DEMOCRAZIA E ASSOCIAZIONISMO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2018 @ 9:05 am

Detto altrimenti: andiamo oltre le parole     (post 3191)

  1. Democrazia. Nei millenni ha assunto in successione tre diversi significati: 1) potere sul popolo; 2) strapotere del popolo (aspra critica dei nobili esclusi dal governo); 3) potere al/del popolo. Vorrà pur dire qualcosa, dovremo pur stare in guardia …
  2. Atene. Miglior esempio storico di democrazia che in realtà era un principato imperialistico retto per trent’anni filati da Pericle. Se non mi credete leggetevi nell’ordine: Anonimo ateniese, Democrazia come violenza; La Grecia di Atene di Luciano Canfora; I discorsi degli Ateniesi ai Melii.
  3. Democrazia. Il migliore dei sistemi imperfetti di governo (quelli perfetti non esistono).
  4. Democrazia sistema imperfetto: chi cerca di migliorarla e chi ci campa sopra facendo lo slalom fra le sue imperfezioni …
  5. Democrazia. Il governo alla maggioranza, non dell’unanimità oceanica.
  6. downloadJosif Brodskij. Premio Nobel per la letteratura (1987), sepolto a Venezia, all’inizio del suo libro “Il canto del pendolo” (Ed. Adelfi) in un discorso a studenti universitari, dice: “Diffidate delle unanimità, degli eserciti e dei bilanci assolutamente bene assestati, delle folle acclamanti, del pensiero unico comune e uniforme, se non altro perché (statisticamente, n.d.r.) dentro i grandi numeri può nascondersi il male”.
  7. Associazionismo. Talvolta accade che le assemble dei soci siano gestite da chi dovrebbe solo riferire e proporre ai soci, i quali invece dovrebbero gestire loro stessi direttamente la loro riunione, per ascoltare, discutere, approvare o meno l’operato di chi hanno eletto al governo della loro associazione. Questa stortura è resa possibile in caso di scarsa partecipazione alla vita dell’associazione e di scarsa partecipazione alle assemblee. In tal caso i bilanci vengono approvati all’unanimità (v. n. 5) e la democrazia è scarsamente presente all’interno delle associazioni. Campanelli d’allarme di questa situazione si hanno quando, come detto sopra, il presidente e il segretario della riunione dei soci viene proposto dal presidente dell’Associazione; quando la partecipazione dei soci è scarsa in ogni occasione; quando le relazioni e i bilanci vengono approvati all’unanimità; quando in previsione del rinnovo della presidenza dell’associazione, è la stessa vecchia presidenza che organizza la successione a se stessa soprattutto se all’insaputa dei soci e soprattutto se con il coinvolgimento di persone esterne all’associazione.
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    Ignavi: costretti a inseguire nudi un’insegna …

    Deviazioni dallo Statuto. Le deviazioni di cui sopra sono la causa o l’effetto di distorsioni sostanziali (e talvolta anche formali) dallo Statuto.

  9. Composizione del Consiglio Direttivo di una Associazione. Talvolta accade che chi si candida a tale organismo pensi che oltre a questo organismo esista una Direzione Operativa, e quindi, una volta eletto, tende a non farsi carico di mansioni operative, le quali si concentrano sul Presidente e sui pochi Consiglieri disponibile a lavorare. Come se ne esce?

10 . Voto di lista. Con il voto di lista, ovvero i candidati a tale organismo compongono una lista di persone dichiaratamente tutte disponibili anche sul piano operativo e l’Assemblea vota la lista e non il singolo candidato.

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      Consiglieri fraudolenti

11. Rischi del voto di lista. Può succedere che si ricada nel la distorsione di cui all’ultimo punto del n. 7, e cioè che i soci non abbiano la possibilità pratica di organizzare una loro lista, se l’elenco dei soci sia in possesso solo del Direttivo.

12. Superamento del rischio di cui al n. 11 – Previo rispetto delle norme sulla privacy, il direttivo comunica a tutti i soci l’elenco e i riferimenti completi degli aderenti al sodalizio e li invita ad una sorta di “primarie di lista”.

13. La “rivoluzione funzionale e democratica” può ben essere avviata dallo stesso Presidente, ove si liberi dalle pastoie di “consiglieri non idonei” e accetti il contributo di chi vuole solo funzionalità e democrazia.

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Ecco, ragazzi, i miei ragionamenti sono molto democratici, ovvero molto belli teoricamente ma all’atto pratico difficilmente realizzabili, anche perchè chi esprime un pensiero libero, originario e veramente democratico viene spesso ostacolato. O no? Infatti occorre avere fiducia perché gutta cavat lapidem, la goccia fora la roccia!

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InforMazione o InforNazione?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2018 @ 6:16 am

Detto altrimenti: siamo inforMati o inforNati?                 (post 3190)

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Siamo letteralmente bombardati: automobili, cibo, detersivi, supermercati, forme, mode, gusti, paesaggi, lunghissime liste di promesse della politica, e chi più ne ha più ne metta! I nostri ricettori (gusto, udito, vista, soprattutto il  cervello) sono automaticamente potenziati e ci travolgono – è proprio il caso di dirlo – con  una enorme massa di impressioni: sì, il nostro cervello è come “impresso” da una enorme quantità di “timbrature” di questi tamponi che ormai ne interessano il 90% della superficie: una sorta di ustioni non profonde ma che, riguardando ormai la quasi totalità della superficie, rischiano di essere micidiali per la salute mentale. Solo che non esiste un ospedale per questo genere di “grandi ustioni” se non noi stessi.

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Infatti, se non reagiamo, che succede? Che le impressioni si cancellano a vicenda e noi istintivamente ci rifiutiamo di “accogliere” qualcosa, di farlo penetrare in profondità. Sopraggiunge una sorta di assuefazione a questo sovraccarico di impressioni e disimpariamo ad “agire”, bensì impariamo unicamente a “reagire” alle provocazioni dall’esterno. In altre parole: assimiliamo, ci difendiamo, combattiamo ma – e questo è il danno grave – abbiamo perso la spontaneità e l’originalità del pensiero. E invece che essere inforMati, siamo inforNati!

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Un aneddoto: fra amici, di un conoscente udii dire che aderiva ad una formazione politica assolutamente estrema. “Perché così deve pensare di meno” dissi. Questa mia battuta istintiva ebbe un gran successo di consensi: inconsapevolmente avevo fatto centro.

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Sopra di noi l’uragano dell’inforNazione. Dentro di noi una profonda inerzia: un po’ come in oceano, quando in superficie le onde in tempesta creano un inferno di forze e una ventina di metri sotto di esse regna una pigra calma stagnante. E invece, ragazzi, risaliamo in superficie per andare a fondo: scartiamo le “onde impressioni” e “approfondiamo” solo quelle che meritano l’attenzione del nostro Pensiero Libero e Originario.

P.S.: certo che non è facile: infatti lo spirito libero è spesso screditato. Ciò accade perchè manca il tempo per pensare con la necessaria calma mentale e quindi ogni opinione divergente dalla “massa comunicata”, ogni atteggiamento veramente conoscitivo, autonomo e cauto viene osteggiato quasi come se fosse una forma di deviazione mentale. Ma noi non ci arrendiamo, vero? Gutta cavat lapidem!

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UN POST PER LUCIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 5:02 pm

Detto altrimenti: era ora … una bella pedalata!                    (post 3189)

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All’UE a Bruxelles!

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Lucia Bruni? Dai che la conoscete … qui sul blog ci sono molti post a lei dedicati … lei è ”quella che” l’estate scorsa si è pedalata la Roma-Bruxelles, da sola e bagagli appresso per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero l’avvio al processo di riunificazione europea. Tempo limitato (dalle ferie disponibili; alberghi e ostelli prenotati = tappe forzate!). Lei che con questa sua intrapresa ha vinto il premio UE “Altiero Spinelli”! Scusate se è poco!

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Da qualche mese e per qualche mese Lucia, bolognese doc “ma” socia di Fiab Trento, lavora a Trento. Solo che al lavoro alla scrivania lei preferirebbe il lavoro a pedali, e ne soffre … L’altra sera eravamo a cena: mia moglie ed io l’abbiamo trovata in piena crisi di astinenza (dalla bici!). Questa mattina inaspettatamente ricevo una sua foto via “uozap” con la didascalia “Ora”. Cioè … era al bicigrill 50 km a sud di Trento, 5 km prima di Borghetto. Evviva! Mi sono detto, oggi ha un giorno libero e questi 100 km fra andata e ritorno se li fa ed è contenta (prima ipotesi).

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             Sullo sfondo, Sirmione

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E invece … invece nossignori! Infatti un paio d’ore dopo ricevo – questa volta senza didascalia – altra foto uozap: il lago di Garda sullo sfondo! Diciamo meglio: la parte sud del lago, quindi (seconda ipotesi)  probabilmente scavalcherà, scenderà a Garda, risalirà con l’Ora in poppa fino a Riva del Garda (e saranno 145 km) per poi risalire fino a Trento: in totale 200 km malcontati. Ecco, mi sono detto, le dedico questo post-previsione. Poi stasera o domani mi farò dire se ho avuto ragione o no.

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Sirmione? Catullo: Paene insularum, Sirmio,  insularumquae ocelle, Sirmione, perla fra tutte le isole e penisole …

Il Lago di Garda? Virgilio: Anne lacus tantos? Te, Lario, maxime teque, fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino? E che dire dei laghi così belli? Di te, Lario, ma soprattutto di te, Benaco, che quando entri in tempesta hai onde e fremiti tipici del mare? – Dante: Suso in Italia bella giace un laco – a piè de l’alpe che serra Lamagna – sovra Tiralli c’ha nome Benaco … Luogo è nel mezzo là ove ‘l trentino – pastore e qual di Brescia  e ‘l veronese – segnar poria se fesse quel cammino.

Un momento, ci ho ripensato, terza ipotesi: Lucia è già bassa sull’orizzonte, non deve “scendere” a Garda. Oggi è Venerdì … e poi tutti quei bagagli per una gita di un sol giorno? No … non è da lei! Forse per il week end  vuole andare a  Bologna in bici, magari pedalando sulla pista ciclabile Peschiera-Mantova! Vedremo …

Quarta ipotesi: domani il Giro scala lo Zoncolan. Hai visto mai che Lucia …?

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Aggiornamento Verità: ricevo e pubblico in tempo reale. Lucia sta andando a Mantova per un festival del bici-turismo-escursionismo. Rientrerà a Trento Domenica (foto di Lucia).

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15 - Ristorante a 6 stelle

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La Mantova di Virgilio: “Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenent nunc Partenopae, cecini pasqua, rura, duces”.

Qui a fianco, una mia foto di repertorio: il migliore ristorante di Mantova!

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L’acqua del Mincio a Mantova … “E come l’acqua a corre mette co’ / non più Benaco ma Mencio di chiama / fino a Governol dove cade in Po” … (versi di Dante Alighieri, foto di Lucia Bruni).

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Fine, per questa sera!

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Ripresa: ricevo la foto di Lucia di fronte al suo hotel vista Mantova!!

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STORIE FOTO POST 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 11:22 am

Detto altrimenti: ho ripreso foto fra i post del secondo mese del mio bloggeraggio, il gennaio 2012   (post 3188)

(Sono fermo in casa per una brochite: che altro potrei fare se non: 1) pulire molto bene due biciclette (corsa e mtb) e 2) scrivere post?)

rl bici corsaI cerotti preventivi. Questa foto rappresenta il momento per me storico in cui io – usando la bici di un mio amico – sono passato dai pedali con le cinghiette a quello con lo scatto automatico. Siccome che (siccome che), quando ci si ferma, si deve liberare il piede per non cadere per terra; e siccome che le prime volte la manovra non riesce per via che si tira indietro il piede anziché farlo ruotare verso l’estero e sganciarlo dal pedale e quindi si cade per terra; e siccome che io ci ho impiegato sei cadute prima di farmi furbo; e siccome che cadevo sempre dallo stesso lato e mi ferivo sempre negli stessi punti (lato esterno ginocchio sinistro e avambraccio sinistro), tutto questo premesso, prima di iniziare a pedalare io mi applicavo nella zona dei cerotti preventivi.

 

mt e dorian.

Dorian. Questa invece è mia moglie quando non era andata in pensione e il nostro amato Dorian nemmeno, nel senso che era ancora vivo e vispo. Ecco, Dorian voleva stare sempre vicino ad uno di noi qualsiasi cosa si facesse. E controllava, controllava … in questo caso i giudizi che Maria Teresa appioppava ai suoi alunni.

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STORIE FOTO POST 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 10:54 am

Detto altrimenti: ho ripreso foto fra i post del secondo mese del mio bloggeraggio, il gennaio 2012   (post 3187)

 

L’evoluzione della tecnica della cartellonistica stradale

 

porto.

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Gennaio 2012. Passeggiavo nel meraviglioso porticciolo-borgo di Genova Nervi. Un angolo di vecchia città di pescatori rimasto (abbastanza) intatto. In città ne abbiamo pochi altri fra i quali spicca Boccadasse, nome che deriva da bucca d’ase – bocca d’asino, tale è la forma della sua piccola insenatura, ma questa è un’altra storia.

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nervi.

Passeggiando passeggiando alzo lo sguardo e mi soffermo su un cartello stradale del 25 settembre 1889, che riporta una delibera del Consiglio Communale (con due “m”!) a regolare la circolazione dei carri a trazione equina. Oddio … chiamare quella targa “cartello” è volerla sminuire ingiustamente! Infatti si tratta di una Epigrafe su marmo bianco di Carrara, incisa a mano secondo uno schema di scrittura geometrico, fissata al muro con graffe in ferro  ad altezza di m. 2,20 . Se vi pare poco!

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Bttesimo-Pietro-005-1024x768Procedo nel mio girovagare, questa volta sguardo ad altezza d’uomo o poco meno ed ecco un’altra segnalazione stradale, di molti anni posteriore alla prima di cui sopra. Ecco, vediamo un po’ … s’era nel gennaio 2012, a giudicare dallo scolorimento del colore del “cartello” forse qualche anno già ce l’aveva … credo che lo si possa far risalire all’anno 2000, cioè di 111 anni più giovane del primo cartello. La tecnonolgia? Diversa, più moderna … volete mettere? Innanzi tutto il colore, più appariscente. Poi è stata eliminato il ricorso ad una lapide di marmo di Carrara con quello che costa il marmo e portarla da Carrara a Genova Nervi! Anche la terminologia utilizzata è pregevole: “pomello” e non “bottone”, pomello come si dice in Liguria, piccolo grande contributo alla preservazione dei valori, della lingua e della tradizione locale. Infine, ma per questo non da meno, il carattere stesso della scritta: una pennellata d’artista, personalizzata, praticamente un’opera d’arte unica, la firma stessa del suo autore … anzi, del suo Autore.

Ed oggi? Oggi abbiamo cartelli elettronici a messaggio variabile. Che brutti, che brutti!

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STORIE FOTO POST – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 6:48 am

Detto altrimenti: inizia un’antologia delle foto dei miei post : dicembre 2011     (post 3186)

Anto-logia, dal greco raccolta di fiori. Nel mio caso di fiorellini! Sapete, per pubblicare le foto che arricchiscono i miei post, devo farle “transitare” in una sezione del blog (la “bacheca”), entro la quale sono automaticamente raggruppate dalla procedura per mese ed anno. Questa mattina mi sono trovato a navigare io stesso fra queste migliaia di immagini e mi sono detto: dai, ripescane via via qualcuna,   da quando hai cominciato ad imbrattare le sudate carte elettroniche (dicembre 2011) e corredale con una breve cenno di spiegazione! Ecco, il gioco è fatto. Inizio con le foto che ho scelto fra quelle del primo mese di vita del blog, foto scattate a Udine durante una gita con mia moglie.

 

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La prima: “Enoteca: farmacia per le persone sane”.

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La seconda: un bar che sembra una chiesa, con la cameriera in atteggiamento ieratico, quasi a benedire il caffè (corretto grappa!) che stava preparando.

 

 

 

 

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La terza è tecnologica e riguarda l’utilizzo di internet.

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Mandi! (Che in lingua friulana significa ciao, arrivederci!)

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CHI LEGGE I MIEI POST?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2018 @ 4:33 pm

Detto altrimenti: un po’ di statistica per la vostra curiosità     (post 3185)

Il sistema SW che gestisce il blog è in grado di effettuare molte rilevazioni statistiche circa la qualità di voi “navigatori” fra i miei post. Ve ne riporto alcune:

% dei lettori rispetto alle fasce di età

  • 27% / 18 -24 anni
  • 34% / 25-34 anni
  • 16% / 35 – 44 anni
  • 13% / 45 – 54 anni
  • 10 % / 54 – ………

% dei lettori per genere

  • 55% – M
  • 45% – F

Materie più frequentate, in ordine decrescente

  • Economia politica/politica economica
  • Filosofia/sociologia
  • Ciclismo, sci e vela non agonistici
  • Musica e arti varie
  • Associazionismo
  • Personaggi
  • Libri
  • Viaggi

bdefa6f6-59e4-11e8-b12b-25e5d4b9f267_giro_12-kcdH-U1110932910428poB-1024x576@LaStampa.itNe deduco che i miei più numerosi frequentatori sono lettori maschi impegnati, attivi, sportivi fra i 25 ed i 34 anni: si vede che anch’io sono giov … anile!  Comunque sono molto contento  di quel 45% “al femminile” che mi segue, e non è poco! Coraggio, ragazze, siete vicinissime al sorpasso dei maschietti, coraggio! Fate anche voi una volata all’arrivo come pochi minuti fa ha fatto il ciclista Sam Bennet sul traguardo di Imola del Giro d’Italia!

(P.S.: se non è un post in real time questo …)

 

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TUTTINBICI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2018 @ 9:43 am

Detto altrimenti: non è un’affermazione, bensì una constatazione     (post 3184)

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L’Italia è il paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. Nel complesso l’età media della popolazione europea sta crescendo. Tuttavia sta crescendo – e di molto – anche il numero dei ciclisti-urbani, dei ciclo-turisti e dei ciclo-escursionisti. Un Ente che da ben 35 (trentacinque) anni sta adoperandosi per la mobilità sostenibile ed in particolare per la ciclo-mobilità-urbana è la FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che in Italia conta circa 30.000 aderenti. In Germania – che ha un clima meno favorevole del nostro – gli aderenti ad una analoga organizzazione sono però 130.000 il che ci fa capire che possiamo/dobbiamo fare ancora molta strada!

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Meccaniche rivane

             Dal vecchio mezzo al nuovo: la e-bike!

Da qualche tempo il legislatore, la stampa, le pubbliche amministrazioni, il settore produttivo e commerciale si stanno “accorgendo” del fenomeno bicicletta e stanno adottando scelte di governo e imprenditoriali conseguenti. Grande fattore di sviluppo è stato il lancio sul mercato delle biciclette a pedalata assistita, le quali consentono a molti di continuare a fare ciò che altrimenti l’età più avanzata avrebbe impedito loro, e su un altro fronte, sta attirando all’uso della bicicletta molte persone che altrimenti non avrebbero mai adottato questo mezzo di auto-loco-mozione.

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67 - Caldaro 10 sett 2010

                            Appiano (BZ)

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La mobilità urbana deve essere comunque rivista alla luce della saturazione degli spazi da parte delle auto e dell’inquinamento che esse procurano. A questo punto mi viene da fare una sorta di parallelo storico, quando in Italia, sulla spinta delle lobbies dei fabbricanti di auto, furono smantellate molte linee ferroviarie minori in favore della vendita di bus e camion (ed oggi ci pentiamo amaramente di queste scelte!). Qui a fianco: almeno questo: su vecchi percorsi ferroviari oggi ci sono piste ciclabili!

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downloadOggi potrebbe sorgere una analoga conflittualità non dichiarata fra i fabbricanti di biciclette e quelli delle auto, soprattutto circa la loro rispettiva regolamentazione nelle città. Qui tuttavia si inserisce un’altra metamorfosi, quella dell’imminente forte avvento dei motori ibridi per le auto, il che parrebbe superare questa possibile contrapposizione. E invece resterà comunque il problema dell’inquinamento dello spazio (anche le auto elettriche o ibride occupano spazio) ed è accertato che ogni auto passa il 90% della sua vita in parcheggio o in sosta. E allora? Allora nelle città occorre ribaltare l’angolo visuale, ovvero passare dal “regolare le auto e lasciare anche qualche spazio alle biciclette” al “regolare il traffico ciclistico e lasciare qualche spazio anche alle auto”: quello che è stato fatto in Olanda. Andare a vedere per credere, come ha appena fatto Fiab Trento!

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             Da Trento, verso nord!

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Il cicloturismo si sviluppa perloppiù al di fuori delle città, con durata media settimanale, spesa media giornaliera da parte del cicloturista pari a circa ad €80,00 e sosta nelle città attraversare. I percorsi sono usualmente a stringa (dal punto A al punto B con fermate intermedie. Altri sono a margherita o al elastico: si fa base in una città, in un paese e di fanno molte gite a/r in direzioni diverse. Molte sono le ciclabili già attive, ma resta ancora un passo da fare: passare dal realizzare e vendere il “prodotto turistico pista ciclabile” al realizzare e vendere il “prodotto turistico rete di ciclabili e zona/città bikeland”.

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Il cicloescursionismo prevede il turismo “montano”, cosa che fa preoccupare i puristi della montagna, ma non il CAI Centrale che ha pubblicato i Quaderni di Ciclo-Escursionismo non per vietare o liberalizzare il settore, bensì per regolarlo. Al riguardo basta guardare cosa è stato fatto in Austria con il Tirol Bike Safari, nel quale 17 funivie messe in rete garantiscono ben 700 km di discese montane su percorsi obbligati, attrezzati e assistiti per ogni aspetto del viaggio.

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E allora, buona bicincittà, nelle piste ciclabili e sui sentieri attrezzati e regolati delle nostre montagne a tutte e a tutti di tutte le età!

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CAPACITA’ O CONOSCENZA – DUE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2018 @ 9:06 am

Detto altrimenti: a seguito della prima puntata del 12 maggio scorso         (post 3183)

Dall’inizio dell’anno sono trascorsi 135 giorni e … 182 post: una produzione piuttosto ricca dalla cui abbondanza si deduce che non è stata una primavera di sole: infatti i km che ho percorso in bicicletta (470) sono di meno di quelli dell’ugual periodo dello scorso anno (904), ma vabbè … questa è un’altra storia. Veniamo a noi.

Dunque … stavamo dicendo? Dove eravamo rimasti? Ah si … ora ricordo: al fatto che conoscenza sia comprensione. Andiamo avanti col ragionamento: se comprendiamo un problema, una situazione, una persona, non ne siamo spaventati, non diventiamo aggressivi, bensì siamo garbati, disponibili al colloquio, flessibili nei confronti dell’altro (pensiero e interlocutore).

Ma se siamo istruiti “male” avremo al massimo una capacità ma non una conoscenza/comprensione ed allora, per reazione o anche per “azione contro” diventiamo orgogliosi, freddi, chiusi in noi stessi, emaniamo un’aria di (nostra) superiorità, restiamo impassibili: adottiamo una posizione-maschera, un viso-maschera, una pettinatura-maschera, un vestito-maschera e vendiamo questi nostri atteggiamenti di impermeabilizzazione come espressione di dignità e di carattere.

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“Mi si nota di più se non ci vado o se ci vado e resto in silenzio, in piedi, contro il vano di una finestra, reggendomi il mento con una mano?”

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Diceva quel tale: Non c’è nessuno che assomigli di più ad un sapiente che un cretino (o un malvagio, n.d.r.)  che stia in silenzio”. Ecco, ci sono arrivato: sarà capitato anche a voi … (e non è che ora io mi sia messo a cantare con Raffaella Carrà!) di trovarvi in certe riunioni e di vedere che un partecipante stia in disparte, con aria di superiorità, assorta o distratta (fa lo stesso), non partecipi ma ascolti. Ecco, costui non si espone per due motivi: per paura di dire cavolate o per paura di svelare il suo intento segreto.

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VOTO DI LISTA E COALIZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Maggio, 2018 @ 8:44 am

Detto altrimenti: un qualche parallelismo c’è …..     (post 3182)

Nelle società per azioni, nelle associazioni … l’Assemblea degli azionisti/iscritti deve eleggere i membri del CDA-Consiglio di Amministrazione/Direttivo. Occorre eleggere una squadra. Lo Statuto può prevedere il voto singolo o che si debba votare una lista di candidati. Nel silenzio può succedere un inconveniente: che una lista prenda 80 voti ed un singolo non appartenete ad alcuna lista ne prenda 90. Che si fa? Si deve dedurre che nel silenzio dello Statuto non sia ammesso il voto per lista. Oppure – quanto meno nelle associazioni – si deve stabilire in Statuto il voto di lista.

Nella politica: si discute se dare credito ad una coalizione di partiti o ad un partito singolo. E’ il caso nostro di questi giorni: una coalizione ha preso più voti in assoluto, ma un partito al di fuori della coalizione ha preso – singolarmente – più voti di ogni altro partito.

Che si fa?

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