RUGGERO POLITO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Marzo, 2019 @ 7:03 am
Detto
altrimenti: a cinque anni dalla sua mancanza (post 3540)

Ruggero, musicologo e musicofilo, violinista e pianista, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto. Su di lui trovate molti post qui nel blog.

Ieri sera, a Riva del Garda, un concerto dedicato alla sua memoria. A lui che per quasi mezzo secolo era stato il Presidente della nostra Associazione Amici della Musica. La sala auditorium del locale Conservatorio Bonporti, piena. Piena di persone e di commozione, quando il Presidente Franco Ballardini ha ricordato colui che ancora oggi è “il nostro Presidente”. In prima figlia la moglie Maria Grazia, le tre figlie Patrizia, Elisabetta, Anna Carla con mariti e i cinque nipoti. A suonare abbiamo invitato un amico di Ruggero, il primo violino della Fenice di Venezia Xhoan Shkreli, al quale tanti anni fa Ruggero aveva prestato i suoi preziosi violini, perchè potesse studiare meglio, l’amico Xhoan che già era venuto a suonare in occasione delle esequie di Ruggero. Insieme a lui un pianista d’eccezione, il M° Prof. Igor Cognolato docente al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.

Ruggero era anche membro dell’Accademie delle Muse a Trento, associazione culturale presieduta dalla pianista cantante lirica Cristina Endrizzi, e non sono mancati amici di Trento che sono scesi a riva per l’occasione: a loro un particolare grazie! Di Ruggero ricordiamo l’entusiasmo, la gioia di vivere, la curiosità per tutto, la disponibilità verso tutti, l’amore per i suoi violini e per il suo pianoforte: l’amore – grandissimo – per la sua famiglia non sta a me qui ricordarlo, come è testimoniato del resto dalla presenza di tutti i suoi cari al concerto.

Si potrà dire che in questa sede forse avrei potuto limitarmi agli aspetti “tecnici” dell’Evento, e invece no: Ruggero era ed “è” una Persona-Esempio, una di quelle che con la loro umanità migliorano l’Umanità. Grazie sempre anche di questo, carissimo amico.

Dopo il concerto, un folto gruppo di noi al ristorante. E qui, di nuovo, la sua mancanza: già, perché Ruggero amava moltissimo la convivialità, soprattutto quella post-concerto.
Il programma di sala:
- V.A. Mozart (1756-1791), Sonata n. 22 KV 305
- L.v. Beethoven (1770-1827), Sonata n. 5 op. 24 “La primavera”
- Sergej Prokofiev (1891 – 1953), Sonata n.1 p. 80

Gli amici concertisti ci hanno poi regalato un bis di cui – confesso – mi è sfuggito il titolo (provvederò al più presto).
Grazie ancora a tutti coloro che si uniscono a noi nel ricordo di Ruggero.
Grazie mille Riccardo, in particolar modo per l’accoglienza che ci avete riservato. Peccato per me non aver conosciuto Ruggero: sono certo che la sua Persona mi sarebbe risultata estremamente interessante. Il brano che abbiamo eseguito fuori programma è il terzo (Gartenszene) dei Vier Stücke aus der Musik zu “Viel Lärm um nichts” nach William Shakeapeare di Erich Korngold, compositore Viennese del secolo scorso. Personalmente amo molto Korngold e trovo che sia stato un vero genio; vorrei poter eseguire più spesso la sua musica. Un augurio di buona Domenica. Hoffentlich bis bald; danke dir nochmals. Igor
(Nichts zu danken, main lieber Freund Igor: es war ein Vergnuegen fuer uns!)
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Grazie per il pensiero riguardo al concerto … Ruggero è spesso nei miei pensieri, soprattutto quando “rispolvero” musiche che da tempo non ripasso. E allora, ritrovare i pezzi che eseguivo con lui, mi riempie di grande nostalgia e tenerezza. Il nostro rapporto era basato sull’immenso entusiasmo per la musica e per la sua condivisione. Il suonare insieme si basa sempre sul costante dialogare, fatto di cenni, movimenti dell’archetto e occhiate sempre significative. Anche questo era Ruggero e la sua gioia era immensa quando, alla fine dei duetti, il cuore ci batteva forte e gli occhi erano lucidi per l’emozione. Mi ha donato grandi istanti di generosità. Momenti indimenticabili! Grazie di tutto. Cristina
CAVE CINAM
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2019 @ 3:05 pm
Detto altrimenti: attenti alla Cina! (post 3539)
La Cina contro le centrali a carbone: in casa sua. Ma sta costruendo una enorme centrale a carbone nei Balcani che risulterà inquinante anche per noi.

Cave canem, attenti al cane stava scritto sulla porta di molte ville dell’antica Roma. Ok, ma … attenti anche alla Cina: un Presidente a vita il cui pensiero è stato inserito all’interno della Costituzione. Le vie della seta … 700 miliardi di dollari per creare una rete mondiale. E noi? Noi, anzi il nostro governo, stipula protocolli “non impegnativi” con la Cina mentre il Parlamento reclama un’informazione puntuale. Cui prodest? Cui bono? Chi ci guadagna? Ci dicono: l’Italia ci guadagnerà! Maccome, la Cina ci fa un regalo? Timeo Danaos et dona ferentes, tempo i Greci anche quando mi portano doni, diceva Laooconte ai Troiani per indurli a rifiutare il regalo del micidiale cavallo di legno.
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Le vie della seta, reti grandi. Ma ci sono anche le reti piccole ma diffuse: I cinesi aprono ampi magazzini in zone centrali, molto care, per la vendita di cianfrusaglie da pochi centesimi l’una: come faranno aa far quadrare i conti? Presumo che ci sia chi ripiana le perdite pur di creare una rete. Le reti, quelle web sono la nostra rovina: hanno distrutto i luoghi del pensiero, del confronto ragionato, dell’approfondimento, della democrazia vera.
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Ondata di reflusso. Meno di due secoli fa noi europei abbiamo portato guerra alla Cina perché aveva vietato l’importazione dell’oppio coltivato dagli inglesi nella loro colonia India. Anche noi, sia pure bravi ultimi, stiamo stati colonizzatori. Oggi stiamo diventando “colonizzati” dalla vendita delle nostre società, dei nostri porti, dei nostri marchi e non dai poveri immigrati tanto combattuti. I nostri poveri immigrati: sembra questo il cancro del Mediterraneo. E invece no, il cancro è un altro: il contrabbando plurimiliardario di gasolio scoperto dalla Guardia di Finanza veneta: e le nostre navi, aerei ed elicotteri a cercare i piccoli gommoni mentre le petroliere dei contrabbandieri vanno a Malta a farsi “regolarizzare” i documenti. Cui prodest? Cui bono? Chi ci guadagna?
In Cina si rispettano i diritti umani e dei lavoratori? Non ne sono poi così certo. Protocollo d’intesa con la Cina? Non mi convince.
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I COMPROMESSI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2019 @ 11:32 amDetto altrimenti: di ieri e di oggi (post 3538)

Paolo Mieli, nel suo bel libro “I conti con la Storia” ai compromessi dedica il capitolo “Mosche e scarafaggi: quando i compromessi fanno la storia”, nel quale cita Albert Einstein che affermava che i compromessi fanno la storia, e che gli unici inammissibili sono quelli “sordidi”. Mieli cita poi il filosofo israeliano Avishai Margalit il quale nel suo libro “Sporchi compromessi”, distingue fra i compromessi inaccettabili (uno scarafaggio nella minestra) e quelli accettabili (una mosca che si è posata sull’unguento spalmato su una ferita). Fuori di metafora e di immagine, Mieli cita una serie di compromessi accettabili e di altri “sordidi”, fra i quali ultimi spicca l’accordi di Yalta del febbraio 1945, con il quale si “restituivano” all’URSS due milioni di persone russe rifugiate in Austria, per consegnarle nelle mani del carnefice Stalin.
Per venire a noi, il più famoso e recente compromesso storico fu proprio quello “Storico”, voluto da Aldo Moro, compromesso non certo sordido, ma sappiamo purtroppo cosa provocò. E oggi? Oggi viviamo un governo di compromesso, cioè oggi va bene tutto purchè non si cada. Eh già, dopo che per prima la compagine di governo ha capito il potere enorme della “retorica di rete”, questi moderni sofisti l’hanno applicata a proprio vantaggio. Un primo passo in quella direzione l’aveva fatto tale Silvio Berlusconi, “giocando” con quegli “azzurri” e “Forza Italia” da stadio attraverso le TV. Ma oggi le TV sono state battute dalle reti media, e chi prima si è mosso, ha stravinto.

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Ora, io non concordo con le metodologie di questo governo: un “no” alla Diciotti solo verbale; una “democrazia diretta” che di fatto trasformerà in modo democratico la democrazia in oligarchia;
l’improvvisazione al posto della preparazione; le non decisioni perché intanto prendiamo tempo poi si vedrà; la paghetta a tutti senza un sistema di gestione e controllo, che poi questi tutti guadagnano (cioè: “incassano”, è diverso!) più di quanto guadagnano (si, qui si deve dire “guadagnano”) 4.200.000 lavoratori; la quota 100 senza avere prima provveduto ad organizzare i rimpiazzi; il condono per Ischia dentro il decreto Ponte Morandi (che c’azzeccava?); etc..
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Ma una cosa devo riconoscere a questa maggioranza di governo: lo scoperchiamento di un maleodorante vaso di Pandora pieno di mafie e corruzioni varie, etc.. Sarà un caso ma mi pare che il “cambiamento” sia stato soprattutto uno scoperchiamento accelerato e concentrato di vecchie e consolidate coperture: la nuova maggioranza come nuovo custode del tesoro. Ma qui mi viene in mente la sesta Satira di Giovanale, in un suo famoso passaggio: “Ma poi, questi custodi, chi li controllerà?” Eh già, perchè se il buon giorno si vede dal mattino, cominciano a mancare 48 milioni di euro da certi conti dai quali non avrebbero dovuto sparire.

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E allora? Allora, sulla base della mia esperienza di lavoro, da responsabile della Finanza Italia dell’allora maggiore finanziaria italiana (la Stet dell’IRI) e, molto dopo, da pensionato, di una piccola Spa pubblico-privata per la mobilità e i parcheggi, posso assicurare che avevo il perfetto controllo su ciascun miliardo di lire e su ciascun euro dei parcheggi e mi chiedo: come è possibile che esistano sistemi gestionali colabrodo? Forse una risposta me la dà il padre Dante: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”: ed io che sono un appassionato dantista, più non dimando.
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POCA NEVE A TREMILA METRI?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2019 @ 6:37 am
Detto
altrimenti: qualche anno fa … (post 3537)

Ero a 2998 m. No, quelli non sono più i miei sci, che ho cambiato con un paio di Salomon Race blu come la mia giacca a vento (!). “Navigando” fra le mie foto di qualche anno fa, questa mi è sembrata significativa dell’effetto serra sulle nostre nevi. Laggiù, il ghiacciaio del Mandrone (m 3550); in basso a sinistra (non si vede) la testata della Val di Genova. Alle mie spalle, il Passo Paradiso (m. 2587) e quello del Tonale (m. 1850).

Per non spaventarvi, ecco lo stesso ghiacciaio nel 2018 e, alle mie spalle, le piste, bene innevate grazie alla cura degli impiantisti ed a qualche provvidenziale nevicata.

Una cautela: qui sul colle, a 2998 metri, hanno posto un cartello con la scritta “Ghiacciao Presena”, rivolto verso il Mandrone, cioè nella direzione opposta a quella della pista di discesa. Sarà stato il cartello e/o la nebbia (?) a far erroneamente intendere in tre date diverse a tre coppie di turisti nuovi della località che bisognava scendere in sci da quella parte, verso il Mandrone? E’ successo l’anno scorso! Per fortuna che la notte ha fatto “caldo” (solo 10 gradi sottozero) e i turisti sono stato recuperati vivi la mattina successiva …


Quest’anno le piste del Tonale sono ottimamente innevate e si scia dai 2998 metri del Presena fino ai 1150 metri di Temù! Per non parlare delle piste della Val Albiolo …

… e delle due seggiovie del Bleis!
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I CLASSICI A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2019 @ 1:53 pm
Detto
altrimenti: Ulisse, un bel figlio di brava donna … (post 3536)
E dire che a scuola Ulisse di qua, Ulisse di là … e poi il suo viaggio di ritorno: coraggioso, astuto: insomma un eroe moderno. E invece no. A Roma, oggi, direbbero un bel fijo de na m … be’ lasciamo perdere i dettagli. Perché lo maltratto così? State a sentire un po’:
- si era finto malato per non partecipare alla guerra contro Troia, ma tale Palamede lo sgamò e dovette partire;
- in battaglia non è che fosse sempre nelle prime file;
- nelle gare di corsa dei giochi in onore del defunto Patroclo, fece sgambetto agli avversari;
- truffò per accaparrarsi le armi di Achille, a danno di Aiace che se le sarebbe meritate, al punto che alla fine Aiace, per l’offesa subita, si suicidò;
- per vendetta, fece accusare di tradimento Palamede, il quale fu condannato a morte.

E bravo Ulisse! E oggi sotto la guida della nostra Prof senza puntino Maria Lia Guardini abbiamo parlato della difesa che il sofista Gorgia (un siculo nato a Lentini) aveva immaginato in favore di Palamede: una dimostrazione pratica di un manuale teorico circa il potere terribile della parola (e dei media oggi, n.d.r.). Quelli i sofisti a scuola ci avevano insegnato che erano gente così e così, bandieruole, pronti a dimostrare una tesi e il suo contrario, persone poco raccomandabili, per cui anche oggi dire ad uno che procede per sofismi è quasi un insulto. E invece no, cribbio! Gorgia e i suoi prendono coscienza della impossibilità di arrivare ad una conoscenza/verità assoluta (la quale fermerebbe ogni alito di ricerca n.d.r.). Insomma, un laicismo ante litteram contrario ad ogni principio di verità assoluta, ove per laicismo non si intende non-religiosità, bensì pluralismo (1).
Insomma, a ben vedere si tratta del problema fondamentale della Conoscenza come è nato nel Giardino dell’Eden con quel famoso albero dei frutti del bene e del male: mele di un albero che molti oggi ritengono fosse collocato in Val di Non in quanto Dio aveva detto: “Prendete tutto quello che volete ma non state a toccarmi i pomi!”. Ma questa è un’altra storia. E Gorgia mette in bocca a Palamede parole e argomentazioni da “duri, puri e sinceri”, figlie di un pensiero astratto e di una intelligenza pura che soccomberà di fronte alla complessa materialità del mondo (sentenza di morte decretata da giudici estimatori della furbizia di Ulisse più che della Verità).

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Sulla laicità, mi permetto di citare un piccolo great libro: Stefano Levi Della Torre ”Laicità grazie a Dio”, Giulio Einaudi Ed..
Prossimo incontro del nostro gruppo di lettura aperto a tutte e a tutti: Biblioteca Comunale di Trento, piano terra, sala multilingue, martedì 26 marzo 2019 ore 10,00 su “L’accusa di Alcidamante contro Palamede”.
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LETTERA AL DIRETTORE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2019 @ 6:18 am
Detto
altrimenti: una a lettera a … me stesso! (post 3535)
Eh già, forse si può dire così, che io sia il Direttore di questi miei posts (notate quella “s” del plurale!) ed allora oggi ho preso una decisione: la lettera che segue la mando a … me stesso e non ai giornali locali, così era stata concepita inizialmente. L’ho scritta, l’ho ricevuta, letta, approvata e quindi la pubblico.
Inizia
Politica SpA
Egregio Direttore, Lei mi conosce ma non così tutti i Suoi lettori, ed allora mi presento loro: sono un VIP-Vecchietto In Pensione, dopo una vita passata a fare il top manager, amministratore delegato e presidente in Spa. Ho sempre avuto molti sotto di me, ma anche sopra. E quelli sopra (gli azionisti), ove io avessi lanciato progetti monchi come sono monchi molti di quelli che lancia l’attuale governo, mi avrebbero licenziato in tronco ed avrebbero esperito contro di ma un’azione legale di responsabilità. Molti di più in pensione? Ok, ma la loro sostituzione nella Pubblica Amministrazione, nella Scuola, nella Sanità? La paghetta a tutti? Ma i navigators, quanti, quali e dove sono? E il sistema del controllo antifrode, è attivo? E la copertura finanziaria, non solo per il primo anno?

Il Presidente Mattarella, parlando recentemente agli alunni di una scuola, ha detto ai ragazzi che la politica ed il Paese hanno bisogno di persone ( e di ministri, n.d.r.) preparate, di esperienza e che non si può improvvisare: grazie, Presidente!
Riccardo Lucatti, Trento
Fine
Ripresa: procedure locali (provinciali). Sentite questa:
La Provincia ha concesso la tessera di libera circolazione gratuita a tutti gli ultrasettantenni. Vai allo sportello, ti consegnano un modulo, vorresti compilarlo subito e consegnarlo ma no, ci vuole anche la fotocopia della carta di identità ed una foto. Vai a casa, provvedi e compili. Torni allo sportello. Chiedi se hai compilato in modo corretto la scelta del percorso extraurbano: “Non serve, vale su tutti i percorsi urbani ed extraurbani”. Ha, ho capito, il modulo è “sovrabbondante”, vabbè … Quando posso venire a titirate la tessera? “Fra un mese”.
Mi chiedo: ma non sarebbe bastata
1 – una macchinetta fotografica di quelle che si utilizzano per il risalcio delle tessere sciistiche?
2 – la presentazione di una carta di identità aggiornata e valida per attestare le generalità e la residenza del richiedente?
Se si fossero adottate queste “diavolerie della modernità” gli uffici avrebbero evitato di riempire i propri armadi di carte; gli impiegati addetti avrebbero avuto meno lavoro da svolgere; il richiedente avrebbe avuto subito la sua tessera.
E inceve no: carte, fotografie, moduli … e un mese (un mese!) di attesa nell’era del tempo reale on line! Tempo reale? Piuttosto “irreale” direi!
P.S.: anche in questo caso, via libera immediata al provvedimento populista senza prima avere orghanizzato una sua gestione moderna, non burocratica, efficente ed efficace. Evvabbè …
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MODELLINI DI CARTONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2019 @ 6:52 pm
Detto
altrimenti: giocattoli per adulti (post 3534)

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Qualche tempo fa, così, per puro caso: cartone, un taglierino, nastro adesivo e poco più ed ho ripreso una mia vecchia passione: il modellismo navale. Solo che a suo tempo, avevo 12 anni, “lavoravo” di traforo nei locali dell’Oratorio di S. Francesco d’Albaro (Genova) e riuscii a realizzare una barca a vela Star di 30 cm. Lft (lunghezza fuori tutto).
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Avevo disegnato a memoria il modello; da qui le ordinate ricavate a traforo; indi le avevo messe insieme con listelli di tiglio e chiodini di ottone. La prua era scolpita il legno di balsa e la deriva appesantita con piombo fuso. L’impermeabilità era garantita da stucco francese con colla. Come vedete, utilizzavo anche materiali specifici che acquistavo via via a gran fatica man mano che raggranellavo qualche soldo risparmiando sui soldi per il tram. Una passione che ha “dormito” per 63 anni per poi riaffiorare con materiali di scarto: i bastoncini a sostegno dei fiori nei vasi sul balcone; gli spiedini di legno usati per le pietanze; fazzoletti (per le vele); spaghi vari recuperati per casa e soprattutto cartone, tanto cartone che da bravo cartonaro vado a scegliermi con cura fra quelli ammucchiati nei supermercati (eh già, ragazzi, vi sembra facile, ma c’è cartone e cartone!).
Le ancore le costruisco con i fermagli fermacarte. Unici materiali acquistati: nastri adesivi, colle, una catenina, anellini in acciaio con vite, filo di ferro sottile. Nessun disegno o calcolo preventivo: tutto a occhio, d’istinto, sul momento.

Il mio cantiere navale: l’angolo computer

Una delle prime barchette, con la vela latina cioè alla trina, cioè triangolare

Pilotina che rimorchia una barchetta ed una chiatta



La barca più completa, dotata di tutte le manovre di una barca a vela vera, perfettamente funzionanti (sono o non sono un velista?) Si noti l’ancora e – realizzato con un biglietto da visita – il secchiello per la relativa catena.

Le due barche a confronto (che conservo a casa mia: tutte le altre, insieme agli areoplani, sono state regalate a bimbi vari)



La sopresa: trasporto biciclette (sono o non sono un socio della FIAB- Federazione Italiana Amici della Bicicletta?). La pilotina fa bella mostra di sè nella sede Fiab di Trento.

Cambiando tema: la carrozza di Cenerentola (i cavalli li ho comperati). (Carrozza ricoverata in casa mia). La parte più difficile: realizzare i volumi del tetto.



Barca a vela ed aereo. Entrambi funzionano grazie a due forze: la “portanza” e la “forza aerodinamica” che poi in acqua si chiama “idrodinamica” ma funziona allo stesso modo della cugina. E qui dovrei mettermi a spiegare la dinamica dei fluidi, ma questa è un’altra storia.
Chi volesse vedere le tre realizzazioni che ho in casa, si faccia avanti: vedere per credere!
Alla prossima realizzazione in cartone: un elicottero, ma questa volta prima mi sono fatto i disegni sulla carta millimetrata. Ecchè, mica si può improvvisare una macchina così complessa, mica si puo …!
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LIBRI, LE VIE DELLA SETA, LA TORINO-LIONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2019 @ 10:29 am
Detto
altrimenti: dal latino “liber” = “libro” e “libero” (di ragionare) (post 3533)
ADELPHI, casa editrice fondata nel 1962. Oggi ha fatto un’indagine: i suoi libri più venduti sono, nell’ordine:
- “Siddharta” di Hermann Hesse.
- “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sack.
- “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli (1)

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Io mi vergogno di non avere letto “Siddharta”; sono indifferente per non avere letto “L’uomo che ….”; sono orgoglioso di avere letto il terzo classificato, il libro di Carlo Rovelli. Di questo Autore (scienziato) avevo appena letto “Ci sono luoghi al mondo …” (Ed. Corsera) e mi aveva affascinato. Pertanto, quando ho visto le “Sette brevi …” in mano ad un amico, mi sono precipitato a farmelo prestare e l’ho letto. Sulla scia della lettura “fisica” (su argomenti di fisica) mi appresto a leggere l’ultimo libro di un amico, l’ing. Giovanni Straffelini “Indagine sulla scienza – Un manuale per scettici e credenti”.
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(1) “Sette brevi …” è un libriccino piccolo piccolo ma great . Così come è piccolo ma great “Il fascismo eterno” di Umberto Eco: multa paucis, molti concetti fondamentali in poche paginette!
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Dice … ma le vie della seta che c’azzeccano? C’azzeccano, c’azzeccano! Infatti sul tema e con quel titolo o simili sono stati scritti molti libri, ma io oggi ne parlo per una ragione geopolitica. Infatti la Cina sta investendo 900 miliardi di dollari che creare una “rete” cioè per realizzare alcuni “corridoi” mondiali sui quali far transitare i suoi prodotti di export (e anche di import). Nei mesi prossimi il Presidente cinese sarà in Italia (anche) a tal fine. Al che Trump ha già “avvertito” l’Italia: “Questa collaborazione è dannosa per voi, per l’Europa e per gli USA: state attenti, non mi fate arrabbiare …”
Al che mi permetto di sottoporre ai lettori tre sottolineature:

- “Trump, non ci dare consigli che sappiamo sbagliare da soli”.
- A maggior ragione serve una UE unita con una politica unitaria.
- La Cina sta mostrando di avere una visione d’insieme sui trasporti e sulla sua economia. Noi – invece, specialisti in percezioni sensoriali – vorremmo bloccare la Torino-Lione perchè sarebbe antieconomica! Ma via …! Affermare che la via Lisbona-Kiev non s’ha da fare perché la tratta alpina Torino-Lione è antieconomica è un po’ come sarebbe stato affermare che l’autostrada del Sole non s’aveva da fare perché la tratta Fiorenzuola-Modena sarebbe stata antieconomica. Siamo seri! (Ma … ci riusciremo mai ad essere seri?)
Dal latino “liber” = “libro” e “libero” (di ragionare con la propria testa)

Mi scrive il lettore G. S.: “Caro blogger, io sono da sempre alla ricerca di piccoli grandi libri. Ti ringrazio quindi per le citazioni e ti chiedo: ne hai altri da suggerirmi?” Rispondo: eccomi a te, caro amico via blog! oltre al citato libretto di Eco (51 minipaginette) eccoli: 1) “Simboli al potere – Politica, fiducia, speranza” di Gustavo Zagrebelsky , 93 paginette, Giulio Einaudi Ed. – 2) “Laicità, grazie a Dio” di Stefano Levi Della Torre, 113 paginette – Giulio Einaudi Ed. – 3) “La maschera democratica dell’oligarchia” di Canfora/Zagrebelsky, 135 paginette, Ed. Laterza. – 4) “Divieni ciò che sei” di Friedrich Nietzsche, 188 paginette, Christian Marinotti Edizioni. – Quando avrai letto tutte le 51 + 93 + 113 + 135 + 188 = 580 paginette, rifatti vivo che ne parliamo! (O anche prima, se vuoi! Come vedi, da ciclista FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta qual io sono, te le ho indicate a “km” crescenti, di pari passo con il progredire dell’allenamento!)
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DUE CONSIGLI “DA AMICO”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2019 @ 6:26 am
Detto
altrimenti: dagli amici mi guardi Iddio che … (post 3532)
Una Spa finanziaria molto “appetibile”. Io, direttore generale, partecipavo alle riunioni del CDA-Consiglio di Amministrazione. Un Consigliere del CDA esponente dell’azionariato di minoranza che avrebbe ambito ad avere la maggioranza azionaria, persona molto nota nel mondo della finanza, seduto vicino a me. Sottovoce dice fra sé e sé, ma stando ben attendo che io potessi sentire: “Ah, questa società … io la vedrei bene quotata in borsa”. Fine. Bravo merlo, mi sono detto (anch’io fra me e me ma senza farmi sentire!), così i tuoi amici fanno un’OPA-Offerta Pubblica di Acquisto e se la comperano! Ed allora hai fatto in modo che io sentissi e – contando sull’ascendente che tu sei certo di esercitare su di me – fossi io stesso a lanciare il progetto. Ma … caro amico, accà niusciuno è fesso!

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Ieri. Di fronte ai miei post e lettere ai giornali contro il pericolo che la cosiddetta democrazia diretta trasformi la democrazia in una oligarchia, un “amico” mi ha detto: “Ma dai … è una svolta storica, nulla possono i tuoi contributi, nulla i contributi di ognuno di noi … lascia perdere, vai in bicicletta, rilassati”. Eh, no, caro amico, proprio no: io goccia sono e goccia faccio, perché … gutta cavat lapidem!
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ACCADEMIA DELLE MUSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2019 @ 9:29 am
Detto
altrimenti: se non ci conoscete, leggeteci nei post … (dei
mesi e degli anni precedenti)
(post 3531)
Circolo amicale e culturale privato. Da oltre 10 anni, 9 riunioni all’anno, 2 eventi per riunione … fate voi il calcolo! Per questo Carnevale, per la riunione del 4 febbraio avevamo preparato la rappresentazione dell’Allegra Compagnia dei Guitti in La Locandiera di Goldoni, su una sintesi dei cinque atti abilmente operata da Maria Teresa. Poi, a causa dell’influenza di tre interpreti, la rappresentazione è stata rimandata a ieri sera.

Ieri era, nella prima parte, Donne In-Canto nel senso che Cristina al pianoforte (e anche voce) e le voci Giacinta, Giovanna e Letizia (in stretto ordine alfabetico! Barbara, “voce” assente giustificata per mal di gola!) hanno suonato e cantato “Buongiorno Principessa” (Piovani); “Non t’amo più” (Tosti); “Magnificat” (Frisina); “Uomini soli” (Pooh); “Tu che di gel sei cinta” (Puccini); “Dicitincello vuje” (Falvo); “Luna tu” (Ranzato); “Tacea la notte placida” (Verdi); “Ballata per Adelina” (Kleidermann), “Duetto” (Offenbach). Bravissime le interpreti! La “platea” ha mostrato di apprezzare il concerto con una standing ovation, anche a riconoscimento del lavoro di preparazione che ha comportato!

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E’ seguito il consueto intermezzo eno-gastro-astronomico, con la particolarità che gli “attori” della seconda parte della serata ne hanno potuto godere assai poco, impegnati com’erano al piano di sopra ad indossare i costumi di scena (evvabbè …).
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Sul finire del “banchetto” che si è svolto a piano terra, lentamente come tante Vanda Osiris, gli “attori” hanno sceso in fila indiana la scala interna per radunarsi dietro “le quinte” (cioè nel salottino posteriore). In tale momento non si è potuto evitare che parte del pubblico li potesse vedere, ma era stata data loro una precisa direttiva: “Guardate dritto dinanzi a voi, non sorridete, non parlate con nessuno”. E così è stato (c’è stato anche chi, nel passaggio, si è coperto il volto con il copione).
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Ma … direte voi, come era compost il cast? Eccolo

Sceneggiatrice: Maria Teresa – Regia: Maria Teresa e Alfonso – Costumi: Cristina – Musico: Luciano – Presentatrici: Giovanna e Rina – Fotografie: Gigliola, Francesca.
Personaggi ed interpreti (in ordine di apparizione):

Mirandolina, locandiera: Giovanni – Marchese di Forlimpopoli: Mirna – Conte d’Albafiorita: Maria Teresa – Cavaliere di Ripafratta: Alfonso – Cameriere Fabrizio: Riccardo – Comica Dejanira: Gianfranco – Comica Ortensia: Ernesto.

La rappresentazione è durata un’ora sana sana. Essa fa seguito alle rappresentazioni degli anni precedenti: ricorderete “Il Ventaglio” (Goldoni); la “Mandragola” (Machiavelli); i “Menecmi”(Plauto): la “Lisistrata” (Aristofane), tutte per la sceneggiatura e regia di Maria Teresa e costumi di Cristina.

Lunedì 11 marzo ad ore 16, si replica in trasferta presso la RSA Casa Famiglia di Cadine (Direttore Patick Coser).
Mentre pubblico questo post mi arrivano il seguente messaggio da Augusta: “Dal Picolo di Milano è arrivata richiesta per la Locandiera. Per confermare attendo la vostra disponibilità”

A fine serata, Enrico Fuochi ha ricordato la mostra fotografica dei fotopittoritrattori CrazyClick, Carlo Ferrara, Michela Goretti, Laura Zinetti ed Enrico Fuochi, da lui stesso curata: “Il corpo e l’anima” presso la Galleria Civica Craffonara in Riva del Garda: inaugurazione sabato 9 marzo ad ore 17,00 con recital a cura di Alfonso Masi. Visitabile dal 9 al 24 marzo, con il seguente orario: 10,00-12,00 // 14,30 – 18,00.
La Presidente Cristina ha ricordato il nostro prossimo appuntamento accademico: lunedì 1° aprile, “Omaggio a Lucio Battisti” e “Arte e Follia” … e non è un pesce d’Aprile!
Grazie alla nostra ospite, la Presidente Cristina e buona Accademia delle Muse a tutte e a tutti!
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