ITALIA VIVA A STORO – IL PRIMO DEI 14 EVENTI NELLE VALLI DEL TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2023 @ 6:42 amVENERDI’ 24 FEBBRAIO 2023 ORE 20

Storo, la patria del sociologo Antonio Scaglia: vengo adesso dalla rilettura del suo libro “Democrazia e impero – Illusione democratica e borghesia occulta”, Rubettino Ed. 2018). Secondo Scaglia gli uomini con grandi visioni, da De Gasperi a Kohl, hanno avuto la convinzione che il loro progetto poteva e doveva esser costruito solo con la gente, insieme alla gente e che esso prevedeva che ripartisse per tutti l’ascensore sociale ad alimentare la classe media, per dirla con Alexis de Toqueville, sociologo strenuo difensore della democrazia rappresentativa (e non di quella “diretta” da poche persone!).
In Trentino ho sempre visto trattato il tema del lavoro insieme alla gente e di pari passo al tema dell’Autonomia, sin da quando Don Lorenzo Guetti, parroco di montagna della vicina Quadra nelle Giudicarie Esteriori, lo ha difeso e interpretato quale componente essenziale della politica autonomista locale. Proprio in questi giorni ho letto la riedizione di un prezioso libro sulla storia del lavoro e dell’autonomia trentina: “E per un uomo la terra” di Marcello Farina (ViTrend Ed. 2022) la cui lettura mi permetto di suggerire a tutti voi.
Sottopongo quindi alla vostra attenzione alcune sottolineature:
- Occorre richiamarsi ad un vangelo laico, “Il lavoro secondo Adriano Olivetti”, per il quale il lavoro non poteva essere separato dagli altri ambiti in cui si svolge la vita degli uomini e delle donne.
- E’ anche utile citare un importante manager e imprenditore, Pier Luigi Celli (Il potere, la carriera e la vita- Memorie di un mestiere vissuto controvento” Ed. Chiarelettere 2019), il quale:
- testimonia come la presenza delle Donne in azienda migliori la produttività, perchè la donna ricerca la relazione con gli altri mentre l’uomo cerca di imporre il suo punto di vista;
- constata la necessità di valorizzare le periferie umane, amministrative (i singoli COMUNI!) e organizzative, cioè chi è a contatto con il mercato e con la gente delegando insieme potere e responsabilità,
- Individua come fattore primario della produzione la motivazione di chi lavora (Esperienza personale: “Siamo contenti di venire a lavorare con lei”) operando per funzionigrammi e non più per organigrammi.
Sistemi opposti di politiche del lavoro – il comunismo e il liberismo sfrenato – hanno dimostrato il loro fallimento: Oggi ITALIA VIVA vuole impostare il problema secondo i principi del liberismo democratico e attuare una RIFORMAZIONE del sistema lavoro, a cominciare dalla interpretazione lessicale: labor in latino significa “fatica” mentre “lavoro” oggi deve significare contributo responsabile alla collettività e strumento di costruzione del proprio presente e del proprio futuro.
La RIFORMAZIONE del Lavoro secondo ITALIA VIVA:
- attribuire CENTRALITA’ al tema Lavoro e non solo ai concerti del signor V. Rossi di turno;
- sviluppare il tema in modo COMPLETO, affrontando contemporaneamente tutti i suoi moltissimi aspetti;
- rendere IL TERRITORIO ATTRATTIVO E RITENTIVO DI LAVORO;
- Attribuire un ruolo centrale della PERSONA (istruzione, formazione, famiglia); in particolare, dare centralità al lavoro dei GIOVANI e delle DONNE (PIL?);
- dare a chi lavora la CAPACITÀ per il lavoro dell’oggi e la CONOSCENZA per imparare i lavori del domani (costruzione di auto nuovo tipo);
- nel sistema scuola lavoro, mandare i DOCENTI nei posti di lavoro;
- fidelizzare i LAVORATORI STAGIONALI;
- quantificare e valutare l’enorme valore del LAVORO SOCIALE GRATUITO.
Ultimo accenno alla PRODUTTIVITÀ – Nel lavoro: su 100 ettari un indiano ed un asiatico producono in un anno 1 ton di grano. Un occidentale circa 30 tons e l’Ucraina è il granaio del mondo sviluppato! Dalla produttività sul lavoro dobbiamo passare alla PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO POLITICO, SUPERANDO E RIFORMANDO TECNICHE OBSOLETE E I PASSATISTI DELLA POLITICA
Ora la parola a tutti voi: siamo qui per prendere nota delle vostre esigenze e delle vostre proposte. Vi ringrazio per la vostra attenzione.
Riccardo Lucatti – ITALIA VIVA TRENTINO – ADA ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA
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IL LAVORO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2023 @ 8:49 amDevo avviare una discussione pubblica sul tema “lavoro” in alcuni nostri EVENTI ITALIA VIVA NELLE VALLI DEL TRENTINO. Provo qui ad elencare alcuni possibili inneschi tenuto conto che avrò pochi minuti per illustrare la SCELTA adottata:
1) occorre dare centralità al problema lavoro, ed affrontarlo nei suoi molti aspetti, con l’obiettivo di trasformarlo da problema in opportunità, cioè “risolvendone tutte le sue componenti” e non limitarsi a “fare qualcosa per qualche componente”;
2) il lavoro fa parte di una catena di anelli ed è preceduto e condizionato dagli anelli istruzione e formazione;
3) il problema “lavoro” deve essere esaminato dalla sociologia sotto il profilo dell’ ascensore sociale;
4) il lavoro delle generazioni precedente, attuale, successive;
5) l’evoluzione della tecnica e della storia incidono profondamente sulla materia “lavoro”;
6) il lavoro: chi lo offre, chi licenzia, chi lo ricerca, chi lo rifiuta;
7) il lavoro manuale, tecnico, di concetto;
8 ) il lavoro dipendente e delle partite IVA;
9 ) il lavoro in bianco e in nero;
10) il lavoro sottopagato, strapagato;
11) il lavoro in UE, Stato, Regioni, Province, città, piccoli paesi;
12) il lavoro dell’oggi, basato sulla capacità; quello del domani basato sulla conoscenza;
13) capitale e lavoro oggi hanno un terzo compagno fattore della produzione: la motivazione di chi lavora;
14) il lavoro dell’uomo e della donna;
15) il lavoro femminile casalingo computato nel PIL;
16) la politica del lavoro nella storia trentina;
17) il lavoro e la nostra Autonomia Amminitrativa Speciale;
18) il lavoro nel pubblico e nel privato;
19) il lavoro di una parte della Politica;
20) la gratuità nel lavoro sociale;
21) la fidelizzazione dei lavoratori stagionali;
22) la mobilità nel lavoro;
24) la sede del lavoro (home working);
25) la carriera, la vita o entrambi?
Avrò pochi minuti a disposizione, devo fare una SCELTA: grazie se mi aiutate a scegliere i temi con i quali innescare la discussione da parte dell’uditorio. Una cosa è certa: che se io fossi l’Assessore al Lavoro, avrei veramente un gran lavoro da fare!

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KATA’ (CONTRO) L’ASTENSIONE DAL VOTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Febbraio, 2023 @ 7:40 am(Grazie se fate girare questo messaggio)
“La politica mi ha deluso ed allora io non vado votare, tanto i politici sono tutti uguali”. A sragionare così, l’è pezo ‘l tacon del bus, si dice nel nos dialet trentin, è peggio la toppa del buco che si vuole rappezzare! Innanzi tutto i politici NON sono tutti uguali, e poi disinteressarsi della politica ricorda l’aneddoto raccontato dal famoso costituzionalista toscano PIERO CALAMANDREI ad una scolaresca: il comandante avvisa che la nave sta affondando. Un passeggero replica: “O che m’importa, un è miha mia!”
Ognuno di noi cittadini deve essere un “politico”, ovvero deve occuparsi della sua “polis” cioè del suo Comune, della sua Provincia/Regione, del suo Stato, della sua UE.
In caso contrario non avrà più alcun titolo e diritto di lamentarsi di nulla: della mala sanità; delle carenze dell’istruzione scolastica; dell’insufficiente finanziamento della ricerca; della fuga dei nostri cervelli migliori; dell’elevata evasione fiscale; dell’abnorme aumento dei prezzi; delle bollette elevate; delle manovre per sottrarci la nostra Autonomia Speciale Amministrativa; etc. etc..
Andiamo tutti a votare, ad iniziare dalle prossine elezioni amministrative qui da noi, nella Provincia Autonoma di Trento! Diamo un esempio virtuoso all’intero Paese! Andiamo a votare e facciamo la nostra SCELTA
(Io sono quello con in mano la “L” nella foto! In prima fila, in ginocchio, da sinistra, il coordinatore provinciale ITALIA VIVA Fabio Pipinato, la nostra Senatrice DONATELLA CONZATTI, il nostro candidato ROBERTO SANI e la attivissima Elisabetta Zanella. L’altra nostra candidata, RITA ZAMBANINI, tiene in mano la lettera “A”).



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ITALIA VIVA TRENTINO NELLE NOSTRE VALLI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2023 @ 11:25 am
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DEFICIT, DEBITO PUBBLICO, SANITA’ PUBBLICA, TITOLI IRREDIMIBILI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Febbraio, 2023 @ 10:47 amIl deficit annuale indica quanto lo Stato, ogni anno, sborsa in più rispetto a quanto incassa ed è un dato finanziario, di cassa si potrebbe dire. Il debito è la situazione debitoria finale ed è un dato patrimoniale. I due dati sono collegati: se lo Stato ha un surplus finanziario, lo porterà a diminuzione del debito. In caso di deficit, il debito pubblico aumenterà di pari importo. Solo per dare in modo molto approssimato l’ordine di grandezza delle cifre di cui si parla: posto PIL =1, il debito pubblico è 1,7 e la finanza privata italiana è 3,4 di cui 1 depositato nei conti correnti bancari. Fino a qualche tempo fa la stampa anche non specializzata era informata e ci informava regolarmente sull’andamento del deficit, del debito pubblico, del PIL e dello spread (differenziale fra i nostri titoli di debito pubblico e quelli tedeschi). Raramente sull’ammontare della finanza privata italiana.
In questa sede metto in relazione il finanziamento della sanità pubblica con l’andamento del deficit e quindi del debito.
La sanità pubblica è la principale voce di spesa dei conti dello Stato.Il governo ha rinunciato ad incassare i 37 miliardi del MES Sanitario: un prestito decennale riservato ad interventi alla sanità, al tasso dello 0,1%, ed ha destinato alla sanità pubblica solo 2 miliardi di cui 1,5 assorbiti dalle bollette dell’energia. La sensazione che se ne trae è che si pensi di rallentare o ridurre di molto i finanziamenti alla sanità pubblica, per passare da una situazione di deficit ad una di avanzo e quindi iniziare a ridurre il debito pubblico a scapito di quel settore.
A questo punto la sanità tenderebbe a diventare come a quella USA, cioè chi ha possibilità, stipula una polizza assicurativa e gode della sanità privata. Gli altri no.
Questa soluzione rappresenterebbe il coinvolgimento quasi forzoso della ricca finanza privata (di chi la possiede, s’intende) verso il settore pubblico in quanto sarebbe alleggerito di quelle spese.
Per completezza: se il governo avesse incassato i 37 miliardi del MES Sanitario, avrebbe fatto una scelta politica contraria alla tendenza (non dichiarata) di privatizzazione della sanità, ed inoltre si sarebbe trovato di fronte alle seguenti alternative:
aumentare di 37 miliardi il debito pubblico, oppure …
… per evitare questo aumento, avrebbe dovuto sottrarre 37 miliardi ad altre voci, avrebbe dovuto fare delle scelte.

Sta di fatto che la nostra sanità pubblica, provinciale e statale, fatta qualche lodevole eccezione, è in forte crisi e già oggi, anche qui in Trentino, ci si deve spesso rivolgere alla sanità privata. Tuttavia sarebbe esistita un’altra via di uscita, quella che avrebbe consentito di incassare i 37 miliardi del MES Sanitario senza aumentare il debito pubblico, e cioè che in parallelo lo Stato avesse emesso Titoli Pubblici Irredimibili Rendita, titoli senza l’obbligo della restituzione del capitale e con un rendimento maggiore dei titoli di debito, emettendoli inizialmente in sostituzione VOLONTARIA della tranche di titoli di debito pubblico in scadenza (in totale circa 450 mildi l’anno).
Lo Stato avrebbe minori esborsi fe maggiori disponibilità finanziarie, ridurrebbe il proprio debito ed otterrebbe un miglioramento dello spread.
Il sottoscrittore avrebbe un rendimento maggiore e potrebbe sempre recuperare il capitale vendendo i titoli in borsa.
Nel 1935 lo Stato emise Irredimibili per 42 miliardi di lire offerti in opzione a 95/100 al 5% annuale liquidazione semestrale: i titoli andarono a ruba.
Il 20 agosto 2020 Banca Intesa Intesa Sanpaolo ha emesso €1,5 miliardi di suoi irredimibili ed ha ricevuto richieste di acquisto per 6 miliardi! E i titoli di banca sono tassati al doppio di quelli statali!
L’obiezione che si pone oggi questa soluzione è che i Titoli Irredimibili sono classificati di debito. Ecco, appunto, “classificati”: è necessario correggere questa loro particolare etichetta applicata a somme che non si devono restituire.
Altra obiezione: se lo Stato si riservasse un’opzione di riscatto, allora non si potrebbe negare che siano titoli di debito. Obiezione: a parte che anche questa obiezione ha una natura formale, lo Stato – anche in assenza di una espressa opzione di riscatto da parte sua – in un secondo momento potrebbe ben porsi come acquirente nella borsa valori.
Dal punto della tecnica finanziaria, operazioni di questo tipo sono semplici swaps, scambi di capitale con rendita, già molto utilizzati in ambito finanziario anche internazionale.
Quindi, se non ora, quando?
Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di ITALIA VIVA TRENTINO.
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LA SANITA’ SECONDO MELONI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2023 @ 11:27 amTrento: il Senatore BRUNO KESSLER, il mio vecchio capo all’ISA, la finanziaria della quale mi aveva voluto Direttore, un giorno mi disse: “Chi fa le connessioni, capisce le situazioni e il loro sviluppo”. Da quel momento sono stato molto attento a fare le “connessioni” e oggi ne voglio fare alcune in relazione alla Sanità Pubblica secondo Meloni.
– La Signora PCM Meloni ha fatto scadere, senza richiederli, i 37 miliardi del MES Sanitario, il cosiddetto Response Plan, prestito decennale al tasso annuale dello 0,1% destinato alla Sanità Pubblica.
– Con il che ha agevolato la sanità privata: chi ha i soldi si cura, gli altri .. evvabbè …
– La maggiore voce di spesa del bilancio pubblico è la Sanità.
– Cosa di meglio che eliminare la Sanità Pubblica, agevolare la sanità privata, adottare il modello sanitario USA e al contempo risanare la finanza pubblica?
Più a destra di così si muore, infatti molti possono anche morire per assenza delle cure che non si sono potuti pagare!
D’altra parte la mala Sanità Pubblica premia anche elettoralmente: guardate un po’ cosa è successo alle regionali lombarde di questi giorni! Ha vinto quel tale che ha gestito malissimo il Covid.
Ed allora, cosa andiamo trovando?
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DEMO-CRAZIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Febbraio, 2023 @ 2:14 pmDon Lorenzo Milani, spesso “vittima” delle mie citazioni, in “Lettera ad una professoressa” scriveva che “Le parole sono pietre”, nel senso che occorre essere molto prudenti nell’utilizzarle a proposito, perché altrimenti possono ferire le persone cui sono rivolte ma anche chi le proferisce.
Democrazia, demo-kratia. Ancora una volta siamo debitori della Grecia, così come lo siamo stati per auto-nomia. Demo – kratia, forza, comando del popolo, della gente. Ecco perché i partiti politici” del Presidente”, “del Segretario”, del “Governatore”, del guru di turno non sono demo-cratici.
Osannare, correre dietro a -, sentirsi uniti e forti solo se – : una unanimità, quella che darebbe la forza a tutti, del tipo “Io sto con lui/lei e questo mi legittima in ogni caso, mi esonera dal pensare con la mia testa”. L’unanimità dei consensi, ecco ciò che ricerca il/la “titolare” del partito personale di turno: “Senza di me il diluvio. Io so mettere ordine, una buona volta. Basta discussioni, contrapposizioni, litigi: ghe pensi mi”.
Umberto Eco nel suo libretto capolavoro “Il fascismo eterno” (Ed. La nave di Teseo, i cinque euri meglio spesi della mia vita!) ci mette in guardia contro quello che definisce populismo qualitativo: “Io sono solo l’esecutore della tua volontà, o popolo, la volontà espressa da te, massa uniforme e informe, qualitativamente uguale in ogni sua componente”.
Quando poi si raggiunge il potere con la maggioranza di una coalizione che ha raggiunto la maggioranza rispetto al voto del solo 35% degli aventi diritto al voto, peggio mi dice!
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LA SCELTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Febbraio, 2023 @ 9:42 amLa mia è stata una vita di scelte.
Nato a Genova e cresciuto “in mare”, ho scelto di diventare istruttore di alpinismo.
All’Università ho scelto Giurisprudenza.
Per il servizio militare, ho scelto gli Alpini.
Da sottotenente, ho scelto l’Alto Adige.
Da scapolo ho scelto di sposarmi e con Maria Teresa ci siamo scelti molto bene!
Insieme, abbiamo scelto di avere due splendidi figli.
I figli hanno scelto di regalarci tre splendide nipotine.
Come lavoro, ho scelto di fare il manager.
Da Genova, ho scelto di trasferirmi a Torino.
A Torino ho scelto di scalare le montagne con la bici in estate e con gli sci in inverno.
A Torino ho scelto di traferirmi a Monza.
A Monza, avendo studiato l’inglese a scuola, da grande ho scelto di imparare il tedesco.
A Monza, ho scelto di trasferirmi a Trento.
A Trento, ho scelto di diventare velista gardesano.
A Trento, ho scelto di interessarmi e di dedicarmi alla Politica.
Fra i tanti partiti ho scelto ITALIA VIVA.
Fra i tanti leader ne ho scelti due: MATTEO RENZI e DONATELLA CONZATTI.



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“ADDIO MONTI” TRENTINI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2023 @ 8:11 am
Non me ne voglia il Manzoni per qualche mio ritocco!
Il saluto pieno di rammarico e di nostalgia di chi, nato e cresciuto in Trentino, alle recenti elezioni politiche ha tradito la propria Autonomia Speciale Amministrativa ed ha votato i partiti della destra che vorrebbero il Trentino ottava provincia del Veneto:
“Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne è allontanato! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, al pensiero che, un giorno, non resterà dovizioso”.
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LA SENATRICE ITALIA VIVA DONATELLA CONZATTI COSI’ CI INVITA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Febbraio, 2023 @ 5:01 pm“ASSUEFAZIONE” – Ricordiamo per non dimenticare.
Ricordiamo per evitare di ripetere tragici errori.
Ricordare è il nostro antidoto all’assuefazione.
Assuefazione è il titolo che abbiamo voluto dedicare ad una riflessione storica e di prospettiva sul carattere di coloro che non vogliono cedere alle mode, alla convenienza, alla maggioranza fluttuante del qui ed ora.
Quando accade che anche in una terra di autonoma, che ha ritrovato vita grazie alla propria speciale unicità, sfondano modelli omologanti o centralisti. Quando chi amministra confonde il ruolo delle Istituzioni con quello dei partiti. Quando alle parole che tracciano una rotta di futuro si sostituiscono silenzi, polemiche, tattica. Ecco quello è il momento giusto per suonare un campanello d’allarme. Perché l’assuefazione è il punto di non ritorno.
Vogliamo tradurre il pericolo in pensieri e progetti che rigenerano. Per questo sarà con noi un ospite, una guida politica ed uno scrittore, Riccardo Nencini che racconterà del coraggio e della solitudine di chi ha combattuto l’assuefazione: Giacomo Matteotti.
Donatella Conzatti

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