VETERINARIO PER UN MINUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2014 @ 9:12 am

Detto altrimenti: “ a chi c’ià cunti, ahhh?” (post 1425 -. 175/2014)

“Pe mmio nipote veterinario, un’idea mi venne, ahhh”

A chi la racconti, ah? In Sicilia. Un Comune ha stipulato un contratto di collaborazione con un veterinario per “un minuto di prestazioni alla settimana”. Niuru (nero) su bianco. Come reagire a questo (mis-) fatto? Semplicemente scandalizzandosi con un “Mi …, ma che, vogliamo babbiare?” (traduco: “Ca …, ma che, vogliamo scherzare?). E invece no. Pe mmia cosa serie è! Scommettiamo? Mi ci gioco i cabbasisi che poi salta fuori che esiste una leggina (o che sarà emanata una leggina) la quale recita (o reciterà):

“Indistintamente – tutti (ma proprio tutti) coloro che (si chiamano Calogero, hanno 47 anni, due figli maschi ed una barca a vela dal nome “Menagghiri” – me ne devo andare, devo salpare-) hanno avuto un contratto di consulenza duraturo nel tempo, indipendentemente dalla durata della singola prestazione, hanno diritto – a scelta dell’interessato – ad uno dei seguenti benefit:
• assunzione a tempo indeterminato cdr- con decorrenza retroattiva;
• risarcimento per la mancata assunzione a tempo indeterminato cdr”.

Ecco, ho finito. Certo che questa volta “mi sono esposto”, sto rischiando grosso … se perdessi la scommessa … vabbè che ho settant’anni ma sempre di gioielli di famiglia si tratta …

“Post breve, molto letto” (antico proverbio cinese)

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PUTIN E RENZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2014 @ 8:48 am

Detto altrimenti: una questione di metodo (post 1424 – 174/2014)

Sono sicuro che il titolo di questo articolo vi ha incuriosito. L’ho fatto apposta … d’altra parte io sono anche il “titolista” dei miei scritti … comunque, sia chiaro, non intendo certo assimilare le due persone, farei un gravissimo torto a Renzi!

Putin: deploro ciò che sta facendo. Tuttavia, nel metodo, osservo che lui prima si è procurato una posizione “di forza di fatto” e poi, eventualmente, discute.
Renzi. Messo di fronte all’imbarazzo che sorge da questioni riguardanti un sottosegretario, a mio avviso potrebbe “prima” revocargli il mandato e “dopo” discutere.  Dice … ma altri pre-minacciano ritorsioni. Appunto, dico io, minacciano “prima”, ma che farebbero “dopo” ? Io non credo a quelle minacce.

“Post breve, molto letto” (antico proverbio cinese)

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BARBARI O SELVAGGI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2014 @ 8:11 am

Detto altrimenti: selvaggi e barbari? (post 1423)

Giacomo Leopardi

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Secondo Giacomo Leopardi, “selvaggi” sono coloro che non sono ancora progrediti, “barbaro” è chi è regredito. In Cina, persone trucidate a colpi di machete. In Africa, bambini massacrati nelle scuole. In Ucraina, in Venezuela, in Siria, in Egitto, in Kazakistan, etc., etc. … Barbari o selvaggi? Quo vadis, mondo? Leopardi: “Natìo borgo selvaggio” ? No, amici, “ Natìo mondo selvaggio”  direi piuttosto …

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Ieri all’Angelus, Papa Francesco ha sottolineato il messaggio del Vangelo, facendone un messaggio anche “laico”, “politico” ed “economico”: l’accumulo di denaro (e di potere) è giustificato solo se mirato alla realizzazione del Bene Comune, non del “bene personale”. In caso contrario esiste solo una deriva autodistruttiva. Come ho scritto più volte, Papa Francesco per me è anche un Capo laico, un Capo Politico, nel senso che ci indica la strada per la “gestione laica, economica e sociale” del mondo intero.

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Nikolai Gògol

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Russia, povera Russia, poveri Russi … schiavi sotto gli Zar (leggete “Le anime morte” di Gògol); poi trucidati dall’avanzata nazista; poi deportati da Stalin; ora ubriacati dal nuovo Zar … Povera popolazione! In mancanza di ideali veri, si lascia irretire da qualche bottiglia di vodka, dai kalashnikov regalati a piene mani, da un esaltato neo nazionalismo. In mancanza di ideali veri, in mancanza di una prospettiva di libertà (innanzi tutto “di pensiero”), schiacciati da un falso ideale, incapaci di riconoscerne la falsità, lo cavalcano, lo fanno proprio, se ne fanno difensori e propugnatori …

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Un po’ come le tifoserie ultrà del calcio, quelle fanatiche, quelle che si accoltellano anche “prima” dell’incontro delle relative squadre (intendiamoci: non che “dopo” sarebbe lecito …!): “La nostra è una fede” gridano. Ecco, una “fede” …Fede? Io direi “cieco fanatismo”. Anche loro: in mancanza di ideali veri, di un futuro, incapaci di vero discernimento a causa dell’ignoranza che è stata loro iniettata per endovena (la scuola, l’istruzione? “Cose” inutili!), si “salvano” cavalcando come surfisti l’onda violenta che altrimenti li travolgerebbe. E al loro “status” di vittime della violenza, uniscono quello di “co-violentatori”, un po’ come i kapò dei campi nazisti.

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Denaro- potere; potere-denaro. Dei singoli, degli Stati, delle Multinazionali … immer die  gleiche Geschichte, sempre la stessa storia. Ma la Storia … la Storia … non avrebbe dovuto essere “magistra vitae”?

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2 MARZO 2014: 7° GIORNATA NAZIONALE DELLE FERROVIE DIMENTICATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2014 @ 9:14 am

Detto altrimenti: una iniziativa FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta (post 1422)

Oggi, in tutta Italia si tiene la Giornata delle Ferrovie dimenticate (7° edizione).

Escursioni, passeggiate in bici lungo tratti ferroviari in abbandono, convegni, mostre fotografiche, visite a impianti ferroviari ecc. per portare all’attenzione il patrimonio ferroviario ‘minore’, parte essenziale della vita sociale e della storia dei nostri territori e che non solo non debba essere perduto ma possa essere posto al centro del rilancio delle aree interne del Paese”.

Amiche, amici, chi scrive è un ciclista. Ero uno scalatore … anche in bicicletta. P0i l’età e una bronchitina cronica mi hanno ridotto allo stato di “passista” e cioè niente più salitone … ma a 70 anni suonati mi posso ben accontentare dei miei 4000 km annui. Sapete, qualche 20 anni fa i miei standard erano due Sestriere di fila, su e giù, su e giù; oppure Monginevro – Izoard – Monginevro; oppure , in un solo giorno, Monginevro, Lautaret, Galibier, Telefraf, e Moncenisio. E fino a pochissimi anni fa, Bondone e Manghen? C’ero di casa! Ma bando alle malinconie e veniamo all’oggi.

Approfitto della ricorrenza odierna per sottolineare un aspetto della auspicata politica del rilancio del ciclo turismo in Italia: quello relativo alla sua “economicità” e cioè al contributo che esso può dare allo sviluppo del turismo e quindi all’economia del Paese.

Bici e montagne. Assolutamente compatibili. Leggete il Quaderno di ciclo escursionismo pubblicato (2012) nientepopodimenoche dal CAI Centrale (è reperibile in internet), a sfatare che i ciclisti in montagna sarebbero inquinatori e distruttori della natura. L’Italia è ricca di “dislivelli”; la popolazione europea sta invecchiando; si vendono più bici che auto .. ed allora? Allora portiamole in alto, queste bici e facciamole planare in apposite piste … Un po’ come dallo sci alpinismo si è passati allo sci da discesa.

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Bici e pianure. Mi domando perché la Germania e l’Austria devono avere la “Pista Ciclabile del Danubio” e l’Italia non abbia la Pista Ciclabile del Po, da Torino a Venezia: Progetto VEN- TO, si veda (in internet, oppure) “La stampa” 2 maggio 2012: 679 km al costo di  circa 80 milioni … il costo di un solo cacciabombardiere F 35. Quanti nuovi bici grill, quante nuove soste di turisti nelle nostre belle città del percorso, quanti nuovi servizi complementari a questo nuovo turismo!

http://fiab-onlus.it/bici/notizie/notizie-dal-parlamento/item/164-parlamento-news-notiziario-del-1792012.html

http://fiab-onlus.it/bici/notizie/notizie-dal-parlamento/item/500-parlamento-news-notiziario-del-03042013.html

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Dalle auto blu alle bici blu!

Bici e Ferrovie dismesse. Voglio parlarvi di una di esse: la Grosseto – Monte Amiata, circa 70 km (ma forse sono di più) da Grosseto lungo la Valle dell’Orcia, fra il Monte Amiata e le colline del Senese che si affacciano sulla Maremma. In leggerissima salita. Non so quanto costerebbe trasformarla in pista ciclabile, ma si potrebbe lanciare un bando europeo di gara per una operazione di project financing, nel senso che a chi se ne aggiudica la realizzazione, è lasciato il ferro e le traversine in legno dei binari, ed una concessione per la gestione a pagamento dell’opera per tot anni.  Qualcuno di voi, mie lettrici e miei lettori, conosce il ministro giusto per far convocare una riunione fra i sindaci dei comuni interessati? O forse occorre segnalare la cosa al quel Toscano di Renzi, visto che il progetto riguarda la sua Toscana e che lui usa la bici?

slowbiketrento.xoom.it/virgiliowizard

Bici e città. Nelle strade attorno alla nostra Wall Street, a Milano (Piazza Affari) trovate decine di biciclettaccie ancorate alle inferriate da robuste catene: bici da quattro soldi e catenacci ben più costosi delle stesse bici. Sono quelle dei manager finanziari che operano in zona. Vi dice niente questo fatto? Ragioniamo, gente, ragioniamo … su come cambierebbero le nostre città se fossero rallegrate dalle biciclette invece che invase dalle auto!

Ecco, questo è il mio modesto contributo alla ricorrenza odierna ” a pedali”

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MEA CULPA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2014 @ 8:29 am

Detto altrimenti: … mea maxima culpa? Può darsi. Giudicate voi (post 1421)

Amiche lettrici, amici lettori, ecco … si … recito il mea culpa. Perché? Procediamo con ordine.

Premesso che in Italia:

1 – in ogni bar ci sono almeno tre Commissari Tecnici della nazionale di calcio;

2 - in ogni giornale, ci sono almeno tre giornalisti che sanno tutto di tutto;

3 -  in ogni blog, c’è un blogger che assomiglia molto a quei tre giornalisti,

ciò premesso, ecco l’accusa:

Ed io? Io, amici, non mio sottraggo a questa (auto) critica: infatti può sembrare che io stesso in molti miei post abbia la pretesa di illustrarvi la ricetta per una sana democrazia, una sana economia, una sana finanza, per la ricerca del Bene Comune, dell’auspicabile sconfitta dell’immoralità da parte della moralità e non – come accade oggi – da parte dell’amoralità, etc..

E la difesa? Eccola!

“Friends, romans, countrymen, lend me your ears … Amici delle città e delle campagne, datemi ascolto … io scrivo per hobby, non sono retribuito, non devo dire grazie e nessuno, non mi aspetto niente da nessuno. Non ho la pretesa di rivelare a nessuno “Verità” alcuna. Semplicemente mi sforzo di ragionare e di chiedere ai miei simili di ragionare insieme, cioè di “comunicare”.  E quando apro il blog e vado alla pagina delle “statistiche” e vedo che – come ieri – le mie “sudate carte” sono state lette da 204 persone per un totale di 2168 pagine lette … be’ amici … che dire se non che questa e non altra è la mia “remunerazione”?

La sentenza? A voi la parola, lettrici e lettori. Io mi rimetto alla clemenza della Corte

Quindi, amici, se siete o non siete d’accordo con ciò che scrivo, scrivete a vostra volta, commentate i miei post. Farà bene a tutti, a cominciare da me.

Inoltre ricordate: questo è un “open blog”, nel senso che se volete pubblicare uno scritto vostro come “post” e non solo come commento, inviatelo al mio indirizzo privato riccardo.lucatti@hotmail. Io lo pubblicherò a vostro nome o con lo pseudonimo che vorrete eventualmente indicare. Vi aspetto!

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LA VISIONE D’INSIEME DEI FLUSSI DI DENARO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2014 @ 10:16 am

Detto altrimenti: fanta-finanza? Può darsi, ma intanto ci proviamo a capire … (post 1420 – 170/2015)

(avete notato che quando piove io pubblico molti post in più di quando c’è il sole?)

Vecchi spalloni …

Dice … quel dittatore è scappato con tot tonnellate d’oro; quell’altro con 80 miliardi di dollari; Tizio ha portato i soldi in Svizzera … Dittatore fuggiasco? Pensate che un mio amico ha letto un giallo di fantapolitica nel quale il dittatore fuggiasco utilizza parte del denaro rubato al suo popolo per “convincere” un suo potente alleato a mandare truppe mercemarie a ristabilire l’ “ordine” contro i rivoluzionari … Cosa non si vanno ad inventare questi giallisti …

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… nuovi spalloni

Dice … dittatore? Ma se è stato regolarmente eletto! Cosa dici nai, blogger Riccardo? Hai ragione, caro lettore, devo specificare: “dittatore sostanziale, anche se non formale“. Ecco, raga, ora mi sono spiegato. Chi è a capo di una nazione che potrebbe essere ricca ma che è impoverita dalla rapina finanziaria interna ed esterna e si permette di vivere in una dacia con tanto di parco con zoo, capannone con raccolta di auto storiche, con una vera nave a vela nel giardino … ecco, per me è un dittatore sostanziale. Infatti, se costui si può concedere queste “licenze mentali e finanziarie”, cosa nasconde, “dietro le quinte” a danno della sua popolazione?

(Per inciso: questa povera Svizzera … cribbio … sarebbe ora di rendersi conto che “portare i soldi in Svizzera” è diventata ormai solo un’espressione lessicale che equivale a “portare i soldi in un Fondo Olandese, Belga, USA, delle Isole Cayman, in GB, etc…” Insomma, basta col dare addosso alla povera Svizzera! Non se ne può più …)

Ma riprendiamo il discorso.

FLUSSO N. 1

Che se ne fa uno di 80 miliardi di dollari USA? Dice … li investe. Sì, vabbè, ma a questo punto sorgono tre domande.

1) a nome di chi li investe?
2) dove li investe?
3) che se ne fa dell’enorme reddito che gli deriva? Lo reinveste! Ma allora è il Gioco dell’Oca e si torna alla prima casella … Quindi restano solo due domande alle quali cercare di dare risposta: la prima e la seconda. Ci provo.

1) A nome di chi? Be’ raga, fino a quando ci saranno al mondo banche che accettano di aprire conti cifrati ed anonimi, “Nema problema”, nessun problema, dicono i miei amici croati … e lo diceva anche tale Marcinkus …

2) Dove li investe? Regola n. 1: “Il denaro va dove è meglio retribuito”, un po’ come le infiltrazioni d’acqua: non sai da dove arrivano (come certe somme di denaro); non sai dove vanno, ma vanno … vanno … seguono la loro strada, quella migliore per andare giù, in basso, sempre più in basso … ma almeno per l’acqua non è un problema morale … no, per l’acqua no, non è un problema morale cadere in basso. Per l’acqua.

Nel post dell’8 aprile 2013 scrivevo: “un kg di cocaina all’origine (centro sud America) costa 1.500 dollari USA. Il prezzo cresce sino ad arrivare a Londra 75.000 dollari USA. Ora, limitiamoci ad un valore più “onesto”, diciamo 60.000 dollari. Vuol dire che un investimento iniziale ha reso il 4000% (quattromila %) all’anno”. Ed ecco che una banca dei paradisi off shore vi propone di depositare presso di lei … diciamo … chessò … 10 (milioni o miliardi) di dollari USA proponendovi un interesse anticipato del 30%. Che fate? Rifiutate? Ecchè, siete mica matti …

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Passare alla Storia … ognuno ci passa come può …

Detta banca poi reinveste quei denari presso altra banca che a sua volta le paga il 40%, che poi li reinveste in una Finanziaria che le paga il 50% e così via … Ma se alla fine quel denaro va a finanziare l’acquisto di 10 milioni/miliardi di cocaina che si “rivaluta” al 4000%, be’ … capirete che c’è spazio e gloria per tutti. E la vostra coscienza? Pulita! Mica potete sapere che fine fanno i vostri 10 milioni/miliardi! E poi, già l’Imperatore Vespasiano, a chi gli faceva notare che i vespasiani a pagamento che aveva installato in Roma emanavano cattivo odore, aveva risposto: “Pecunia non olet” (il denaro non puzza). E bravo Vespasiano!

FLUSSO N. 2

Ma passiamo ad un altro genere di flussi finanziari. L’Unione Europea ha versato 4200 miliardi di Euro alle banche europee per evitarne il fallimento. Quattromila miliardi di euro sono €4.200.000.000.000 per a circa Lit. 8.400.000.000.000.000.

27.03.2014, Sala Cooperazione, ore 20,45: questo signore si confronterà con Luciano Manicardi (monaco)

Per capirsi meglio: si tratta di una somma pari a circa il doppio del debito pubblico del nostro Paese. Ma come fanno le banche a perdere denaro? Semplice: non fanno “la banca” (letteralmente: la banca raccoglie risparmio e lo investe verso famiglie e imprese), bensì “fanno finanza”, cioè raccolgono denaro e lo investono in operazioni finanziarie speculative. Inizialmente “guadagnano” perché gli investimenti rischiosi ti danno subito interessi altissimi. I bilanci della banche vanno bene e i mega banchieri (v. foto) si pagano premi di rendimento elevatissimi. Poi gli investimenti crollano, la banca perde un sacco di soldi, l’UE la “ricapitalizza” con soldi dei singoli stati, cioè anche nostri.

 Insomma, riepiloghiamo:

 • una famiglia italiana (assai più fortunata di moltissime altre!) lavora, fa sacrifici, risparmia, deposita i soldi in banca, riceve interessi miserrimi.
• La banca “fa finanza”, alla fine perde denari, viene risanata dall’UE, l’UE riceve i soldi dagli Stati, ogni Stato fa cassa tassando i propri cittadini (anche la famiglia di cui sopra).
• La famiglia di cui sopra, per tenere i sui risparmi in banca, paga una tassa superiore agli interessi che percepisce.
• I banchieri delle banche di cui sopra si sono pagati “premi” milionari, e se proprio sono contestati, si scambiano le banche, perché pensano “Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo di banca in banca, me vedresti seduto su la tua pietra, o fratel mio …” (mi scuso se ho disturbato Ugo Foscolo e la sua poesia in morte del Fratello Giovanni).

Punta Chiappa

Stare seduti sulla pietra … Una curiosità storica: ai tempi della gloriosa Repubblica Marinara di Genova, i debitori insolventi venivano fatti sedere con il fondo schiena nudo sulla fredda pietra, detta “chiappa”, in dialetto “ciappa”, cioè venivano esposti al pubblico ludibrio “ a dà du cu in scia ciappa”, a posare il seder sulla pietra …  A conferma del termine, nel Promontorio di Portofino, fra Camogli e San Fruttuoso, esiste la rocciosa Punta Chiappa …

FLUSSO N. 3

… che abbiano copiato da Walt Disney?

Basta, sono stanco … e poi questi flussi sono troppi … ecchè, li devo seguire tutti io ‘sti flussi? Anche i  flussi miliardari in monetine derivanti dal gioco delle slot machine che siccome evadono miliardi … chi cambia le monetine in banconote  è  un collaboratore di ingiustizia?

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LA SANITA’ TRENTINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2014 @ 7:38 am

Detto altrimenti: e dire che c’è hi ha il coraggio di lamentarsene … ma via! (post 1419 – 169/2014)

Si vede che chi si lamenta non conosce le altre “sanità”, quelle non trentine, quelle “taliane” … Dice … ma che mi vieni a significare? La nossa sanità deve essere “ottima” in assoluto, non semplicemente “migliore” delle altre … Ottima in assoluto? Lo è! Eccoti servito … ora te lo faccio vedere io … che lo è!

Non è un segreto che il vostro blogger soffra di una fastidiosa persistente bronchitina. Ecco che mi reco alla prevista visita di controllo. L’orario fissato è per le 17,20. Mi presento diligentemente allo sportello alle 17,00 per il disbrigo delle poche formalità, onde essere pronto per il medico all’ora stabilita.

Sportello con sorriso

Allo sportello presento l’impegnativa e la tessera sanitaria.

L’addetta guarda i documenti, poi mi sorride: “Ah, se tutti fossero tempestivi come lei … presentarsi un po’ prima dell’orario della visita … sa, così il nostro personale medico non ha tempi morti, si accorciano i tempi di attesa per gli altri pazienti … grazie per la sua tempestività. Solo che … forse … presentarsi un mese prima è un po’ eccessivo”.

Riguardo le carte: mi sono sbagliato di un mese, 28 febbraio invece del 28 marzo!

Sorrido a mia volta.

L’impiegata prosegue, gentilissima:

“Ma non c’è problema, se vuole attendere, si accomodi”.

E mi indica una sedia, sulla quale avrei potuto attendere … un mese!

Ricambio il sorriso. Dicono che il buonumore sia un’ottima medicina.

Ringrazio e me ne torno alla mia auto.

Telefono a mia moglie: con un marito così una risata le spetta di diritto.

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THE ITALIAN NEW DEAL – VISIONE D’INSIEME E PERCEZIONE SENSORIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2014 @ 7:12 am

(NEW DEAL? LEGGETE I MIEI POST DELL’ 8 E 9 FEBBRAIO 2013 (2013)  e poi … amiche ed amici lettori, mi permetto di segnalarvi questo post come particolarmente importante: grazie se lo leggete e lo commentate)

Detto altrimenti: dobbiamo avere una visione d’insieme della nostra realtà, e smetterla di “accontentarci” di tante percezioni sensoriali     (post 1418 – 168/2014)

 Mi sono già intrattenuto sul tema in chiave di metafora:

Visione d’insieme, dall’alto

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– Siete seduti su un alto scoglio. Del mare avete la massima visione d’insieme e nessuna percezione sensoriale.
– Man mano che scendete verso il mare, diminuisce la visione d’insieme e aumenta la percezione sensoriale.
-  Se vi immergete in acqua, del mare avrete la massima percezione sensoriale (gocce di acqua salata in bocca!) e nessuna visione d’insieme.

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Ed ora, amiche ed amici, prendiamoci per mano e  usciamo fuori dalla metafora

I nostri governanti, provinciali e statali:

 • hanno una visione d’insieme della situazione che sono stati delegati a governare?
• si pongono la domanda se l’ “attuale” (esistente)  modello di sviluppo è ancora “attuale” (utile, adatto alla situazione odierna)?
• ci propongono nuovo modello di sviluppo nuovo, veramente “attuale” (utile, adatto alla situazione odierna)?

 “Attualità” quindi non intesa banalmente come “ciò che esiste”, bensì intesa intelligentemente come come “ciò che serve”

Sento parlare di “priorità lavoro” e poi vedo che si interviene sugli strumenti che regolano l’ “attuale” (esistente) modello di sviluppo, e cioè il cuneo fiscale, il contratto di lavoro, il salario garantito, gli ammortizzatori sociali. Tutti strumenti da applicarsi all’ “attuale” (esistente)  modello di sviluppo, basato sulla ripresa delle attuali piccole, medie, grandi imprese. Modello e imprese “attuali” nel senso di “quelle del tipo che già esiste”, e non “attuali” nel senso di “eventualmente anche di tipo diverso, cioè mirate su obiettivi diversi e assolutamente idonee a rispondere alle nuove necessità/opportunità del nostro tempo, alle necessità/opportunità “attuali” nel senso “quelle che occorre affrontare oggi”.

Mi spiego ulteriormente

Si dice che l’istallazione dei pannelli solari e delle torri eoliche sta mangiando troppo terreno agricolo e sta deturpando il paesaggio del Bel Paese in misura eccessiva rispetto alla loro resa energetica. Si tratta di investimenmti “attuali” (esistenti) ma “non attuali” (non necessari, non adatti al momento, non opportuni, non utili).

 Ma allora perchè non puntare invece sulla creazione e sul finanziamento pubblico (della sola fase dell’avviamento iniziale) di decine di migliaia di piccole società/cooperative mirate alla riqualificazione/gestione/reclamizzazione e vendita dei siti archeologici, paesaggistici, naturali del Paese ed alla istallazione dei pannelli solari sui tetti degli edifici e non nelle campagne?

 Perché non investire sul rilancio di decine di migliaia di piccole aziende agricole di qualità?

 Si dice che la cementificazione selvaggia ed abusiva sta distruggendo il Paese.  Ma allora perché continuare con i condoni e non agire invbece con la dovuta incisività sull’abbattimento degli ecomostri e contro “l’abusivismo preventivo tanto poi c’è il condono”?

Perché non varare un piano per l’incentivazione delle ristrutturazioni al posto di nuove costruzioni?

Perché non interpretare il concetto di “difesa del territorio” non come “difesa armata con i cacciabombardieri F 35, bensì con un piano di interventi contro i previsti e probabiuli disastri idrogeologici? Attenzione: quest’inverno è nevicato moltissimo. Il prossimo disgelo potrà generare, a valle, alluvioni. Oggi, cosa si sta facendo al riguardo?

Mi spiego ancora una volta

Leggi inique, riconosciute come tali dagli stessi “attuali beneficiati” da quelle leggi, tipo le super buonuscite dei politici? Loro ci dicono: “ … ce le hanno date, sono previste dalla legge ..” Ed allora, forza, variamo una bicamerale per la “visione d’insieme” e per la “revisione di insieme” di tutte le leggi inique!

La repressione dei singoli scandali? Non basta! variamo un sistema di pre-controllo per la “pre-visione d’insieme” del fenomeno, per la sua prevenzione d’insieme e quindi per evitare che tutto poi si risolva nel tentativo di reprimere e punire i singoli scandali “dopo” che sono sorti!

L’eliminazione delle inique e medievali situazioni di privilegi? Idem come sopra!

In definitiva

A mio sommesso avviso la “visione d’insieme” deve essere “vista” dai governanti; quindi, dagli stessi deve essere offerta a noi tutti; infine, noi tutti dobbiamo essere desiderosi e capaci di esigerla, di guardarla, di vederla  e di capirla  come tale … d’insieme, appunto.

In altre parole: che i nostri governanti salgano in cima allo scoglio e ci dicano cosa sono capaci di vedere, ci dicano cosa vedono: una moltitudine di laghetti o un unico grande mare aperto? Ci dicano se vogliono continuare a condurci per mano a vedere il solito filmetto dei tanti piccoli episodi scollegati o se invece – finalmente – ci accompagnano sulla sommità dello scoglio giusto, dal quale anche noi si possa avere la visone d’insieme a 360 gradi, in cinemascope e a colori della situazione di insieme che loro stanno affrontando.

Ed io, “io cittadino” ben prima che “io blogger”, cosa mi aspetto da Renzi? Che abbia e che ci mostri questa visione d’insieme, che dia vita ad un nuovo ITALIAN NEW DEAL!

Quindi … che dire? Forza Italia? No, non vorrei essere frainteso, quindi dico e scrivo: “Forza Renzi, abbi tu stesso una “visione d’insieme” e conduci tutti noi sul tuo stesso alto scoglio dal quale anche noi la si possa avere!”

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REMUNERAZIONI E PREMI DI RENDIMENTO A TEMPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 10:17 am

Detto altrimenti: dagli USA, finalmente una cosa buona … (post 1417)

Meglio tardi che mai. Alcune grandi banche USA hanno deciso di pagare i premi di rendimento al proprio top management con liquidazioni rateali, dilazionate e condizionate. Infatti, decisioni che generano un risultato economico positivo oggi, possono portare perdite disastrose domani. Ecco, era ora! E lo stesso criterio dovrebbe poter essere usato anche per valutare i nostri politici: infatti la “pezza” oggi può creare domani un buco peggiore di quello che si vuole rammendare. Comune di Roma docet.

E la “sanzione” non può essere solo la “non corresponsione” dei premi, ma deve prevedere anche il risarcimento del danno. Ma se il danno fosse miliardario in euro, come si farebbe a recuperarlo a carico del politico o del banchiere che ha sbagliato? Ecco, questo poblema è ancora aperto …

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MARINO A ROMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2014 @ 10:16 am

Detto altrimenti: Marino, ma … non lo sapevi che la situazione era quella? (post 1416)

Il Sindaco Marino non ha torto, non ha “minacciato” di fermare il Comune. Ha solo detto che il Comune si sarebbe fermato. Se io sono in auto e finisce la benzina, non sono io che fermo l’auto: è lei che si ferma da sola. Lapalissiano. Infatti, se fosse stato a capo di una SpA, Marino avrebbe dovuto “portare i libri in tribunale” e chiedere il fallimento. Marino si è limitato a dire: “Non posso muovermi, non ho più risorse”.

Ma i ragionamenti io che voglio fare io sono altri

1) Chi si candida alla guida di un Comune, non si informa prima dello stato di salute della sua finanza? Non è anch’egli in grado di prevederne l’evoluzione (usando lo stesso strumento di cui sopra)? Dice … “Questa situazione l’ho ricevuta in eredità dalle amministrazioni precedenti”. Eredità? La nostra legge prevede che si possa accettare una eredità con il beneficio d’inventario. Mi spiego. muore uno zio. Mi lascia erede universale, titolare dei suoi avere i responsabile dei suoi eventuali debiti. Ecco, io accetto l’eredità con beneficio d’inventario, fatto il quale, ove io scoprissi che vi sono passività (debiti) per 1000 e attività per 500, io rinuncio alla mia eredità e non sono chiamato a rispondere di quei debiti attingendo anche dal mio precedente patrimonio privato.

2) I Sindaci precedenti … non hanno fatto una previsione pluriennale dell’andamento finanziario del Comune? Un bravo ragioniere ed un bravo sistemista, utilizzando un computer portatile, avrebbero potuto realizzare un modello gestionale in grado di proiettare i risultati della finanza comunale al variare (discrezionale da parte dell’utilizzatore) di n variabili. Quindi, si poteva conoscere in tempo reale se e quando la finanza sarebbe stata insufficiente, se e dove intervenire (ad esempio, dai 40.000 appartamenti affittati dal Comune a terzi il Comune di Roma incassa quanto poi spende per prendere in affitto da terzi altri 4.000 appartamenti!).

3) E quid iuris … quale responsabilità di legge è mai (mai, ecco il punto, mai!) prevista a carico di chi quel buco romano l’ha fatto e ingrandito? Mi pare nessuna! Nella repubblica ateniese di Pericle, che poi vera repubblica non era (cfr. miei numerosi post precedenti). il “capo” durava in carica un anno e alla fine doveva fornire il rendiconto. Ce poi Pericle si fosse fatto eleggere per trent’anni di fila e che di rendiconto manco a parlarne … be’, questo è un dettaglio. Ma che, vogliamo copiare dai cattivi esempi del passato e non da quelli buoni? Quando mai!?

L’altro giorno ho colto alcune frasi fra due persone a me sconosciute. Una chiedeva all’altra come andasse la sua azienda:
Domanda : “Com’ela? (come va?)
Risposta: “El bus l’è pù grand de la trivela” (il buco è più grande della trivella)
Cioè che la voragine (romana) è più grande della trivella con la quale Marino la vuole affrontare, lavorare, sistemare … questa voragine!

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