POST 1038 – LA PERFIDA ALBIONE, LA SANITA’, LA MEMORIA, GLI SCANDALI, LE EMERGENZE, MULTINAZIONALI E PICCOLE BOTTEGHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2013 @ 7:38 am

Detto altrimenti: questo è un post “multiplo” …

1) La perfida Albione. E’ nell’UE ma. Ma non adotta l’Euro, non accetta le regole UE sul segreto bancario e sul riciclaggio ma. Ma si permette di sindacare i nostri interventi su Alitalia, denunciandoli all’UE (a dire il vero, per quelli che sono in effetto n.d.r.) in quanto aiuto di stato, ma. Ma allora rispondiamole: “Cara Albione, facciamo così: prima rispetta tu le regole comuni e poi potrai dire la tua”.

 2) Tagli alla sanità. Chi ha più bisogno della sanità? In genere le persone anziane, i pensionati. Ah, mi pareva … stiamo sacrificando le vittime più deboli, i giovani  e gli anziani. Ebbè … che volete … sono quelli che possono protestare di meno … Tanti anni fa feci notare ad un produtore di mangimi per animali che lui immetteva segatura (segatura!) nei mangimi. Mi rispose: “Tanto quelle so’ bestie, mica ponno protestà!”.  Tagli alla sanità? Si, ma diversi: tagliamo i furti (Fondazione Mauceri & C.), le siringhe che costano il triplo, gli sprechi etc.. etc…

 3) La nostra memoria. Com’è? Corta, cortissima! Infatti, chi si domanda che fine hanno fatto i procedimenti ed i processi contro tutti (tutti) i tesorieri di tutti (tutti) i partiti? E lo yacht acquistato con i soldi di un partito? E gli scandali del marito che tratta con la moglie affari fra due SpA dello stesso gruppo pubblico? E gli assurdi sconti fiscali ai gestori delle macchinette mangiasoldi? Etc., etc.. Ci vorrebbe un nuovo quotidiano: “Lo scandaliere” per seguire l’andamento di tutti gli scandali. Dice … non basta, ci sono anche le emergenze! Ah, sì, … dimenticavo, scusate. E allora di nuovi quotidiani facciamone due e fondiamo anche “L’emergenziere”. Io mi ci abbonerei subito. Ad entrambi. E voi?

 4) Calati iunco ca passa la china. Che vuol dire? “Piegati, flettiti, giunco che sei cresciuto nel greto di un torrente, che la piena poi passa e tu ti rialzi”. E’ un detto della mafia: di fronte ad una particolare offensiva giudiziaria, occorre stare zitti, mantenere un profilo molto basso, sparire … che poi l’ondata passa e noi (mafiosi) riprendiamo il nostro ruolo. Ecco, mi pare che di fronte al “pericolo” che gli scandali suscitino uno scandalo (!!??), e cioè che inenwschino  una reazione (più che legittima, n.d.r.) da parte della gente, i responsabili delo scandalo si chiedono  …”Ch’ haiu a fari?” E il padrino risponde loro: “C’hai a fari, mi spiasti? (mi hai chiesto?) …  Muto … muto hai a stari … che poi  la china passa, passa, tanto ‘sti critiani memoria corta hanno, cortissima … ahhhh!?”

5) Chiodo scaccia chiodo. Lo scoppiare di uno scandalo crea problemi? Nessun problema, basta farne scoppiare un altro e cos’ via. Un po’ come quel tale che, azionista di una picola SpA, per sfuggire ai controlli della Guardia di Finanza (GdF), ogni due anni ne creava un’altra e trasferiva le attività da una SpA all’altra e così via … e gli altri (GdF) ad inseguire la traccia di una lepre che si allontanava sempre di più, sempre di più … e la traccia era sempre più sfumata, labile, evanescente …

6) Multinazionali e piccole botteghe. Legge 30 dicembre 2004 n.311 (“Finanziaria”), articolo 1 comma 429: le grandi multinazionali (Ikea, Auchan, Carrefour etc.) con sedi in paradisi fiscali, hanno il solo obbligo di comunicare al fisco giornalmente l’IVA incassata. Lo scontrino rilasciato all’atto di ogni acquisto non è fiscale. Dette multinazionali pagano le tasse nel luogo della loro sede legale. Il piccolo bottegaio che non rilascia uno scontrino fiscale è soggetto ad una sanzione sino a mille euro.

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POST 1037 – TAGLIARE … MA DOVE? CONDONARE … MA CHI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 5:41 pm

Detto altrimenti: dite la vostra

Due referendum fra le lettrici ed i lettori del blog

1. Priorità e tagli alla spesa. Dovendo scegliere, preferireste che fosse ridotto l’investimento nella sanità o quello nei cacciabombardieri F 35?

2. Amnistia e indulto. Sareste favorevoli alla estensione dei benefici ad un certo senatore, anche se ciò significasse, come significherebbe,  l’automatica estensione anche a tutta la numerosa pletora degli altri evasori fiscali?

Fra tutti coloro che avranno commentato per iscritto questo post sarà estratto un biglietto ferroviario di seconda classe di andata e ritorno per andare a Roma ad assistere ad una seduta dei nostri parlamentari relativa alla discussione dei problemi sopra enunciati.

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POST 1036 – MUSICA, MUSICA … A RIVA DEL GARDA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 3:20 pm

Detto altrimenti: a seguito dei post nn. 1002 e 1008 sul Concerto del 5 ottobre scorso, Bledar Zajmi, violoncello; Dora Novak, pianoforte.

Intervento e commento del Presidente dell’Associazione Amici della Musica, Ruggero Polito:

Inizia

“Gli “Amici della Musica” di Riva del Garda nel pomeriggio del 5 ottobre appena trascorso ci hanno regalato un concerto di eccezionale levatura. Si sono esibiti il primo violoncello dell’Orchestra dell’Opera di Praga-Bledar Zajmi e la pianista Dora Novak, figlia del celebre musicista, compositore e latinista Jan Novak, che, a seguito della feroce repressione sovietica contro i cittadini di Praga, dovette fuggire dalla Cecoslovacchia e riparò prima a Riva del Garda e poi a Rovereto, dove ha lasciato grandi tracce della sua poliedrica attività di musicista compositore, latinista ed umanista.

Il duo ha esordito, eseguendo, proprio di Jan Novak, “Rotundelli”, un brano di grande godibilità, nel quale i due bravi strumentisti hanno realizzato, nel primo tempo, un interessante dialogo sonoro, con entusiasmanti giochi ritmici, divenendo ora il violoncello ora il pianoforte, in alternanza, protagonisti vivacissimi della proposta tematica dell’allegro, sviluppata poi con rigorosa e coerente continuità, fino alla sua conclusione.

Dora Novak

Il secondo tempo “lento”, di carattere meditativo, si è espresso con un quasi soliloquio del violoncello: quì Bledar Zajimi, con la bella cantabilità del suo vibrato e con una cavata intensa e appassionata, ha saputo sviluppare con efficacia il tema talvolta triste e malinconico del secondo tempo, sul sottostante garbato supporto armonico del pianoforte, che la brava Dora, da vera professionista, ha condotto con un suono vellutato, grazie al suo delicato tocco pianistico.

Il terzo tempo “Allegro” di “Rotundelli” si è articolato in affascinanti giochi ritmici, ricchi di sincopi e contrattempi, molto coinvolgenti, con dinamiche ardite che hanno notevolmente impegnato i due strumentisti in passaggi rapidissimi, dove il violoncellista ha potuto porre in evidenza una tecnica quasi trascendentale e la pianista la sua assoluta padronanza della tastiera, realizzando così assieme una splendida tavolozza sonora, fatta di colori e ritmi affascinanti.

Nella “Tranquillità del bosco” di Dvorak – una composizione post-romantica – il violoncello di Bledar, dopo le prima note espressive di una serena interiore tranquillità, evolve in un lirismo al tempo gioioso e meditativo, efficacemente espresso con una mai interrotta cantabilità, sempre delicata e sostenuta su tutta la gamma della scala.

Bledar Zajmi

Interessante poi la composizione di Martinu, concepita come una serie di variazioni su temi di carattere popolare, con le quali l’autore ha voluto esprimere i contenuti della tradizione popolare slovacca, ricca ora di nostalgia ora di sentimenti profondi, ora di malinconia, ora di momenti gioiosi e spensierati, spesso presenti nelle feste popolari. La composizione, dopo un esordio di carattere nostalgico, evolve verso una struttura di danza popolare, con un accentuato dialogo fra i due strumenti, che si fa sempre più incalzante. Segue poi un momento di maggior lirismo, dove il violoncello conclude questa fase con una voce appassionata, resa particolarmente intensa dalla poderosa cavata del bravo Bledar. Presto però tale momento lirico cede il passo ad un vivace ed entusiasmante gioco ritmico in un ricco dialogo fra i due strumenti, che si alternano vicendevolmente nel ruolo di protagonisti, entrando in una spirale sonora, resa continuamente più ricca da dinamiche progressivamente sempre più incalzanti e coinvolgenti, quasi a voler ribadire la ricchezza di sentimenti e tradizioni di quei canti popolari, ai quali Martinu si è ispirato. E a tale finalità è volta infatti l’ultima variazione, dove la connotazione popolare è resa con particolare evidenza grazie alla bravura dei due strumentisti.

Ultimo pezzo eseguito dai due musicisti è stata la sonata per Violoncello e Pianoforte in Mi min. di Johannes Brahms opera 38, nella quale i due concertisti hanno fatto riemergere, con grande efficacia, le sonorità proprie che il celebre autore amburghese ha profuso nelle grandi composizioni orchestrali Il primo tempo (Allegro non troppo) inizia col tema cantabile che il violoncello di Bledar Zajimi espone in tutta la sua romantica ampiezza, tema poi ripreso e variato dal tocco delicato di Dora Novak sul pianoforte; il dialogo quindi fra i due strumenti si anima e si infittisce e, dopo un breve spazio dove è apparso predominante il pianoforte, il movimento scivola verso un discorso serrato e vigoroso tra i due strumenti. Chiude il primo tempo il morbido fraseggio del pianoforte con le note iniziali del movimento, sul garbato supporto sonoro del violoncello, che realizza impeccabilmente le armonie sottostanti.

Il secondo tempo si caratterizza per il ritmo danzante un pò venato di malinconia; segue quindi un Trio tenero ma carico di una connotazione intima e lirica propria di Brahms; dopo una pagina di delicata poesia di taglio cameristico, viene ripreso il tema dell’Allegretto.
Ha concluso la sonata la grandiosa ed articolata fuga di chiara ispirazione bachiana.

 

 Un pubblico attento e preparato ha profuso lunghi e meritati applausi ai due concertisti, che, in riscontro a tanto calore, hanno concesso due bis: il rondò di Boccherini di una grande piacevolezza ritmica ed il celebre motivo scritto per il balletto “la morte del cigno” tratto dal Carnevale degli animali di Saint Saens. Ha chiuso il concerto quest’ultimo pezzo, con il quale i due valenti musicisti hanno ancora una volta entusiasmato l’attento ed ottimo pubblico: in questa splendida pagina di Saint Saens il violoncello di Bledar Zajimi ha esposto il dolcissimo tema del cigno morente con una cantabilità ampia e commovente sull’arpeggio garbato, discreto e legatissimo, tessuto sulla tastiera del pianoforte dalle mani magistrali di Dora Novak.
Grazie a Dora e Bledar!

Finisce

Grazie anche a te, Presidente Polito, per questo tuo farci rivivere quelle emozioni! 

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POST 1035 – UNA IMPORTANTE INIZIATIVA FIDAPA –TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 11:09 am

Detto altrimenti: Donne in Politica – F.I.D.A.P.A. – BPW Italy Federazione Italiana Donne, Arti, Professioni, Affari Business & Professionale Women Sezione di Trento, Presidente Luisa Fronza Tel. 3480029808 – email luisafronza@yahoo.it

Amiche e amici del blog, vi segnalo molto volentieri un’iniziativa FIDAPA, tesa a sottolineare il ruolo delle Donne (Dominae): di quelle che hanno promosso questa iniziativa e di quelle che vi parteciperanno. In questi tempi stanno accadendo due fatti, uno estremamanete negativo (la serie dei femminicidi) ed uno estremamente positivo: le parole di Papa Francesco, contrario al ruolo che attualmente la Chiesa riserva alle “donne nella Chiesa” (le suore), di semplice servizio … Che sia prodromo delle Donne Sacerdote? Me lo auguro di cuore. Io, assai più modestamente, da semplice blogger, ho pensato di trasformare in un post l’invito che la FIDAPA ha rivolto a tutte le Associazioni, con l’invito a tutte le mie lettrici e a tutti i miei lettori di paretcipare all’iniziativa. Grazie

Inizia

Gentili Presidenti, Care amiche, Ci avviciniamo al giorno delle elezioni per il rinnovo del nostro Consiglio Provinciale.
Mai come in questo momento le Associazioni femminili del territorio possono e devono essere protagoniste, come quasi tutti i nostri Statuti prevedono. Dobbiamo farci promotrici di iniziative ed attività che sensibilizzino la società alla ricerca di una piena ed equa rappresentanza di genere, a risolvere le problematiche legate al lavoro femminile, alla parità salariale, ad una diversa attenzione alla multiculturalità e alla solidarietà internazionale e, non certamente ultimo per importanza, al tema della violenza…
Riteniamo, quindi, di dover essere “parte attiva” nella “formazione” della compagine che sarà eletta e che dovrà governare il Trentino nella prossima legislatura.
E’ un momento di grande cambiamento sociale e politico che ci deve vedere impegnate fortemente.
Lo dobbiamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti il cui avvenire è già stato ipotecato e che si profila, ogni giorno di più, incerto. Certamente non è colpa nostra, ma non possiamo lavarcene le mani!
La Commissione provinciale per le Pari Opportunità e molte Associazioni, tra cui FIDAPA-BPW ITALY, hanno intrapreso un lungo percorso per giungere alla modifica della legge elettorale. Non ci siamo riuscite. Troppo forte il potere maschile, avvantaggiato dall’appoggio di molte donne e dall’indifferenza della maggioranza!
Ebbene, non importa, abbiamo il diritto di voto e vorremmo, almeno per una volta, che tutte ci staccassimo dalla logica partitica che ha, finora, determinato l’andatura”.
Lo vogliamo davvero un grande cambiamento? Abbiamo a disposizione tre preferenze: VOTIAMO DONNA!!
Care Presidenti e care Socie, Vi chiediamo di essere con noi in questo evento, unico, che, con il Vostro aiuto, potrà essere memorabile.

 Diamo VOCE a TUTTE le CANDIDATE, invitandole ad un incontro, che si terrà
mercoledì 16 ottobre 2013, dalle 14.00 alle 20.00,
presso la Sala della Federazione delle Cooperative, a Trento, in Via Segantini.

 Dato il rilevante numero di adesioni si è reso necessario dividere l’evento in fascie orarie, le candidate saranno raggruppate in un unico elenco in ORDINE ALFABETICO.
In sala, tuttavia, saranno esposti gli elenchi in base all’appartenenza partitica per un’informazione più ampia; In tal modo intendiamo auspicare una maggiore affluenza di cittadine/i elettrici/elettori che potranno ascoltare le proprie rappresentanti distribuite in tutto il pomeriggio.
Lunedì 14 ottobre 2013 alle ore 12.00 in Sala Rosa della Regione
alla presenza delle rappresentanti delle Associazioni, della Commissione Provinciale per le Pari Opportunità, dei giornali e delle televisioni verranno democraticamente estratte a sorte le CANDIDATE da associare alla fascia oraria e precisamente:
– dalle 14.00 alle 16.00
– dalle 16.00 alle 18.00
– dalle 18.00 alle 20.00
Care amiche, Vi chiediamo di aiutarci nell’organizzazione del presidio per l’intera giornata e di essere al nostro fianco.
E’ proprio il caso di chiederci: se non ora, quando?
E’ l’occasione più importante di questo momento storico per capire chi merita la nostra fiducia, per individuare chi ha a cuore l’interesse della collettività oppure chi strumentalizza la rappresentanza politica per interesse, camuffando gli obiettivi personali con falsi atteggiamenti altruistici.
Attendiamo fiduciose le Vostre comunicazioni di collaborazione e Vi ringraziamo anticipatamente.
Seguirà programma dettagliato che Vi preghiamo di diramare il più possibile, e in tutti i modi che riterrete più utili, anche con il TAM TAM o con i segnali di fumo.
La Presidente Fidapa BPW Italy – Sezione di Trento – Luisa Fronza.

Finisce

Grazie, amici del blog, per avere letto sin qui  e ancor di più GRAZIE se parteciperete all’incontro!

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POST 1034 – ALITALIA OGGI SI DECIDE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 7:36 am

Detto altrimenti: un commento ad un mio precedente post (n. 1022) che merita di diventare un post. Scrive Franco “Marziano”:

“Caro Presidente delle Poste Italiane, Lei dice che quei soldi non sono dei risparmiatori… ciò potrà anche essere vero nel senso che nel bilancio della spa Poste Italiane quei soldi li prenderete da qualche altro capitolo, ma le Poste sono dello Stato italiano, quindi dei contribuenti italiani, o meglio degli italiani tout court. Quindi per la seconda volta in quattro anni i soldi degli italiani saranno utilizzati per “salvare” Alitalia. La volta scorsa, il merito fu attribuito ad alcuni Signori prontamente ribattezzati “Patrioti”, ma i soldi per pagare sette anni di Cassa Integrazione speciale erano dell’INPS, quindi degli italiani. Si volle derogare con norme speciali alle leggi in materia di trasferimento d’azienda, modificando “ad hoc” l’art. 2112 del codice civile e l’Italia subì una procedura d’infrazione dell’Unione Europea, ma bisognava lasciare i Patrioti indenni dalla responsabilità solidale tra chi vende e chi compra un’azienda. Si assegnarono le rotte più ambite derogando alle norme sulla concorrenza (altri rilievi dell’Antitrust europeo). E via derogando.
Ma i Patrioti non ce l’hanno fatta. Tempi duri, crisi mondiale (che per l’amico dei Patrioti non esisteva, ce lo ricordiamo?), c’è il treno che va da Milano a Roma in tre ore (i Patrioti non lo sapevano?)… Un altro imprenditore pagherebbe di tasca propria, i Patrioti amici di Silvio invece vengono prontamente soccorsi dai denari delle Poste.
Presidente delle Poste! Il Governo italiano può anche decidere di nazionalizzare l’Alitalia, personalmente io potrei anche essere d’accordo. Ma Lei, Presidente, non ci conti balle. I soldi che Lei amministra sono tutti, dal primo all’ultimo, soldi degli Italiani!”

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POST 1033 – COMPORTAMENTI E RETROATTIVITA’ O MENO DELLA LEGGE SEVERINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 7:17 am

Detto altrimenti: comportamenti e loro sanzionabilità

In principio … vi sono i comportamenti di ognuno. Su di essi va innanzi tutto concentrata la nostra attenzione. E invece oggi ci stiamo concentrando su momenti successivi, quelli della “procedibilià” e/o della “punibilità” dei comportamenti.
All’estero, il solo ricevere una comunicazione di reato è causa delle dimissioni del politico di turno, da noi no, non da noi … da noi no.

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POST 1032 – MODELLO DI SVILUPPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 7:01 am

Detto altrimenti: sono parole che non vengono pronunciate

Crescita … ma sempre di questo modello di sviluppo, del modello attuale, Non sento … non leggo che ci si ponga il problema di una rivisitazione della validità di questo modello di sviluppo.

Dall’estero ci dicono: “Siete seduti su un tesoro: le vostre bellezze naturali, artistiche, storiche, culturali etc. e non le sfruttate, non le valorizzate, non le vendete”. Ecco, ci stanno dicendo che dobbiamo modificare il nostro attuale modello di sviluppo!

Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune mie considerazioni: se si provasse a ….

 1) rimandare i grandi progetti non necessari fra i quali, in testa, il TAV e gli F35
2) riscalettare le aliquote fiscali a vantaggio della fasce basse e a carico della fasce alte di reddito
3) eliminare i privilegi delle molte caste
4) investire denari pubblici nel finanziamento dello start up (avvio) di decine di migliaia di cooperative giovanili e non, per la manutenzione, gestione vendita di altrettanti siti naturalistici, artistici, storici
5) investire su scuola, università, ricerca
6) investire sulla green economy, che poi – come dice il Senatore Architetto Piana, è Italian economy
7) …. lettrici e lettori di questo post, provate voi a continuare l’elenco!

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POST 1031 – IL GOVERNO E IL PARLAMENTO DEVONO TROVARE LA COPERTURA FINANZIARIA PER …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 6:40 am

Detto altrimenti: la coperta è corta, ma c’è chi – prima – ne ha ricevuta una molto lunga, a lui riservata …

Tanti anni fa. Estate. Gruppo delle Dolomiti di Brenta. Rifugio Pedrotti alla Cima Tosa, sovraffollato. In molti abbiamo dormito sui tavoli della sala da pranzo. Non tutti avevano ricevuto una coperta. La mattina si scopre che un tale ne aveva due, di cui una avvolta, che aveva utilizzato a mo’ di cuscino! Alcuni di noi lo rimproverarono duramente.

Coperture finanziarie da trovare, anche per ”finanziare le missioni militari all’estero”. Nel dicembre 2012 il Parlamento votò lo stanziamento per la difesa nella misura di 20 (venti) miliardi di euro l’anno per dieci anni. La Difesa inoltre può contare su ulteriori fondi, quelli delle missioni militari all’estero e quelli dei Lavori Pubblici per la Protezione Civile.

Allora … spendig review? Che spending review sia, ma per tutti! Anche per la Difesa, soprattutto tenendo conto che l’Italia non ha certo bisogno degli F35, e che la anche la Difesa deve dare il suo contributo ridimensionando i propri interventi ed investimenti, riscrivendo le proprie priorità, ed anche con gesti “simbolo” quale potrebbe essere – ad esempio – la eliminazione dei molti “centri logistici” che poi sono solo centri vacanze riservati alle vacanze dei militari. Quanto ci costano?

E’ una questione di priorità, a livello nazionale ed anche a livello di ogni singolo ministero, Difesa compresa! I pre-bilanci, le gestioni separate, le “priorità a prescindere”, i privilegi di casta etc. non sono più accettabili, in un Paese nel quale esistono famiglie senza reddito; famiglie di sei persone che sopravvivono con la pensione di reversibilità della nonna, inferiore a 500 euro l’anno; persone che non possono permettere il lusso di … curarsi!

Spending review? Il Sole 24 ore (Orioli) oggi scrive: esistono 7.800 spa/enti pubblici, con 300.000 addetti che costano 15 miliardi di euro l’anno. L’attuazione della legge che prevedeva la vendita a terzi delle SpA che fatturano più dell’80 % all’Ente controllante (Comuni in testa) è stata “prorogata.

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POST 1030 – CHE TEMPO CHE FA … IERI SERA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 6:06 am

Detto altrimenti: dei superstipendi

“Ma lei, quanto guadagna?”

Non ricordo come ci si sia arrivati, ma ad un certo punto l’ospite Brunetta, forse per “vendicarsi” che il conduttore Fabio Fazio lo aveva interrotto (“Non si interrompe una emozione, non si interrompe una emozione, non si interrompe una emozione”, etc. … più volte .. che sia andato a lezione da Sgarbi?), ha contestato a Fazio il suo (eius, di lui Fazio) stipendio annuo: cinque milioni di euro.

Fazio, che aveva prima dichiarato che personalmente era contro il pauperismo in politica (“I politici? Che siano pagati bene, almeno possiamo pretendere che lavorino bene e che ci rendano conto del loro operato”) non ammette e non nega. Afferma: “Il 50% del mio emolumento se ne va in tasse; non sono mai stato denunziato per evasione fiscale, io …; questa trasmissione è a costo zero per la RAI perché si paga con la pubblicità”.

Quindi Fazio implicitamente (ma mica tanto implicitamente) giustifica il proprio emolumento di 2,5 milioni di euro netti l’anno. Su questo aspetto mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori qualche mia considerazione:

1. Pochi minuti prima, il TG3 aveva mostrato un servizio su una famiglia del salernitano (sei persone) che vive con la pensione di reversibilità della nonna: meno di €500 al mese.

2. L’ottimo lavoro di Fazio, persona e professionista che ammiro, stimo e rispetto, è possibile in quanto egli è “inserito” in un sistema (il Sistema RAI) a lui preesistente, che non è una sua creazione. E’ questo fatto che permette alle sue innegabili doti (bravura, equlibrio, preparazione professionale, intelligenza, credibilità, prontezza di riflessi, cultura, sistema di relazioni, simpatia, etc.) di esplicarsi. Quindi il super stipendio a mio sommesso avviso non si giustifica del tutto.

Personalmente ho vissuto una esperienza per certi aspetti analoga. ero a capo della Finanza Italia della Stet, la maggiore finanziaria del paese. Feci risparmiare alla mia società miliardi di lire attraverso una mia realizzazione: il sistema di controllo e gestione del rischio di cambio (cosiddetta “gestione valutaria”) di Gruppo. Non per questo il mio stipendio d dirigente schizzò fuori scala. Anzi, non si mosse per nulla! Né io mi sentii mortificato: avevo semplicemente fatto il mio dovere. E vi prego, scusate la citazione personale, ma era tanto per capirsi meglio …

Comunque ho apprezzato molto le diverse posizioni e i modi conduttore Fazio. Molto meno, le argomentazioni e di modi del suo interlocutore.

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POST 1029 – LA CERTEZZA DEL DIRITTO E LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 5:34 am

Detto altrimenti: ragioniamone insieme

Uno Stato di diritto è basato su regole predeterminate: in Italia, su leggi scritte; nel mondo anglosassone, sulle sentenze. In entrambi i casi vi è l’esigenza che si arrivi all’accertamento della verità entro il più breve tempo possibile. Questa è la necessità della “certezza del diritto”.

Ma a quale verità si deve e si può arrrivare? Alla verità “giudiziale”, cioè all’unica possibile in sede giudiziale, la quale talvolta potrebbe anche essere diversa dalla “verità vera”. E ciò perchè nelle contrapposizioni delle parti (fra privati o fra un privato e lo Stato), di “verità vere” spesso ne esistono più d’una, tutte diverse fra di loro. Ed allora, in tal caso, non si arriverebbe mai alla “certezza del diritto”.

L’uomo è fallibile. Proprio per questo sono stati stabiliti ben tre gradi di giudizio: due di merito: Tribunale e Appello; ed uno di pura legittimità, la Cassazione. Inoltre vi è la tutela costituzionale della Corte Costituzionale e l’eventuale ricorso alla Corte di Giustizia Europea pe la salvaguardia dei diritti umani.

Pertanto, preso atto della ricca serie di strumenti di garanzia predisposti dai sistemi democratici europei, alla fine occorre rispettare le sentenze passate in giudicato. Contestarle significa violentare il sistema della democrazia. Né varrebbe a giustificazione la continua affermazione che la verità giudiziale non corrisponde alla verità vera: il sistema della democrazia vive della verità giudiziale. Del resto già i nostri antichi Padri, gli antichi Romani, avevano affermato “Summa lex, summa iniuria” e anche “Dura lex, sed lex” espressioni che tradotte suonano così” Per quanto sia perfetta una legge, tuttavia essa può anche recare ingiuria a taluno” e “Una legge va sempre rispettata, per quanto essa possa essere severa”.

Che poi la nostra Giustizia vada riformata, siamo tutti d’accordo. Ma questo è un altro problema. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori il mio punto di vista, non certo come “verità vera” ma come base per una discussione:

1) la necessità di una riforma della Giustizia non significa che sia riformabile il principio di cui ai capoversi precedenti né che sia “rifiutabile” una specifica, recente sentenza …
2) che si debba riformare il sistema delle pene, diversificandole – per i reati minori – verso una serie di misure diverse dalla carcerazione tout court, anche nel rispetto del dettato costiuzionale del recupero del condannato
3) che si debba intervenire sul sistema carcerario
4) che si debba riequilibrare la posizione dell’accusa rispetto a quella della difesa
5) che si possa definire la responsabilità dei giudici per dolo e colpa grave
6) che non si debba sottoporre la funzione dei Pubblici Ministeri al Governo
7) che non si debba eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale
8) che si debba rivedere il rapporto fra procedimenti “fiscali” e procedimenti “penali”, anche nella direzione di abolire i concordati fiscali, da sempre a vantaggio dei soli grandi evasori
9) che si debba automatizzare il meccanismo operativo della Giustizia. Infatti non è concepibile che un Giudice sia costretto a verbalizzarsi da solo “a penna” un interrogatorio, mentre il sistema fiscale è (giustamente, n.d.r.) automatato al punto da registrare e perseguire anche mancanze di pochi euro. Il che, tradotto, significa: là dove abbiamo voluto automatizzare, ne siamo stati assolutamente capaci. Ed allora, la gestione della Giustizia, dei diritti, della vita e della libertà delle Persone, vale forse meno della gestione delle imposte?

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