3 aprile 2016 – FATTI SALIENTI DELLA GIORNATA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2016 @ 3:51 pmDetto altrimenti: in Trentino, ovviamente!                                 (post 2331)
Vi sareste aspettati che io avessi iniziato il post parlando dell’ordinazione odierna del nuovo Vescovo di Trento, Don Lauro Tisi? Eh no, raga … infatti ne parlano tanto gli altri … e  a parlare troppo di una persona si finisce con il far convergere l’attenzione su ciò che si dice o su “chi†dice cosa e non sulla Persona “dettaâ€. Quindi parlo anzi scrivo d’altro.
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(Comunque una cosa devo scriverla: passeggiando verso sera in Piazza Fiera, quella antistante l’edificio della Curia, ho notato che a fianco della Festa Sacra c’era anche una festa profana (gastronomica) e da buon genovese d’origine (trentino acquisito da trent’anni) non ho saputo resistere alla tentazione di acquistare qualche sfizio gastronomico ligure!)
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Ma … scrivere di cosa? Dell’ ultima sciata in Paganella, poi signori si chiude! Per fortuna degli operatori economici del turismo la Pasqua è già passata, perchè altrimenti con il caldo di questi giorni la neve non sarebbe stata più “sciabile†e ne avrebbe sofferto l’economia del settore. E allora? Allora va bene così! Va bene così con una visita alla mia malga preferita, la Malga Zambana, a trovare il suo gestore Mirko Michelon, personaggio attivissimo, sempre sorridente, positivo, attivo il quale, per non smentirsi, per la giornata di chiusura si è “inventato† la porchetta allo spiedo. E vai …!
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La dove c’era la neve ora c’è … la porchetta!
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La neve? Di notte non “righiacciaâ€, ovvero la temperatura non scende sotto lo zero, nemmeno a Cima Paganella, ma la mattina presto (dalle ore 08,30) si è sciato ancora bene: le prime discese al sole, sul versante di Fai, per poi passare sulla discesa “Cima Paganellaâ€, versante di Andalo. Alle 12,00 sosta e poi solo sci … d’acqua. Evvabbè, chevoletedipiù?
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Salendo verso i 2200 della Paganella
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Ma il Trentino non si nega: chi volesse farsi ancora una discesa ha pur sempre a disposizione le facili piste del Grostè (2500 metri) o le piste sportive del Passo del Tonale – Passo Paradiso – Cima Presena (1850-3.000 metri). E noi V.I.P. (Vecchietti In Pensione) una nera al Tonale ce la faremo, prima di mettere via definitivamente gli sci e dare la stura alle biciclette!
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A proposito di biciclette: andate a vedere la mostra fotografica FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Trento, nel salone da parrucchiere uomo-donna Pedron in Via Dietro le Mura “B†4 a Trento! Merita davvero!
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Altro fatto saliente del giorno? Ecchediamine!? Il Santo del giorno: S. Riccardo!
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MUSICA A RIVA DEL GARDA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2016 @ 4:40 amDetto altrimenti: il Trio Broz e il M.° Corrado Ruzza eseguono Dvorak     (post 2330)
Associazione Amici della Musica in Riva del Garda, per mezzo secolo presieduta dal compianto Ruggero Polito, cui è succeduto da due anni il Prof. Franco Ballardini. Nell’ambito del programma annuale dei suoi concerti, nella sala auditorium della sezione rivana del Conservatorio Bonporti, ieri
Barbara Broz, violino; Giada Broz, viola; Klaus Broz, violoncello; Corrado Ruzza, pianoforte
hanno eseguito musiche di Antonin Dvorak, e cioè Quartetto n. 1 in re maggiore op. 23 e n. 2 in mi bemolle maggiore op. 87. Bis finale: “Andante†dal quartetto di Schuman.
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L’Associazione. Vive del volontariato del suo direttivo, delle adesioni dei soci (€30 l’anno la tessera di abbonamento annuale ad circa 15 concerti), della disponibilità del Conservatorio che mette a disposizione pianoforte e sala, degli sponsor privati e pubblici, del ricavo dei biglietti venduti ai non associati.
L’autore. 1841-1904, nato e vissuto a Praga ma non solo, è stato anche direttore del Conservatorio di New York, ha scritto moltissima musica. Il brano più famoso è “Sinfonia dal nuovo mondo†nel quale ha inserito melodie che ha tratto dalla tradizione indiana locale.
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I musicisti. E’ inutile che io mi metta a ricopiare qui quanto sul Trio Broz risulta su di loro dal programma di sala o soprattutto in internet. Si tratta di tre giovani ormai affermatissimi musicisti di fama internazionale. Lo stesso vale per il solo-di poco-meno-giovane-d’età Maestro e Professore Corrado Ruzza, concertista, studioso e docente della musica, direttore responsabile del conservatorio rivano.
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I brani. Nei due quartetti eseguiti, io – semplice blogger tesoriere dell’associazione amante della musica ma ignorante della stessa – ho colto la forza della musica slava, l’emozione della passione boema, la leggerezza settecentesca, il ritmo delle danze ungheresi, la modernità di un musicista novelliere: insomma … una varietà di colori e di stili a denotare un “navigatore della musica†che ha attraversato oceani di acqua e di note!
L’esecuzione. Manco a dirla perfetta, “vissutaâ€, coinvolgente, applauditissima.
Prossimo concerto dell’Associazione: sabato 9 aprile, quartetto d’archi dei solisti dell’Orchestra Regionale Haydn, stessa ora, stessa sala. Non mancate!
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COMUNITA’ CENACOLO DI MADRE ELVIRA – JESOLO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2016 @ 6:04 amDetto altrimenti: ed io che credevo che sarei stato solo l’autista …  (post 2329)
… l’autista che accompagnava da Trento ad Jesolo una Persona dedicata agli Altri, la quale cercava di aiutare un suo simile …
Subito dopo la fine della guerra dei Balcani con l’Associazione Trento-Prijedor andai più volte volontario nella Repubblica Serba di Bosnia per dare una mano a quella gente. In quella occasione … be’ … vi assicuro, la guerra … una cosa è vederla in TV, altra e vederne i risultati ancora fumanti, gli orfani, la desolazione, gli sguardi spenti dei sopravvissuti. Ecco, la stessa sensazione “coinvolgente e sconvolgente†l’ho provata ieri, quando mi sono recato da Trento ad Jesolo, per partecipare ad una riunione di persone che, uscite da uno dei tanti tunnel che la (mala) sorte può riservare ai propri familiari, sono impegnate ad aiutare altri che ancora sono in mezzo a quei guadi tremendi. Ho ascoltato storie tristi raccontate dai diretti interessati: padri, madri, mariti, mogli, figlie che devono affrontare il disfacimento della propria famiglia, l’alcolismo, la ludopatia, la droga, l’apatia, l’anoressia, l’auto-isolamento di un loro familiare. Problemi tutti, quelli esposti dalle Persone coinvolte, sorti e vissuti in ambito familiare. Ed ho apprezzato l’aiuto prezioso che è stato loro dato.
Io ero li, assolutamente privilegiato in quando non avevo alcun mio problema da risolvere, bensì solo a supporto di una Persona che cercava di aiutarne un’Altra. Un autista, come ho detto in premessa. Ero lì a fare comunque tesoro della capacità di sopportazione del dolore degli interessati, della loro volontà e capacità di reagire razionalmente e anche a fare tesoro dell’esperienza di chi aveva sofferto e risolto analoghe situazioni e che stava adoperandosi per aiutare gli Altri.
Gli Altri. Emmanuel Levinas, il filosofo del Volto: “Il Volto dell’Altro ti guarda, ti interroga, si aspetta una risposta da te, un aiutoâ€.
Inizialmente avevo immaginato di riassumere le varie storie, ovviamente in forma più che anonima. Ma poi ho pensato che forse sarebbe stato più utile arrivare direttamente ad alcune osservazioni-conclusioni. La droga non è solo la cocaina e simili. E’ anche l’incomunicabilità , l’alcool, il gioco, ogni altro tipo di veleno di cui si sia diventati schiavi (al limite anche il troppo cibo o il rifiuto del cibo). Ovvie banalità , direte voi. E invece no, mi permetto di dire io se non altro per la diversa reazione della comune sensibilità diffusa di fronte a ciascuna forma di deviazione. L’alcool, senza arrivare alle proibizione di altre religioni, è già oggetto di una certa riflessione: se non altro il divieto di venderne ai minori a la sottrazione di punti dalla patente di guida un certo risultato lo stanno ottenendo. Ma resta la domanda: cosa spinge un adulto a bere fino ad uccidersi? Questo è il problema. E il gioco d’azzardo? Via … leggere “Giocate con moderazione, può indurre assuefazione†è unire la beffa al danno che un padre di famiglia arreca a se stesso e a tutta la sua famiglia!
In miei post precedenti mi sono lanciato contro la prassi delle concessioni statali ai gestori delle macchinette mangiasoldi (cfr.  ivi, sub  “Atlantisâ€, “Colonnello Rapettoâ€)
Ma veniamo alla droga “classicaâ€. Qui il discorso è molto più complesso e non ho certo al pretesa di esaurirlo con queste mie poche righe. Resta il problema: come comportarsi? In sintesi (e il discorso vale anche per l’alcool) non fornire i mezzi per il suo acquisto, non avere paura al pensiero “ma se non gli do i soldi io cosa mai potrà combinare?â€, essere sempre vicino alla persona, ascoltarla, amarla. E se proprio insiste, avere il coraggio e la forza di “lasciargli-lasciarle toccare il fondo, perché solo allora smetterà di sprofondare e potrà iniziare a risalire†(queste espressioni non sono solo figurate).
Ma un articolo di un blog (un post) deve essere breve. Ed allora eccomi quindi con alcune sottolineature che mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori:
- quanto sia prezioso, ammirevole ed utile il lavoro – perché di lavoro si tratta, anche se non retribuito – delle Persone che operano all’interno di queste Comunità ;
- quanto bene farebbe anche a tutti coloro che non vivono questi drammi, immergersi almeno una volta all’interno di queste Comunità ;
- chi esce da questi tunnel ha ricevuto una importante Grazia. Chi non vi è mai entrato ne ha ricevute due;
- per i credenti: medicina importantissima è la Fede. Per i non credenti: la volontà di farcela;
- mi è venuto spontaneo il raffronto fra le persone affette da queste patologie e la situazione di una nostra amica affetta da sclerosi multipla …
Lo so, amici, questo è un post triste, ma la vita è anche tutto ciò e i problemi non si risolvono ignorandoli, bensì affrontandoli.
P.S.: logistica dell’organizzazione del Cenacolo. Le persone che hanno superato il problema si riuniscono in un’aula con quelle che ancora devono uscirne: la Comunità non prevede l’utilizzo di medici o psicologi. I familiari si riuniscono in un’aula separata, nella quale la riunione è gestita da operatori della Comunità , genitori di figli “usciti†dal tunnel: Ubaldo e Antonella.
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FIAB TRENTO – FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Marzo, 2016 @ 6:46 amDetto altrimenti: non solo pedalate, ma cultura di vita                 (post 2327)
In questi giorni si è celebrata l’Assemblea annuale degli associati: a Trento siamo un gruppo di circa 200 persone “a pedaliâ€, in Italia 20.000. Non facciamo gare, non ricerchiamo la velocità … ma siamo propugnatori dell’uso del corpo per muoversi, di un corpo “aiutato†da un velocipede, come ancora viene definita la bicicletta dal codice della strada. Innanzi tutto in città , per ovvi e molto ben conosciuti motivi che qui non ripeto per non tediarvi. Ma anche fuori dei centri abitati, per rigenerare il corpo, fare cultura, turismo e socialità . Già , socializzare, conoscersi, vivere giornate “insiemeâ€, aiutarsi se uno “fora o ha un salto della catena†… non sono cose da poco in un’epoca che vive di clic, videate, connessioni elettroniche (senti chi parla, direte voi, un blogger telematico!).
L’azione di Fiab Centrale ha recentemente fatto sì che a livello legislativo sia riconosciuto come infortunio in itinere, e quindi coperto dalle assicurazioni sul lavoro, quello in cui sia incorso il lavoratore mentre si reca al lavoro in bicicletta.
Il lunedì di pasquetta ci siamo ritrovati al bicigrill di Faedo per la prima pedalata della stagione. Un momento di socializzazione ed un invito a iscriversi alla nostra associazione. Quanto costa? Cosa offre? Si tratta di €23,00  euro all’anno comprensivi dell’assicurazione e della bellissima rivista. Soci familiari, €12,00, minori €5,00. Ed allora, cosa aspettate? Joint us, unitevi a noi!
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Fiab Trento – Per informazioni: in sede, Via al Torrione 6, terzo piano, il venerdì dalle 17,30 – Telefono 328 4691683 – adbtrento@libero.it – www.slowbiketrento.xoom.it dove trovate il ricco programma annuale– www.fiab-onlus.it Per il versamento della quota potete utilizzare anche l’IBAN IT 12 T 08316 01800 000010004253 intestato a FIAB Amici della Bicicletta Trento.
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P.S.: nel mese di aprile, mostra fotografica Fiab nel salone donna-uomo “Pedron”, Via Dietro le Mura “B” n. 4 – Trento: non mancate di visitarla!
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LAICITA’, RELIGIONE, POLITICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2016 @ 8:00 amDetto altrimenti: qualche ragionamento spicciolo (ma non troppo)Â Â Â Â Â Â (post 2326)
“Di che religione sei?†- “Ma io sono non credente!†- “Sì … vabbè … ma non credente di quale religione?â€
Nel senso che il laico non rifiuta la religione, ma ci ragiona, ci si confronta e quindi per poterci ragionare deve prima conoscerla. Anche perché da che mondo è mondo l’uomo ha avvertito la necessità di raggrupparsi attorno a qualcosa: un obiettivo, un ideale, una bandiera,  corona, un dio … a difesa dei propri bisogni spesso divenuti privi-legi, ovvero “leggi e diritti privati†in contrapposizione a identiche istanze di altri gruppi, per cui dal dio che unisce si è passati agli dei contrapposti che si combattono (v. sul dizionario Zingarelli alla voce “fondamentalismo religioso nei secoli† (in varie edizioni) del tipo: “Deus vult”, “Got mit uns”, “In God we trust”, In Å¡Äʾ AllÄh, etc..
Ora, poiché in natura non esiste lo spazio vuoto, quando viene meno la forza di coesione laica (la credibilità della politica, il senso dello Stato), aumenta la forza di gravità della religione che tende ad attrarre sul proprio terreno settori laici quali l’inizio ed il fine vita di ognuno, le unioni di fatto, la contraccezione, l’aborto. Di fronte a questi Stati e stati di cose restano tuttavia alcuni baluardi della laicità quali l’istruzione pubblica; il tentativo di imporre il rispetto dei diritti umani a livello internazionale; le società plurietniche e plurireligiose.
(In questo senso, anche una religione può essere laica: quando rispetta le altre religioni)
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Dice … si, vabbè … ma del rapporto fra laicità e politica che ci dici? – Dico: eccomi, arrivo! La laicità è democrazia nel senso di “pluralismoâ€. E il pluralismo nasce dalla libertà di pensiero, anche del pensiero politico, libertà che “prima†non c’era, in quanto esistevano le “ideologie†(di destra e di sinistra) ovvero â€ideologia = idea che non si confronta con nessuna altra idea diversa da se stessaâ€.  Per nostra fortuna, dalle ideologie siamo passati alle idee, ovvero alla pluralità di idee che si confrontano. E mi sta bene. Solo che oggi corriamo il rischio di un ritorno al passato, quando si tende – per l’azione di qualche leader – a passare dalle idee alla “sua unica ideaâ€. Dicono che la Storia si può scrivere solo dopo un certo numero si anni. Ci provo. S’era ai tempi del presidente De Gaulle. Io ne discutevo con un francese, un ragazzo (all’ epoca ero anch’io tale!) il quale fece una sola affermazione: “De Gaulle è il mio Dioâ€. E ci risiamo, dissi io, senza la consapevolezza – in allora – che l’amico stava regredendo dal campo delle idee a quello delle ideologie.
Dice … ma tornando al rapporto laicismo-religione, tu sei credente o no? – Rispondo: io sono credente, nel senso che credo nella continua ricerca della Fede in quanto credo nella sua esistenza: infatti non avrebbe senso di continuare a cercare una cosa della cui esistenza non si è più che convinti … sarebbe un po’ come andare a cercare funghi porcini su una spiaggia assolata della Sardegna a fine luglio.
Dice … vabbè, sei un “credente dinamicoâ€, mappoi (mappoi) con la laicità come ti metti? – Dico: mi metto che sono a favore del pluralismo, del rispetto delle idee di tutti fino a quando non ledano principi morali altrui, in questo caso miei (morali, ben prima quindi che religiosi, intendiamoci).
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Dice … principi morali? Ma non sono la stessa cosa dei principi religiosi, in particolare della “nostra†religione? – Dico: no. La “nostra†religione non “è†morale, bensì “ha†(anche) una morale (la “nostra†religione è Creazione e Resurrezione, n.d.r.). La “nostra†religione ha una morale che preesisteva a Cristo: infatti nel Codice di Hammurabi, oltre 2000 anni prima di Cristo, era scritto “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te stesso; fai agli altri ciò che vuoi che sia fatto a te stessoâ€. Quindi niente attentati, stragi, sgozzamenti, torture, rapine, violenze d’ogni genere.
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E dai  …che per il martedì dopo la pasquetta può bastare, non credete?
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INCHINI AL MERIDIONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2016 @ 1:34 pmDetto altrimenti: meridione, una realtà dai molti aspetti                     (post 2325)
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Io, aderente già circa 40 anni fa al MFE-Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli, figuratevi un po’ se io … io non sono certo qui a denunciare non l’Unità d’Italia, bensì sono il primo (scusate l’immodestia, ma sono proprio inc … arrabbiato!) a denunciare il modo con il quale essa è stata gestita nei confronti del meridione (vera e propria conquista territoriale e non “liberazioneâ€). Così come non denuncio certo l’adozione dell’Euro anche se lamento che per almeno un biennio non sia stata prescritta l’esposizione dei prezzi delle merci in euro e in lire. Mappoi (mappoi) a questo aspetto storico si sono aggiunti e sovrapposti altri fenomeni: la mafia, il clientelismo, la culla dei privilegi, il sistema degli amici degli amici, lo sperpero del denaro pubblico, quel tutto cambi affinchè nulla cambi, etc., etc. in misura molto superiore di quanto non avvenga al nord che poi con la globalizzazione non si può più fare alcuna distinzione geografica.
Ma veniamo al titolo del post. Oggi al TG 1, durante una processione religiosa, ennesimo “inchino†dell’effigie sacra (Cristo? la Madonna? Un Santo? Non cambia nulla!) di fronte alla casa di un boss della mafia (o camorra? O ‘ndrangheta? O Sacra Corona Unita? Non cambia nulla!). Il rischio? La generalizzazione: “Eccoli, siamo alle solite: i meridionali? Tutti terroni mafiosi!” Un danno enorme alla riconciliazione di due culture (nord-sud), allo spirito di convivenza civile, di comunicazione, di comprensione reciproca. Gli artefici dell’inchino (i portatori dell’immagine) dovrebbero essere severamente condannati penalmente per apologia di reato e istigazione a delinquere. Lo Stato poi potrebbe costituirsi parte civile per il danno causato da questi imbecilli.
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Sapete … ne ho viste nella mia lunga vita di lavoro … Una volta ero a capo di una SpA finanziaria milanese il cui azionista era una grande (big, non certo great!) banca del sud. Uno dei dirigenti della banca che era stato distaccato come mio dipendente in questa Spa, dopo avere ascoltato una invettiva del Cardinale Pappalardo contro al mafia, ebbe a dire: “Il cardinale Pappalardo si permette (testuale!) di parlare così perché è Cardinale …â€. un mio sguardo lo fulminò. Quel tale capì che il suo subconscio lo aveva tradito: infatti quel suo “si permette†lasciava intendere una critica al Cardinale in difesa della mafia. Comprese lo svarione … si interruppe … mi disse: “Vuoi dire che forse la mia frase può essere fraintesa … che forse non avrei dovuto pensarla e proferirla …†Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale; non si trattien lo strale quando dall’arco uscì†(Pietro Metastasio) …
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Le parole sono pietre”, scriveva Don Lorenzo Milani, pietre che ove lanciate, possono ferire, uccidere … Quel tale di prima, quel dirigente … era residente a Milano, sposato in Chiesa, padre di figli, bancario inamovibile, dal lauto stipendio, futuro pensionato d’oro. Ora, se tanto mi dà tanto … che devo pensare potrà mai essere il fascino, la suggestione (termine che utilizzo nel suo significato italiano e non nella sua irritante traduzione in “suggerimentoâ€) che i comportamenti mafiosi possono indurre in persone che si trovino a livelli culturali ed economici molto, molto inferiori?
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DEMO-CRAZIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2016 @ 6:15 amDetto altrimenti: qual è il suo reale significato?  (post 2325)
Demos, popolo. Cratè, forza, potere.
Nei secoli, inizialmente il termine indicava “il potere sul popoloâ€, ovvero il potere che governava il popolo, quindi una oligarchia o una tirannide. Successivamente il termine fu usato dalle classi ricche e nobili per contestare il potere del governo popolare: quindi significò criticamente “lo strapotere arrogante del popoloâ€. Oggi il termine significa “il governo della maggioranza del popoloâ€. Ma di quale maggioranza? Infatti vi sono diversi “insiemi†di popolazione. Li elenco in ordine di numero decrescente, posto pari a 100 il numero di tutti i cittadini aventi diritto di voto:
i cittadini aventi diritto di voto                                          100
coloro che non si recano a votare                                       55
coloro che si recano a votare                                           45
coloro che si recano a votare senza avere valutato  in proprio               30
coloro che si recano a votare dopo avere riflettuto in proprio                15
Ecco che se taluno riesce ad influenzare o a manovrare  30 votanti, la democrazia è il governo di quella minoranza sul totale di 100: in questo caso si avrebbe un secondo “governo dei trenta†dopo quello imposto dagli Spartani alla sconfitta Atene, dopo la sua resa nel 404 a. C. al termine della trentennale guerra del Peloponneso.
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Come reagire? E’ semplice: “facendo politicaâ€, ovvero interessandosi (dall’interno o dall’esterno dei partiti) alla res publica, alla cosa pubblica, che è anche di ognuno di noi. Ricordo un intervento di Piero Calamandrei, il quale era solito raccontare questo aneddoto: il comandante di una nave in mezzo all’oceano avverte i passeggeri che la nave sta affondando. Un passeggero non si scompone e gli risponde: “Oh che m’importa? Un è mica mia!â€
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BUONA PASQUA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2016 @ 6:41 amDetto altrimenti: a tutti, credenti e non credenti          (post 2324)
Un augurio di Bene non può che far bene, non credete? La Santa Pasqua (o la Pasqua) può essere un’occasione per augurarcelo a tutti, questo Bene! Un Bene … “bene” al di là del cioccolato delle uova, un Bene che sia un Bene Comune, ovvero – letteralmente – “costruito sin dall’inizio con il contributo di ognuno di noiâ€. Il mio augurio? E’ sintetizzato in una poesiola (o è una preghiera?) che ho scoperto per caso nelle mie peregrinazioni internet. Ve la riporto nella lingua originale (portoghese) e nella sua intuitiva traduzione in italiano che mi sono provato a fare:
Fica sempre um pouco de perfume
nas manos que oferecem rosas
nas manos que saben ser generosas.
Dar do pouco que se tem o que tem menos ainda
enriquece o doador, faz sua alma ainda mais linda.
Dar ao pròximo alegria, parece coisa tao singela
aos olhos de Deus, porém, é das artes a mais bela.
Resta sempre un po’ di profumo
nelle mani che offrono rose,
nelle mani che sanno essere generose.
Dare il poco che si ha a chi ha ancor meno di noi
arricchisce chi dona, rende la sua anima ancora più bella.
Regalare gioia al prossimo, appare come il gesto più sincero
agli occhi di Dio e, inoltre, è anche la più bella delle arti.
Buona Pasqua a tutte e a tutti! – Il vostro blogger Riccardo
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PRIMAVERA, ANDIAMO, E’ TEMPO DI PEDALARE (e non solo …)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2016 @ 5:57 amDetto altrimenti: adelante amigos, con judicio … con giudizio!    (post 2323)
Bici, bici, fortissimamente bici. Spesso troppo forte ovvero troppo veloci, soprattutto quando sono “in squadra†sulle piste ciclabili o ciclopedonali, ormai molto affollate da bici a passeggio, da cicloturisti, da gente e passeggio senza bici, etc.. Ma il controllo della velocità non è la sola regola alla quale attenersi. Per i ciclisti (e per i pedoni!) vì è anche l’obbligo di procedere i fila indiana. Entrambe le categorie poi non devono sostare sulla pista ostruendo la circolazione. E che ne dite se tutte le bici, anche quelle da corsa (che oggi si chiamano da strada) fossero dotate di campanello?
Ed allora, sia per le ciclabili che per le “bicincittà â€, a vantaggio dei ciclisti e degli automobilisti, il Comune di Trento ha redatto un utile opuscolo “Guida all’uso corretto dei percorsi ciclabili†…
 … il titolo del quale sembra indirizzarlo soprattutto ai ciclisti, mentre in realtà il messaggio è rivolto a tutte le categorie interessate e coinvolte: ciclisti, pedoni, automobilisti e Polizia Locale.
Tuttavia, oltre alle prescrizioni di legge (Codice della Strada) occorre fare appello anche al buon senso, all’educazione, al rispetto reciproco. Noi Italiani, paese di amanti focosi. sportivi da bar e guidatori alla Fittipaldi, abbiamo già raggiunto notevoli livelli di civiltà della circolazione stradale da quando, ad esempio, abbiamo stabilito che se abbiamo bevuto alcolici non possiamo metterci alla guida dell’auto. Tuttavia altre conquiste sono ancora da raggiungere. Quali? Il modo di sorpassare, che non è quello di portarsi a ridosso dell’altra auto ed uscire all’improvviso stile Gran Prix; il rispetto dei limiti di velocità (provate a percorre le rampe di accesso e uscita autostradali alla prescritta velocità di 40 kmh vedrete come vi strombazza l’auto che vi segue!); il rispetto della distanza di sicurezza rispetto all’auto che ci precede. Quanto al rapporto auto-bici, a me – ciclista – sarebbe caro che l’auto che mi sorpassa rallentasse, non facesse rombare il motore, usasse il segnalazione di direzione e allargasse la sua traiettoria invece di sfiorarmi ruggendo della serie “tanto quello mica può raggiungermi e protestare”.
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Grazie quindi a tutti, ciclisti, pedoni e automobilisti e Polizia Locale se, insieme, rendiamo la vita migliore a tutti noi!
Firmato: io, Â un Associato FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta
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AIUTIAMOLI A VIVERE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2016 @ 2:27 pmDetto altrimenti: un appello alle lettrici ed ai lettori   (post n.  2322)
Una bimbetta che frequenta la prima elementare da giorni chiede alla mamma di darle due merendine anziché una sola. La mamma, incuriosita, le chiede : “Ma … bimba mia, cos’è tutta questa fame? Non ti farà male mangiare due merendine anziché una sola?â€. E la bimba: “No, mamma, non è per me … sai, ho notato che la mia compagna di banco non ha mai la merenda … i suoi devono essere molto poveri … e così la porto io per leiâ€.
La mamma e il papà della bimbetta senza merendina sono Kossovari, hanno quattro figli di cui uno sordomuto e sono entrambi disoccupati. Abitano in una casa concessa dal Comune (di Trento, n.d.r.). Un pubblico ufficiale ha suggerito al papà di rivolgersi ad una mia amica, Francesca Ferrari, persona conosciutissima e affidabilissima, la quale da molti anni è molto attiva nel volontariato. Francesca me ne ha parlato e insieme cerchiamo di aiutare queste persone.
Quattro esigenze sono già soddisfatte: Il pranzo dei primi giorni (ma poi?); l’indicazione di avvalersi dell’assistenza sanitaria pubblica per il piccolo sordomuto; l’aggiornamento del curriculum del marito per aiutarlo nella ricerca di un lavoro; l’insegnamento alla moglie a leggere e scrivere in italiano. Resta il problema del mangiare, dei vestiti, di tutte le piccole grandi necessità giornaliere.
Chi intendesse dare una mano può telefonare a
Francesca Ferrari, Viale Trieste 7/2, Trento, tel. 335 1805211
This is blog too! Il blog è anche tutto questo!
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