ASPETTI GESTIONALI DELLA REALIZZANDA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Febbraio, 2023 @ 4:32 pm

In precedenti sedi e tempi mi sono occupato di tre aspetti del progetto: il finanziamento e la doppia funzione “urbana” e strategica dell’opera. Oggi mi soffermo sul problema della sua gestione.

Esistono varie soluzioni per gestire il Servizio Pubblico Locale: in economia, vale a dire direttamente dagli uffici comunali, tramite SpA a totale capitale pubblico (la cosiddetta SpA in house), tramite SpA miste pubblico-private e, infine, tramite SpA private vincitrici di gara.

Ora, il servizio di gestione di una Cabinovia è di natura “economica”: in questo senso esso dev’essere organizzato con gli strumenti propri dell’economia. A tale scopo risultano strutturalmente inadeguati soggetti quali gli uffici comunali e le SpA in house, le quali altro non sono che uffici comunali, sia pure in veste diversa: in queste ultime, infatti, il potere, incardinato in commissioni esterne alla SpA,  è tendenzialmente separato dalla responsabilità che resta in capo agli organi societari: separazione che non ha mai prodotto risultati utili in una SpA “vera”.

Si potrebbe quindi pensare che la soluzione ottimale risieda nelle SpA private vincitrici di gara. Certo l’idea è legittima. Tuttavia, il Servizio Pubblico Locale – pur essendo economico – non ha finalità esclusivamente economiche, e quindi una scelta orientata in toto al privato potrebbe rivelarsi non del tutto soddisfacente. Si osservi infatti che nel caso di una SpA privata vincitrice di gara, il privato resta l’unico detentore del know-how gestionale del Servizio e della Società, né è suo interesse condividerlo. C’è di più: il privato tende a esigere dal Comune impegni tariffari a lungo termine. Ora, tali impegni costituiscono un vincolo pesante per l’amministrazione comunale: da un lato, il Comune vede ridursi il proprio potere sovrano di gestire elasticamente il territorio; dall’altro lato, viene meno la possibilità di organizzare ulteriori investimenti in infrastrutture armonizzati con politiche di concessione e tariffarie via via ritenute più opportune. In breve, una SpA privata vincitrice di gara fa passare il Comune in seconda fila. E i cittadini, che sono la prima ragione del Comune, non devono mai passare in seconda fila.

Resta, quindi, la SpA mista pubblico privata, la quale soddisfa tutte le esigenze citate e pertanto si configura come la soluzione ottimale. Sicuramente anche una SpA mista ha bisogno di alcuni accorgimenti per funzionare al meglio e assolvere così al dovere che le spetta nei confronti dei cittadini: anzitutto, essa deve poter contare su un efficiente flusso di “informazioni”, che vada dal Comune e verso il Comune, dall’utenza e verso l’utenza, ma ancora più indispensabile è un corretto sistema di “comunicazioni” sia con il Comune che con l’utenza. Quando si parla di comunicazione, lo si fa spesso a sproposito, in quanto si confonde la comunicazione con l’informazione. Restiamo invece fedeli all’etimo latino della parola: comunicazione, cioè, come communis actio, come confronto dialettico, strumento di lavoro, di ricerca e di ottenimento del consenso. Comunicare, quindi, non è qualcosa che si fa “se avanza tempo”, “dopo aver lavorato”. Comunicare è – già in se stesso – il vero lavoro di chi gestisce un Servizio Pubblico Locale.

Del resto, lo stesso Consiglio di Stato (Sez. II°, parere n. 456/maggio 2007) afferma che “imporre al privato la partecipazione ad una società mista serve a rafforzare l’influenza dell’Ente Locale aumentandone la capacità di indirizzo, gestionale e di controllo dall’interno della sua stessa società”.

E i privati? Restano quindi esclusi? No, essi sono chiamati a lavorare insieme al Comune all’interno di Società miste, e non al posto del Comune o, quel che è peggio, talvolta anche contro il Comune intendendosi questa contrapposizione come la quella fra il loro interesse al guadagno e l’interesse del Comune alla fornitura ottimale del Servizio Pubblico Locale.

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PROSSIME ELEZIONI PROVINCIALI TRENTINE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Febbraio, 2023 @ 8:53 am

CONTRORDINE! (Post 5032)


A sciare da domani, col sole. Oggi le nuvole mi fanno cambiare programma e scrivere qualcosa sul “panem et circenses”: lo stesso conduttore, Fabio Fazio, che con serietà, equilibrio e partecipazione aveva condotto “Binario 21”, l’intervista alla Senatrice Liliana Segre , ieri sera è stato portato a dedicarsi al Festival degli Italiani, quello che si tiene a Sanremo.

“Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta?” No, questa retorica, questa demagogia, questo populismo (“è il popolo che lo vuole!”) è una REGRESSIONE STORICA, SOCIALE E CULTURALE. Dice … ma un po’ di svago .. ecchè … ce lo vuoi negare? Raga, io CONTESTO IL METODO, ovvero il dare priorità, centralità e tanto spazio ai circenses, ciò che vorrei invece fosse fatto per altri aspetti veramente prioritari della nostra società. Ne elenco alcuni: sanità pubblica; povertà, istruzione; fuga di cervelli; gestione del rapporto fra PIL, Debito Pubblico, Finanza Privata.

Dice … ma localmente (per te, a Trento) che ci dici? Rispondo: anche qui abbiamo avito il nostro Festival: il megaconcerto del signor Rossi V., con tempo, attenzione e risorse sottratte alla concreta difesa della nostra Autonomina Speciale Amministrativa, al rafforzamento della nostra sanità pubblica, al contrasto alla fuga dei cervelli, all’accoglienza e integrazione di chi arriva in Trentino, alla lotta alla povertà, al lancio di nuovi prodotti turistici, solo per citare alcuni settori trascurati.

Alle prossime “provinciali” non sostenimo chi ci strumentalizza!

F.to io, isCritto a ITALIA VIVA adereNte a ADA-ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA

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PROSSIME ELEZIONI PROVINCIALI TRENTINE: ADA-ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA ovvero …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Febbraio, 2023 @ 10:54 am

… in difesa della nostra Autonomia Speciale Amministrativa dall’attacco del “diritto” del fatto compiuto.

Si vuole operare in disaccordo con la legge degli accordi internazionali? Si adotta la “TECNICA DELLA SLAVINA”: se ne parla, si crea una opinione pubblica, alla fine si opera. Partono i ricorsi, ma nel frattempo la slavina è ormai inarrestabile: i fatti diventano “fatti compiuti”. Ciò purtroppo oggi è possibile in quanto ormai viviamo nell’epoca della superficialità di massa, quella della ricerca della legittimazione sulla base di un populismo qualitativo: “E’ la massa qualitativamente uniforme ed informe della maggioranza degli Italiani che esprime questa volontà univoca: noi eseguiamo solo la sua volontà”.

Ai fini delle prossime elezioni provinciali è necessario che l’elettorato trentino comprenda a fondo e METTA IN RELAZIONE i seguenti passaggi:

  1. l’isolamento di Trento da Bolzano operato dalla Signora PCM;
  2. l’impugnazione governativa della Legge Provinciale sulle centrali idroelettriche trentine;
  3. il tentativo del Veneto (per fortuna sventato dalla Senatrice ITALIA VIVA Donatella Conzatti!) di scipparci la gestione dell’A22;
  4. il tentativo del governo di Roma di “diluizione” della nostra Autonomia Speciale; nell’Autonomia Differenziata;
  5. il significato pratico per noi della perdita di Autonomia e di risorse.

Solo un governo provinciale riformista può opporsi al meglio alla tempesta romana, altrimenti  … dum Tridenti consulitur, Autonomia expugnatur!

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OGGI INIZIO A VIVERE IL MIO 80° ANNO DI VITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Febbraio, 2023 @ 7:43 am

Ringrazio chi mi ha voluto fare gli auguri: infatti ieri ho “compiuto, terminato di vivere” il mio 79° anno.
L’età mi toglie, l’età mi regala: ma sono fortunato, il saldo è positivo! Mi toglie il dover progredire nel lavoro, mi regala la gratuità del mio attuale contributo alla società, nel senso che cerco di offrirle gratuitamente un quid oggettivo: l’esperienza di vita e di lavoro maturata in me “nonostante” me stesso.
La gratuità, una “dimensione sempre più in esilio” scive l’amico Marcello Farina nel suo ultimo (fino a dora) libro “Cantami qualcosa pari alla vita” Ed. VITREND pagg.43-45, e prosegue:

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“Gratuità come stato d’animo, come condizione dello spirito, come apertura preliminare, come dimensione dell’esserci … Essa nasce dall’esercizio della libertà … Quando non sono i meriti, non sono gli incentivi, non è l’utile a determinare le nostre azioni, ma la comune umanità, il bene di tutti, la dignità condivisa, allora fiorisce la gratuità … La gratuità non è un prezzo zero, ma un prezzo infinito, come avviene in un atto d’amore, per il quale, se dovesse essere ripagato, ci vorrebbe tutto l’oro del mondo. Gratuirà è lasciare il tempo che ci è dato a disposizione dell’Altro…”

Buona giornata a tutte e a tutti!

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3 FEBBRAIO: IERI, OGGI E … DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2023 @ 7:58 am

IERI
1944 – Liliana Segre era su un carro bestiame deportata verso Auschwitz.
1988 – Strage del Cermis

OGGI
2023 – Tre cattive notizie: 1) la PCM riceve a Roma il solo P della Provincia Autonoma di Bolzano e non anche il nostro Fugatti che se ne sta “tranquillamente” a Trento. 2) E’ avviato il percorso dell’Autronomia Differenziata che nel migliore di casi diluirà e indebolirà la nostra Autonomia Speciale. 3) Lo Stato ha impugnato la nostra legge provinciale sulle concessioni idroelettriche locali.

DOMANI
Domani, alle nostre prossime elezioni provinciali, non diamo il voto a chi – con colpevole connivenza – sta attaccando la nostra Autonomia Speciale Amministrativa!

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VELA DA MARE E D’AMARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Febbraio, 2023 @ 4:11 pm

POST 5029

C’era una volta un ragazzo, nato e cresciuto a Genova, collina di Albaro, vista mare, parte  orientale della città, là  dove sorge l’alba:  Albaro appunto, costellata di ville signorili e di ville di contadini (villan, baccan), all’interno di campi poi diventati prede di condominii di lusso.
La viabilità  principale, parallela alla costa, prima fra tutte una certa Via Aurelia, tutta a seni e a golfi, per dirla con il Manzoni. Di traverso, le croexe (de ma, Fabrizio de Andrè), piccole stradicciole centenarie, difficilmente carrabili, strette fra muri a secco, alti, a proteggere lateralmente le ville ma aperte verso sud, a concentrare l’attenzione e lo sguardo sul mare.

Per una di quelle stradicciole (e ci risiamo con il Manzoni), ogni giorno, d’estate, a piedi, il ragazzo andava al mare, praticamente sua residenza estiva. Fin da casa aveva indossato il costume da bagno sotto i pantaloncini corti, per non perdere tempo nel cambiarsi, una volta arrivato sulla spiaggia.

In inverno egli osservava il mare dalla finestra, saranno stati 3 km, valutandone la forza dalle pecorelle di schiuma e studiava come la tramontana riuscisse a far navigare sul balcone della sua cameretta il praho (veliero) malese, trimarano costruito con gli angoli prismatici delle cassette (allora di legno) della frutta, “armato” con un’unica vela quadra: un fazzoletto. 

Fu quindi il turno di una sorta di Star, lft (lunghezza fuori tutto) 70 centimetri, disegno ad occhio delle ordinate, prua scolpita in legno di balsa, carena in listelli di tiglio, chiodini in ottone, stucco francese con colla per calatafare, deriva di piombo fuso fra due rivestimenti in compensato. Fiocco autovirante, boma legato al timone, navigava e virava da sola. Cantiere: oratorio parrocchiale S. Francesco d’Albaro, Genova.

Già in primavera il ragazzo agognava il primo contatto con la spiaggia e con l’acqua. Era un desiderio vissuto assai intensamente, come il ritrovare la persona amata dopo un lungo periodo di separazione. Analogamente, l’ultimo giorno della stagione estiva, talvolta protratta sino a metà ottobre, egli si rotolava nel bagnasciuga, cercando di prolungare il contatto con i sassi e l’acqua per imprimersi la loro sensazione sulla pelle e nella mente sino alla primavera successiva.

Mare di Liguria, spesso poco ventoso in estate, tranne che per sciroccate o libecciate impetuose. Ed allora onde altre tre, quattro metri esplodevano sugli scogli, allagando l’azzurro del cielo con milioni di perle di candida schiuma. E nel bagnasciuga i ragazzi a rotolare, a levigarsi nel corpo e nello spirito, insieme ai sassi. Sassi levigati, lisci, per nulla pericolosi. L’ “arte” consisteva nel non opporsi ai frangenti, ma nell’assecondarli, nel lasciarsi portare, nel diventare parte di quell’energia. E appena planati a terra, via, di nuovo, in piedi, di corsa, a riguadagnare “il largo”, cioè¨ quella decina di metri che avrebbe consentito una nuova planata, scrutando le onde in arrivo e avvisando tutti i compagni con un grido gioioso (“Quella, quella … guardate”!) l’avvistamento dell’onda più alta della altre, con il “ventre” nero, minaccioso per chi stava a terra: per loro ragazzi un meraviglioso regalo, la prospettiva di una veloce planata. La risacca non era pericolosa: non ti trascinava al largo: ciò era dovuto alla ripidità della pendenza con la quale la costa si immergeva nel mare, a differenza di certe pericolose risacche di oste meno ripide, le quali, proprio a causa della minore pendenza del fondale marino costiero, una volta che hanno “afferrato” le tue gambe, ti trascinano al largo per lungo tratto, pericolosamente. Con la bonaccia, il nuoto, la pesca subacquea, il canottaggio e la vela.

La vela? Con due barche “di gruppo”: un dinghy ed un gozzo “parcheggiate” sulla spiaggia dello stabilimento balneare Monumento a Quarto dei Mille.Ma come facevano a non affondare le altre barche, quelle vere barche a vela, sottili sottili con una stellina dipinta sulla randa? Non entrava acqua a bordo? E come mai non si rovesciavano?

Il ragazzo ed i suoi amici si sentivano più sicuri sui loro praho liguri, più adatti alle loro “regate”. Tutto era permesso, anche remare o lanciarsi secchiate d’acqua. Importante era arrivare primi sotto bordo alla portaerei americana di turno (Forrestal, Enterprise, etc.), per scambiare, attraverso sottili cime calate dall’alto dai marinai, fiaschetti di vino con accendisigari zippo originali e berrettini militari bianchi, originali garantiti anch’essi! Ligures, commercianti nati. 

Quindi, dopo le vele di Salgari, quelle dei suoi velieri giocattolo, quelle del gozzo, finalmente, alla tenera età di 46 anni, la prima vela vera: quella del Fun Whisper ITA 526, acquistato al Salone Nautico di Genova nel 1990 (e dove, sennò?) e residente insieme a lui in Trentino, Fraglia della Vela, Riva del Garda … and still going strong!

25 anni di regate, al cui interno un giro d’Italia a Vela in regata (ma con una barca più grossa), e i trasferimenti in Sardegna. Infatti, per ben tre anni ex ragazzo ha portato Whisper in vacanza al mare, d’estate, ed insieme hanno navigato dalla Toscana sino a Palau, anche in solitaria notturna, andata e ritorno sono sei volte.

Da ultimo, avrebbe voluto portarlo in Liguria almeno per un inverno, e planare al traverso, da Genova a Punta Chiappa, con vento teso di tramontana. Ma ha esitato troppo e domani quel ragazzo compie 79 anni. Evvabbè ….

Nel frattempo Whisper continua ad abitare a Riva del Garda.

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PROSSIME ELEZIONI AMMNISTRATIVE IN TRENTINO – AUTONOMIA SPECIALE AMMINISTRATIVA – ITALIA VIVA E’ CON ADA, ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Febbraio, 2023 @ 7:48 am

POST 5028

La prima Autonomia Amministrativa fu quella che l’Austria concesse ai Lorena per governare il Granducato di Toscana e i Lorena  la utilizzarono – fra l’altro – per bonificare la Maremma e realizzare la prima ferrovia Firenze (Stazione Leopolda!) – mare.
L’Autonomia Speciale Amministrativa del Trentino Alto Adige ha origine storica più recente ed è garantita da accordi internazionali. Essa rappresenta l’attuazione del principio di sussidiarietà: “Non faccia l’ente successivo ciò che può fare meglio e prima ogni ente precedente”, la cui verifica va poi fatta sui risultati. La nostra Autonomia Speciale ha prodotto ottimi risultati e non è l’unica i Italia: ve ne sono anche altre, in alcune delle quali la qualità della vita è diversa rispetto alla nostra.

Oggi il valore ed il significato della nostra Autonomia Speciale purtroppo subisce una serie di fraintendimenti:

  • l’attuale governo amministrativo locale tende a uniformarsi alla politica dei governi politici delle regioni confinanti, piuttosto che amministrare in modo autonomo il proprio territorio;
  • l’attuale politica nazionale vincente tende a replicare tout court il suo risultato anche su base locale, snaturando la natura amministrativa delle nostre elezioni provinciali;
  • parte dell’attuale elettorato locate è portato a seguire inerzialmente le tendenze politiche nazionali, senza comprendere che ciò equivale a rinunciare alla gestione autonoma e diretta delle risorse ed ai connessi risultati.

La particolare composizione della nostra struttura ammnistrativa – città capoluogo e poche altre di maggior dimensione e per contro una molteplicità di piccoli comuni sparsi nelle nostre valli – fa sì che si debba operare a che le cosiddette “periferie” (le nostre valli) comprendano il vero significato del carattere amministrativo locale della prossima tornata elettorale provinciale e non cadano vittima dei canti ammalianti delle sirene politiche romane ai quali si stanno abbandonando – colpevole inerzia! – anche quei politici locali i quali, pur di mantenere la poltrona personale, stanno rinunciando a fare gli interessi della popolazione che sono chiamato a governare.

Alle prossime elezioni provinciali facciamo sì che i “nostri nuovi governanti” siano tali in senso oggettivo, cioè chiamati da noi quale strumento per il governo del nostro territorio e non “nostri” in senso soggettivo, cioè soggetti chiamati da altri per governare noi.

F.to: una persona classe 1944 che sta dedicando tempo, energie e amore alla difesa, mantenimento e accrescimento della nostra Autonomia Amministrativa Speciale per sua profonda convinzione, in modo totalmente gratuito, senza ambire a nessuna posizione politica o d’altro genere.

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PROSSIME PROVINCIALI A TRENTO FRA SCILLA E CARIDDI? NO, C’E’ ANCHE ITALIA VIVA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Febbraio, 2023 @ 1:29 pm

POST 5028


Incidit in Scyllam cupiens vitare Charybdim. I due mostri dell’Odissea, Scilla e Cariddi nello stretto di Messina: ne vuoi evitare uno e diventi preda dell’altro. L’espressione è diventata un modo di dire di chi è stretto fra due fuochi: “Mi trovo fra Scilla e Cariddi”. Tertium non datur, non c’è una terza via d’uscita.
E invece oggi – politicamente parlando – la via d’uscita c’è … che poi non è una via semplicemente per “togliersi dai guai”, bensì è l’avvio di una nuova rotta sicura che condurrà in porto la Nave Trentino: ITALIA VIVA e la sua coalizione ADA – ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA.
Una coalizione di Centro Vero basata sul dialogo su temi concreti, su una Politica che ha sempre la visione generale e prospettica della problematica, non animata dall’etica dei princìpi (che conduce all’integralismo) né a quella del risultato (che conduce al cinismo), bensì sull’etica dei compromessi onorevoli: quelli che hanno fatto la Storia.

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LP-LONG POST, MA ALMENO CI DIVERTIAMO UN PO’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Febbraio, 2023 @ 8:23 am

POST 5027

Molti amici ormai lo sanno: per qualche giorno sono consegnato in cas ..a perché ho un pochino di Covid, solo un pochino grazie alle quatto vaccinazioni. Sono consegnato in cas …a  e il meteo continua a farmi dispetti: si vede che si è accordato  con il Covid! Infatti due inverni fa in piena pandemia, una nevicata eccezionale anche in città mentre gli impianti di risalita erano chiusi per evitare l’infezione!  In questi giorni le piste da sci sono ottimamente innevate e ben battute e splende un sole eccezionale! Che vulite, adda passà a nuttata … Stare in cas …a cinque giorni, le mie Cinque Giornate di …Trento! Evvabbè … cerchiamo di vedere i lati positivi, quelli comici e quelli dialettali. Comincio da quelli comici.

LATI COMICI – Mi metto al computer, non so ancora cosa scrivere quand’ecco apro un messaggio arrivatomi su messanger (Facebook): mi scrive un tale che si firma Presidente di una tal banca estera, esecutore testamentario di una enorme fortuna: mancano eredi, il testamento prevede che in tal caso l’asse ereditario sia diviso in parti uguali fra certi bisognosi, lui stesso e … me! Come sono fortunato! La grammatica del testo è corretta, posso cogliere solo alcune minime sbavature! Quanto ai contenuti, mi commuove l’espressione “E’ Dio che ci ha fatto incontrare ..! Cancello e blocco tutto il messaggio e i relativi contatti. Non ho tempo da perdere con chi cerca di truffarmi, fino a quando mi chiederà un piccolo anticipo di €50.000,00 per le prime piccole spese amministrative e legali: è successo così ad un mio conoscente, credetemi! Lo avevano invitato in Irlanda per incassare la sua rilevante quota di eredità. Ebbabbè …d’altra parte senza ‘e fesse ‘e diritte nun camparriano!

LATI POSITIVI – Io sono uno che “a me mi” si scappa sempre da sciare, l’avete capito, ed in particolare di potermi godere le primissime discese su neve ben battuta e piste ancora deserte. Ciò comporta che mi devo sbrigare a uscire di casa, diciamo alle 07,20, per essere il primo sciatore agli impianti di risalita della “mia” Paganella. Invece, in queste mie Cinque Giornate me la prendo comoda fra un tazzulella ‘e caffè, lo svuotamento della lavastoviglie e LP come questo. Completamente rilassato e ancora in vestaglia.

LATI DIALETTALI – Dice ma tu, Riccardo, sei un Napoletano? Nooo raga … io sono nato a Genova, ho lavorato in giro e da 37 anni vivo a Trento. Cosa? Quelle frasi in dialetto partenopeo? E’ che io studio lingue … Cosa? Nel mio dialetto napoletano ci possono essere imperfezioni? E vabbuò, che vulite … omme senza vizi è menesta senza sale! Io c’aggio a prova’ … Stateme ‘bbuone, cumpà …

P.S.. i miei sci sono quelli di destra, Salomon Race blu.

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LA RETRIBUZIONE DEGLI INSEGNANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2023 @ 5:26 pm

POST 5026

Roma, 28 gennaio 2023 – Scuola – On. Raffaella Paita di ITALIA VIVA, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato: “Legare stipendi degli insegnanti al merito”.

 “La proposta del ministro Giuseppe Valditara di pagare di piu’ gli insegnanti che vivono al nord appare divisiva. Certo, esiste un problema legato al differente costo della vita, che però non riguarda solo nord e sud, ma anche grandi e piccoli centri e non può certo essere affrontato in modo semplicistico.

Il vero problema in questo dibattito e’, come troppo spesso accade, la cancellazione del concetto di merito: perche’ non leghiamo gli aumenti di stipendio degli insegnanti ai risultati? E magari anche a quegli insegnanti coraggiosi che esercitano il loro ruolo in contesto di assoluto disagio sociale? Il GOVERNO RENZI aveva introdotto il BONUS MERITO, cancellato dal governo Conte. Il governo Meloni, dopo aver utilizzato la parola merito cambiando la denominazione del ministero dell’istruzione, si e’ poi dimenticato di passare dalle parole ai fatti. Tanta propaganda e polemiche, occorre concretezza”.

Volete sapere la mia lettura? Eccola: il Giuseppe, ministro leghista del “Ministero dell’istruzione e del merito” populisticamente e demagogicamente ragionando e  parlando vorrebbe catturare i voti degli insegnanti nordisti per contrappesare i voti catturati dall’altro  Giuseppe al Sud con il suo RdN (Reddito di Nullafacenza).

Una Giuseppiade, praticamente!

Dice … ma il merito? “Il Merito, ciao, merito, ciao, un po’ vabbene mappoi gli si dice basta”  direbbe senzadubbiemente quel tale politico …

Firmato: il figlio di una prof di lettere, marito di una prof di lettere.

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