima sempre più avaro di neve.
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LE AGENZIE DI RATING
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2022 @ 7:53 amStandard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings sono le agenzie di rating più autorevoli e conosciute al mondo.
Il rating è una classificazione del rischio creditizio legato a un titolo obbligazionario o a un’impresa. Viene assegnato attraverso un voto espresso con una o più lettere. La tripla A (AAA) indica la massima sicurezza del capitale, A+ indica un rating medio-alto, BBB+ un rating medio-basso, B+ indica un investimento altamente speculativo, D indica un investimento in perdita.
In base al rating assegnato, il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere per accettare quel determinato investimento. Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l’emittente del titolo dovrà promettere una remunerazione più elevata ai propri titoli di debito.
Quando Moody’s ha abbassato il rating di uno Stato importante come la Grecia da A2 ad A3 e comunica che potrebbe ribassarlo ulteriormente innesca una grave crisi per questo Stato perchè afferma in sostanza che le obbligazioni emesse dalla Grecia hanno un rischio più elevato di prima che il capitale investito possa NON essere più rimborsato! A questo punto gli investitori disinvestiranno dai titoli statali della Grecia e per la Grecia avere soldi in prestito per finanziare l’economia dello Stato diventa molto più oneroso, innescando un “pericoloso vortice” che rischia di mandare in bancarotta lo Stato.
Analogamente, quando Moody’s afferma che c’è esiste un alto “rischio Italia” i nostri titoli del debito pubblico perdono valore, il loro rendimento per i sottoscrittori deve essere maggiore, lo spread Italia – Germania cresce etc.
Moody’s è l’agenzia che aveva dichiarato che “Lehman Brother merita 10 e lode” quando poi questa azienda è stata invece protagonista dello scandalo finanziario più grande del secolo!
Standard & Poor dava un buon rating di Parmalat fino a due settimane prima del crollo.
Queste “agenzie” sono in un incredibile conflitto di interesse nell’assegnare le loro valutazioni in quanto contemporaneamente svolgono l’attività di banca di investimenti e pertanto potrebbero utilizzare il rating in modo strumentale nell’interesse della banca, ovvero dei clienti per attività speculative sui mercati borsistici o per acquisire azioni, obbligazioni e titoli di stato a prezzi di realizzo!
Non vi è (ancora, n.d.r.) alcuna sanzione per gli errori commessi dalle Agenzie.
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IL PIL QUESTO SCONOSCIUTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2022 @ 2:26 pm(Estratto dall’ articolo a firma Gianluigi De Marchi, pubblicato su “il Torinese” del 17.10.2022
INIZIA
“Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un Paese in un dato periodo di tempo. I beni e i servizi che entrano nel PIL sono valutati al valore di mercato, cioè ai prezzi a cui sono venduti. I prodotti considerati sono quelli finali, cioè quelli venduti e consumati. Se una lamiera d’acciaio è utilizzata per fabbricare un’auto, non viene conteggiato il suo valore ma quello dell’auto. E valgono solo i beni prodotti, non quelli venduti (ad esempio valgono le auto nuove di fabbrica, non quelle usate).
Il compito di come calcolare, di cosa calcolare e di dove reperire i dati è stato affidato all’ l’ISTAT. Per la produzione industriale o agricola, in teoria nessun problema: si prende il fatturato di tutte le aziende, si sottraggono i costi di approvvigionamento delle materie prime ed il valore è pronto. Ma per quanto la metodologia sia “rigorosa” (ed infatti è sottoposta a precise procedure, omogeneizzate a livello europeo, per facilitare i confronti), è pur sempre frutto in gran parte di stime o di calcoli “ad occhio”.
Infatti, come si fa a determinare con esattezza il valore della produzione di centinaia di migliaia di unità produttive e come si fa ad essere certi della “depurazione” dei vari passaggi da un’azienda a un’altra? Pur con tutta la raffinatezza statistica e la potenza dei sistemi informatici, è impossibile considerare quanto viene prodotto in un mese in Italia.
Ancora: siccome dal 2014 nel calcolo del PIL sono state inserite anche stime del fatturato prodotto da attività illegali (traffico di droga, sfruttamento della prostituzione, contrabbando di sigarette ed alcolici sulla base di una decisione delle autorità internazionali che regolano le statistiche), il dato diventa ancor più impalpabile e difficilmente quantificabile. Quanto produce veramente la cosiddetta “economia sommersa” che, per sua natura, non emette fatture e non contabilizza nulla? Al momento del suo inserimento ufficiale nel PIL, il sommerso è stato stimato pari ad un valore di 187 miliardi (11% circa del valore “ufficiale”), mentre droga, prostituzione e contrabbando varrebbero circa 15,5 miliardi di euro.
Inoltre, una parte consistente del PIL è dato dalla Pubblica amministrazione per la quale, in via semplificata, si considera “reddito prodotto” la somma degli stipendi pagati. Quindi se, per assurdo (ma non tanto, data la massa enorme di dipendenti pubblici…), tutti gli italiani fossero assunti dallo Stato per timbrare pratiche, passare carte, rilasciare carte d’identità, ecc. il PIL crescerebbe ad ogni rinnovo contrattuale; ma, ovviamente, senza produrre nulla!
E che il PIL sia un’entità “manovrabile” lo ha dimostrato clamorosamente un fatto avvenuto una trentina d’anni fa. Era allora presidente del consiglio Bettino Craxi, che un giorno pensò bene di sollecitare una revisione dei meccanismi di calcolo del prodotto interno lordo. Risultato della “pressione”: l’Istat effettuò una rivalutazione del 17% che valse al nostro Paese la possibilità di «sorpassare» l’economia inglese”.
FINISCE
Da qui in avanti è “farina del mio sacco”. In molti miei post precedenti ho insistito a che l PIL fosse rapportato non solo al Debito Pubblico, ma anche alla disponibilità finanziaria privata. Ora aggiungo che occorre una revisione ed un controllo del sistema di calcolo del PIL.
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