CARA GIORGIA TI SCRIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2024 @ 9:26 pm

Il problema non è che tu “stai svendendo l’Italia” o che tu “non accetti lezioni da chi ha venduto la Fiat alla Francia”.

Non si fa giornalismo e soprattutto non si fa Politica con frasi ad effetto e slogan, ma con prese di posizione e decisioni serie e aggiornate.

Il problema è di fondo: invece di utilizzare i Fondi PNR e l’attivazione VOLONTARIA della ricca finanza privata italiana ed estera (ad esempio con l’emissione di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA NON DI DEBITO) per investimenti che creino nuova finanza, tu stai vendendo all’estero cespiti che già oggi creano finanza, sottraendo alle nostre necessità finanziarie fonti permanenti: l’opposto di ciò che serve al paese.

F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

Comments Closed

ARMONIA: NELLA MUSICA, NELLA VELA, NELLA POLITICA E NELLA DEMOCRAZIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2024 @ 7:01 am

ARMONIA. Termine della lingua greca (Dizionario Lorenzo Rocci, pag. 263) che significa collegamento, connessione, ordine, simmetria, proporzione, concordia, accordo di suoni. Usualmente lo si usa per la musica.

MUSICA – Io non sono un musicologo, bensì solo un musicofilo, cioè non un suo grande conoscitore, bensì uno che le è amico (filos), che la ama (l’unico strumento che so suonare, e solo ad orecchio, è la fisarmonica a bocca!)
Ogni volta che sento eseguire una sinfonia classica da un’orchestra, sono ammirato dall’armonia, cioè dalla concordanza di un numero enorme di variabili coinvolte, numero che risulta dalla combinazione di tanti numeri: il numero delle note, delle loro possibili combinazioni, degli strumenti coinvolti, dei toni, delle diverse intensità di ogni suono, dei tempi, dei sentimenti con i quali la partitura è interpretata da ogni orchestrale, etc.. Chi conosce un minimo il calcolo fattoriale, sa bene che ne risulta un numero enorme di possibilità diverse, fra le quali solo una è quella che fa nascere l’armonia.

VELA – Io ho sperimentato un’armonia molto più semplice, quella che raggiungevo durante i miei 25 anni di regate veliche: molto più semplice perché dovevo gestire e coordinare allo stesso momento un numero molto, molto inferiore di variabili: il mio grado di preparazione; la condizione del vento, del mare e della barca; la qualità del mio equipaggio; la regolazione delle vele; la giusta posizione della pala de timone; l’andamento delle altre barche; la rotta da seguire; le previsioni del tempo e qualche altra ancora. Ecco, dopo un certo tirocinio, durante le regate io raggiungevo l’armonia, ovvero il coordinamemto istantaneo e automatico di tutte le possibili variabili.

POLITICA – Altro termine greco, un aggettivo greco che noi abbiamo sostantivato. Infatti per i Greci si trattava di un aggettivo del sostantivo tecnica: teknè politikà, tecnica nella gestione della polis (la città stato). Orbene, anche in Politica (la maiuscola non è usata a caso) occorre raggiungere l’armonia, ovvero occorre considerare, coordinare ed equilibrare le esigenze, le istanze, i bisogni, le aspettative di futuro e i fatti che ci circondano. Non bastano slogan o interventi ad effetto; non basta anzi procurano danni “cose” come retorica, demagogia, improvvisazione, sovranismo, populismo, mancanza di visione d’insieme e di futuro.

DEMOCRAZIA. Altro termine greco, dall’unione di due termini: potere e popolo. Ma sentite un po’ la successiva evoluzione del significato del termine nei millenni:
– Democrazia, potere sul popolo: il democrator era il dittatore
– Democrazia, strapotere del popolino.
– Democrazia, potere del popolo

Vediamo di non retrocedere, attraverso il passaggio dal terzo al secondo significato, sino al significato originario! Esiste al riguardo una breve lirica inglese:

Who opened the door for the democrator?
And how come he let in the market-conquistadors?
Why is he acting as if he has something to hide?
The privilege of the stupid is to be taken for a ride.

Chi ha spalancato la porta al democrator?
Come mai costui si è collocato nel novero dei conquistatori?
Perché si muove come chi ha qualcosa da nascondere?
Il privilegio dello stupido è di farsi prendere per un somaro.

F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

Comments Closed

TEATRO “A PENSAR MALE”. In scena “I DIALOGHI DI PLUTONE: AUTOCONTROSCHIERAMENTI CONTRO” (atto unico).

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2024 @ 1:30 pm

Tizio e Caio stanno sorseggiando il caffè in una famosa caffetteria della città, seduti ad un tavolino molto vicino al bancone. Il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, è appoggiato al bancone, dà loro la schiena e non si è accorto della presenza dei due amici fino a quando non ha colto alcune loro frasi.

TIZIO: Cos’hai oggi, Caio, ti vedo un po’ preoccupato …
CAIO: Cosa vuoi, sai bene che la mia famiglia ha molti interessi in varie attività …
TIZIO: Vabbè, e allora?
CAIO: Sai anche che tutti noi facciamo parte di un tale schieramento politico che alle prossime elezioni cerca di opporsi a quello attuale …
TIZIO: Continuo a non capire … sii più chiaro!
CAIO: Se alle prossime elezioni sarà confermato l’attuale governo, le nostre attività non riceveranno attenzione alcuna: non dico che ci si aspettino contributi in denaro, ma almeno che non siano ostacolate …
TIZIO: Ho capito … in effetti stante il rapporto fra politiche economiche e politiche del territorio il tuo timore è fondato …

Sempronio, riconosciuti dalla voce i due amici, si gira verso di loro

SEMPRONIO: Buongiorno amici, ho riconosciuto le vostre voci … posso unirmi a voi?
TIZIO E CAIO (all’unisono): Certo, amico, con piacere!
SEMPRONIO: mi dovete scusare … non ho potuto fare a meno di udire i vostri discorsi ed in particolare la preoccupazione di CAIO. Al riguardo una mezza idea ce l’avrei … ma non so se posso … è una sorta di diavoleria …CAIO: Per carità, la esponga, anzi, grazie! Sa, se può essere utile ben venga anche una diavoleria!
SEMPRONIO: Ecco, mi vergogno un po’ anche solo ad esporla, ma se lei Caio tiene tanto agli interessi del suo gruppo …
CAIO: Non mi faccia stare sulle spine, la prego!
SEMPRONIO: Ecco, si tratta di questo. Si accordi con la sua opposizione politica in questo senso: lei convincerà il suo gruppo politico a candidare un personaggio non vincente e quando l’attuale governo sarà riconfermato, lei potrà ottenere una buona attenzione per i suoi: cosa vuole mai, una mano lava l’altra … Scusatemi un attimo, devo andare al bagno.

Sempronio scompare dalla scena

TIZIO: Ma questa è una diavoleria bella è buona, è un vendere la propria coscienza al diavolo, un tradimento delle proprie idee … non è accettabile, vero CAIO?
CAIO: E’ vero Tizio: mi consci bene. Io non farei mai una cosa del genere, anzi … mi sorprende un po’ che lei Sempronio me l’abbia anche solo esposta questa possibilità! Ma … dov’è finito Sempronio … aveva detto che sarebbe andato al bagno ma quella che ha preso è l’uscita posteriore del locale … sparisce sempre così, all’improvviso … diavolo d’un uomo!

Sipario

Comments Closed

TEATRO “A PENSAR MALE”: IN SCENA “I DIALOGHI DI PLUTONE E L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 10:52 am

Una sala interna di un bel bar di Trento. Tizio e Caio sono comodamente seduti ad un tavolino vicino al bancone, in compagnia di due cappuccini con schiuma e due brioche. Il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, appoggiato al bancone, dà loro le spalle e non si è accorto della presenza dei due amici

TIZIO: Hai visto, Caio, che il Governo prende l’esempio da noi Trentini? Vuole dare l’autonomia a tutte le regioni!

CAIO: Si, ho sentito ma non ho capito perché la chiamano Autonomia Differenziata e non Generale: forse perché instaura un regime “differente” dall’attuale?

TIZIO: Ma cosa dici, Caio? Differenziata perché ogni regione potrà essere trattata in modo diverso, adatto alla sua situazione.

Sempronio, si gira all’improvviso verso i due amici

SEMPRONIO: Mi pareva di sentire voci conosciute! Come state amici? Posso unirmi a voi?

TIZIO E CAIO, all’unisono: Certo Sempronio, con piacere, si accomodi!

SEMPRONIO: Sapete, mi è capitato si sentire i vostri discorsi. Posso dire come la penso?

TIZIO E CAIO, all’unisono: Certo Sempronio, ci farà piacere sentire il suo giudizio!

SEMPRONIO: Non vi sarà sfuggito che il governo sta anche programmando di vendere alcuni gioielli di famiglia quali le Ferrovie e le Poste, per fare cassa, cioè per aumentare la propria liquidità.

CAIO: Certo, sono cose che non sfuggono …

SEMPRONIO: Ecco, vi faccio un esempio: un padre di famiglia vende due negozi molto redditizi posseduti dalla famiglia per aiutare … ecco, qui sta il punto, per aiutare solo alcuni figli: quelli che la pensano come lui.

TIZIO: Ma … vuol dire che la vendita di quei gioielli impoverisce tutta la famiglia delle regioni ma  a trarne vantaggio saranno solo alcune regioni e altre no?

SEMPRONIO: vede che lo ha capito subito il trucco? Certo che è così! Le due manovre, Autonomia Differenziata e vendita di alcune ricche Spa pubbliche viaggiano di conserva … ma … cosa succede? Guardate … si è rotta la macchia del caffè … una grande nuvolona di vapore acqueo ci sta investendo …non si vede più nulla …

CAIO: Tizio, tutto bene? Oh, ecco che la nuvolona è passata … ma … dov’è finito Sempronio? Sparisce sempre così, in modo strano, diavolo d’un uomo!

Sipario

Comments Closed

AUTONOMIA DIFFERN … COSA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 9:45 am

Provate a chiedere a venti persone in cosa consista l’autonomia differenziata: quante sapranno di che si tratta e cosa sta decidendo il governo?
Io mi attengo a due regolette:
1) A pensar male si fa peccato ma si indovina (G. Andreotti)
2) Cui prodest? Cui bono? (M.T. Cicerone)

Sulla base della prima regola, mi vien da pensare che un generalizzato decentramento regionale possa corrispondere ad una tecnica finanziaria molto semplice: “La regione che mi vota, ha i finanziamenti. Le altre … evvabbè, prima o poi la capiranno.”

Sulla base della seconda regoletta, trasformare l’azione di governo soprattutto nella funzione di elargitore dei mezzi finanziari, giova a chi si vuole procurarsi voti elargendo a destra anche ciò che non elargisce a sinistra (e al centro).

Del resto, questo modo di governare si ispira – mutatis mutandis – ad un insegnamento cristiano: la mano sinistra non cerchi di sapere quello che fa la mano destra.

Comments Closed

TO GO PUBLIC oppure EMETTERE TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 7:50 am

“To go public”: a prima vista sembrerebbe che ci si stia muovendo verso il settore pubblico. E invece l’espressione inglese indica il contrario, cioè muoversi verso il pubblico dei cittadini.
Parlando di SpA, significa quotare in borsa la società, cioè aprirne il capitale sociale ai cittadini, cioè privatizzare.

C’è un altro modo di privatizzare una SpA pubblica: vendere direttamente a privati una parte delle sue azioni. E’ quello che pare abbia intenzione di fare l’attuale governo con i propri gioielli di famiglia (ad esempio: ferrovie e poste), per fare cassa a fronte delle crescenti necessità finanziarie dovute alla sciagura di quel 110% architettato da tal Giuseppi, Conte de’ Piciemmis e alla riduzione di acquisti di titoli di debito pubblico prevista da parte della BCE.

Mi chiedo: quanto di tutto ciò comprende a fondo la massa della popolazione e soprattutto quella votante a destra?

Non sarebbe il caso, invece, di attrarre liberamente verso il Tesoro la ricca finanza privata italiana ED ESTERA (!), con l’emissione di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA che escludano espressamente il diritto al loro riscatto (ma ovviamente non il loro libero riacquisto in Borsa da parte del Tesoro) in modo da poterli legittimamente riclassificare come TITOLI NON DI DEBITO? In tal modo si AUMENTEREBBE LA LIQUIDITA’ SENZA AUMENTARE IL DEBITO.
Se poi questi titoli fossero emessi anche in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito in scadenza, in tal caso RIDURREBBERO IL DEBITO PUBBLICO!
Dice …ma il rendimento degli Irredimibili dovrebbe essere maggiore e quindi crescerebbe il flusso di denaro in uscita a fronte del suo pagamento. Rispondo: si, è vero, ma quel flusso sarebbe assai più che compensato dal cessato flusso in uscita dei rimborsi in linea capitale.

Agosto 2020, una grande banca italiana ha emesso 1,5 mildi si propri irredimibili ricevendo richieste dI acquiso per ben 6 mildi! E dire che gli irredimibili pubblici sarebbero tassati la metà degli irredimibili bancari (privati)!

Ed allora, perchè no? Se non ora, quando? Sono quattro anni che insieme al mio amico Gianluigi De Marchi lo stiamo proponendo: noi due siamo solo due gocce, ma … gutta cavat lapidem!

F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

Tutte le reazioni:1Eliana Favretto

Comments Closed

PARADISO E INFERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 11:13 am

Nel Paradiso son beati vari:
Talian ch’al cucinar sono maestri,
Franzosi amoreggianti senza pari,

genieri d’Alemanna molto destri,
gendarmi d’inghilterra guardacoste,
a organizzarli tutti: Zurighestri.

Nell’imo inferno sonci cose opposte:
franzosi i genieri improvvisati,
cuochi d’Albion che fan bruciar le roste,

amanti di Zurigo raffreddati,
gendarmi d’Alemanna troppo duri
e tutti … dai Taliani organizzati!

Prego lassù che Un ‘sta cosa curi!

(Riccardante Lucattieri)

Comments Closed

I PERICOLI DELL’ITALIA DEL QUASI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 9:28 am

Una barzelletta (mica tanto tale, poi …):

In Germania alcune cose sono permesse, altre sono vietate.
In inghilterra è tutto permesso tranne quello che è vietato.
In Russia è tutto vietato anche quello che è permesso.
In Italia è tutto permesso anche quello che è vietato.

Ahi povera Italia, di incertezza ostello! Questo è il nostro malanno! Ad esempio, sul divieto abbiamo diverse sfumature:
– è solo un poco vietato
– è vietato
– è severamente vietato

Cosa? Volete alcuni esempi pratici? Eccoli:
– è solo un poco vietato fare il saluto romano
– è vietato sporgersi dal finestrino
– e severamente vietato giocare a pallone nel cortile condominiale

Cosa? Questa modularità non sarebbe un difetto del sistema, bensì un pregio? Eh … già, avete ragione: volete mettere la pericolosità di una pallonata maldestra tirata in un cortile condominiale? Può anche mandare in frantumi il vetro della finestra di uno dei primi piani! Quello sì che è un vero grave pericolo che bisogna evitare di correre, a qualunque costo!

Comments Closed

S’ODE A DESTRA LA CONTRADDIZIONE, DA SINISTRA S’ATTENDE UNO SQUILLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 8:28 am

DA DESTRA
1) “Immigrati? Non può essere un problema lasciato a carico dell’Italia, deve muoversi l’UE!
2) L’Italia lancia una sorta di secondo Piano Mattei: da sola.

1) In parlamento: “Per la sicurezza nel Mar Rosso deve muoversi l’UE!”
2) “Noi siamo sovranisti, l’UE Politica non ci piace”.

1) Il saluto romano è reato
2) Quasi.

DA SINISTRA
Stiamo in attesa dello squillo.

DAL CENTRO
Italia Viva – Il Centro – Renew Europe

Comments Closed

MALEDETTI TOSCANI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2024 @ 1:45 pm

… scriveva Curzio Malaparte! “Maledetti” perché “zitti un ci sanno stare, ovvia” e cose da dire ne hanno, eccome se ne hanno!  Cominciarono qualche nano fa con quel tale … come si chiamava … ah, ecco ora ricordo, Dante Alighiari o Alighieri … mi pare … quel tale che aveva autocensurato alcune parti della su’ Commedia.

In questi giorni, mentre si riordinavano i vecchi archivi della biblioteca di Trento – città ch’egli aveva visitato quando aveva notato e scritto della ruina, la famosa frana di macigni vicino a quella città – sono riemerse alcune delle parti censurate ed io ve le mostro  riservatamente  in prima visione assoluta ed esclusiva. Si tratta del girone infernale dedicato ai falsi competitori politici, girone poi eliminato nella edizione definitiva per una questione di par condicio e praivasi.

Poscia che fummo in fondo a cotal buso
vid’io aprirsi un trivio pedonale
per cui il cammino nostro fu confuso.

Al che chiesi allo duca: “Dimmi quale
se a manca o dritti od ove s’abbia andare
e chi subisce e qual pena infernale

color che sono laggiù con gran gridare”.
Ed elli a me: “A destra castigati
sono color che in gara elettorale

hanno loro elettor molto ingannati
usando a grande man demagogia
mancando poi ne’ loro risultati”

Al che diss’io “Ma dimmi chi ci sia
alla mancina laggiù molto puniti
per colpa c’ha da esser molti ria”.

Ed elli a me: ”Colà sono finiti
quei che l’opposizion fecer sì male
tal che a opposizion furon uniti

pur di restar i primi in quel cotale
gruppo che s’opponea a destra tutta
la qual pel loro oprar finì trionfale.

Non bella fu l’azion, anzi sì brutta
per pena di tutte è la più dura:
posar il nodo cul su pietra asciutta

finchè l’etermo tempo tutto dura
rovente dallo foco arroventata
a punir mente lor cotanto oscura

d’essere solo col cul così attivata.

Comments Closed