LA VISIONE D’INSIEME DEI FLUSSI DI DENARO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2014 @ 10:16 am

Detto altrimenti: fanta-finanza? Può darsi, ma intanto ci proviamo a capire … (post 1420 – 170/2015)

(avete notato che quando piove io pubblico molti post in più di quando c’è il sole?)

Vecchi spalloni …

Dice … quel dittatore è scappato con tot tonnellate d’oro; quell’altro con 80 miliardi di dollari; Tizio ha portato i soldi in Svizzera … Dittatore fuggiasco? Pensate che un mio amico ha letto un giallo di fantapolitica nel quale il dittatore fuggiasco utilizza parte del denaro rubato al suo popolo per “convincere” un suo potente alleato a mandare truppe mercemarie a ristabilire l’ “ordine” contro i rivoluzionari … Cosa non si vanno ad inventare questi giallisti …

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… nuovi spalloni

Dice … dittatore? Ma se è stato regolarmente eletto! Cosa dici nai, blogger Riccardo? Hai ragione, caro lettore, devo specificare: “dittatore sostanziale, anche se non formale“. Ecco, raga, ora mi sono spiegato. Chi è a capo di una nazione che potrebbe essere ricca ma che è impoverita dalla rapina finanziaria interna ed esterna e si permette di vivere in una dacia con tanto di parco con zoo, capannone con raccolta di auto storiche, con una vera nave a vela nel giardino … ecco, per me è un dittatore sostanziale. Infatti, se costui si può concedere queste “licenze mentali e finanziarie”, cosa nasconde, “dietro le quinte” a danno della sua popolazione?

(Per inciso: questa povera Svizzera … cribbio … sarebbe ora di rendersi conto che “portare i soldi in Svizzera” è diventata ormai solo un’espressione lessicale che equivale a “portare i soldi in un Fondo Olandese, Belga, USA, delle Isole Cayman, in GB, etc…” Insomma, basta col dare addosso alla povera Svizzera! Non se ne può più …)

Ma riprendiamo il discorso.

FLUSSO N. 1

Che se ne fa uno di 80 miliardi di dollari USA? Dice … li investe. Sì, vabbè, ma a questo punto sorgono tre domande.

1) a nome di chi li investe?
2) dove li investe?
3) che se ne fa dell’enorme reddito che gli deriva? Lo reinveste! Ma allora è il Gioco dell’Oca e si torna alla prima casella … Quindi restano solo due domande alle quali cercare di dare risposta: la prima e la seconda. Ci provo.

1) A nome di chi? Be’ raga, fino a quando ci saranno al mondo banche che accettano di aprire conti cifrati ed anonimi, “Nema problema”, nessun problema, dicono i miei amici croati … e lo diceva anche tale Marcinkus …

2) Dove li investe? Regola n. 1: “Il denaro va dove è meglio retribuito”, un po’ come le infiltrazioni d’acqua: non sai da dove arrivano (come certe somme di denaro); non sai dove vanno, ma vanno … vanno … seguono la loro strada, quella migliore per andare giù, in basso, sempre più in basso … ma almeno per l’acqua non è un problema morale … no, per l’acqua no, non è un problema morale cadere in basso. Per l’acqua.

Nel post dell’8 aprile 2013 scrivevo: “un kg di cocaina all’origine (centro sud America) costa 1.500 dollari USA. Il prezzo cresce sino ad arrivare a Londra 75.000 dollari USA. Ora, limitiamoci ad un valore più “onesto”, diciamo 60.000 dollari. Vuol dire che un investimento iniziale ha reso il 4000% (quattromila %) all’anno”. Ed ecco che una banca dei paradisi off shore vi propone di depositare presso di lei … diciamo … chessò … 10 (milioni o miliardi) di dollari USA proponendovi un interesse anticipato del 30%. Che fate? Rifiutate? Ecchè, siete mica matti …

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Passare alla Storia … ognuno ci passa come può …

Detta banca poi reinveste quei denari presso altra banca che a sua volta le paga il 40%, che poi li reinveste in una Finanziaria che le paga il 50% e così via … Ma se alla fine quel denaro va a finanziare l’acquisto di 10 milioni/miliardi di cocaina che si “rivaluta” al 4000%, be’ … capirete che c’è spazio e gloria per tutti. E la vostra coscienza? Pulita! Mica potete sapere che fine fanno i vostri 10 milioni/miliardi! E poi, già l’Imperatore Vespasiano, a chi gli faceva notare che i vespasiani a pagamento che aveva installato in Roma emanavano cattivo odore, aveva risposto: “Pecunia non olet” (il denaro non puzza). E bravo Vespasiano!

FLUSSO N. 2

Ma passiamo ad un altro genere di flussi finanziari. L’Unione Europea ha versato 4200 miliardi di Euro alle banche europee per evitarne il fallimento. Quattromila miliardi di euro sono €4.200.000.000.000 per a circa Lit. 8.400.000.000.000.000.

27.03.2014, Sala Cooperazione, ore 20,45: questo signore si confronterà con Luciano Manicardi (monaco)

Per capirsi meglio: si tratta di una somma pari a circa il doppio del debito pubblico del nostro Paese. Ma come fanno le banche a perdere denaro? Semplice: non fanno “la banca” (letteralmente: la banca raccoglie risparmio e lo investe verso famiglie e imprese), bensì “fanno finanza”, cioè raccolgono denaro e lo investono in operazioni finanziarie speculative. Inizialmente “guadagnano” perché gli investimenti rischiosi ti danno subito interessi altissimi. I bilanci della banche vanno bene e i mega banchieri (v. foto) si pagano premi di rendimento elevatissimi. Poi gli investimenti crollano, la banca perde un sacco di soldi, l’UE la “ricapitalizza” con soldi dei singoli stati, cioè anche nostri.

 Insomma, riepiloghiamo:

 • una famiglia italiana (assai più fortunata di moltissime altre!) lavora, fa sacrifici, risparmia, deposita i soldi in banca, riceve interessi miserrimi.
• La banca “fa finanza”, alla fine perde denari, viene risanata dall’UE, l’UE riceve i soldi dagli Stati, ogni Stato fa cassa tassando i propri cittadini (anche la famiglia di cui sopra).
• La famiglia di cui sopra, per tenere i sui risparmi in banca, paga una tassa superiore agli interessi che percepisce.
• I banchieri delle banche di cui sopra si sono pagati “premi” milionari, e se proprio sono contestati, si scambiano le banche, perché pensano “Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo di banca in banca, me vedresti seduto su la tua pietra, o fratel mio …” (mi scuso se ho disturbato Ugo Foscolo e la sua poesia in morte del Fratello Giovanni).

Punta Chiappa

Stare seduti sulla pietra … Una curiosità storica: ai tempi della gloriosa Repubblica Marinara di Genova, i debitori insolventi venivano fatti sedere con il fondo schiena nudo sulla fredda pietra, detta “chiappa”, in dialetto “ciappa”, cioè venivano esposti al pubblico ludibrio “ a dà du cu in scia ciappa”, a posare il seder sulla pietra …  A conferma del termine, nel Promontorio di Portofino, fra Camogli e San Fruttuoso, esiste la rocciosa Punta Chiappa …

FLUSSO N. 3

… che abbiano copiato da Walt Disney?

Basta, sono stanco … e poi questi flussi sono troppi … ecchè, li devo seguire tutti io ‘sti flussi? Anche i  flussi miliardari in monetine derivanti dal gioco delle slot machine che siccome evadono miliardi … chi cambia le monetine in banconote  è  un collaboratore di ingiustizia?

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LA SANITA’ TRENTINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2014 @ 7:38 am

Detto altrimenti: e dire che c’è hi ha il coraggio di lamentarsene … ma via! (post 1419 – 169/2014)

Si vede che chi si lamenta non conosce le altre “sanità”, quelle non trentine, quelle “taliane” … Dice … ma che mi vieni a significare? La nossa sanità deve essere “ottima” in assoluto, non semplicemente “migliore” delle altre … Ottima in assoluto? Lo è! Eccoti servito … ora te lo faccio vedere io … che lo è!

Non è un segreto che il vostro blogger soffra di una fastidiosa persistente bronchitina. Ecco che mi reco alla prevista visita di controllo. L’orario fissato è per le 17,20. Mi presento diligentemente allo sportello alle 17,00 per il disbrigo delle poche formalità, onde essere pronto per il medico all’ora stabilita.

Sportello con sorriso

Allo sportello presento l’impegnativa e la tessera sanitaria.

L’addetta guarda i documenti, poi mi sorride: “Ah, se tutti fossero tempestivi come lei … presentarsi un po’ prima dell’orario della visita … sa, così il nostro personale medico non ha tempi morti, si accorciano i tempi di attesa per gli altri pazienti … grazie per la sua tempestività. Solo che … forse … presentarsi un mese prima è un po’ eccessivo”.

Riguardo le carte: mi sono sbagliato di un mese, 28 febbraio invece del 28 marzo!

Sorrido a mia volta.

L’impiegata prosegue, gentilissima:

“Ma non c’è problema, se vuole attendere, si accomodi”.

E mi indica una sedia, sulla quale avrei potuto attendere … un mese!

Ricambio il sorriso. Dicono che il buonumore sia un’ottima medicina.

Ringrazio e me ne torno alla mia auto.

Telefono a mia moglie: con un marito così una risata le spetta di diritto.

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THE ITALIAN NEW DEAL – VISIONE D’INSIEME E PERCEZIONE SENSORIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2014 @ 7:12 am

(NEW DEAL? LEGGETE I MIEI POST DELL’ 8 E 9 FEBBRAIO 2013 (2013)  e poi … amiche ed amici lettori, mi permetto di segnalarvi questo post come particolarmente importante: grazie se lo leggete e lo commentate)

Detto altrimenti: dobbiamo avere una visione d’insieme della nostra realtà, e smetterla di “accontentarci” di tante percezioni sensoriali     (post 1418 – 168/2014)

 Mi sono già intrattenuto sul tema in chiave di metafora:

Visione d’insieme, dall’alto

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– Siete seduti su un alto scoglio. Del mare avete la massima visione d’insieme e nessuna percezione sensoriale.
– Man mano che scendete verso il mare, diminuisce la visione d’insieme e aumenta la percezione sensoriale.
-  Se vi immergete in acqua, del mare avrete la massima percezione sensoriale (gocce di acqua salata in bocca!) e nessuna visione d’insieme.

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Ed ora, amiche ed amici, prendiamoci per mano e  usciamo fuori dalla metafora

I nostri governanti, provinciali e statali:

 • hanno una visione d’insieme della situazione che sono stati delegati a governare?
• si pongono la domanda se l’ “attuale” (esistente)  modello di sviluppo è ancora “attuale” (utile, adatto alla situazione odierna)?
• ci propongono nuovo modello di sviluppo nuovo, veramente “attuale” (utile, adatto alla situazione odierna)?

 “Attualità” quindi non intesa banalmente come “ciò che esiste”, bensì intesa intelligentemente come come “ciò che serve”

Sento parlare di “priorità lavoro” e poi vedo che si interviene sugli strumenti che regolano l’ “attuale” (esistente) modello di sviluppo, e cioè il cuneo fiscale, il contratto di lavoro, il salario garantito, gli ammortizzatori sociali. Tutti strumenti da applicarsi all’ “attuale” (esistente)  modello di sviluppo, basato sulla ripresa delle attuali piccole, medie, grandi imprese. Modello e imprese “attuali” nel senso di “quelle del tipo che già esiste”, e non “attuali” nel senso di “eventualmente anche di tipo diverso, cioè mirate su obiettivi diversi e assolutamente idonee a rispondere alle nuove necessità/opportunità del nostro tempo, alle necessità/opportunità “attuali” nel senso “quelle che occorre affrontare oggi”.

Mi spiego ulteriormente

Si dice che l’istallazione dei pannelli solari e delle torri eoliche sta mangiando troppo terreno agricolo e sta deturpando il paesaggio del Bel Paese in misura eccessiva rispetto alla loro resa energetica. Si tratta di investimenmti “attuali” (esistenti) ma “non attuali” (non necessari, non adatti al momento, non opportuni, non utili).

 Ma allora perchè non puntare invece sulla creazione e sul finanziamento pubblico (della sola fase dell’avviamento iniziale) di decine di migliaia di piccole società/cooperative mirate alla riqualificazione/gestione/reclamizzazione e vendita dei siti archeologici, paesaggistici, naturali del Paese ed alla istallazione dei pannelli solari sui tetti degli edifici e non nelle campagne?

 Perché non investire sul rilancio di decine di migliaia di piccole aziende agricole di qualità?

 Si dice che la cementificazione selvaggia ed abusiva sta distruggendo il Paese.  Ma allora perché continuare con i condoni e non agire invbece con la dovuta incisività sull’abbattimento degli ecomostri e contro “l’abusivismo preventivo tanto poi c’è il condono”?

Perché non varare un piano per l’incentivazione delle ristrutturazioni al posto di nuove costruzioni?

Perché non interpretare il concetto di “difesa del territorio” non come “difesa armata con i cacciabombardieri F 35, bensì con un piano di interventi contro i previsti e probabiuli disastri idrogeologici? Attenzione: quest’inverno è nevicato moltissimo. Il prossimo disgelo potrà generare, a valle, alluvioni. Oggi, cosa si sta facendo al riguardo?

Mi spiego ancora una volta

Leggi inique, riconosciute come tali dagli stessi “attuali beneficiati” da quelle leggi, tipo le super buonuscite dei politici? Loro ci dicono: “ … ce le hanno date, sono previste dalla legge ..” Ed allora, forza, variamo una bicamerale per la “visione d’insieme” e per la “revisione di insieme” di tutte le leggi inique!

La repressione dei singoli scandali? Non basta! variamo un sistema di pre-controllo per la “pre-visione d’insieme” del fenomeno, per la sua prevenzione d’insieme e quindi per evitare che tutto poi si risolva nel tentativo di reprimere e punire i singoli scandali “dopo” che sono sorti!

L’eliminazione delle inique e medievali situazioni di privilegi? Idem come sopra!

In definitiva

A mio sommesso avviso la “visione d’insieme” deve essere “vista” dai governanti; quindi, dagli stessi deve essere offerta a noi tutti; infine, noi tutti dobbiamo essere desiderosi e capaci di esigerla, di guardarla, di vederla  e di capirla  come tale … d’insieme, appunto.

In altre parole: che i nostri governanti salgano in cima allo scoglio e ci dicano cosa sono capaci di vedere, ci dicano cosa vedono: una moltitudine di laghetti o un unico grande mare aperto? Ci dicano se vogliono continuare a condurci per mano a vedere il solito filmetto dei tanti piccoli episodi scollegati o se invece – finalmente – ci accompagnano sulla sommità dello scoglio giusto, dal quale anche noi si possa avere la visone d’insieme a 360 gradi, in cinemascope e a colori della situazione di insieme che loro stanno affrontando.

Ed io, “io cittadino” ben prima che “io blogger”, cosa mi aspetto da Renzi? Che abbia e che ci mostri questa visione d’insieme, che dia vita ad un nuovo ITALIAN NEW DEAL!

Quindi … che dire? Forza Italia? No, non vorrei essere frainteso, quindi dico e scrivo: “Forza Renzi, abbi tu stesso una “visione d’insieme” e conduci tutti noi sul tuo stesso alto scoglio dal quale anche noi la si possa avere!”

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REMUNERAZIONI E PREMI DI RENDIMENTO A TEMPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 10:17 am

Detto altrimenti: dagli USA, finalmente una cosa buona … (post 1417)

Meglio tardi che mai. Alcune grandi banche USA hanno deciso di pagare i premi di rendimento al proprio top management con liquidazioni rateali, dilazionate e condizionate. Infatti, decisioni che generano un risultato economico positivo oggi, possono portare perdite disastrose domani. Ecco, era ora! E lo stesso criterio dovrebbe poter essere usato anche per valutare i nostri politici: infatti la “pezza” oggi può creare domani un buco peggiore di quello che si vuole rammendare. Comune di Roma docet.

E la “sanzione” non può essere solo la “non corresponsione” dei premi, ma deve prevedere anche il risarcimento del danno. Ma se il danno fosse miliardario in euro, come si farebbe a recuperarlo a carico del politico o del banchiere che ha sbagliato? Ecco, questo poblema è ancora aperto …

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MARINO A ROMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 10:16 am

Detto altrimenti: Marino, ma … non lo sapevi che la situazione era quella? (post 1416)

Il Sindaco Marino non ha torto, non ha “minacciato” di fermare il Comune. Ha solo detto che il Comune si sarebbe fermato. Se io sono in auto e finisce la benzina, non sono io che fermo l’auto: è lei che si ferma da sola. Lapalissiano. Infatti, se fosse stato a capo di una SpA, Marino avrebbe dovuto “portare i libri in tribunale” e chiedere il fallimento. Marino si è limitato a dire: “Non posso muovermi, non ho più risorse”.

Ma i ragionamenti io che voglio fare io sono altri

1) Chi si candida alla guida di un Comune, non si informa prima dello stato di salute della sua finanza? Non è anch’egli in grado di prevederne l’evoluzione (usando lo stesso strumento di cui sopra)? Dice … “Questa situazione l’ho ricevuta in eredità dalle amministrazioni precedenti”. Eredità? La nostra legge prevede che si possa accettare una eredità con il beneficio d’inventario. Mi spiego. muore uno zio. Mi lascia erede universale, titolare dei suoi avere i responsabile dei suoi eventuali debiti. Ecco, io accetto l’eredità con beneficio d’inventario, fatto il quale, ove io scoprissi che vi sono passività (debiti) per 1000 e attività per 500, io rinuncio alla mia eredità e non sono chiamato a rispondere di quei debiti attingendo anche dal mio precedente patrimonio privato.

2) I Sindaci precedenti … non hanno fatto una previsione pluriennale dell’andamento finanziario del Comune? Un bravo ragioniere ed un bravo sistemista, utilizzando un computer portatile, avrebbero potuto realizzare un modello gestionale in grado di proiettare i risultati della finanza comunale al variare (discrezionale da parte dell’utilizzatore) di n variabili. Quindi, si poteva conoscere in tempo reale se e quando la finanza sarebbe stata insufficiente, se e dove intervenire (ad esempio, dai 40.000 appartamenti affittati dal Comune a terzi il Comune di Roma incassa quanto poi spende per prendere in affitto da terzi altri 4.000 appartamenti!).

3) E quid iuris … quale responsabilità di legge è mai (mai, ecco il punto, mai!) prevista a carico di chi quel buco romano l’ha fatto e ingrandito? Mi pare nessuna! Nella repubblica ateniese di Pericle, che poi vera repubblica non era (cfr. miei numerosi post precedenti). il “capo” durava in carica un anno e alla fine doveva fornire il rendiconto. Ce poi Pericle si fosse fatto eleggere per trent’anni di fila e che di rendiconto manco a parlarne … be’, questo è un dettaglio. Ma che, vogliamo copiare dai cattivi esempi del passato e non da quelli buoni? Quando mai!?

L’altro giorno ho colto alcune frasi fra due persone a me sconosciute. Una chiedeva all’altra come andasse la sua azienda:
Domanda : “Com’ela? (come va?)
Risposta: “El bus l’è pù grand de la trivela” (il buco è più grande della trivella)
Cioè che la voragine (romana) è più grande della trivella con la quale Marino la vuole affrontare, lavorare, sistemare … questa voragine!

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IL VOLTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 8:34 am

Detto altrimenti: la filosofia del volto di Emmanuel Levinas (post 1415)

Emmanuel Levinas

Levinas, il filosofo del Volto. Il Volto dell’Altro ti guarda, ti interroga, ti domanda. Tu devi rispondere a quel Volto, sei debitore nei suoi confronti.

Ecco, il Volto specchio dell’anima e dell’animo. Ecco perché non approvo che un ministro dell’economia (disastrata italiana) sorrida mentre lo riprendono alla TV, e che un altro ministro sorrida mentre ci dice che con la nuova carta di identità elettronica cambierà la vita (economicamente disastrata) degli Italiani.

Ho lavorato in tante SpA. Da molti miei capi ho imparato a valutare un lavoratore impegnato “anche” dall’espressione del suo volto. E a distinguerlo dai lavoratori non impegnati.

Cosa? Dice … chi sono i due ministri ai quali mi riferisco? Eh no, cari miei … ecchè, vi devo dire tutto io?

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IL REATO DI STRAFOTTENZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 8:10 am

Detto altrimenti: un nuovo reato da inserire nel codice penale  (post 1414)

Nel nostro codice penale esiste il reato di ingiuria (art. 504). A mio avviso occorre prevederne un altro: il reato di strafottenza. Strafottenza, quella del signor Schettino da bordo della Concordia, che mi ricorda quella dell’avvocato dei piloti USA responsabili della strage del Cermis. Strafottenza, la loro: pare che tocchi a noi scusarci, giustificarci, dovere espiare …

Strafottenza, un atteggiamento che offende. E l’offesa va sanzionata.

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FORZA RENZI !

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 7:50 am

Detto altrimenti. Matteo, inizi presto la mattina? Sono con te! (post 1413 – 163/2014)

Matteo, fanno ironia perché “te tu t’alzi presto la mattina”. Ebbè, Matteo, io sono con te. Maccome? Fino a ieri ci lamentavamo che a Roma prima delle nove “un c’è verso di vederli al lavoro ‘sti Romani” … e ora che almeno uno (ch’è di Fiore e non di Roma, appunto, volevo ben dire …) s’alza presto e lavora … facciamo della ironia? Ma via, siamo seri …anzi, innanzi tutto “coerenti” e non “ischerziamo con le cose serie, che sta mattina un è serata!” Eppoi, Matteo, anch’io inizio presto a pubblicare i miei post, quindi mi sento un po’ tuo collega “bonorivo” (in dialetto trentino, bonorivo è chi s’alza presto la mattina)

Ero su un taxi, a Roma. Traffico caotico. Mi piace provocare i tassinari. Provoco il mio tassinaro di turno: “Ma che caos! Ma chi comanda qui a Roma?”. Mi risponde: “Chi s’arza prima la matina”.

Sai, Matteo, l’alzabandiera all’alba che hai inaugurato (e che io, già Sottotenente di complemento degli Alpini, apprezzo al 100%) mi fa venire alla mente un fatto di qualche anno fa: un giorno a Roma era nevicato. Al telegiornale delle 13,00 il Sindaco di Roma affermava: “Questa notte è nevicato, ma io alle nove ero già informato”. Ah … ecco, alle nove …

E io? Anni fa mi dovevo recare spesso a Roma. Da Trento. Trovavo più comodo viaggiare di notte in vagone letto, ed arrivare fresco fresco la mattina a Roma. Solo che arrivavo a Roma alle sette di mattina. E fino alle nove … che fare? Ma da qualche tempo sono stato aiutato dalle Ferrovie dello Stato: parto con le Frecce Rosse da Trento alle 07,00, arrivo a Roma alle 11,30, riparto da Roma alle 16,00 e sono a cena a casa mia alle 20,30: quattro ore di riunione a Roma riesco a farmele. Quanto basta.

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LA FIERA DELLE OVVIETA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 7:17 am

Detto altrimenti: chevvolete … è più forte di me, un ce la fo’ a stare zitto (post 1412 – 162/2014)

Sarà quel 50% di sangue toscano che m’ha trasmesso il mi’ babbo … ma quando sento certe affermazioni, che volete, “mi scappa da scrivere” … Comunque sarò breve, anzi , brevissimo:

1) Un premio Nobel per l’economia (non ne faccio il nome per rispetto della “praivaci”) afferma: “La ripresa europea sarà lenta”.

2) Alla TV, il Presidente della Corte Costituzionale: “La legge elettorale deve garantire allo stesso tempo rappresentatività popolare e governabilità”.

Ecco, ora possiamo stare tranquilli …

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DANNI COLLATERALI ALLA NOSTRA AUTONOMIA TRENTINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 6:58 am

Detto altrimenti: ATD – Autonomia Trentina Danneggiata (post 1411)

“Tutta la città ne parla”, “Rassegna stampa estera”, “Prima pagina – Gian Antonio Stella”.  Stella, non gli par vero. Lo “scandalo” dei pagamenti ai nostri consiglieri provincialregionali degli accantonamenti a suo tempo effettuati a fronte di una pensione che non sarà corrisposta. Accantonamento effettuati per un quarto a carico del singolo e per tre quarti a carico dell’Ente pubblico. “A carico del singolo” formalmente, perché “sostanzialmente” anche questi a carico dell’Ente Pubblico che poi è il soggetto che “esce” i soldi.
Si tratta di cifre milionarie. Il mio parere?

Il mio parere? E agli altri “pensionati mancati”, cioè quei tanti che hanno sì versato contributi, ma non hanno ”maturato” pensione alcuna? No, loro no: né pensione né restituzione dei capitali versati, mi pare giusto. La verità? La verità è che “le legge è uguale per tutti quelli che appartengono ad un certo gruppo”. (Dai, datemene atto. ho usato il termine “gruppo” e non “casta”. Come vedete sto migliorando).

Il mio parere … si diceva? E’ che al cittadino che sospende o interrompe il suo lavoro/professione per “fare politica” sia assicurata retribuzione e accantonamenti analoghi a quelli che avrebbe se non si fosse ”messo in politica”. Niente di più, niente di meno.  E invece, politica come terno al lotto! E poi ci stupiamo del proliferare dei partiti, delle candidature! Di questi tempi, poi!

Dice ,… ma lo prevede la legge. E allora che si intervenga sulla legge, cribbio! Dice … è stato fatto, ma questi sono diritti acquisiti … Ah, ho capito … però, “mi consenta”, mi permetto di rimandare a quanto da me scritto qualche post fa (n. 1408) sui “diritti acquisiti”,

Dice … ma non volevi parlare dei danni collaterali? Dico: ah si, eccomi! Specifico: “danno collaterale esterno”, nel senso che un “fattaccio” del genere rischia di oscurare i tanti (e sono tanti) meriti della nostra Autonomia di fronte agli occhi di chi ce la invidia e contesta, se non altro come termine di paragone che lo fa sfigurare. Da parte di costoro infatti  è un po’ come al tempo delle invasioni barbariche: dei barbari che semplicemente “distruggevano” ciò che non riuscivano a realizzare e/o non capivano.

Danno collaterale esterno inoltre  ben più grave del danno interno, cioè del danno consistente nel rischio del nascere di una “antipolitica interna alla nostra Provincia Autonoma”.

Una cosa però, semplice e corertta, Stella l’ha detta : “E’ ora di finiamola con il fatto che uno la paghetta se la possa stabilire da se stesso!”.

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